a.a. 2011/12 Laurea triennale in Informatica Corso di Analisi Matematica Polinomi e serie di Taylor Avvertenza Questi sono appunti “informali” delle lezioni, che vengono resi disponibili per comodità degli studenti. Parte del materiale presentato è tratto dai libri di testo consigliati, la cui consultazione è vivamente incoraggiata. 1 / 27 Polinomio di Taylor Sia f una funzione definita in un intorno di x0 e sia n un intero. Supponiamo che f sia derivabile n volte in x0 . La funzione polinomiale Pn (x) := n X f (k) (x0 ) k=0 k! (x − x0 )k = f (x0 ) + f 0 (x0 )(x − x0 ) + · · · + f (n) (x0 ) (x − x0 )n n! si chiama polinomio di Taylor di f di ordine n e centro x0 . Nota Il grado di Pn è minore o uguale a n . 2 / 27 Casi particolari Il polinomio di Taylor di ordine 0 è P0 (x) = f (x0 ); il suo grafico è la retta orizzontale passante per il punto (x0 , f (x0 )). Il polinomio di Taylor di ordine 1 è P1 (x) = f (x0 ) + f 0 (x0 )(x − x0 ); il suo grafico è la retta tangente al grafico di f nel punto (x0 , f (x0 )). Il polinomio di Taylor di ordine 2 è f 00 (x0 ) (x − x0 )2 ; 2 se f 00 (x0 ) 6= 0, il suo grafico è una parabola tangente al grafico di f nel punto (x0 , f (x0 )) (parabola osculatrice). P2 (x) = f (x0 ) + f 0 (x0 )(x − x0 ) + 3 / 27 Funzione esponenziale: f (x) = e x , P0 (x) = 1 P1 (x) = 1 + x 1 P3 (x) = 1 + x + x0 = 0 1 P2 (x) = 1 + x + x2 2 1 x2 x3 + 2 3! In generale: Pn (x) = n X xk k=0 k! 1 4 / 27 Funzione seno: f (x) = sin(x), x0 = 0 P0 (x) = 0 P1 (x) = P2 (x) = x P3 (x) = P4 (x) = x − x3 3! P7 (x) = P8 (x) x3 x5 x7 =x− + − 3! 5! 7! 5 / 27 P17 (x) = P18 (x) x3 x 17 =x− + ··· + 3! 17! P21 (x) = P22 (x) x3 x 21 =x− + ··· + 3! 21! P35 (x) = P36 (x) x3 x 35 =x− + ··· − 3! 35! In generale: P2n+1 (x) = P2n+2 (x) = n X k=0 (−1)k x 2k+1 (2k + 1)! 6 / 27 Funzione logaritmo: f (x) = ln(1 + x), x0 = 0 P2 (x) = x − P1 (x) = x –1 P3 (x) = x − 1 x2 x3 + 2 3 –1 1 (P0 (x) = 0) x2 2 –1 P4 (x) = x − 1 x2 x3 x4 + − 2 3 4 –1 1 7 / 27 P7 (x) = . . . P8 (x) = . . . –1 1 P11 (x) = . . . –1 1 –1 1 P12 (x) = . . . –1 1 In generale: Pn (x) = n X k=1 (−1)k−1 xk k 8 / 27 Osservazione I grafici delle pagine precedenti suggeriscono le seguenti proprietà: 1 n fissato, x variabile: fissato n , la differenza tra f (x) e Pn (x), che è nulla in x0 , è “piccola” vicino a x0 , “grande” lontano da x0 . 2 x fissato, n variabile: fissato x (in certi casi x qualsiasi, in certi casi no), la differenza tra f (x) e Pn (x) può essere resa arbitrariamente piccola pur di prendere n sufficientemente grande. Per analizzare queste proprietà, introduciamo la funzione Rn (x) := f (x) − Pn (x), x ∈ A, che si chiama resto di Taylor di ordine n e centro x0 . 9 / 27 Alcune proprietà della funzione resto Rn Supponiamo f di classe C n in A. Allora: • anche Rn è di classe C n ; • Rn e tutte le sue derivate fino all’ordine n sono nulle in x0 ; • Rn (x) è infinitesimo di ordine superiore rispetto a (x − x0 )n , cioè lim x→x0 Rn (x) = 0. (x − x0 )n Verificare con la regola di de l’Hôpital 10 / 27 Parentesi: notazione degli “o piccolo” Siano f e g siano due funzioni infinitesime per x che tende a x0 ∈ R. Se f è un infinitesimo di ordine superiore rispetto a g per x che tende a x0 scriviamo f (x) = o(g (x)) (si legge “f è o piccolo di g ”). Esempio 1 − cos(x) = o(x) per x → 0 Notiamo esplicitamente che def f (x) = o(g (x)) per x → x0 ⇐⇒ lim x→x0 f (x) = 0. g (x) In particolare, def f (x) = 0. x→0 x n f (x) = o(x n ) per x → 0 ⇐⇒ lim 11 / 27 Operazioni con gli “o piccolo” o(x n ) = o(x n ), Uguaglianze da leggere solo da sinistra a destra o(c x n ) = o(x n ) (c ∈ R∗ ) (1) c (2) x m · o(x n ) = o(x m+n ) (3) o(x m ) · o(x n ) = o(x m+n ) (4) n>m =⇒ x n = o(x m ), o(x n ) = o(x m ) (5) n>m =⇒ o(x m ) ± o(x n ) = o(x m ) (6) o(x n ) ± o(x n ) = o(x n ) (non è uguale a 0 . . . ) Esempi: 3(x − 4x 2 + o(x 2 )) = 3x − 12x 2 + o(x 2 ) = 3x + o(x) + o(x) = 3x + o(x) (2x + o(x 2 ))(x 3 + o(x 3 )) = 2x 4 + o(x 4 ) + o(x 5 ) + o(x 5 ) = 2x 4 + o(x 4 ) + o(x 5 ) = 2x 4 + o(x 4 ) (4x − x 3 + o(x 3 ))(x 2 + o(x 5 )) = 4x 3 + o(x 6 ) − x 5 + o(x 8 ) + o(x 5 ) + o(x 8 ) = 4x 3 − x 5 + o(x 5 ) 12 / 27 Utilizzando la notazione degli “o piccolo”, otteniamo: Teorema (Formula di Taylor con il resto di Peano) Siano A un intervallo, f di classe C n in A, x0 ∈ Å. Allora: per ogni x ∈ A si ha f (x) = n X f (k) (x0 ) k=0 k! (x − x0 )k + o((x − x0 )n ). polinomio di Taylor resto di Peano Esempio Scrivere la formula di Taylor con il resto di Peano di centro x0 = 1 √ e ordine n = 3 della funzione f (x) = x . 13 / 27 Formula di Taylor con resto di Peano per alcune funzioni elementari e x n X xk + o(x n ) = k! k=0 sin(x) = n X (−1)k x 2k+1 + o(x 2n+2 ) (2k + 1)! (−1)k x 2k + o(x 2n+1 ) (2k)! k=0 cos(x) = n X k=0 ln(1 + x) = n X k=1 (−1)k−1 verificare per esercizio xk + o(x n ) k 14 / 27 Applicazione: risoluzione di alcune forme di indecisione Supponiamo che • il limite per x → x0 di una certa funzione f presenti una forma di indecisione; • f sia ottenuta come combinazione di funzioni, almeno una delle quali non è di tipo polinomiale; • tali funzioni non polinomiali siano derivabili un certo numero di volte nel punto x0 . Procediamo cosı̀: • per ciascuna delle funzioni non polinomiali coinvolte nel limite, scriviamo lo sviluppo di Taylor (con resto di Peano) con centro nel punto in cui calcoliamo il limite, troncato a un ordine opportunamente scelto; • sostituiamo gli sviluppi nel limite e trascuriamo gli infinitesimi di ordine superiore. 15 / 27 Esempi Risolvere le seguenti forme di indecisione: ex − x − 1 x→0 x2 lim lim sin(x 2 ) − ln(1 + x 2 ) 3x 4 lim arctan(ln(x)) − x + 1 (x − 1)2 x→0 x→1 lim sin(x) − x x5 lim x ln(1 − x) + tan(x 2 ) x(cos(2x) − 1) x→0 x→0 Nota Dove possibile, si utilizzano gli sviluppi delle funzioni e x , sin(x), cos(x), ln(1 + x), oppure sviluppi ottenuti a partire da questi mediante manipolazioni algebriche; altrimenti, si scrive il polinomio di Taylor a partire dalla definizione. 16 / 27 Teorema (Formula di Taylor con il resto di Lagrange) Siano A un intervallo, f di classe C n+1 in A, x0 ∈ Å. Allora: per ogni x ∈ A esiste un punto cx , compreso tra x e x0 , tale che n X f (n+1) (cx ) f (k) (x0 ) (x − x0 )k + (x − x0 )n+1 . f (x) = k! (n + 1)! k=0 polinomio di Taylor resto di Lagrange Già nota per n = 0 . . . Esempio Scrivere lo sviluppo di Taylor con il resto di Lagrange di centro x0 = 1 √ e ordine n = 3 della funzione f (x) = x . 17 / 27 Applicazione: calcolo approssimato di valori di funzioni Rileggiamo la formula di Taylor con il resto di Lagrange: f (x) = Pn (x) | {z } polinomio di Taylor + f (n+1) (cx ) (x − x0 )n+1 . (n + 1)! | {z } resto di Lagrange ↑ ↑ ↑ valore incognito valore noto errore Casi particolari: f (x) valore incognito = f (x0 ) + f 0 (x0 )(x − x0 ) + valore noto f (x) = f (x0 ) + f 0 (x0 )(x − x0 ) + valore incognito valore noto f 00 (cx ) (x − x0 )2 2 errore f 00 (x0 ) f 000 (cx ) (x − x0 )2 + (x − x0 )3 2 3! errore 18 / 27 Esempio Sia f (x) = e x , x ∈ R. Sia Pn il polinomio di Taylor di f di centro x0 = 0. √ Utilizzare P1 per approssimare e = f (1/2), e = f (1), e 2 = f (2). Stimare in tutti e tre i casi l’errore commesso nell’approssimazione e confrontare le stime ottenute. Approssimare e = f (1) con P2 (1) e stimare l’errore commesso. Confrontare con la stima ottenuta utilizzando P1 (1). Determinare n in modo tale che l’errore commesso approssimando e = f (1) con Pn (1) sia minore di 10−3 . Approfondiamo l’analisi per x fissato e n variabile . . . 19 / 27 Serie di Taylor Se f è una funzione di classe C ∞ in A, intorno di x0 , per ogni x ∈ A possiamo considerare la serie +∞ (n) X f (x0 ) (x − x0 )n n! n=0 che chiamiamo serie di Taylor di f di centro x0 . Osservazioni La somma parziale n -esima della serie di Taylor è proprio il polinomio di Taylor di f di ordine n . La serie di Taylor è una particolare serie di potenze; il suo insieme di convergenza è un intervallo che contiene x0 ed è simmetrico (estremi a parte) rispetto a x0 . Per x = x0 , la somma della serie di Taylor di f è f (x0 ); per x 6= x0 , non è detto che la somma sia f (x). Vedi pagina seguente . . . 20 / 27 Esempio Si può verificare che la funzione ( 2 e −1/x f (x) = 0 per x 6= 0 per x = 0 è di classe C ∞ in R, con f (n) (0) = 0 per ogni n ∈ N. Pertanto la serie di Taylor di f di centro 0 ha tutti i coefficienti nulli, quindi converge in tutto R e la sua somma è la funzione identicamente nulla; tale funzione coincide con f soltanto per x = 0. 21 / 27 Serie di Taylor di alcune funzioni elementari serie (1) +∞ X (2) x 2n+1 (2n + 1)! R sin(x) (−1)n x 2n (2n)! R cos(x) R ex n=0 (3) funzione somma (−1)n n=0 +∞ X intervallo di convergenza +∞ n X x n! n=0 +∞ X xn (4) (−1)n−1 n n=1 (−1, 1] ln(1 + x) ↑ cf. pagg. 7-8 Come si giustificano queste affermazioni? 22 / 27 Verifica di (1) Per verificare che la serie converge in R basta applicare il criterio del rapporto. Proviamo che per ogni x la somma della serie è uguale a f (x) = sin(x): f (n+1) (c ) x |sin(x) − Pn (x)| = x n+1 (n + 1)! = |f (n+1) (cx )| · ↑ ≤1 |x|n+1 −→ 0. (n + 1)! ↑ successione infinitesima Le affermazioni (2) e (3) si provano in maniera analoga (funzioni con derivate equilimitate). E l’affermazione (4)? 23 / 27 Teorema (Integrazione termine a termine) Supponiamo che f (x) = +∞ X cn (x − x0 )n n=0 per ogni x ∈ A, con A intorno di x0 . Allora, per ogni x ∈ A (con la possibile inclusione degli estremi) si ha Z x +∞ Z x X cn (t − x0 )n dt (∗) f (t) dt = x0 n=0 = +∞ X n=0 x0 cn (x − x0 )n+1 . n+1 Nota (∗) è una estensione della proprietà di linearità dell’integrale rispetto alla somma. 24 / 27 Verifica di (4) • Ricordiamo la somma della serie geometrica: +∞ X 1 = x n per ogni x ∈ (−1, 1). 1−x n=0 • Utilizziamo l’uguaglianza precedente per esprimere g (x) = 1 1+x come somma di una serie di potenze. • Applichiamo il teorema di integrazione termine a termine a g . • Osserviamo che l’uguaglianza ottenuta ha senso anche in x = 1 ma non in x = −1. Esercizio +∞ X x 2n+1 Provare che arctan(x) = (−1)n per ogni x ∈ [−1, 1]. 2n + 1 n=0 [Procedere come nella verifica di (4); al secondo passo, esprimere la funzione 1 g (x) = come somma di una serie di potenze.] 1 + x2 25 / 27 Applicazione: calcolo approssimato di valori di funzioni con grado di precisione arbitrariamente fissato. Illustriamo il procedimento con alcuni esempi: Determinare valori approssimati a meno di 10−4 di 1 sin(0.5), cos(−1), √ , ln(1.1), ln(2). 5 e [Tenere presente la maggiorazione del resto prevista dal criterio di Leibniz.] Esercizio Utilizzare l’esercizio della pagina precedente per determinare un valore approssimato di arctan(1/2) con un errore inferiore a 10−2 ; specificare se si tratta di una approssimazione per eccesso o per difetto. 26 / 27 Applicazione: integrazione approssimata Quando non si riesce a determinare esplicitamente una primitiva di f , non si può utilizzare la FFCI per calcolare l’integrale definito di f su un certo intervallo. Se si riesce a sviluppare in serie la funzione integranda, si può ricorrere al teorema di integrazione termine a termine e calcolare un valore approssimato dell’integrale. Z 1 Esempio 2 Calcolare un valore approssimato dell’integrale definito e −x dx 0 con un errore inferiore a 10−4 . Esercizio Z 1 sin(x) Approssimare l’integrale definito dx con un errore inferiore x 0 −3 a 10 . [Partire dallo sviluppo in serie di Taylor della funzione seno.] 27 / 27