Esercizi di Matematica per la prova di ammissione alla Scuola Galileiana - 2015/16 Esercizio 1 Per quali valori n ∈ Z \ {0} l’espressione (n + 5)(n + 6) 6n è un numero intero positivo? Soluzione. Il problema si può affrontare studiando l’equazione (n + 5)(n + 6) = 6kn con k intero positivo, ossia n2 − (6k − 11)n + 30 = 0 e cercando di capire per quali k ci sono radici intere. Bisogna intanto capire quando il ∆ = (6k − 11)2 − 120 è un quadrato m2 . Visto che ∆ è dispari, m deve essere dispari. Si ricava [(6k − 11) + m][(6k − 11) − m] = 120 dove i fattori fra parentesi quadre sono interi positivi pari, dunque abbiamo al massimo 4 possibilità: (60,2), (30,4), (20,6), (12, 10). Di queste, solo la prima e la terza danno origine ad un k e ad un m interi ((k, m) = (7, 29) nel primo caso e (k, m) = (4, 7) nel terzo caso). Per (k, m) = (7, 29) abbiamo due soluzioni dell’equazione: n = 1 e n = 30. Per (k, m) = (4, 7) abbiamo due soluzioni dell’equazione: n = 3 e n = 10. Abbiamo cosı̀ trovato tutte le soluzioni intere. Esercizio 2 Abbiamo di fronte tre urne, che denotiamo con A, B e C. Le urne A e B contengono entrambe 40 palline, numerate da 1 a 40, mentre l’urna C è vuota. Si estrae una pallina da A e una pallina da B. Se il prodotto dei loro numeri è pari le palline vengono eliminate, altrimenti ne viene eliminata una e l’altra inserita nell’urna C. Si ripete l’operazione fino all’esaurimento delle palline in A e B. (a) Se k ≥ 0 è un numero intero, qual è la probabilità che al termine delle estrazioni l’urna C contenga k palline? (b) Per quali valori di k tale probabilità è massima? Soluzione. Le possibili sequenze di coppie di palline estratte (“casi possibili”) sono (40!)2 . Per k = 0, 1, . . . , 20, contiamo le sequenze per cui alla fine ci sono k palline nell’urna C. • Cominciamo con scegliere l’ordine con cui vengono estratte le palline dall’urna A: 40! possibilità. 1 • Fissata la scelta al punto precedente, vengono individuate le 20 “posizioni” corrispondenti alle palline dispari. In queste posizioni vanno “inserite” esattamente k palline 20 dispari dell’urna B. Scegliamo dunque k palline dispari ( possibilità), 20 − k k 20 20 palline pari ( = possibilità) e le disponiamo arbitrariamente nelle 20 − k k 20 posizioni sopracitate (20! possibilità). • Le rimanenti 20 palline non scelte al punto precedente, vengono inserite nelle 20 posizioni corrispondenti alle palline pari estratte da A (20! possibilità). I “casi favorevoli” sono pertanto 40! 20 k 2 (20!)2 , da cui segue che la probabilità che al termine delle estrazioni l’urna C contenga k palline è 2 2 20 20 2 (20!) 40! k k casi favorevoli . = = casi possibili (40!)2 40 20 20 Tale quantità è massima se è massimo, cioè per k = 10. k Esercizio 3 Paolo possiede una collezione E di punti del piano, cioè un sottoinsieme E di IR2 . Può ampliare la sua collezione in questo modo: scegliendo quattro punti A, B, C, D di E, egli può aggiungere a E il punto P (se esiste) di intersezione tra le rette AB e CD. (a) All’inizio la collezione E è formata dai punti (0, 0), (1, 0), (2, 0), (0, 2), (2, 2). Paolo 1 1 , 2015 ): è possibile farlo in un vorrebbe aggiungere alla sua collezione il punto ( 2015 numero finito di passaggi? (b) All’inizio la collezione E è formata da un numero finito di punti, tutti a coordinate √ intere. Dimostrare che Paolo non può aggiungere alla sua collezione il punto (0, 2). Soluzione. Dati quattro punti (x1 , y1 ), (x2 , y2 ), (x3 , y3 ), (x4 , y4 ) usiamo la notazione compatta (x1 , y1 )(x2 , y2 ) ∩ (x3 , y3 )(x4 , y4 ) per indicare il punto di intersezione fra la retta passante per (x1 , y1 ) e (x2 , y2 ) e la retta passante per (x3 , y3 ) e (x4 , y4 ). (a) Possiamo aggiungere a E, nell’ordine, i seguenti punti: – (1, 1) = (0, 0)(2, 2) ∩ (0, 2)(2, 0) – (1, 2) = (1, 0)(1, 1) ∩ (0, 2)(2, 2) 2 – ( 12 , 1) = (0, 0)(1, 2) ∩ (1, 0)(0, 2) – (0, 1) = ( 21 , 1)(1, 1) ∩ (0, 0)(0, 2) – (2, 1) = (2, 0)(2, 2) ∩ (0, 1)(1, 1). A questo punto la collezione comprende i punti (0, 1), (1, 1), (2, 1) e i punti “sottostanti” (0, 0), (1, 0), (2, 0); possiamo allora aggiungere i punti “sottostanti” (0, −1), (1, −1), (2, −1) in questo modo: – (0, −1) = (0, 1)(0, 0) ∩ (2, 1)(1, 0) – (2, −1) = (2, 1)(2, 0) ∩ (0, 1)(1, 0) – (1, −1) = (0, −1)(2, −1) ∩ (1, 1)(1, 0). Ragionando per induzione in maniera analoga possiamo allora includere nella collezione tutti i punti del tipo (0, n), (1, n), (2, n) per n ≤ −1 intero. In particolare possiamo includere il punto (1, −2013) ed osservare che allora possiamo includere 1 1 , 2015 ) = (0, 1)(1, −2013) ∩ (0, 0)(1, 1). ( 2015 (b) E’ facile vedere che se la collezione comprende solo punti a coordinate razionali, allora si possono aggiungere solo punti a coordinate razionali. Infatti si ricordi che la retta passante per (a, b) e (c, d) ha equazione (c − a)(y − b) = (d − b)(x − a)); si deduce che le coordinate di un punto aggiunto sono soluzione di un sistema di due equazioni lineari, nelle incognite x e y, a coefficienti razionali, e quindi sono √ esse stesse razionali. Pertanto, non è possibile aggiungere alla collezione il punto (0, 2). Esercizio 4 In questo esercizio useremo la nozione astratta di distanza. Se X è un insieme, si dice distanza una funzione d : X × X → IR tale che (i) per ogni x, y ∈ X, si ha che d(x, y) ≥ 0; inoltre d(x, y) = 0 se e solo se x = y; (ii) per ogni x, y ∈ X si ha che d(x, y) = d(y, x). (iii) per ogni x, y, z ∈ X si ha che d(x, z) ≤ d(x, y) + d(y, z). Inoltre, se x ∈ X e r > 0, chiamiamo palla di centro x e raggio r l’insieme B(x, r) := {y ∈ X : d(x, y) ≤ r}. Sia ora E un insieme finito, e denotiamo con X l’insieme delle successioni a valori in E. Quindi, se x ∈ X, x = (x1 , x2 , . . . , xn , . . .), con xn ∈ E per ogni n ≥ 1. Per x, y ∈ X poniamo d(x, y) := 2− min{n:xn 6=yn } , dove conveniamo che min ∅ = +∞ e 2−∞ = 0. (a) Mostrare che tale funzione d è una distanza. 3 (b) Mostrare inoltre che per ogni r > 0, X è l’unione di un numero finito di palle di raggio r. Soluzione. (a) La (i) segue dal fatto che d(x, y) = 0 se e solo se {n : xn 6= yn } = ∅, cioè x = y. La (ii) è ovvia, essendo la definizione di d del tutto simmetrica. Per dimostrare (c), siano x, y, z ∈ X, con d(x, y) = k e d(y, z) = h. Senza perdita di generalità possiamo assumere k ≥ h. Dalla definizione di d segue che, per n ≤ h, xn = yn = zn , e perciò d(x, z) ≤ 2−h ≤ 2−h + 2−k = d(x, y) + d(y, z). (b) Sia k tale che 2−k ≤ r, fissiamo a ∈ E, e consideriamo l’insieme A := {x ∈ X : (x1 , x2 , . . . , xk ∈ E k , xn = a per n > k}. Si noti che A contiene |E|k elementi, dove |E| denota il numero di elementi di E. Inoltre se y ∈ X, esiste un elemento x ∈ A tale che xm = ym per ogni m ≤ k, e quindi d(x, y) ≤ 2−k ≤ r. Da ciò segue che l’unione di tutte le palle di raggio r e aventi come centro un elemento di A, contiene tutto X. Esercizio 5 Supponiamo che a1 , a2 , a3 , . . . , ak siano k numeri interi distinti. (a) È vero che Σk = (a1 − a2 )2 + (a2 − a3 )2 + · · · + (ak−1 − ak )2 + (ak − a1 )2 è un numero pari, per ogni scelta di a1 , a2 , a3 , . . . , ak ? (b) Sia k = 4: trovare il minimo valore di Σ4 al variare della scelta degli ai e caratterizzare le scelte degli ai che minimizzano Σ4 . (c) Dimostrare che, per ogni k ≥ 1, vale Σk ≥ 4(k − 1)2 k ed esibire una scelta degli ai che minimizzano Σ8 . Soluzione. (a) Σk ha la stessa parità di Sk = |a1 − a2 | + |a2 − a3 | + · · · + |ak−1 − ak | + |ak − a1 | che a sua volta ha la stessa parità di a1 − a2 + a2 − a3 + · · · + ak−1 − ak + ak − a1 = 0 4 (b), (c) Il caso k = 4 si può fare anche “a mano”. Mostriamo qui una soluzione che permette di affrontare il problema per k generico. Applicando la disuguaglianza di Cauchy si ottiene che Sk2 Σk ≥ k Si osserva poi per via elementare (disponendo i numeri ai sulla retta e pensando per esempio alla lunghezza del cammino che parte da a1 , va ad a2 etc.. e torna in a1 ) che il numero Sk è ≥ 2(k − 1). Nel caso k = 4 la disuguaglianza dà dunque Σ4 ≥ 9 e dunque Σ4 ≥ 10 visto che Σk è sempre pari. Si verifica poi con un esempio che il minimo 10 viene raggiunto e che le scelte buone sono del tipo a1 = 1, a2 = 3, a3 = 2, a4 = 0 o simili, a meno di traslazione, permutazione ciclica etc.. Il caso k = 8 è analogo e porta al valore minimo 26, ottenuto con scelte del tipo 1, 3, 5, 7, 6, 4, 2, 0. Esercizio 6 Sia ABC un triangolo e siano a, b, c, rispettivamente, le lunghezza dei lati BC, AC, AB; infine, sia S l’area del triangolo ABC. Supponiamo che esista un punto P interno ad ABC tale che APbB = B PbC = C PbA = 120◦ . Calcolare la somma delle lunghezze AP + BP + CP in funzione di a, b, c, S. È possibile calcolare AP + BP + CP in funzione dei soli a, b, c? Soluzione. Siano x, y, z, rispettivamente, le lunghezze di AP, BP, CP ; vogliamo calcolare x + y + z. Applicando il teorema di Carnot (o del coseno) ai triangoli AP B, BP C, CP A, e tenendo conto che cos 120◦ = −1/2, otteniamo c2 = x2 + y 2 + xy, a2 = y 2 + z 2 + yz, a2 +b2 +c2 . 2 Inoltre, l’area di AP B è pari a 21 AP ·√P B · sin 120◦ √ BP C e CP A valgono, rispettivamente, 43 yz e 43 xz. da cui x2 + y 2 + x2 + xy+yz+xz 2 b2 = x2 + z 2 + xz, = √ = 43 xy; analogamente, le aree di Poiché l’area di ABC é pari alla somma delle aree di AP B, BP C, CP A, otteniamo √ S= 3 (xy 4 + yz + xz). Possiamo allora concludere osservando che √ 3 a2 +b2 +c2 (x + y + z)2 = (x2 + y 2 + x2 + xy+yz+xz ) + (xy + yz + xz) = + 2 3S, 2 2 2 q √ 2 2 2 da cui x + y + z = a +b2 +c + 2 3S . È possibile calcolare AP + BP + CP in funzione dei soli a, b, c, usando la Formula di Erone p (a + b + c)(−a + b + c)(a − b + c)(a + b − c) S= . 4 5