Le mialgie indolenzimenti muscolari da sforzo

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Le mialgie indolenzimenti muscolari da sforzo
Un'altra fonte di rischi, anche essa spesso sottovalutata, può essere rappresentata da un allenamento
troppo duro, svolto usando esercizi e non abituali, che provoca forti mialgie o indolenzimenti
muscolari da sforzo. I loro sintomi si presentano di solito uno o due giorni dopo l'allenamento.
Il primo o anche il secondo giorno successivo al lavoro sono molto forti e quindi scompaiono
gradualmente.
Quadro diagnostico: i muscoli interessati sono duri, gonfi, sensibili al tatto, doloranti ad ogni
tentativo di movimento e non possono compiere grandi sforzi.
Come è stato dimostrato da numerosi studi, il fenomeno
dell'indolenzimento muscolare è provocato da
piccolissime lesioni delle strutture muscolari. La causa
scatenante va ricercata nel prodursi di forze elevate nelle
singole fibre muscolari, come avviene in particolare nel
caso di contrazioni cosiddette “cedenti” (allenamento
eccentrico o pliometrico, con corse veloci, salti,
accelerazioni con cambiamenti di direzione, ecc.).
Se all'inizio del movimento di ammortizzazione, soprattutto per “inesperienza” del sistema motorio
dovuta al fatto che il muscolo non è predisposto in modo ottimale al carico in quanto si tratta di un
esercizio in abituale o vi è stata una lunga interruzione dell’allenamento, vengono attivate solo
alcune unità motorie o la coordinazione inter o intramuscolare è scarsa, tutto lo sforzo deve essere
sostenuto da poche fibre muscolari. Queste vengono eccessivamente sollecitate per cui vi si
provocano dei microtraumi. La figura mostra che, nelle mialgie, si producono piccolissime
lesioni (microtraumi) delle strutture muscolari, che riguardano, in particolare, le strutture
connettivali secondarie (sistema dei filamenti extrasarcomerali) e le linee Z, che uniscono i singoli
sarcomeri collegati in serie delle fibre muscolari. Ma alterazioni
strutturali si presentano anche nei filamenti contrattili.
Attenzione: una mialgia molto pronunciata è tutt' altro che una
banalità in quanto rappresenta lo stadio preliminare di uno
stiramento muscolare o, nel peggiore dei casi, addirittura di una
lacerazione muscolare. Perciò in presenza di una notevole mialgia
non si deve continuare in un allenamento duro e, se possibile, vanno
evitati esercizi di forza massima, di forza rapida o di rapidità. In
questi casi, la cosa più corretta è passare ad un allenamento
rigenerativo – corsa lenta prolungata - accompagnato da misure che
favoriscono la circolazione del sangue (applicazioni di calore, ad
esempio, sauna o bagni caldi). Nella figura viene fornito un
quadro riassuntivo sull'origine ed i sintomi della mialgia da
sforzo.
Le mialgie possono essere prevenute con queste misure:
- incremento graduale del carico:
a) quando si usano esercizi nuovi, inconsueti;
b) dopo lunghe interruzioni dell'allenamento, dopo le quali si deve tenere conto che non vi sono
peggioramenti solo dal punto di vista condizionale, ma anche coordinativo. Per questa ragione, alla
ripresa dell'allenamento, è consigliabile iniziare con carichi ridotti e gradualmente crescenti;
- evitare esercizi di tipo intensivo,
soprattutto quelli di forza rapida in stato di affaticamento - in quanto, in questo caso, i peggiori
presupposti coordinativi predispongono particolarmente alle mialgie.
Ogni atleta conosce i dolori muscolari che si presentano dopo gare particolarmente dure, ad
esempio, nei giochi sportivi, dopo partite decisive (ad esempio, partite di Coppa), nelle quali la
muscolatura viene sollecitata al massimo ed infine sovraccaricata ;
-
correre lentamente, oppure eseguire esercizi di stretching dopo carichi intensivi.
DOMS (Indolenzimento muscolare a comparsa ritardata)
L'idrossiprolina è uno degli aminoacidi che versa negli spazi interstiziali in seguito a microtraumi,
il che comporta delle piccole ma assai diffuse goccioline all'interno delle cellule muscolari causate
dallo stress muscolare. Gli spazi interstiziali sono i minuscoli spazi tra i tessuti o le varie parti degli
organi. In un periodo variabile dalle 24 alle 48 ore, l'idrossiprolina raggiunge una quantità di
terminazioni nervose sufficienti a dare un dolore profondo e talvolta quasi paralizzante chiamato
indolenzimento muscolare a comparsa ritardata (DOMS, acronimo di Delayed-Onset Muscle
Soreness) o indolenzimento muscolare seguente ad esercizio (PEMS, acronimo di Postexercise
Muscle Soreness). L'idrossiprolina è assai corrosiva per le terminazioni nervose. Fino a tempi
recenti si pensava che la causa del DOMS fosse l'acido lattico. Invece oggi sappiamo che l'acido
lattico viene disperso ed espulso dall'organismo entro due ore dal termine di un'attività fisica
intensa.
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