Percentuali Ricordiamo che x% significa x , ad esempio: 100 • Il 50% di una torta corrisponde a • Il 30% di un file di 300 MB è 100 di essa cioè alla sua _____. ⋅300 cioè ___ MB. Esperimenti Consideriamo un “esperimento” casuale, ad esempio: • Lancio di un dado con sei facce. • Estrazione di una carta da un mazzo mescolato. • Salto in lungo di un certo atleta olimpico. • ...altre proposte? L'esperimento potrà avere infiniti risultati, che supponiamo essere praticamente impredicibili. Potremo considerare però che certi risultati sono equivalenti: nel primo esempio tutti quelli in cui il dado mostra la faccia 1 in cima ad esso dopo essersi fermato. Praticamente potremo riassumere i risultati possibili con i numeri da 1 a 6, che usando il linguaggio matematico sono classi di equivalenza. Spazio di probabilità Consideriamo dunque un insieme S di possibilità (per i risultati di un esperimento) che soddisfa i seguenti requisiti: • Può accadere una e una sola delle possibilità (=elementi) di S. • In particolare abbiamo considerato tutte le possibilità, cioè la probabilità 100 =1 . Scriveremo p ( S )=1 . di ricadere nell'insieme S è il 100 %= 100 • Stimiamo che ogni possibilità considerata abbia la stessa probabilità di accadere. Scriveremo ∀ s , t ∈S : p( s)= p( t) . • Considerando un sottoinsieme di possibilità con k elementi 1, come abbiamo fatto con l'insieme totale, la probabilità che accada uno dei suoi elementi è k volte la probabilità di ogni elemento (come esempio si pensi al lotto: se gioco 2 numeri diversi invece che 1 ho il doppio di probabilità che esca uno dei miei numeri, e infatti mi fanno pagare due volte). In particolare l'insieme vuoto ha probabilità 0 di accadere. 1 Se si vuole essere precisi, i sottoinsiemi di S si chiamano eventi. Torniamo all'esempio del dado. L'insieme S ={1,2,3 ,4 ,5,6} ha 6 elementi, dunque avrà 6 volte la probabilità di ogni suo elemento s. Dunque: 1= p(S )=6 p( s) Cioè rispettando quanto ci eravamo prefissati prima siamo costretti a dare probabilità 1/6 a ogni elemento dell'insieme. Se poi prendiamo un sottoinsieme di 3 elementi la probabilità diventerà 3/6. Generalizzando, avremo il seguente2: Postulato: dato F ⊆S sottoinsieme dei casi “favorevoli” poniamo p ( F )= Conseguenza: p (∅)=0 , #F #S p (S )=1 Diciamo che due sottoinsiemi F e G sono incompatibili se non hanno elementi in comune, cioè F ∩G=∅ . Non è difficile vedere che l'unione dei due insiemi F ∪G ha # F+# G elementi, e quindi vale il seguente: Teorema: se F e G sono incompatibili, p ( F ∪G)= # F +# G = p( F )+ p(G) #S Conseguenza: indicando con F =S ∖ F il complementare, p ( F )+ p( F )=1 Se F e G non sono incompatibili, ad esempio nel caso del dado l'uscita di un numero pari e l'uscita di un multiplo di 3 (in entrambi vi sarà il caso che esce il 6), è leggermente più complicato calcolare la probabilità. Per contare gli elementi, togliamo innanzitutto a ognuno dei due insiemi la parte comune (intersezione): # ( F ∖ G)=# F −# (F ∩G) # (G ∖ F )=# G−# ( F ∩G) . L'unione sarà allora composta dagli elementi di questi due insiemi più quelli dell'intersezione, che sono tutti distinti. Dunque: # ( F ∪G)=# F −# ( F ∩G)+# G−# (F ∩G)+#(F ∩G)=# F +# G−# (F ∩G) Teorema: dati due insiemi qualsiasi F, G vale # ( F ∪G)=# F +# G−#( F∩G) Conseguenza: per due eventi qualsiasi vale p ( F ∪G)= p(F )+ p (G)− p(F ∩G) Nell'esempio del dado, ci sono 4=3+2−1 risultati che sono multipli di 2 o di 3, e quindi la probabilità dei due sottoinsiemi è: 3 2 1 4 2 p ( F ∪G)= + – = = . 6 6 6 6 3 2 Usiamo la notazione per cui il simbolo # indica il numero di elementi di un insieme. Probabilità condizionata Supponiamo di avere 5 studenti tra cui vogliamo scegliere casualmente qualcuno da interrogare. Come facciamo con un dado a 6 facce? Il modo più semplice è provare a tirarlo, sperando che non venga 6... e se viene 6, lo si tira di nuovo finché non esce un risultato accettabile. Il nostro esperimento è stato condizionato: sappiamo a priori che il risultato sarà contenuto in un suo sottoinsieme (in questo caso di 5 elementi), il quale per evitare situazioni assurde dovrà essere non vuoto. Dunque il numero di casi possibili diminuisce, ed è uguale al numero di elementi del sottoinsieme S ' . Qual è la probabilità che esca un numero pari? Nell'esperimento di partenza ci sono 3 casi favorevoli ( F ={2,4 ,6} ) ma il 6 non ci va più bene: quindi anche i casi favorevoli diminuiscono, e corrispondono a # ( F ∩S ' )=2 . La probabilità condizionata verrà indicata con p ( F | S ' ) . Dunque: Teorema: con le notazioni usate finora, p ( F | S ' )= # ( F ∩S ' ) p( F ∩S ' ) = #S' p( S ') L'ultima uguaglianza si ottiene semplificando i denominatori # S nell'ultimo 2 2/6 membro (nell'esempio del dado = ). Viene naturale dire che F non è 5 5/6 condizionato da S' se la probabilità non cambia dopo aver ristretto ad S' i casi p (F ∩S ' ) ⇔ p( F ) p(S ' )= p( F ∩S ' ) . Se ci limitiamo possibili, cioè p ( F )= p( F | S ' )= p (S ' ) a insiemi non vuoti, questa uguaglianza ci dice subito che F non è condizionato da S' se e solo se S' non è condizionato da F. Considerando eventualmente anche l'insieme vuoto, diciamo dunque: Definizione: F, G si dicono indipendenti se p ( F ) p (G)= p( F ∩G) Esercizio: con queste ipotesi anche F e G sono indipendenti Ad esempio nel caso del dado la probabilità che esca un numero pari è 1 2 1 ; questi sono indipendenti perché 3 1 1 1 = ⋅ . l'intersezione ha un solo elemento (6) e quindi ha probabilità 6 2 3 mentre quella che esca un multiplo di 3 è Esperimenti indipendenti Dati due esperimenti con risultati possibili rispettivamente S e T, se essi non ci sembrano “condizionati” l'uno dall'altro cioè ci sembrano “indipendenti”, possiamo considerarli come un unico esperimento con risultati possibili dati dal prodotto cartesiano S ×T . Ad esempio lanciamo due dadi, il primo rosso, il secondo blu: S\T 1B 2B 3B 4B 5B 6B 1R (1;1) (1;2) (1;3) (1;4) (1;5) (1;6) 2R (2;1) (2;2) (2;3) (2;4) (2;5) (2;6) 3R (3;1) (3;2) (3;3) (3;4) (3;5) (3;6) 4R (4;1) (4;2) (4;3) (4;4) (4;5) (4;6) 5R (5;1) (5;2) (5;3) (5;4) (5;5) (5;6) 6R (6;1) (6;2) (6;3) (6;4) (6;5) (6;6) L'ipotesi di indipendenza si può formalizzare dicendo che ogni sottoinsieme riga (evento in cui il primo esperimento ha un certo risultato) è indipendente da ogni sottoinsieme colonna (evento in cui il secondo esperimento ha un certo 1 risultato), e siccome ognuno ha probabilità le varie caselle devono essere 6 1 1 1 tutte con probabilità ⋅ = , in particolare equiprobabili. 6 6 36 A questo punto ci domandiamo: lanciando due dadi, possiamo considerare come insieme di possibilità il valore della somma (tra 2 e 12)? La risposta è no: mentre con la schematizzazione appena fatta i casi sono equiprobabili, dalla stessa schematizzazione si deduce che ad esempio la somma 6 ha 5 1 probabilità mentre la somma 12 ha probabilità . Questo ci fa capire 36 36 l'importanza di scegliere bene i casi possibili, in modo che abbiano la stessa probabilità di uscita. Esercizio: fare la stessa cosa col lancio di due monete, calcolando tutte le probabilità che escano un certo numero di teste (da 0 a 2). Per i più curiosi.... Possiamo descrivere l'esperimento della somma di due dadi con la seguente notazione: { 2 1 36 3 2 36 4 3 36 5 4 36 6 5 36 7 6 36 8 5 36 9 4 36 10 3 36 11 2 36 12 1 36 Nella prima riga vi sono i risultati, nella seconda le loro probabilità.