Zenzero: proprietà curative e dimagranti, usi e controindicazioni.

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Zenzero: proprietà curative e dimagranti, usi e
controindicazioni.
Approfondiamo le proprietà benefiche dello Zenzero: da quelle curative e terapeutiche, agli effetti
dimagranti. Scopriamo le controindicazioni per l'organismo e gli usi più comuni di questa pianta di
origine orientale che vanno dalla cura di stitichezza e reumatismi all'impiego nelle cene romantiche per
le sue proprietà afrodisiache concentrate nelle radici.
Lo zenzero è una spezia dalle molte proprietà che viene impiegata da millenni nelle pratiche
ayurvediche orientali che le attribuiscono qualità quasi miracolose. Oggigiorno sta conoscendo
un’ampia diffusione anche in occidente, dove viene usata in cucina per insaporire pietanze e dolci, in
liquoreria per bevande e alcolici, ma soprattutto nell’ambito fitoterapico e medico per alleviare e curare
alcune malattie e disturbi legati al sistema gastrointestinale e nevralgico. In questa guida vi diremo quali
sono queste proprietà e come utilizzare praticamente questa radice.
Come si presenta lo Zenzero?
Oggigiorno trovare questa spezia è diventato molto semplice, si può trovare la radice fresca di zenzero
in erboristeria e persino al mercato, in farmacia sotto forma di compresse, unguenti, oli essenziali e
tintura madre e al supermercato nella forma essiccata o in polvere.
Lo zenzero fresco si presenta come una radice nodosa di colore beige e con la polpa bianca. Si trova sia
con la pelle, zenzero grigio, sia scorticato, zenzero bianco, quando lo si acquista è preferibile la prima
forma perché la pelle permette una più lunga conservazione
.
Lo zenzero essiccato o in polvere, ha meno sapore di quello fresco, ma non ci sono grandi differenze dal
punto di vista dei principi attivi, quindi per godere delle sue proprietà benefiche vanno bene entrambi.
Le differenze tra zenzero fresco e suoi derivati riguardano invece costi e tempi di conservazione. Lo
zenzero fresco è piuttosto caro, un rizoma da 200 gr può costare anche più di 10 euro, ed anche difficile
da conservare a lungo, invece quello secco e la polvere costano molto meno (intono ai 2 euro all'etto) e
si possono conservare per molto tempo senza particolari precauzioni se tenuti in un luogo fresco e
asciutto.
L'olio essenziale, che è un vero toccasana e contiene tutti i principi attivi concentrati, ha dei costi molto
alti e un flacone a 250 ml sfiora gli 80 euro.
Il metodo più semplice di conservazione della radice fresca è quello di avvolgere il rizoma in un
sacchetto del pane e di metterlo in una borsa di plastica, chiudere bene il tutto e conservare nel frigo. Un
altro modo è quello di conservare la radice in un barattolo di vetro sottovuoto in un luogo buio e
asciutto. C'è anche chi afferma che sarebbe meglio conservare la radice in un barattolo pieno di sabbia.
Per conservare più a lungo la radice di zenzero, la si può mettere in una salamoia di acqua e aceto.
Un altro modo in cui si può trovare lo zenzero è candito: si conserva a lungo ed è un ottimo dolce che
mantiene intatte tutte le sue proprietà benefiche anche se è molto calorico.
Le mille e una proprietà dello zenzero.
Lo zenzero è composto da più di 300 elementi chimici fra oli essenziali, pectine, fenoli, mucillagini,
antiossidanti e ognuno di questi ha un effetto benefico sul corpo. Ovviamente non si è ancora giunti al
termine delle ricerche su questo rizoma così complesso e dalle tante virtù, ma la medicina è concorde
nell'affermare che lo zenzero, come elemento fitoterapico, è davvero molto efficace, come vedremo nei
paragrafi successivi, per contrastare le infezioni gastriche, la dispepsia, la nausea e il vomito, il
meteorismo e la flautolenza, le nevralgie di varia natura e le disfunzioni circolatorie e che sia un ottimo
aperitivo e digestivo dalle molte virtù toniche ed antiossidanti. Gli vengono attribuite anche proprietà
afrodisiache e si stanno facendo studi sulle sue capacità di combattere i radicali liberi e l'insorgere del
tumore al colon.
Per l'Ayurveda, la disciplina medica indiana che da millenni si occupa del benessere dell'uomo, questa
pianta ha davvero proprietà terapeutiche vastissime e viene impiegata in moltissimi preparati che
prevengono o curano una grossa varietà di malattie. È proprio da questa scienza antichissima che ci
vengono la maggior parte delle conoscenze su questa radice dalle mille qualità.
Proprietà benefiche per l'attività gastrointestinale.
Lo zenzero ha ottime proprietà digestive, aiuta a velocizzare i processi di digestione, ma può anche
aumentare l'appetito, stimolando la produzione di succhi gastrici, grazie a gingerolo, shogaolo e
complessi vitaminici A,B6 e K che favoriscono l'assorbimento dei cibi.
Il gingerolo contenuto nello zenzero è anche un ottimo carminativo perché ripristina la giusta acidità
gastrointestinale e aiuta a combattere la flautolenza e il meteorismo, favorendo l'eliminazione dei gas
intestinali e contrastandone la nuova formazione.
In caso di semplici bruciori di stomaco, l'assunzione di zenzero fresco è utile perché è un antisettico
naturale ed ha potere cicatrizzante che stimola i processi di risanamento dei tessuti. Inoltre è anche un
blando antibatterico che regolarizza l'acidità dello stomaco e contrasta la presenza dell'helicobacter, un
batterio che colonizza lo stomaco ed è il responsabile della maggior parte dei bruciori di stomaco,
cattiva digestione, reflussi gastrici e gastriti. L'helicobacter può vivere nello stomaco grazie ad un
enzima che ne contrasta l’acidità, l’assunzione di zenzero con i suoi shogaoli e gingeroli, è in grado di
ristabilire la giusta acidità che uccide il batterio.
Attenzione, se soffrite di ulcere, gastriti o calcoli biliari perché il gingerolo è un calologo, cioè aumenta
la secrezione biliare. Lo zenzero, come tutte le piante officinali, deve essere usato con molta attenzione
a dosi e posologia altrimenti può avere effetti negativi e non benefici.
Allo zenzero sono riconosciute grandi virtù antiemetiche che calmano le nausee dovute al mal d'auto e
di nave grazie ad estratti acetonici ed etanolici che regolano le azioni spasmodiche dello stomaco.
Masticare un pezzo di radice prima di mettersi in viaggio vi aiuterà a controllare la nausea e la voglia di
vomitare. In fine il gingerolo e il zingiberene aiutano la produzione della flora batterica benefica,
combattendo la presenza di batteri dannosi ed è quindi un aiuto contro i disturbi intestinali quali diarrea
e stitichezza. Per tutti questi problemi e malesseri è utile ingerire la radice masticata o la tintura madre
nelle dosi consigliate da un esperto.
Proprietà curative per traumi e dolori reumatici.
Gli impacchi caldi e le compresse di zenzero fresco sono molto utili contro i dolori reumatici e dolori
muscolari dovuti a strappi, distorsioni e cadute perché lo zenzero ha proprietà decongestionanti,
astringenti e coagulanti che favoriscono l'assorbimento del trauma e contrastano l'insorgere di gonfiori e
dolori grazie alle virtù analgesiche e antinevralgiche, grazie all’olio essenziale che contrasta la
formazione dei mediatori dell’infiammazione.
Per lo stesso motivo gli impacchi sono anche utili contro ustioni, piccole ferite ed eruzioni cutanee come
l'herpes perché lo zenzero con le sue qualità antisettiche e lenitive aiuta a combattere l'infezione
dell'herpes,a cicatrizzare le piccole ferite e dà sollievo alle scottature. Le compresse dovrebbero essere
assunte appena possibile all'insorgere del dolore, stessa cosa vale per gli impacchi che vanno usati per
massaggiare e tamponare la zona interessata.
Come preparare un impacco allo zenzero.
Questi impacchi sono utili per i dolori reumatici e vanno applicati e frizionati sulle zone interessati
finché mantengono una temperatura alta, poi vanno sostituiti. Servono:radice fresca di zenzero
pezzuole di cotone 30x30 una pentola per la cottura a vapore.
Inserire 30 gr di radice a fette in una pezzuola e richiuderla su se stessa. Scaldare l'acqua e sistemare
sulla griglia del vapore la pezzuola, ricoprite con il coperchio e aspettate 10 minuti. Il vapore aiuta
l'estrazione dei principi attivi che verranno catturati dal cotone della pezzuola. Una volta che gli
impacchi sono freddi, le radici di zenzero possono essere mangiate, in questo modo continueranno a
svolgere una funzione decongestionante attivando la microcircolazione delle zone contuse.
Proprietà terapeutiche per curare le nevralgie.
Lo zenzero è antinevralgico che combatte efficacemente il mal di denti e il mal di testa grazie ai suoi oli
essenziali che contrastano i mediatori delle infiammazioni. In questi casi può essere assunto fresco in
decotto e si possono fare dei cataplasmi da applicare direttamente sulla zona colpita dal dolore. In
alternativa si può assumere come tintura madre o in capsule omeopatiche,facilmente reperibile in
erboristeria e in farmacia.
Decotto per i cataplasmi:10 gr di radice di zenzero, 250 cl di acqua.
Immergere la radice in acqua fredda e portare a bollore. Lasciare bollire per 10 minuti e spegnere il
fuoco. Si può scegliere di bere la mistura o immergervi delle pezzuole di cotone da applicare
direttamente sulle zone colpite dal dolore.
Benefici contro il raffreddore e gli stati influenzali.
Essendo un antisettico e antinfiammatorio aiuta a combattere il mal di gola anche nelle sue forme più
gravi come faringiti, laringiti e tracheiti. Infatti sembra che alcuni principi contenuti nella radice
contrastino la formazione degli enzimi che producono l’infiammazione.
Può essere utile assumere zenzero in caso di polmoniti perché decongestiona le vie respiratorie e cura
l'infiammazione dei bronchi. Contrasta la tosse provocata dal raffreddore perché aiuta a sciogliere il
muco e ne migliora l'espettorazione. È anche un blando antipiretico (abbassa la febbre) e può essere
assunto come coadiuvante negli stati influenzali anche per le sue capacità diaforetiche: cioè aumenta la
sudorazione e quindi ha anche una funzione depurativa contro le tossine. Per godere di queste proprietà
è consigliato assumerlo sotto forma di tisana.
Ricetta per realizzare una tisana allo zenzero contro il raffreddore.
1 o 2 cucchiaini di zenzero tritato, va bene sia fresco che essiccato,4 o 5 foglie di basilico,250 cl di
acqua.
Far bollire l'acqua, spegnere il fuoco e mettere in infusione lo zenzero e il basilico per 5 – 8 minuti,
filtrare e consumare con zucchero o miele a stomaco vuoto. Per i casi più gravi, come tracheiti,
polmoniti e laringiti, consigliamo di assumere 2 o 3 gr di zenzero essiccato con del miele due volte al
giorno.
Proprietà dimagranti e disintossicanti, per tonificare ed aiutare a perdere peso.
Lo zenzero è considerato un buon tonico perché facilita la circolazione del sangue e dei liquidi
sottocutanei,grazie al gingerolo, uno dei componenti principali di questa pianta che ha proprietà toniche
che stimolano e funzioni di tutto l'organismo ed è consigliato per gli stati di affaticamento ed
esaurimento energetico. Inoltre, essendo ricco di vitamina A, C ed E, ha grandi proprietà antiossidanti, e
i cibi conditi con questa spezia raggiungono lo stomaco completi di tutti i loro principi nutritivi e quindi
più utili per il nostro organismo.
Viene considerato un buon rimedio contro l'astenia maschile perché stimola la circolazione periferica, la
dilatazione dei vasi sanguigni e migliora la qualità dello sperma grazie al zenzerolo. In generale, per il
suo gusto leggermente piccante, viene indicata come spezia afrodisiaca.
Per combattere l'astenia l’ideale è assumere 40 gocce di tintura madre al giorno in sinergia con tintura
madre di gingseng. È un ottimo depurativo e drenante perché contrasta la stagnazione dei liquidi,
stimola il sistema linfatico e favorisce l'espulsione delle tossine grazie alle sue qualità diaforetiche e
diuretiche promosse dalla presenza dal gingerolo e del shogaolo.
Inoltre è un buon alleato per chi vuole dimagrire in quanto è un ottimo termogenico: cioè è un elemento
che favorisce la formazione di calore e consente di bruciare calorie più in fretta. Chi combatte con la
cellulite o coni chili di troppo dovrebbe masticare pezzetti di radice una o due volte al giorno e bere
tisane e decotti a base di zenzero.
L'apporto calorico dello zenzero è molto basso, circa 80 calorie per 100 gr, ed è ricchissimo di fibre,
vitamine del gruppo B e sali minerali che aiutano a velocizzare il metabolismo, riducendo il senso di
fame e regolarizzando l'assunzione di cibo. Infine contiene sostanza che diminuiscono la concentrazione
di zuccheri nel sangue, elemento che ne sta facendo un buon soggetto per le ricerche contro il diabete.
Controindicazioni.
Lo zenzero, come tutte le piante officinali, deve essere usato con oculatezza, senza mai esagerare nelle
dosi perché potrebbe sortire effetti contrari a quelli desiderati come: bruciore di stomaco, aumento dei
gonfiori all'intestino e relativi gas, stitichezza e potrebbe esasperare ulcere e gastriti anziché alleviarle.
La presenzamassiccia del gingerolo, in fatti, aumenta l’acidità di stomaco. I soggetti allergici alla pianta
si accorgeranno dell'intolleranza per l'arrossamento della pelle, prurito ed eruzioni cutanee, non è nulla
di grave: lo zenzero non è tossico, ma può produrre queste fastidi e manifestazioni allergiche.
Le donne in gravidanza non dovrebbero assolutamente assumere lo zenzero che, benché abbia proprietà
antivomiche e antiemetiche marcate, potrebbe essere pericoloso per il bambino perché il gingerolo ha
anche proprietà abortive che stimolano le contrazioni uterine e la dilatazione.
Alcuni principi attivi dello zenzero agiscono sulla circolazione sanguigna, sul cuore e la pressione. Chi
soffre di patologie cardiovascolari e di ipo o ipertensione dovrebbe consultare il proprio medico prima
di assumere questa spezia.
Lo zenzero in cucina: ricette.
Per godere di tutti questi principi è sufficiente masticare 1 o 2 gr di radice fresca prima dei pasti o usare
lo zenzero fresco o essiccato come condimento e grattugiato su tanti piatti, per dargli un tocco esotico in
più per il quale il vostro apparato digerente ringrazierà.
Spaghetti, olio, aglio e zenzero.
Questa è una semplice variante ai solito spaghetti aglio, olio e peperoncino. Per la preparazione va bene
sia lo zenzero fresco che quello in polvere.50 ml di olio d'oliva uno spicchio d'aglio un pizzico di
zenzero grattugiato o in polvere Fate insaporire l'olio in una padella con l'aglio e lo zenzero, scaldando il
tutto senza farlo friggere. Buttateci gli spaghetti appena scolati e saltateli per un paio di minuti.
Risotto allo zenzero e limone.
In questa ricetta si procede in modo simile al risotto allo zafferano e lo zenzero verrà aggiunto all'ultimo
momento per mantenerne il gusto fresco insieme al limone che ne esalterà il sapore acidulo.300 gr di
riso fino due cucchiaini di zenzero fresco tritato o in polvere, la buccia di un limone tagliata sottile,
mezza cipolla tritata, ¾ di litro di brodo vegetale, un bicchiere di vino bianco, 50 gr parmigiano, 20 gr di
burro.
Fate rosolare la cipolla in un po' d'olio, aggiungete il riso e fate tostare, sfumate con il vino bianco e
aggiungete il brodo. Intanto preparate il limone e lo zenzero che aggiungerete 5 minuti prima della fine
della cottura. Mantecate come al solito con burro e parmigiano.
Cavolfiore allo zenzero.
Questa ricetta darà un tocco in più ai soliti cavolfiori con una salsina di capperi, aceto e zenzero che
risulterà piacevolmente acidula. Vi servono:300 gr di cimette di cavolfiore, 5 o 6 acciughe salate due
cucchiai di capperi tritati, aceto di mele q.b., olio d'oliva, zenzero fresco grattugiato.
Fate bollire le cimette di cavolfiore e scolatele al dente. In un padellino fate sciogliere le acciughe in un
po'd'olio, aggiungete i capperi e lo zenzero tritati, fate insaporire fino ad ottenere una salsina che
stempererete con un po' di aceto di mele. Versate la salsa sui cavolfiori tiepidi.
Torta di mele aromatizzata allo zenzero.
Questa torta verrà ancora più buona e il suo gusto delicato verrà tonificato dalla presenza dello zenzero
che le darà un tocco in più. Ecco gli ingredienti:200 gr di farina, 3 uova, 100 gr di zucchero, 3 mele
renette, due cucchiai da caffè di zenzero in polvere, 50 gr di burro, una bustina di lievito, succo di
mezzo limone Montate lo zucchero con i rossi d'uovo fino ad ottenere una crema spumosa, aggiungete
la farina setacciata con lo lievito e il burro fuso. Montate a neve ferma gli albumi e aggiungeteli
all'impasto. Pulite le mele, fatele a pezzetti e spolverate con lo zenzero e un po' di succo di limone e
mescolatele all'impasto che verserete in una teglia imburrata. Infornate a 200 gradi per 40 minuti.
15/10/2014
Come coltivare lo zenzero in vaso sul balcone - Non Sprecare
Home / Orto & Giardino / Come coltivare lo zenzero in vaso sul balcone
Leggi i nostri suggerimenti pratici per seminare, annaffiare, coltivare e prendersi cura delle piante del tuo orto
Come coltivare lo zenzero in vaso sul balcone
Lo zenzero è una pianta che non richiede cure particolari per la sua coltivazione ma in cambio vi permetterà di avere sempre a
disposizione una spezia perfetta per insaporire i piatti e per preparare delle ottime tisane.
Come coltivare lo zenzero in vaso: tutti i consigli utiili
Info e Recensioni
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COME COLTIVARE LO ZENZERO FRESCO IN VASO - Vi abbiamo già parlato delle numerose proprietà nutritive dello zenzero, una pianta aromaticomedicinale perfetta per insaporire i piatti e per preparare delle ottime tisane. Oggi vi spieghiamo invece come coltivarlo in vaso sul balcone.
LEGGI ANCHE: Come coltivare i pomodori in vaso o nell’orto
Il procedimento è abbastanza semplice: lo zenzero, infatti, è una pianta che non richiede cure particolari ma solo qualche piccolo accorgimento per la
sua coltivazione. E’ importante che la temperatura non scenda mai sotto i 15 gradi e che la pianta abbia a disposizione sole filtrato, calore, terreno ricco e
umidità, a patto però che nel vaso non si creino ristagni d’acqua.
LE INDICAZIONI UTILI PER LA COLTIVAZIONE DELLO ZENZERO - Vediamo come procedere, passo per passo:
Per avviare la coltivazione dovete innanzitutto procurarvi un rizoma, così sono chiamate le radici dello zenzero, con qualche germoglio;
È sempre bene scegliere rizomi biologici: quelli che trovate al supermercato potrebbero essere stati trattati con delle sostanze in grado di ritardarne la
germogliazione;
Se il rizoma ha più germogli di crescita potete anche tagliarlo in più pezzi, ognuno con almeno una
coppia di germogli, e ricavare così più piante da un unico tubero;
Il momento giusto per iniziare a coltivare lo zenzero va dalla fine dell’inverno fino all’inizio
dell’estate;
Procuratevi un vaso abbastanza grande e profondo in quanto le radici richiedono spazio per il loro
sviluppo e riempitelo di terriccio argilloso-sabbioso ben drenato e composto al 50 per cento da un
buon compost: mentre quest’ultimo fornisce alla pianta il nutrimento di cui ha bisogno, l’argilla
consente di trattenere l’umidità;
Interrate i rizomi di zenzero a qualche centimetro dalla superficie del terriccio con i germogli di crescita verso l’alto. Un vaso di 35-40 cm di
diametro può ospitare fino a tre piante, tutte debitamente distanziate di circa 15-20 centimetri l’una dall’altra;
Innaffiate con una certa regolarità, almeno una volta al giorno e preferibilmente di sera cercando di evitare però i ristagni d’acqua;
http://www.nonsprecare.it/come-coltivare-zenzero-fresco-vaso
1/4
15/10/2014
Come coltivare lo zenzero in vaso sul balcone - Non Sprecare
Procedete sempre allo stesso modo anche quando la piantina sarà cresciuta;
Potrete raccogliere lo zenzero dopo circa cinque-sei mesi dall’avvio della coltivazione anche se il periodo migliore per la raccolta sarà quello in cui
noterete che le foglie della pianta sono ormai secche. In ogni caso, una volta che la pianta è fiorita, eliminate steli e fiori in modo da non sottrarre
nutrimento al rizoma;
Scegliete alcuni pezzi raccolti da ripiantare: i rizomi re-interrati non richiedono acqua né particolari cure almeno fino all’innalzarsi delle temperature;
Durante la bella stagione mantenete lo zenzero in vaso sul balcone e poi trasportatelo in casa al caldo durante i mesi invernali. Quando le
temperature cominciano ad abbassarsi riducete anche l’acqua.
Non vi resta che ammirare lo zenzero in vaso coltivato dalla nostra lettrice Daniela seguendo le nostre indicazioni:
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PER SAPERNE DI PIU’: Come coltivare i limoni in vaso
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Cumino, quando e come utilizzarlo Di Alessandra Romeo
Il cumino (Cuminum cyminum L.) è una pianta erbacea originaria della Siria. I suoi semi
sono simili a quelli del finocchio e dell'anice, ma sono più piccoli e più scuri. Ha proprietà
digestive ed è utile anche per combattere l'alitosi.
Tipi di cumino
In merito al cumino c'è molta confusione e spesso con questo nome si indicano diverse
spezie, infatti oltre al Cuminum cyminum (il vero cumino) possiamo trovare:
il Carum carvi, detto anche cumino dei prati o cumino tedesco. Si tratta di un'altra pianta
con infiorescenza ad ombrello simile al cumino ma con semi più piccoli, più scuri e meno
piccanti. Il cumino dei prati è più apprezzato dal gusto europeo perché meno forte e
aromatico del cumino vero.
Il Bunium persicum, diffuso solamente in India, Iran e Tagikistan, chiamato cumino nero. I
suoi semi sono lunghi,curvi e grigiastri.
La Nigella sativa, anch'essa conosciuta come cumino nero e utilizzata prevalentemente nella
cucina bengalese. I semi di questa spezia sono neri e di forma piramidale.
Proprietà del cumino
Il cumino ha proprietà carminative e digestive ed è un buon rimedio naturale contro gonfiori
e coliche addominali. Un'ottima tisana da bere a fine pasto per favorire la digestione può
essere preparata con i semi di questa preziosa spezia, un pizzico di finocchio e un po'di
menta, molto utile anche contro la tosse. Masticare semi di cumino aiuterebbe a combattere
l'alitosi e a stimolare l'appetito. L'olio di cumino è perfetto per massaggi e impacchi, stimola
la circolazione ed esercita un'azione disinfettante sulla pelle.
Uso in cucina
L'aroma che rilasciano i semi di cumino è molto intenso e il sapore pepato e amarognolo,
per questo vanno usati con molta parsimonia per non rischiare di coprire il sapore base delle
pietanze
.In Italia l'uso del cumino in cucina non è molto diffuso ma generalmente si sposa bene con
verdure, sottaceti, formaggi, legumi e carne. Tostare i semi in padella prima di unirli alle
pietanze esalterà ancor di più l'aroma del cumino. Di questa pianta possono essere impiegate
in cucina anche le foglie, ad esempio per insaporire insalate o salse, ma l'uso delle foglie di
cumino non è molto diffuso.
Il cumino è molto usato nella cucina del Nord Africa, dell'India e del Medio Oriente ed è
presente tra le spezie del curry e quelle del garam masala, una miscela molto diffusa in
India.
In Marocco aromatizza la carne arrostita, in Messico si mette nel guacamole, in Francia
aromatizza alcuni tipi di pane mentre in Spagna e Portogallo si trova nelle salsicce e nei
piatti a base di verdure.
Con il cumino vengono anche aromatizzati alcuni formaggi olandesi e valdostani.
Prevalentemente questa spezia si adatta a pietanze salate ma può stupire il modo in cui
conferisce a un dolce un gusto esotico e speziato. Nella cucina libanese, ad esempio, è
protagonista di un dolce freddo profumato alle spezie: il mighli, o crema di cumino.
Curiosità
Conosciuto sin dall'antichità, il cumino era molto amato dai Romani che lo usavano come
condimento o ridotto in pasta da spalmare sul pane. I Greci usavano così tanto questa spezia
che la tenevano a tavola in un contenitore (come oggi facciamo con il pepe), usanza
mantenuta ancora oggi in Marocco.
Durante il Medioevo si credeva che il cumino avesse il potere di non far fuggire animali
domestici e amanti e che in generale fosse di buon auspicio, soprattutto per le coppie di
sposi. In passato l'unione di cumino e miele era ritenuta portentosa: rappresentava un
rimedio naturale contro le amnesie, ma anche la ricetta di un potente afrodisiaco di origine
araba.
15/10/2014
Macis
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Noce moscata
Ultima modifica dell'articolo: 04/06/2014
Macis
Generalità sul Macis
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Descrizione del Macis e dell'Albero della Noce Moscata
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Valori nutrizionali (per 100 g di parte edibile)
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Composizione Chimica del Macis
Generalità sul Macis
Il macis è un alimento di origine vegetale appartenente alla branca delle spezie. Viene utilizzato
a piccole dosi e la sua funzione è prevalentemente aromatica.
Dal punto di vista botanico, il macis è l'arillo del seme
prodotto dalla pianta della noce moscata. Si tratta di un
albero appartenente alla Famiglia delle Myristicaceae ed
al Genere Myristica, conosciuto con la nomenclatura
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binomiale Myristica fragrans. NB. Per la sua forma,
erroneamente, il macis viene anche chiamato fiore della
noce moscata.
Altre piante di Myristica producono diverse componenti
utilizzate sia per il loro aroma, sia per alcune proprietà
officinali.
I NOSTRI VIDEO
RICETTE
Descrizione del Macis e dell'Albero della Noce Moscata
FITNESS
SALUTE E BENESSERE
Mele Cotte
La pianta da cui si ricava il macis è un albero sempreverde. E' originario dell'Indonesia, nelle
Parlano di lei come una
“ricetta per ammalati” o
riservata ai bambini, ma in
tutta onestà non ho ancora
capito il motivo…io ne vado
matta...
isole Molucche, e delle Filippine; viene coltivato in climi esclusivamente tropicali e la
propagazione della pianta avviene essenzialmente per talea, al fine di gestire e distribuirne al
meglio i sessi. Il macis qualitativamente migliore proviene: dalle isole Banda, da Giava, da
Sumatra, da Celebes, da Penang, da Singapore, dalle Indie occidentali, da Zanzibar e dalle
Dulce de Leche
isole Maurizius.
L'albero del macis raggiunge soventemente i
10m di altezza, ma sono stati individuati
esemplari che toccano i 20m. La pianta è
TUTTA aromatica, con corteggia grigiorossastra e liscia o fessurata in base all'età.
Le foglie sono alterne, di forma ovale,
allungata e appuntita. I fiori maschili sono a
grappoli pedicellati, mentre quelli femminili si
organizzano in piccole cime.
Valori nutrizionali (per 100 g di parte
edibile)
Della M. fragrans NON si consumano i frutti
Se vi piace il caramello o le
caramelle
al
mou,
non
perdetevi la ricetta del giorno!
oggi ci divertiremo nella
preparazione del dulce de
leche, una salsa...
Patate al Cartoccio con Salsa allo Yogurt
Oggi ci diletteremo in una
delle cotture più salutari in
assoluto, in grado di esaltare il
sapore del cibo e di
conservarne
quanto
più
possibile i nutrienti...
(drupe) interi. L'esocarpo e il mesocarpo (la
buccia e la polpa), dopo l'essiccazione,
Acqua
8.2g
vengono scartati, mentre l'arillo e il seme
Proteine
6.7g
(macis e noce moscata) sono ulteriormente
Amminoacidi prevalenti
-
Amminoacido limitante
-
Lipidi TOT
32.4g
privati d'acqua e commercializzati come
spezie.
NOTA: l'arillo è una parte esterna al seme
che
http://www.my-personaltrainer.it/alimentazione/macis.html
cresce
insieme
a
questo
ed
è
1/3
15/10/2014
Macis
Acidi grassi saturi
9.5mg
solitamente
Acidi grassi monoinsaturi
11.2mg
(nell'immagine a inizio articolo, il macis è è la
Acidi grassi polinsaturi
4.4mg
Colesterolo
0.0mg
Carboidrati TOT
50.5g
coriaceo, bensì rosso cremisi, carnoso,
50.5g
traslucido e con lucentezza grassa; quello
Amido
Zuccheri solubili
0.0g
Fibra alimentare
carnosa
e
colorata
parte rosso vivo che ricopre il seme).
Il macis fresco (a differenza del mallo delle
nocciole e delle mandorle) NON è verde e
APPROFONDIMENTI
Produzione della birra
vecchio e mal conservato diviene bruno e
opaco. Incidendone la polpa deve fuoriuscire
20.2g
un olio gradevole, aromatico e con sapore
Fibra solubile
-g
piccantino-acre. Il macis disidratato è rigido,
Fibra insolubile
-g
fragile e color giallo-arancione.
Gelato
Olio di semi
Latte
Riprese Aeree Drone
Energia
475.0kcal
Sodio
80.0mg
Potassio
463.0mg
Ferro
13.9mg
Calcio
252.0mg
Fosforo
67.4mg
Tiamina
0.31mg
Riboflavina
0.45mg
essenziale (5-8% del peso totale). Questo si
Niacina
1.35mg
divide in due tipi, differenti per qualità; la
Vitamina A
40.0 RAE
Vitamina C
21.0mg
Vitamina E
0.00mg
Calorie alimenti
Corso teorico pilota APR. Info
presso tutte le sedi Cepu!
Oli vegetali
Formaggio
Composizione Chimica del Macis
Il principio attivo del macis, responsabile del
tipico aroma intenso e gradevole, è un olio
droga NON scelta è detta Separaat, mentre i
cascami prendono il nome di Gruis. L'olio
essenziale di macis viene ricavato per
distillazione dell'inviluppo (arillo).
Pesce
Riso
Cioccolato e salute
Caffè
Uova e salute
Acqua minerale
Amido
Altre componenti del macis sono: olio grasso
(20-35%),
pigmenti,
minerali
(1.5-3.0%),
acqua (10%), sostanze azotate (6%), sostanze attive non azotate (47%) e cellulosa (4%).
Il macis originale può essere rimpiazzato da arilli di altre Myristica, come la M. argentea e la M.
mala barica (a volte impiegate per le sofisticazioni alimentari del macis originale).
L'olio essenziale di macis, come quello di noce moscata, viene impiegato per l'aromatizzazione
di cibi, bevande e di profumi. Dal punto di vista medicinale, è invece impiegato come eupeptico
(ovvero che stimola la digestione).
Eventuali commenti sulla composizione nutrizionale del macis lasciano il tempo che trovano in
quanto, grazie alla sua forza, ne vengono utilizzate quantità a dir poco irrisorie.
Il sapore del macis è più delicato ed "elegante" rispetto a quello della noce moscata, e il
pregio gastronomico maggiore. Oltre ad impreziosire diverse salse ed entrare nella
composizione di miscele per spezie, come il curry, il macis frsco può essere gratuggiato
direttamente sulle pietanze. Ben si addice a piatti di colore chiaro e luminoso per le tonalità
arancioni che conferisce, un po' come lo zafferano.
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2/3
Proprietà del cardamomo
La medicina ayurvedica considera il cardamomo un'ottima cura per problemi al sistema
urinario,per la tosse e le emorroidi, mentre la medicina tradizionale cinese lo usa per il mal
distomaco e la dissenteria.
Un infuso a base di cardamomo è un vero toccasana contro il raffreddore e libera
immediatamente le vie respiratorie combattendo al contempo la stanchezza che tipicamente
accompagna gli stati influenzali .Il cardamomo è un rimedio naturale molto utilizzato in
India per la cura dei denti e le infiammazioni gengivali, per tosse e raffreddore, per problemi
di digestione e intestino irritabile. Sembra inoltre essere un efficace antidoto contro il veleno
di serpenti e scorpioni.
Modalità d'uso
Il Cardamomo è da considerarsi una spezia e come tale deve essere dosata. Nelle ricette
siamo abituati al “q.b.”-quanto basta- e si sposa molto con il gusto personale.
In infuso: un cucchiaino di semi per una tazza d’acqua, da assumere mezz’ora dopo i pasti
per sfruttarne l’azione stomachica. In olio essenziale per fumigazioni: 3-5 gocce in acqua
bollente
Controindicazioni
Il Cardamomo è un rimedio molto ben tollerato con pochissime controindicazioni. L’unica
avvertenza da segnalare è indirizzata a coloro che presentano calcolosi della colecisti:
potrebbe sollecitarne la motilità con conseguenti dolori addominali o addirittura coliche.
Sono state rilevate interazioni con farmaci antiaggreganti, come l’aspirina, quindi è bene
non farne assunzione qualora si sia sottoposti ad una terapia farmacologica di questo genere.
Descrizione della pianta
Con il nome cardamomo vengono indicate diverse spezie, spesso confuse tra loro, ma che in
realtà sono caratterizzate da aromi e sapori differenti: il cardamomo verde (o vero
cardamomo),il cardamomo di Ceylon, il cardamomo nero (conosciuto anche come
cardamomo nepalese) e altre varietà meno diffuse.
Il cardamomo verde si ricava dall'Elettaria cardamomum, una pianta tropicale della famiglia
delle Zingiberaceae (la stessa dello zenzero) molto diffusa in India e Malaysia. Questa
spezia ha un sapore molto intenso ed è piuttosto costosa.
Dall'Elettaria repens, pianta diffusa nello Sri Lanka, si ottiene il cardamomo di Ceylon.
Il cardamomo nero è la spezia ricavata dall'Amonum subulatum, molto più comune ed
economica del tipo verde e per questo usata come suo succedaneo. Il suo sapore tende più
all'amarognolo e ricorda la menta.
L'Amomum costatum è una varietà di cardamomo diffusa in Cina e Vietnam mentre
l'Amomumcompactum è noto in Thailandia e Birmania con il nome di cardamomo del Siam.
Uso in cucina
Il cardamomo è una spezia molto amata nei paesi arabi e in Oriente ma è piuttosto diffuso
anche in Europa settentrionale. Il suo odore forte e speziato e il sapore leggermente piccante
e fruttato lo rendono adatto a ravvivare primi piatti e arrosti ma anche ad aromatizzare dolci,
creme e torte al cioccolato. Soprattutto se usato per le preparazioni dolciarie è meglio
togliere le bacche a fine cottura prima di servire.
Molte miscele di spezie prevedono il cardamomo, tra queste l'ormai diffusissimo curry e il
garam masala, tipico della cucina indiana e pakistana.
Ottimo per aromatizzare caffè e tè nero, il cardamomo è utilizzato per preparare il qahwa, il
famoso caffè arabo.Nel qahwa la percentuale di cardamomo può essere addirittura superiore
al caffè, gli arabi infatti amano molto questa bevanda proprio per la presenza del
cardamomo che ritengono “rinfreschi il sangue”.Preparare un caffè simile al qahwa è facile:
basterà aggiungere due o tre semi di cardamomo nella polvere del caffè che, una volta
pronto, andrà servito con panna e già zuccherato.
In India ed in Pakistan il cardamomo è un ingrediente essenziale in diversi piatti a base di
riso, in Cina è utilizzato per aromatizzare la carne arrosto mentre in Vietnam è la spezia che
caratterizza il Pho, una minestra di tagliatelle.
In Scandinavia viene utilizzato nella preparazione di dolci, ad esempio è aromatizzato col
cardamomo il Käffebrod, un tipo di pasticcino da servire col caffè. Il cardamomo è anche
usato per aromatizzare liquori: è tra gli ingredienti del glogg, la famosa bevanda alcolica
svedese e di molti amari e digestivi italiani.
Curiosità sul cardamomo
La fragranza di questa spezia è sempre stata molto apprezzata, già Greci e Romani
utilizzavano il cardamomo per produrre profumi, mentre le donne egiziane erano solite
bruciare essenze di cardamomo nell'aria per gli effetti benefici e stimolanti. Ancora oggi
molti prodotti cosmetici sono al profumo di cardamomo.
In Oriente il cardamomo è considerato una spezia afrodisiaca, questa sua proprietà è persino
decantata nei racconti di “mille e una notte”. Il cardamomo è al centro di alcune usanze e
tradizioni: in India è considerata una pianta così timida e delicata che può essere toccata e
raccolta solo da mani femminili, mentre nel Kashmir alcuni semi di cardamomo sono chiusi
in un gioiello al polso delle spose a simboleggiare il cibo ristoratore che daranno ai mariti.
Semi di finocchio: 10 straordinari benefici per la salute
I semi di finocchio (Foeniculum vulgare) sono considerati una spezia da utilizzare in cucina per
arricchire di sapore i nostri piatti e come ingredienti nella preparazione casalinga di pane, crackers
e grissini. Sono ottimi anche per guarnire i pretzel. Il loro sapore è piuttosto dolce e ricorda quello
dell'anice. A scopo curativo vengono utilizzati soprattutto per la preparazione di tisane adatte a
ridurre i gonfiori e a stimolare la diuresi. Quali sono i benefici per la salute dei semi di finocchio?
Ecco i principali.
1) Prevenzione del cancro
Gli antiossidanti presenti nei semi di finocchiopossono contribuire a ridurre il rischio di cancro
associato con i danni provocati dai radicali liberi alle cellule e al Dna. Inoltre sono considerati un
alleato per la prevenzione del cancro al colon, in quanto essi contribuiscono, insieme alle fibre
vegetali, alla rimozione delle tossine dall'intestino,preservandone la salute.
2) Proprietà antinfiammatorie
Gli antiossidanti presenti nei semi di finocchio non sono soltanto utili nella prevenzione del cancro,
ma vengono ritenuti salutari per l'organismo per via delle loro proprietà antinfiammatorie. Il loro
impiego potrebbe essere utile nel trattamento di disturbi come l'artrite e il morbo di Crohn, due
malattie autoimmuni, sebbene siano necessarie ulteriori ricerche scientifiche per poterne dare
conferma.
3) Contenuto di fibre
I semi di finocchio sono ricchi di fibre. Le fibre sono presenti unicamente negli alimenti vegetali e
sono assenti nei cibi di origine animale. L'esempio più lampante in proposito è la carne. Le fibre
sono fondamentali per favorire il transito degli alimenti di cui ci nutriamo lungo l'intestino e per
permettere l'eliminazione delle tossine. Le fibre, in generale, sono utili per migliorano la digestione.
100 grammi di semi di finocchio contengono il 150% della dose giornaliera raccomandata di fibre.
4) Colesterolo
L'accumulo di colesterolo nelle arterie e l'aumento della sua produzione da parte del fegato è una
delle principali cause di patologie come ictus, infarto e ipertensione. Il colesterolo può essere
tenuto sotto controllo grazie ad un'alimentazione ricca di cibi vegetali e quindi di fibre. Le fibre
contenute nei semi di finocchio riducono le possibilità di accumulo del colesterolo sulle pareti delle
arterie e prevengono così le patologie cardio-circolatorie.
5) Pressione alta
Esiste un sale minerale fondamentale nella regolazione della pressione sanguigna. Si tratta del
potassio, una sostanza presente in numerosi alimenti vegetali, compresi i semi di finocchio. Il
potassio contribuisce a mantenere stabile la pressione sanguigna e, di conseguenza, a regolare il
battito cardiaco. 100 grammi di semi di finocchio contengono 1694 milligrammi di potassio.
6) Proprietà diuretiche
I semi di finocchio presentano proprietà diuretiche e drenanti. Per questo motivo vengono utilizzate
per la preparazione di tisane che possono favorire la diuresi, oltre che attenuare i gonfiori
addominali. La tisana viene preparata sotto forma di infuso, lasciando riposare in 200 millilitri
d'acqua bollente per 10 minuti 1 cucchiaino di semi di finocchio, per poi filtrare e bere senza
dolcificare.
7) Proprietà antiossidanti
I semi di finocchio sono ricchi di flavonoidi. Si tratta di un gruppo di antiossidanti ritenuto in grado
di ridurre lo stress ossidativo dell'apparato cardio-circolatorio e di proteggere l'organismo dai danni
neurologici. I flavonoidi contribuiscono inoltre a prevenire l'invecchiamento precoce, contrastando i
radicali liberi.
8) Digestione
I semi di finocchio contribuiscono a migliorare la digestione. Le proprietà digestive di questi piccoli
semi sono note ormai da secoli e vengono sfruttate dalle medicine popolari soprattutto per la
preparazione di tisane e di decotti da bere a fine pasto per rendere la digestione meno lunga e
pesante. Le tisane di finocchio sono di solito considerate adatte come rimedio naturale digestivo
anche per i bambini.
9) Fonte di calcio
I semi di finocchio sono una ricca fonte di calcio, da tenere in considerazione anche se se ne
consumano piccole quantità. Il calcio è presente in numerosi alimenti vegetali, compresa la frutta
secca, come le mandorle, le verdure a foglia verde, come gli spinaci, e i semi, con particolare
riferimento al sesamo. 100 grammi di semi di finocchio contengono il 120% della dose giornaliera
raccomandata di calcio, ne contengono infatti 1196 milligrammi.
10) Globuli rossi
La produzione di globuli rossi da parte del nostro organismo viene favorita dai cibi che
introduciamo attraverso l'alimentazione. I semi di finocchio presentano un elevato contenuto di
rame, un minerale fondamentale per la formazione delle cellule del sangue, con particolare
riferimento ai globuli rossi.100 grammi di semi di finocchio contengono 1067 milligrammi di rame.
Semi di Senape: principali nutrienti
Di Alessandra Romeo
Con il termine senape si indicano alcune specie di piante, appartenenti alla famiglia delle
Crocifere,originarie dell'India e con una storia molto antica. Tra le specie più comuni di
senape troviamo:
La senape bianca (Sinapis alba), con i caratteristici semi di colore bianco/giallo. I semi
della senape bianca favoriscono la conservazione degli alimenti nel tempo.
La senape nera (Brassica nigra), i cui semi sono molto scuri, quasi neri. Il sapore è
particolarmente piccante .
La senape bruna (Brassica juncea), dai semi verdi e molto apprezzata in Oriente.
La senape selvatica (Sinapis arvensis).
I semi di senape sono semi oleosi non eccessivamente calorici (469 calorie per 100 grammi)
e sono fonte di minerali (calcio, magnesio, selenio, fosforo, potassio, manganese) e
vitamine.
A causa della presenza di agglutinina possono essere causa di allergie alimentari.
Quando si parla di senape in ambito gastronomico si intende la farina ricavata dalla
frantumazione dei semi di senape (principalmente del tipo bianco e di quello nero).
Semi di Senape: proprietà
La senape ha un effetto simile a quello del peperoncino, può provocare infatti iperemia
(aumento del flusso sanguigno), irritazione a livello locale e infiammazione dell'apparato
digerente, per questo non bisogna abusarne.
Le salse ottenute con i semi di senape sono ottime per dare sapore ai piatti mantenendo un
moderato apporto calorico, indicate quindi per chi segue diete dimagranti.
I semi di senape favoriscono l'afflusso del sangue, per questo sono un antichissimo rimedio
naturale contro molti disturbi:i cataplasmi di farina di semi di senape (a volte mischiata a
quella di semi di lino) sono utili contro reumatismi, artriti e dolori muscolari.
Un infuso di senape può aiutare in caso di raffreddore e febbre e stimola la circolazione
sanguigna. L'olio di semi di senape è utilizzato nella medicina ayurvedica per praticare
frizioni contro reumatismi e nevralgie.
I semi di senape sono conosciuti e amati da sempre e in tutto il mondo: già i Romani ne
apprezzavano le proprietà medicamentose (oltre che quelle gastronomiche) e per gli indiani
sono addirittura un simbolo benaugurante, tanto che le soglie delle case vengono cosparse di
olio di semi di senape durante festeggiamenti e occasioni speciali.
Anche per la cultura cattolica i semi di senape hanno un significato simbolico:
rappresentano la Chiesa che partendo da umili origini (come quelle di questi semi) si è
diffusa in tutto il mondo.
In Europa Orientale i semi di senape sono uniti al miele per combattere la tosse, mentre in
Canada sono considerati un ottimo rimedio per curare le affezioni dell'apparato respiratorio.
In Francia la senape è così popolare che nel XVI secolo fu addirittura costituita la
corporazione dei“senapieri” a Orleans e successivamente quella di Digione (altra località
famosa per le rinomate salse di senape)
.
Semi di Senape: in cucina
Le preparazioni gastronomiche a base di senape (solitamente salse e creme) sono dette
mostarde. Il termine mostarda viene dal latino “mustum ardens” perché le prime salse erano
fatte con semi di senape e mosto di vino. Ancora oggi in Sicilia si trovano mostarde a base
di mosto. In Italia quando si parla di mostarda ci si riferisce ad un dolce tipico delle festività
natalizie: la mostarda di Cremona. Nel nostro Paese si puntò soprattutto sulle proprietà
conservanti della senape e il termine mostarda divenne presto sinonimo di questo dolce di
Cremona composto da frutta candita in gelatina (ci sono anche varianti a base di verdure)
più o meno piccante in base alla quantità di semidi senape.
In altre cucine invece, come in quella francese, tedesca, irlandese e indiana, la senape è alla
base di numerose mostarde dai sapori diversi e più o meno piccanti che accompagnano
carne, pesce,formaggi, sottaceti e verdure e aromatizzano sandwich.
La salsa di senape più conosciuta in Italia è a base di semi di senape, aceto, sale e acqua e ha
un sapore amaro e piccante allo stesso tempo, mentre quella diffusa nei paesi anglosassoni è
un preparato in polvere di semi bianchi e neri misti a curcuma.
Sembra che l'invenzione della salsa di semi di senape risalga al medioevo e sia opera di
monaci francesi. La mostarda divenne nel tempo più aromatica, man mano che dall'oriente
arrivavano nuove spezie da aggiungere alla preparazione come pepe e chiodi di garofano.
Proprio in Francia, la senape, vanta una grande tradizione: tra le varianti più pregiate la
“senape all'antica” (preparata con farina di semi bianchi e neri) e l'”Alsaziana” (più delicata
perché con farina di soli semi bianchi).Anche le foglie della senape hanno un uso in cucina:
già nell'antica Roma venivano macerate nell'aceto per ottenere una salsa saporita e ancora
oggi le foglie e le cime fiorite di questa pianta vengono utilizzate per arricchire minestre e
creme vegetali.
15/10/2014
Angolo del Gusto - Le Spezie
CORSO DI CUCINA| SCHERZA COL CUOCO| ORTAGGI | SPEZIE| STORIA DEL CIBO| ANGOLI DI GUSTO|
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| Marinate e salamoie| La Carne| Pesce| Ortaggi| Scherza col cuoco| Le spezie|Le ricette Pane|Antipasti |Uova |Formaggio |
Le Spezie
È un’ atmosfera magica quella che avvolge il mondo delle spezie. I profumi e i sapori di queste essenze
trasformano i piatti più semplici in un veicolo capace di condurre la nostra fantasia in luoghi esotici e lontani,
tra bazar colorati e suoni orientali.
Accomodiamoci dunque sul comodo e colorato tappeto volante delle spezie lasciandoci trasportare in questo magico mondo.
Cerchiamo subito di fare chiarezza; molte volte si è abituati a confondere le spezie con gli aromi, per evitare questo problema
dobbiamo anzitutto fare un distinguo:
le spezie sono di norma le sostanze ricavate da alcune varietà di piante aromatiche, provenienti per lo più da paesi tropicali.
Di queste si utilizzano parti diverse secondo il tipo di spezia che si desidera ottenere: la corteccia (per la cannella), i bottoni
floreali (dei chiodi di garofano), gli stimmi (per lo zafferano), i semi (per il pepe).
Gli aromi, definiti anche erbe aromatiche, sono considerati le erbe o verdure (foglie e steli) generalmente coltivate negli orti
ma presenti anche allo stato selvatico, normalmente consumate fresche durante la primavera e l’estate, ma reperibili anche
da serra. Di queste fanno parte il basilico, il cerfoglio, il coriandolo, il dragoncello, il prezzemolo, il rosmarino, la salvia, il
timo. Ecc…
Un pò di storia
La loro storia si perde nella notte dei tempi, partendo dalle popolazioni primitive, che iniziarono a scoprire le loro proprietà
antimicrobiche, intuendo soprattutto la capacità di rallentare i processi di decomposizione consentendo una migliore
conservazione dei cibi. L’aroma e il profumo hanno la capacità di condurci in paradisi lontani, ma non era di certo la loro
natura edonistica che le rendeva così ricercate, bensì la necessità di coprire con aromi penetranti i difetti di conservazione dei
cibi. Oltre a ciò, si deve ricordare che sia nel Medioevo, sia nel Rinascimento, non erano ancora noti né il the, né il caffè e
nemmeno cacao e tabacco. Mentre l’acquavite era utilizzata solo come medicinale, va da sé, che le spezie essendo i soli
alimenti eccitanti conosciuti diventarono molto ricercati. C’è da dire poi che le spezie erano merce preziosissima, pagata a
peso d’oro da re, faraoni e imperatori ecco quindi affiorare un altro motivo di questa passione, l’importanza e l’immagine che
era attribuita a chi di norma, alla fine del pranzo, usava distribuire agli invitati chiodi di garofano, coriandolo, zenzero magari
racchiusi in piccoli pacchettini.
La cucina italiana odierna non ha conservato l’uso di molte spezie, ed è in ogni caso soltanto dalla seconda metà dell’
Ottocento che si assiste, sia nella cucina professionale sia familiare, ad una graduale sostituzione delle stesse con le erbe
aromatiche.
Talia
Distribuzione materie prime selezionate d’alta
qualità.
ANICE
http://www.angolodelgusto.it/spezie/spezie.htm
1/4
15/10/2014
Angolo del Gusto - Le Spezie
Pianta della famiglia delle ombrellifere, dal gusto gradevole e delicato.Era già coltivata nell'antichità dagli Egizi
che ne utilizzavano i semi in molteplici preparazioni e bevande. Oggi è particolarmente diffusa nelle regioni
mediterranee. Il suo caratteristico aroma è dato da un olio essenziale detto anetolo. I semi maturi ed essiccati
dell'anice sono ampiamente utilizzati nella preparazione dei dolci nell'Europa centrale ed in molti alcolici
mediterranei come il Pastis provenzale, l'Ouzo greco, Il Raki turco o l'Arak libanese.
ANICE STELLATO
È il frutto di un arbusto sempreverde appartenente alla famiglia delle Magnoliacee.La sua forma è una meraviglia
decorativa rappresentata da una stella a otto punte. Pur non appartenendo alla stessa famiglia dell'anice il suo
aroma è in sostanza identico. Molto utilizzato nella cucina cinese dove è essenziale nella preparazione della
miscela alle cinque spezie. In Thailandia e Vietnam è utilizzato per insaporire carni di maiale e d'oca.
CANNELLA
Si ottiene dalla corteccia tagliata in fasce ed essiccata al sole (per 7/8 mesi) di un albero simile all'alloro. Questo
procedimento,produce l’arrotolamento delle fasce formando delle piccole canne di colore dorato da cui prendono il
nome. La maggior parte della cannella proviene dallo Sri Lanka,. Per il suo sapore dolce e acre, l’uso culinario
riguarda in prevalenza le preparazioni dolci, conserve, liquori, composte di frutta. Ma nel Maghreb, in Medio
oriente ed in India si trova comunemente in piatti a base di riso e carne. S’impiega macinata, se usata a stecche,
la cannella deve esere tolta dalle vivande prima di servirla.
CARDAMOMO
Si tratta di un baccello di circa un centimetro di lunghezza, dal colore verde chiaro che contiene numerosi semi
bruni o grigiastri aromatici e piccanti. Il cardamomo cresce nelle foreste tropicali dell'India del sud e dello Sri
Lanka dove viene raccolto ancora oggi manualmente dalle donne. Oltre agli indiani anche gli arabi ne sono dei
grandi consumatori, utilizzandolo preferibilmente per aromatizzare il caffè. Si possono utilizzare in cucina come
condimento a diverse pietanze. Come l’anice possiede proprietà medicinali che favoriscono le funzioni digestive.
CARVI
È una pianta erbacea dai frutti aromatici, meglio conosciuto come cumino dei prati i cui piccoli frutti neri (spesso
erroneamente ritenuti i semi) sono spesso impiegati per aromatizzare i pani di segale dell'Europa centrale.
Nell'est europeo è comunemente aggiunto a minestre e carni specie nella preparazione del goulash. Il suo sapore
forte e dolciastro ricorda vagamente quello dell'anice, nell’industria liquoristica è utilizzato per la preparazione del
kummel.
CHIODI DI GAROFANO
Si presentano come dei “chiodini” che non sono altro che i boccioli essiccati e ancora chiusi di una varietà di
sempreverdi originaria delle isole Molucche. D’aroma caldo e persistente, masticati fin dall'antichità erano usati
per profumare l'alito e lenire il mal di denti. I chiodi di garofano si diffusero prima in India, poi in Cina ed infine in
Europa, grazie alle esplorazioni portoghesi. Entrano tra gli ingredienti del curry indiano, in molti piatti di riso e
come aromatizzanti in infusi e bevande. Zanzibar,(una piccola e meravigliosa isola dell’Oceano Indiano) è
attualmente il maggiore produttore di questa profumatissima spezia.
CUMINO
Trionfa nei piatti nordafricani e indiani, dove è in sostanza onnipresente, è altresì utilizzata nella cucina greca,
araba e turca. Dal gusto amarognolo e pepato, non è utilizzata in Europa. Già menzionata nella Bibbia è una
spezia antica e nobile. La sua origine deriva dall'alta valle del Nilo, i romani la conobbero attraverso gli egiziani, e
nel medioevo ebbe ampio successo nella cucina delle corti italiane e non solo. Entra come ingrediente nella
preparazione di salse a base di yogurt e tahin, è ottima per aromatizzare le carni grigliate. Un olio essenziale in
esso contenuta è stimolante dell’appetito e della digestione.
SEME DI FINOCCHIO
È il seme aromatico d’alcune varietà di finocchio, ha aroma simile a quello dell’anice, ma meno dolciastro. La
pianta cresce spontanea in tutto il bacino del Mediterraneo, è utilizzato in fitoterapia oltre che in cucina, per le
sue valenze terapeutiche è ottimo per insaporire salse, minestre, piatti a base di pesce e soprattutto dolci.
Durante gli anni si è diffuso in India ed estremo oriente dove però il suo uso è assai limitato.
MACIS
E’ la membrana carnosa di colore rosso che avvolge la noce moscata. Il suo uso è abbastanza recente, anche se
era già noto in passato. Viene consumato fresco nei paesi d’origine. Con l’essiccazione, il suo sapore si trasforma
diventando più intenso; come la noce moscata, il suo impiego riguarda una gran varietà di piatti, dalle zuppe alle
carni, dalle salse ai dessert.
NOCE MOSCATA
È la mandorla ovoidale dal colore marrone, prodotta da un albero sempreverdede di grossa dimensione presente
nelle isole Molucche (Indonesia) e sud est asiatico. La noce moscata è tostata poi col fuoco e privata dal guscio
legnoso che la racchiude. Usata fin dall'antichità come farmaco prima che come spezia, il suo uso alimentare si è
diffuso in Europa e nel Medio Oriente. Si abbina molto bene nei ripieni, farce, stracotti, nelle salse a base di burro
http://www.angolodelgusto.it/spezie/spezie.htm
2/4
15/10/2014
Angolo del Gusto - Le Spezie
e anche nella preparazione d’alcuni cocktails caraibici. A volte, è utilizzata nella preparazione di dolci.
PEPE
È un arbusto rampicante coltivato di norma nelle grandi estensioni dell’Asia orientale.Il pepe è costituito dai
piccoli frutti che durante la maturazione, acquistano prima una colorazione verde (se raccolti immaturi) ottenendo
così il pepe verde, poi rossastra, e infine nera. Il frutto, così raccolto,e esitato al sole diventa pepe nero.Mentre
quello bianco e più aromatico,però meno piccante si ottiene liberando il seme dalla scorza esterna. È molto
conosciuto anche il pepe rosa, che non è altro che il frutto di un albero d’origine sud americana il cui aroma è
tendenzialmente più pungente ma meno delicato. L'India deve parte della sua fortuna nel commercio delle spezie
proprio al pepe, esso, infatti, copre da solo circa un quarto del mercato mondiale. Di pepe n’esistono svariate
varietà, bianco, rosa, verde, in generale è bene macinarlo immediatamente prima del suo impiego in modo che
conservi tutta la fragranza. Il suo impiego in cucina è diffuso in tutti i continenti.
SENAPE
Sono i piccoli semi rotondi dal color crema o marrone scuro, dell’omonima pianta erbacea, dalla quale si ricava la
salsa brevettata dai Francesi. Ma furono i Romani che iniziarono ad impastare i semi con il mosto d’uva addensato
dando origine ad una salsa molto apprezzata nell’antica Roma. La specie più chiara cresce nell'area del
Mediterraneo, mentre quella più scura è originaria dell'Africa orientale, dell'India e della Cina. Salva qualche
eccezione la senape si usa sotto forma di salsa,
VANIGLIA
È la spezia dolce per eccellenza, si tratta del frutto aromatico di una pianta originaria dell’America centrale
attualmente però è coltivata in molti paesi tropicali. Si presenta come un bastoncino color bruno. Il suo impiego
fondamentale, (anche se il suo sapore è decisamente amaro), trova spazio in tutta una serie di creme e salse;
dalla crema pasticcera, alla salsa vaniglia ecc… Le stecche, così sono chiamati i bacelli, (o bastoncini) si fanno
bollire nel liquido che si desidera aromatizzare tagliandoli per metà nel senso della lunghezza. Esiste una versione
sintetica detta vanillina che è venduta in bustine singole per sostituire la vaniglia originale.
ZAFFERANO
La pianta da cui si ricava lo zafferano, appartiene alla famiglia delle iridacee. I fiori sono grandi e violacei,
sbocciano tra settembre e ottobre e hanno lunghi stimmi che sono raccolti manualmente. Ecco il motivo dell’alto
costo di questa spezia. Una delle principali caratteristiche in cucina è quella di riequilibrare il gusto dei piatti.Il suo
utilizzato è presente in molti piatti della cucina italiana; ricordiamo il risotto alla milanese. In altre regioni è
utilizzato per profumare brodetti di pesce, mentre nella cucina arabo-ispanica entra in molti piatti Medio Orientali
per dare colore e sapore alle carni e spesso anche ai dolci.
MESCOLANZA DI SPEZIE:
BERBERE'
È una miscela piccante usata in Etiopia per la preparazione d’umidi, di carni e minestre. Raccoglie circa 15 spezie tritate tra le
quali lo zenzero, il coriandolo, i semi di cardamomo, la noce moscata, i chiodi di garofano, la cannella, il pepe nero e
abbondante di peperoncino piccante.
CURRY
Si tratta di una miscela di spezie provenienti dall’Estremo Oriente utilizzata per preparazioni tipo in umido. Esistono tante
miscele di curry che variano secondo la regione di provenienza che si prepara in base a ricette tramandate nel tempo.Le
componenti possono contenere una decina di spezie, tra le quali la foglia delle piante omonime (Murraya koenigii). Viene di
norma venduto già pronto, nel continente indiano, è preparato variando ingredienti, dosi e quantità secondo i gusti e
disponibilità di spezie. Adottato dalla cucina inglese durante il periodo coloniale si è diffuso in Europa e oltre oceano, fino in
Giamaica.Il suo gusto caratteristico è entrato a pieno titolo nella cucina internazionale.
GARAM MASALA
Si tratta di una miscela indiana di spezie piccanti. garam significa appunto "riscaldante"e serve per dare l'ultimo tocco
piccante nella cottura dei curries. N’esistono svariate versioni ma gli ingredienti di base sono il cardamomo, la cannella, il
pepe nero, il cumino, i chiodi di garofano e la noce moscata.
PA'AN
Miscellanea di spezie indiane multicolori, è servito a fine pasto per i suoi effetti rinfrescanti per l’alito e digestivi. N’esistono
svariate versioni ma quasi tutte contengono noci e foglie tritate di betel, lime, cardamomo e anice. Avvolto nelle foglie di
http://www.angolodelgusto.it/spezie/spezie.htm
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15/10/2014
Angolo del Gusto - Le Spezie
betel il pa’an risulta è lievemente stimolante lasciando la bocca colorata di rosso.
QUATRE EPIECES (quattro spezie)
E' una miscela francese composta da pepe, chiodini garofano, noce moscata,cannella. Usata nella charcutrie per aromatizzare
salsicce, paté, budini,piedini di maiale, si può comprare già pronta in Francia, ma è meglio prepararla macinando le spezie al
momento dell’uso.
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2/11/2014
Topinambur in breve, Riassunto sulle proprietà del topinambur
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Topinambur
Topinambur in breve, Riassunto sulle proprietà del
topinambur
Scorri la pagina verso il basso per leggere la tabella riassuntiva sul topinambur
Topinambur
Tubero ormai dimenticato, sia a scopo alimentare che fitoterapico
Topinambur:
Pianta perenne erbacea originaria del Nord America (Canada in particolare),
descrizione
abbastanza apprezzata anche in Italia per l'alimentazione umana e, soprattutto,
generale
per il bestiame
Topinambur e
Topinambur: una sorta di patata maggiormente globulosa e dura, meno nutritiva
patata
e ricchissima d'inulina
Topinambur:
Nome botanico: Helianthus tuberosus
nomenclatura
Nomi comuni: tartufo di canna, patata del Canada, carciofo di Gerusalemme o
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Ultima modifica dell'articolo: 04/06/2014
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rapa tedesca
Topinambur:
Helianthus: da helios, sole, e anthos, fiore → in riferimento alla propensione dei
etimologia del
fiori a protendersi verso il sole
nome
Topinambur:
Famiglia: Compositae Tubuliflorae
analisi botanica Descrizione generale: pianta erbacea perenne
I NOSTRI VIDEO
Fusto: ispido nella parte apicale, può raggiungere i 2 o 3 metri d'altezza
Foglie: alterne (parte bassa del fusto) ed opposte (parte mediana ed apicale)
Fiori: gialli, si protendono verso il sole à affinità con i girasoli
Radice: tuberizzata, globulosa, tozza
Rivestimento radice: pellicola rigida e chiara
Topinambur:
Pianta poco esigente in termini di clima ed ambiente → si adatta ad ogni tipo di
clima e
clima e cresce in tutte le varietà di terreno
ambiente
Topinambur:
Kcal/100g: 30
caratteri
Acqua: 80%
nutrizionali
Glucidi: 15-20%
vitamina A: 2%
RICETTE
FITNESS
SALUTE E BENESSERE
Torta Pere e Cioccolato Senza Burro
Certo che le pere si sposano
con gli alimenti più disparati, e
conferiscono sempre ai cibi
una straordinaria nota delicata
e dolce! basti pensare al
risotto...
Pizza Senza Farina - Proteica e per Celiaci
Siete a dieta ma non sapete
rinunciare al piacere della
pizza? oppure la celiachia vi
impedisce di assumere ogni
qualsiasi alimento in grado di
sviluppare...
vitamine del gruppo B: tracce
Sali minerali (ferro, potassio, silicio, fosforo, magnesio)
Aminoacidi: asparagina ed arginina
Vitamina H → prevenzione della stanchezza fisica, dolori muscolari ed
inappetenza
Inulina (fino al 60% del peso secco) → topinambur assai indicato per i diabetici
Topinambur:
Cottura a vapore
impieghi
Topinambur bollito
alimentari
Topinambur fritto
Risotto con Topinambur
Oggi prepareremo un risotto
particolarissimo, dal sapore
del carciofo e dalla cremosità
fornita dalla patata. ma il bello
è che non utilizzeremo né
carciofi...
APPROFONDIMENTI
Topinambur in padella
Topinambur crudo: grattugiato insieme ad insalate
Aggiunta di limone: potenziamento dell'effetto dell'inulina
Topinambur:
impieghi
fitoterapici
Topinambur Trifolati - Come Pulire e Cuocere i
Topinambur
Utile in caso di diabete, per tenere sotto controllo la glicemia
Produzione della birra
Proprietà galattogene delle radici
Gelato
Facilita la digestione
Olio di semi
Favorisce la sensazione di sazietà
Utile per alleggerire i disturbi legati a insufficienza cardiaca (foglie)
Droga tonica, stomachica, colagoga e diuretica
Latte
Calorie alimenti
Oli vegetali
Topinambur e
Il topinambur non forma glutine → i celiaci possono consumarlo
http://www.my-personaltrainer.it/benessere/topinambur-in-breve.html
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