GINGER GINGER (Zenezero) Famiglia: Zingiberaceae Droga: Radice (rizoma), digitiforme Costituenti principali: Costituenti ´pungenti´ - arilalcani - di cui i principali sono i gingeroli ( [6]-gingerolo e [10]-gingerolo)e shogaoli (derivati dei gingeroli che si formano durante l´essiccamento); oli volatili, sequiterpeni e monoterpeni la cui composizione varia a seconda del paese di origine, che conferiscono l´aroma caratteristico. Attività principali: Antinausea, carminativo, antinfiammatorio, aumento il tono e la peristalsi intestinale. Impiego terapeutico: Antinausea nella cinetosi, stimolante biliare, previene la formazione di gas intestinali, dispepsie. Non sono note interazioni con farmaci; è in corso di valutazione, una potenziale attività inibitoria dei gingeroli sulla trombossano sintetasi che, se confermata, condurrebbe ad una interazione con farmaci anticoagulanti e con acido acetilsalicilico. Attività farmacologica: I primi riferimenti risalgono addirittura a Confucio nel V secolo a.c. Portata in Europa dai mercanti, insieme al pepe costituì la spezia preferita dai Romani e già a quell´epoca erano noti i benefici ai deboli di stomaco. Durante il Medioevo si diffuse l´uso come spezia nell´arte culinaria e nell´arte profumiera per gli oli essenziali dalle caratteristiche note. Solo nel XVI secolo gli Spagnoli lo esportarono nel Nuovo Mondo dove si affermò la coltivazione e divenne sempre più diffuso l´impiego nella medicina tradizionale come tonico, stomachico e digestivo nelle dispepsie, in caso di aerofagia e nella disappetenza. Recentemente diversi studi clinici hanno evidenziato e confermato un importante effetto delle preparazioni di zenzero sulla nausea e sulla complessa sintomatologia della cinetosi. Il meccanismo d´azione rimane ancora ignoto, anche se alcune ipotesi trovano riscontro in evidenze farmacologiche e cliniche: lo zenzero, ed in particolare la frazione dei composti pungenti (gingeroli), agirebbe esclusivamente a livello del tratto gastrointestinale, con effetto procinetico e modificando la contrattilità gastrica, sia direttamente che attraverso mediatori chimici quali la sostanza P, per interazione con recettori muscarinici e istaminici H1. Ulteriori studi ed approfondimenti sono tuttora in corso. Aspetti botanici: E´ una pianta erbacea, perenne. La droga è rappresentata dal rizoma tuberoso e spesso, dal quale dipartono rami aerei di altezza media di 5-10 cm. Le foglie sono sottili e lanceolate di lunghezza variabile di 15 -30 cm, caduche. I fiori bianchi o gialli, molto appariscenti, crescono solo nelle piante di zenzero selvatico, mentre mancano negli esemplari coltivati. Nativo dell´India e delle regioni del Sud-est asiatico, lo zenzero è coltivato estensivamente un tutta l´area tropicale (India, Cina, Haiti, Nigeria e Giamaica che rappresenta il maggior produttore mondiale.) Forme farmaceutiche e posologia: Infuso: 0.5 g - 1 g in 100 ml di acqua per 5 minuti E.S:nella chinetosi 50 mg /capsule o compressa (e.s. tit.5% o D/E 20:1) 25-30 minuti circa prima del viaggio e ogni 4 ore, all´occorrenza, se i sintomi persistono e se il trasferimento è prolungato. Polvere: 0.5g -2g /giorno Le forme in capsule o compresse sono preferibili in quanto nel caso di utilizzo di infuso o polvere potrebbe verificarsi irritabilità gastrica.