prof. Zandomeneghi 28/10/2004 LE IPOGLICEMIE Cominciamo a parlare di glicemia. I valori normali della glicemia a digiuno riportati sugli esami di laboratorio sono 50-110mg/dl. E’ però un range troppo ampio, in quanto se tracciamo una curva gaussiana dei valori glicemici della popolazione vediamo che l’90% dei soggetti ha una glicemia compresa fra 70 e 90mg/dl. o Una glicemia >90mg/dl è tendenzialmente elevata. o Mentre una glicemia <70mg/dl ,, ,, bassa. Quindi valori al di sopra e al di sotto di questo range vanno attentamente valutati. Il nostro organismo tenta di mantenere livelli di glucosio costanti, questo per assicurare un continuo apporto di zuccheri al cervello ( i neuroni infatti si nutrono solo di glucosio e ossigeno). Clinicamente è molto più importante riconoscere l’ipoglicemia rispetto all’iperglicemia, in quanto l’ipoglicemia può essere molto pericolosa nell’immediato e può provocare dei danni che, se si prolungano nel tempo, sono incompatibili con la vita, mentre le iperglicemie prima di causare dei danni impiegano più tempo. Il glucosio è l’unico substrato energetico che viene metabolizzato dalle cellule cerebrali, in mancanza di questo si ha un’ipofunzione delle cellule cerebrali e si può arrivare sino alla necrosi, alla morte cellulare, se non si interviene repentinamente. Una carenza di glucosio a livello centrale è come una carenza di ossigeno: se si prolunga nel tempo possiamo andare incontro a delle lesioni anche permanenti del SNC! FASE ANABOLICA L’insulina è l’ormone della fase anabolica . I nutrienti vengono assorbiti dal tratto digerente, vanno nel fegato e nei muscoli, dove si depositano come glicogeno, proteine strutturali o grasso. FASE CATABOLICA Generalmente questa fase interviene dopo 5/6 h dal pasto, quando iniziano a calare i livelli di insulina. In questa fase si attivano i meccanismi che mantengono i livelli glicemici entro i limiti di sicurezza per il S.N.C. 1 MECCANISMI DI CONTROREGOLAZIONE GLICOGENOLISI EPATICA I depositi epatici di glicogeno sono tra 70-80g (350kcal ca.)che servono solo per 6-8 ore.accorciano questo periodo esercizio fisico, stress, febbre, malattie gravi… Durante il sonno si consumano ca.30kcal/h solo per il metabolismo basale:la glicogenolisi epatica serve solo per mantenere costante la glicemia durante la notte (30*12h=360kcal). (Oppure 1gr di glucosio=4kcal*70 kg=280 kcal bastano per 5-6-7 h di sonno.) Durante il giorno l’organismo necessita di molta più energia , pertanto la glicogenolisi epatica non è sufficiente a mantenere la glicemia. Ci sono poi situazioni come la febbre o l’esercizio fisico che richiedono molta più energia. Il glucagone è l’ormone che promuove la glicogenolisi epatica; mentre l’adrenalina e la noradrenalina servono per la glicogenolisi muscolare. Nel digiuno prolungato l’organismo inizia utilizzare glucosio a partire da substrati diversi dal glicogeno, quindi proteine e grassi. NEFA (acidi grassi liberi non esterificati) L’encefalo è l’unico organo che usa solo glucosio per il proprio metabolismo, gli altri tessuti possono utilizzare anche i NEFA. GLUCONEOGENESI EPATICA E RENALE Capacità di produrre glucosio da prodotti che vengono dai tessuti di deposito, rappresentati dalle proteine strutturali e i lipidi. La carenza di glucosio determina una sintomatologia che è caratterizzata da due categorie di sintomi: Sintomi da NEUROGLICOPENIA cioè dalla ridotta disponibilità di glucosio Sintomi da ATTIVAZIONE DEL SNA, quando la glicemia si abbassa molto rapidamente; è tipico della crisi ipoglicemica. MANIFESTAZIONI CLINICHE DELLE IPOGLICEMIE Da attivazione del SNA: a. Ansietà b. Palpitazioni c. Tremori 2 d. Senso di freddo e. Sudorazione Sono i sintomi della crisi ipoglicemica dovuti ad una iperattività del sistema simpatico, e si hanno solo per un rapido calo della glicemia. La dimostrazione che si tratta di iperattività del SNA è data dal fatto che i bloccanti inibiscono tutti questi sintomi tranne la sudorazione che dipende dalla stimolazione dei neuroni colinergici post-gangliari del sist. parasimpatico. In alcuni casi si può avere un’attivazione del simpatico anche per livelli glicemici normali, se il calo rapido avviene in un pz con glicemia sempre molto alta:ciò che provoca i sintomi è la variazione glicemica, non il valore assoluto di glicemia! Es: un diabetico che si somministra una quantità di insulina superiore a quella dovuta, la glicemia rapidamente si abbassa (per esempio se un diabetico passa da una glicemia di 300 a 100 in maniera molto rapida possono comparire i sintomi da attivazione del SNA anche se glicemia raggiunta è normale!) Da neuroglicopenia= i livelli glicemici sono inadeguati ad assicurare il normale metabolismo cerebrale; questo può avvenire nelle ipoglicemie croniche (cioè che si manifestano lentamente)ma anche in corso di ipoglicemia rapida. a. Riduzione delle attività mentali b. Alterazione del comportamento c. Alterazioni visive d. Confusione mentale non risponde adeguatamente alle nostre domande e. Vertigine f. Parestesie g. Deficit neurologici focali permanenti h. Ipotermia I primi 2 sintomi compaiono spt nelle ipoglicemie croniche, mentre le alterazioni visive son tipiche della ipoglicemia rapida;la confusione mentale è tipica della forma cronica, infine le ultime 4 son in parte caratteristiche delle forme rapide in parte di quelle croniche. Le ipoglicemie si posson distinguere in : IPOGLICEMIE ACUTE o che si manifestano rapidamente IPOGLICEMIE CRONICHE o che si manifestano lentamente Nelle forme acute prevalgono i segni da attivazione del SNA Nelle forme croniche i segni da neuroglicopenia 3 Il sistema controregolatore viene attivato a livelli glicemici appena al di sotto dei valori normali (65-70mg%) e non è influenzato dalla velocità di caduta della glicemia, mentre i sintomi dell’attivazione adrenergica si manifestano a livelli glicemici più bassi o cmq da una forte velocità di caduta della glicemia stessa. Vi è un adattamento nella velocità di trasporto transmembrana, nelle c.c. cerebrali , che dipende dai livelli ematici di glucosio: più bassa è la glicemia più la velocità di trasporto transmembrana aumenta.mentre se la glicemia è a valori più elevati il trasporto transmb diminuirà. Tale adattamento è individuale e pertanto i livelli ematici di glucosio non possono essere un indice fedele di ipoglicemia (intesa come ipoutilizzazione cerebrale di glucosio). Per es., certi sogg possono avere 55 mg di glucosio circolante e non presentare i sintomi delle glicopenia. CRISI IPOGLICEMICA: triade caratteristica: 1) Sintomatologia (spt quella da attivaz del SNA accompagnata o meno dai sintomi di neuroglicopenia 2) Bassi valori glicemici (ipoglicemia assoluta) o anche normali (ipoglicemia relativa 3) Scomparsa dei sintomi con la somministrazione di glucosio (molto rapida) CLASSIFICAZIONE DELLE IPOGLICEMIE 1) IPOGLICEMIE A DIGIUNO (POST-ASSORBITIVE) 5-6 h dopo pasto 2) IPOGLICEMIE POST-PRANDIALI (REATTIVE)2-3 h dopo pasto Le cause che conducono ad un’ipoglicemia a digiuno si possono manifestare anche in fase post prandiale;le cause che conducono ad un’ipoglicemia post prandiale non si manifestano mai a digiuno ma entro 90/180 min dal pasto. IPOGLICEMIE A DIGIUNO O POST-ASSORBITIVE A. Da ipoproduzione di glucosio: DEFICIT DI ORMONI CONTROREGOLATORI: Ipofisi(panipopituitarismo)deficit di produzione delle tropine che stimolano la secrezione di ormoni controregolatori;es:ACTH stimola la secrezione dei glucocorticoidi che aumentano la glicemia 4 Surrene: nell’iposurrenalismo cronico quando facciamo degli esami troveremo una glicemia bassa (50-60) Catecolamine Glucagone: è molto raro;è iperglicemizzante in quanto stimola la glicogenolisi epatica. DEFICIT ENZIMATICI EREDITARI: Glicogenosi: ce ne sono ormai 12 tipi di glicogenosi a 2^ del pto in cui è alterato il metabolismo del glicogeno, quindi in conseguenza della mancata utilizzazione del glicogeno questo si accumulerà a livello epatico portando nel tempo a cirrosi; esiste anche una glicogenosi muscolare . CARENZA DI SUBSTRATI: malnutrizione globale gravidanza (una volte si diceva che bisognava mangiar per 2, oggi invece si tende a mangiare per 1 o meno di uno….) chetoacidosi dell’infanzia (bambini che hanno vomito acetonemico, non si alimentano, si consuma il glicogeno a livello epatico e iniziano ad utilizzare i trigliceridi. Questi bambini hanno corpi chetonici nelle urine e vomitano, allora si potrebbe pensare che possa essere la parte iniziale di un diabete tipo I chetoacidosico, ma insieme ai corpi chetonici ci dovrebbe essere anche il glucosio ! EPATOPATIE ACUTE: le croniche (nella cirrosi compensata) generalmente sono associate ad iperglicemia (diabete epatico): nella cirrosi il 25% dei pz è diabetico. L’epatopatia acuta provoca distruzione delle cell epatiche con conseguente mancato deposito di glicogeno!si può morire per ipoglicemia! NEFROPATIE: anche nelle nefropatie ci può essere una ipoglicemia, per mancanza della gluconeogenesi renale IPOTERMIA FARMACI alcool: nell’alcolismo acuto si può avere l’ipoglicemia da alcool -bloccante (es propanololo) 5 salicilati Tutte queste sono ipoglicemie che si manifestano lentamente e sono difficilmente evidenziabili. B. Da iperconsumo di glucosio: CON INSULINEMIA ELEVATA: da assunzione di insulina esogena: un diabetico che si somministra troppa insulina (per esempio dopo uno sport, oppure fa l’insulina e poi non mangia…o a scopo suicidiario o dimostrativo-ipoglicemia fittizia) sulfaniluree esogene attivano la secrezione beta pancreatica,( a differenza delle biguanidi che facilitano facilitano l’utilizzo periferico di glucosio, queste non danno ipoglicemia).Le crisi ipoglicemiche da sulfaniluree sono molto più gravi di quelle da insulina, spt se in concomitanza c’è una modesta insufficienza renale, in quanto si accumulano in circolo, in più alcune di queste hanno un’emivita piuttosto lunga. insulina endogena: è il caso di neoplasie insulinosecernenti come gli insulinomi che sono adenomi delle cells beta pancreatiche , o pancreas aberranti localizzati nell’intestino che spesso vanno incontro a trasformazione verso un insulinoma. Spesso provoca aumento ponderale perché il il pz compensa l’ipoglicemia con assunzione di cibo! CON INSULINEMIA NORMALE: tumori secernenti ILA(=insulin like activity) cioè sostanze ormonali che assomigliano all’insulina, che hanno questa capacità di favorire l’utilizzo del glucosio da parte delle cellule.Possono essere sempre secrete da insulinomi. ILA possono essere dosate con metodo biologico mettendo in una provetta la sostanza biologica del soggetto in esame insieme a grasso e glucosio marcato con C14: il glucosio viene metabolizzato a CO2 marcata e H2O in proporzione alla quantità di proinsulina presente. 6 tumori non secernenti ILA questi in genere sono dei grossi tumori retroperitoneali che per la loro massa consumano troppo glucosio. ITER DIAGNOSTICO IPOGLICEMIE SPONTANEE (A DIGIUNO) Di fronte ad un’ipoglicemia , la cosa più importante da fare è escludere un insulinoma (spesso son benigni, ma posson anche essere maligni), per cui si fa il dosaggio dell’insulinemia. Gli adenomi posson avere dei periodi in cui non secernono, quindi è importante fare il test da stimolo: TEST DEL DIGIUNO: si protrae al max per 72 ore; bisogna sorvegliare il pz, perché può , in qualunque momento sviluppare una crisi ipoglicemica. Ogni 3 h si eseguono prelievi per dosare la glicemia,IRI(=insulina radio immunologia) insulina, peptide C, proinsulina, ormoni controregolatori (orm somatotropo, catecolamine, cortisolo). Il test è positivo se entro le 72h va in crisi ipoglicemica . Apriamo una parentesi: il C-peptide ci permette di discriminare anche un tentato suicidio da un insulinoma: se questo è elevato si tratta di insulina endogena (quindi un insulinoma), se non c’è si tratta di insulina esogena(quindi probabile tentato omicidio)! Ma può capitare che il digiuno da solo non sia sufficiente a determinare una crisi ipoglicemica . Ogni 3h di eseguono prelievi per dosare la glicemia, insulina, peptide C, proinsulina, ormoni controregolatori (STH, catecolamine, cortisolo, glucagone..) OGTT test da carico orale di glucosio. Nell’insulinoma troveremo una curva piatta e ipoglicemia. Oppure potremo avere un picco di iperglicemia Una risposta negativa all’OGTT non ci fa escludere un insulinoma! IVGT(ev) Tolbutamide e.v era il più utilizzato in passato; il capostipite delle sulfaniluree. Nel soggetto normale, dopo 20-30’ si ha il picco ipoglicemico, dopo 60’ la glicemia torna normale. Nel soggetto con insulinoma invece il picco si ha dopo 10’,e arriva al di sotto dei 40mg/dl, mentre la glicemia impiega più tempo per tornare normale. Glucagone e.v. oltre che determinare glicogenolisi epatica, stimola fortemente la produzione di insulina(dopo 3-4’minuti) e potremmo avere un’ipoglicemia da somministrazione di glucagone. Successivamente nel soggetto normale dopo 15’ dalla somministrazione di glucagone, viene 7 attivata la glicogenolisi e quindi abbiamo un picco iperglicemico: da 80 può passare a 120.Mentre nel caso dell’insulinoma questo picco può anche mancare. Arginina e.v stimola spt le beta cellule dell’insulinoma L-leucina per os 5 gr può determinare ipoglicemia. Importante spt in pediatria nelle ipoglicemie dei bambini che sono spesso L-leucina sensibili. L’unica tp è una dieta priva di questo aminoacido che si trova nel pane e nella pasta! Questi 7 test di cui abbiam parlato sono test di stimolo vanno fatti su tutti quei pz che hanno una storia di ipoglicemia, ma che hanno una glicemia nella norma al momento della valutazione. Esiston o anche test di soppressione che eliminano completamente la secrezione di insulina endogena:si fanno iniettando al pz insulina esogena e andando a dosare il C peptide endogeno. Test di soppressione con insulina esogena e dosaggio del C-peptide(<0.2 ng/ml). Si somministrano per es in un sogg di 60 kg 6U/kg. Nel soggetto normale la secrezione di insulina endogena viene soppressa, quindi il C-peptide scende a livelli >0.2 ng/ml. Nel soggetto con insulinoma non si avrà più questo feedback e quindi non si avrà riduzione dei livelli di C-peptide, che saranno invece dosabili. Una volta appurato che quel pz ha un’eccessiva produzione di insulina e sospettiamo un insulinoma, dovremo andare a vedere se c’è. Normalmente l’insulinoma si trova a livello della coda pancreatica, ma ci son rari casi di pancreas ectopico a livello gastrico, o a livello della testa o del corpo del pancreas. In altre situazioni, spt nei bambini, si posson avere le NESIDIOBLASTOSI, condizioni in cui si ha un’iperplasia diffusa spt delle beta cells. Le indagini strumentali utilizzate per localizzare l’insulinoma sono: l’Eco addominale che però ci è di scarso aiuto la TC, ma spt la RMN. Certe volte neanche la RMN ci mette in rilievo la neoformazione. Allora ci può essere d’aiuto l’arteriografia del tripode celiaco, in cui si riesce ad individuare la ipervascolarizzazione dell’insulinoma. Se non vi son reperti significativi, allora si dovrà sospettare una iperplasia diffusa delle beta cells.allora si può fare un dosaggio di insulina nel sangue refluo pancreatico dalle vene mesenteriche. 8 Terapia 1. resezione chirurgica dell’insulinoma; in caso di iperplasia diffusa si può fare una resezione della coda pancreatica in quanto le beta cells nel 90% son localizzati nella coda e nel corpo del pancreas, però prima bisogna trovare il chirurgo esperto del pancreas! 2. in attesa dell’intervento dovremo trovar una tp farmacologia che inibisca la secrezione di insulina : l’ormone inibente è la somatostatina (octreotide che sono gli ultimi 8 aa dei 12 aa della somatostatina, è quindi un ormone proteico che potremo somministrare non per os ma o sc o ev.) che ci permette di mantenere il pz in normoglicemia. 3. diazossido è una sostanza che è somiglia molto alle sulfaniluree e inibisce la liberazione di insulina. questo farmaco lo rivedremo quando parleremo delle crisi ipertensive perché dato per via ev. riesce a dare vasodilatazione in modo simile al nitroprussiato. 4. esiste un altro farmaco che si potrebbe usare negli insulinomi metastatizzati, che è la streptozotocina che in genere viene usata in laboratorio per indurre la comparsa di diabete negli animali da esperimento, (ma è molto nefrotossico).non lo si usa certamente nell’insulinoma benigno. IPOGLICEMIE POST PRANDIALI O REATTIVE Innanzi tutto si manifestano dopo il pasto. Distinguiamo: Difetti enzimatici a. Galattosemia b. Intolleranza al fruttosio Ipoglicemia alimentare vera Pseudo ipoglicemia alimentare (o sdr idopatica post-prandiale) 1. IPOGLICEMIA ALIMENTARE VERA E’ una crisi ipoglicemica a glicemia bassa che interviene dopo 1-2 ore dal pasto. Si verifica: Nei gastroresecati :”sdr da dumping tardiva” (dumping=scavalco)che si verifica 3-4 ore dal pasto, da distinguere da qla precoce che avviene poco tempo dopo l’introduzione di alimenti ed è scatenata da distensione e sintomi vaso-vagali con dolori addominali, nausea, astenia profonda, ipotensione e sincope insieme a tremore e sudorazione; quella tardiva, che avviene dopo circa 3h dopo il pasto. La patogenesi di questa dumping è data dalla liberazione di enterormoni e fra qsti c’è il peptide vasoattivo che stimola la produzione di insulina pertanto avrò una ipoglicemia da ipersecrezione di insulina. 9 Questi pz hanno bisogno di essere alimentati poco e frequentemente con molti lipidi (fino al 30-40%) perché i lipidi hanno la capacità di rallentare lo svuotamento gastrico, stimolando la secrezione di entero-ormoni che inibiscono la motilità gastro-intestinale. Alterazioni funzionali della motilità G-I nel caso dell’accelerato transito intestinale vuol dire che il cibo arriva rapidamente all’intestino e avremo un assorbimento rapido, iperglicemia e successiva iperinsulinemia.Quando abbiamo un accelerato transito intestinale possiamoavere un ipoglicemia spt per stimolo da parte di enterormoni. Nelle fasi iniziali del diabete di tipo 2: spesso abbiamo delle crisi ipoglicemiche postprandiali per una eccessiva sensibilità alla introduzione di carboidrati si ha iperinsulinemia con ipoglicemia. Il pasto stimola la liberazione di ormoni che agiscono sia sulla motilità gastrica sia sul metabolismo; l’asse entero-insulare è quel meccanismo per cui , se somministro ad un pz 50 g di glucosio per os, la sua glicemia e l’insulinemia aumentano in modo parallelo. Se invece si somministrano 25 g di glucosio per ev(che determinano livelli di glicemia corrispondenti), l’insulinemia risulta molto più bassa di quella ottenuta con glucosio per os. Facciamo un esempio:se io faccio una curva da carico orale di glucosio e gli diamo per os 160 mg di glucosio l’insulina arriva sui 50 U, se noi invece diamo per vena sempre la stessa quantità di glucosio (160 mg), l’insulina invece che essere 50 U sarà minore! Quindi il glucosio dato per os stimola la secrezione insulinica in misura maggiore che non se fosse dato per via endovenosa: questo perché dall’intestino vengono rilasciati in circolo gli entero-ormoni che costituiscono l’asse enteroinsulare! Il glucosio per os stimola la secrezione insulinica, ma anche quella di altri ormoni che incrementano ulteriormente l’insulina secreta: questi sono detti GASTRO-ENTERO-ORMONI e sono: GIP=polipeptide gastro-inibente. Rallenta lo svuotamento e la secrezione gastrica, ed è anche un polipeptide insulinotropo: stimola la secrezione di insulina solo a elevati livelli di glicemia. GLP1=polipeptide simile al glucagone, importante come il GIP, inoltre ha un ruolo nella secrezione e motilità intestinale. Questo ormone è importante per l’omeostasi glucidica e si utilizzerà entro breve per il diabete di tipo 2. Il GLP-2 stimola lo sviluppo della mucosa intestinale). 10 2. PSEUDOIPOGLICEMIA ALIMENTARE (SDR IDIOPATICA POSTPRANDIALE) I sintomi si manifestano generalmente 2/4 ore dopo un pasto con carboidrati e i livelli glicemici sono generalmente nella norma. Un pz con pseudoipoglicemia significa una sintomatologia da attivazione del simpatico con tremori, palpitazioni, sudorazione, ansietà, e quando arrivano in PS questi pz hanno una glicemia tendenzialmente bassa: 55-60 di glicemia pur tuttavia presentando gli stessi sintomi della crisi ipoglicemica vera e propria! Si tratta per lo più di pz vagotonici, con situazioni psicopatologiche (ansia):in questi pz l’iperattivazione vagale determina una ipersecrezione di insulina. Sicuramente fra i vari meccanismi rientrano gli ormoni gastrointestinali che una parte stimolano l’insulina, dall’altro determinano vasodilatazione (VIP sappiamo che oltre ad essere vasodilatante dà anche tachicardia) quindi tutti quei sintomi son dovuti alla liberazione di tutti qsti ormoni, e l’ipoglicemia può far parte, ma non necessariamente! Probabilmente questi sogg hanno una iperattivazione dell’asse entero-insulare Anche a questi soggetti si consigliano pasti ricchi di lipidi che rallentano lo svuotamento gastrico. SEDE DEGLI ORMONIGASTROINTESTINALI: sono prodotti dalle cellule endocrine della mucosa GI (ma anche dalle ghiandole, es:EGF prodotto dalle gh. del Brunner a livello duodenale) che sono distribuite dall’esofago al retto.queste cellule sono ubiquitarie: Mucosa gastrointestinale Cervello Polmoni Pancreas Reni Ghiandole salivari NOMENCLATURA: Digestive hormones Gut hormones Gut and islet hormones Gastrointestinal (GI) hormones Pancreatic-enteric h Gastro-entero-pancreatic h. The diffuse endocrine system=sistema endocrino diffuso 11 Tutti questi ormoni proteici hanno una duplice funzione : metabolica e gastrointestinale. Vi è una tendenza a considerare gli ormoni gastrointestinali o come peptici ad azione eminentemente paracrina con effetti sulla secrezione gastrointestinale (gastrina, secretina, CCK )o come peptici ad azione eminentemente metabolica (insulina, glucagone) dimenticando per esempio che la gastrina stimola la secrezione insulinica e che il glucagone inibisce la secrezione gastrica. In realtà dobbiamo pensare che questi peptidi presentino ambedue le funzioni con una prevalenza dell’una sull’altra. AZIONE PREVALENTEMENTE METABOLICA INSULINA GLUCAGONE PEPTIDI DERIVATI DAL GENE DEL PRE-PRO GLUCAGONE (GLP1) Questa grossa molecola cambia a seconda di dove si trova la cellula che la produce: se si trova a livello pancreatico (cell A), la processazione di questa molecola da origine a glucagone, mentre se la cell si trova a livello intestinale, processa prevalentemente GLP2. AZIONE METABOLICA E GASTROINTESTINALE POLIPEPTIDE gastroinibente (GIP) inibisce sia la secrezione che la motilità gastrica; lo possiamo chiamare anche glucodependent insulin peptide=cioè polipeptide che stimola la produzione di insulina in base ai valori glicemici di base. Polipeptide vasoattivo (VIP) implicato nella sdr dumping Somatostatina che inibisce la liberazione di ormone somatotropo, glucagone, insulina Polipeptide YY Neurotensina ha una azione a livello centrale Bombesina è l’opposto della somatostatina , aumenta la gastrina, CCK, Sostanza P si ritrova molto nel cervello(P=sta per “pain”)è un mediatore del sistema nocicettivo Epidermal grow factor (EGF) ha una capacità molto forte di inibizione della capacità gastrica Peptidi derivati dal p-p-gluc (oxintomodulina, glicentina) .Una curiosità a proposito del GLP2: è stato trovato molto aumentato nei gastroresecati e sembra avere la proprietà di aumentare tantissimo la superficie assorbente! 12 AZIONE PREVALENTEMENTE GASTROINTESTINALE Secretina==>prodotta spt dal duodeno stimola la produzione di H2O e bicarbonati Gastrina==>,, spt dall’antro gastrico (libera anche un po’ di insulina) CCK-Pz ==> dal pancreas esocrino stimola la liberazione di enzimi pancreatici. PATOLOGIE IN CUI GLI ORMONI DIGESTIVI SONO IMPLICATI CON CERTEZZA DIABETE MELLITO TUMORI ENDOCRINI: INSULINOMA GASTRINOMA GLUCAGONOMA che si associa a livello cutaneo a zone necrolitiche e porta a cachessia , dislipidemia, diabete mellito. VIPOMA porta alla secrezione di H2O==>ipovolemia==>diarrea, perdita di k, che viene denominata WDHA=waterly diarrea, hypokaliemia, acalasia(che è1 mancato rilasciamento dello sfintere esofageo inferiore che non vuol dire stenosi) PP OMA SOMATOSTATINOMA…. MALATTIE IN CUI GLI ORMONI DIGESTIVI SONO POSSIBILMENTE IMPLICATI Acalasia cardiale Stenosi pilorica congenita Ulcera peptica Calcolosi della colecisti (carenza di CCK determina una mancata contrazione della colecisti ) Fibrosi cistica Dumping sindrome Diarrea e stitichezza funzionale Ipoglicemia reattiva Ipoglicemia idiopatica Obesità Anoressia nervosa Disordini lipidici 13 Aterosclerosi cefalea CASO CLINICO 1 Una donna di 40 aa sposata, è stata portata al PS per un attacco sincopale(sincope è una perdita di coscienza con durata max di 40 sec). La signora era tachicardica, aresponsiva, risponde solo a stimoli dolorosi,è modestamente sudata, magra. Dopo quello che abbiam detto potremmo esser di fronte ad un caso di ipoglicemia che si manifesta lentamente in quanto è poco sudata e tachicardica. Ovviamente hanno eseguito gli esami : glicemia=38% insulina 5 volte i valori normali si infonde una flebo di glucosata al 10% e si invia al reparto. (Se si tratta ipoglicemia in un diabetico bisogna stare attenti a non esagerare con il glucosio perché poi possono avere dei rebound iperglicemici.) Possiamo in questo caso utilizzare glucosio al 33% ipertonico, sono fiale da 10ml e vanno somministrate lentamente e se il sogg è incosciente nel giro di 1-2 min si risvegliano, è impressionante! Si continua ad infondere per 36h glucosio 20-30g/ora. Ma appena si interrompe l’infusione si presenta una grave crisi ipoglicemica. Si inizia a ipotizzare un insulinoma e allora si va a dosare l’insulina. Il dosaggio dell’insulina nonostante i valori bassi di glucosio, è persistentemente elevata, 5 volte i valori normali==>50(normalmente è 10)! L’ipoglicemia dovrebbe inibire l’insulina! Non era stato fatto il peptide C Si eseguono ECO, TAC e ARTERIOGRAFIA DEL TRIPODE CELIACO(mesenterica superiore) che risultano negativi. Al 5° giorno si decide l’intervento chirurgico nell’ipotersi di una iperplasia diffusa delle beta cells e si reseca il 90% del pancreas. L’esame macro e microscopico non mette in evidenza alcuna neoplasia. Allora nasce il sospetto di errore diagnostico. La pz intanto clinicamente passa da uno stato di ipoglicemia ad uno stato di diabete iatrogeno. Tra le cause di ipoglicemia c’è anche l’uso di sulfaniluree. Si va ad indagare e si scopre che il marito è diabetico e si cura con clorpropamide, una sulfanilurea con emivita maggiore delle 24h. Di lì si è capito che la pz poteva aver assunto il farmaco con scopo suicidiario. Su prelievi congelati il dosaggio del farmaco è risultato positivo. La pz ha negato per alcune settimane la autosomministrazione del farmaco. 14 La confessione è stata fatta dopo numerose sedute psichiatriche. La pz da tempo soffriva di crisi depressive, il marito era invalido e la sussistenza della famiglia (5figli)era devoluta completamente allo stato sociale. La pz ha avuto complicanze post operatorie e rioperata per un infarto mesenterico. Dimessa con 20 U di insulina, dopo poche settimane è stata ricoverata nuovamente in coma chetoacidosico perché non eseguiva la terapia sostitutiva. CASO CLINICO2 (clorpropamide e insufficienza renale cronica) Un uomo di 78 aa viene portato in PS alle 22 perché trovato privo di coscienza nella sua stanza. L’esame obiettivo mostra una emiparesi dx completa, inoltre il pz non è tachicardico né sudato. Il pz non risponde agli stimoli. Tachicardia sinusale(120bpm) Pressione 190/105 Il neurologo fa diagnosi di ictus e viene trasferito in neurologia dove fanno i prelievi di routine. I parenti riferiscono che il pz è iperteso in terapia con farmaci imprecisati. E’ inoltre diabetico da alcuni anni e che per questo assume ½ compressa al giorno di Bidiabe (clorpropamide-fenformina). Le condizioni del pz in neurologia permangono invariate .Viene praticata terapia con mannitolo Il mattino seguente il medico di reparto prende visione dell’esito degli esami : glicemia 15mg% Azotemia 15 mg Creatininemia 2,5 mg quadro di insufficienza renale cronica Viene consultato l’internista che constata la grave ipoglicemia, procede ad infondere glucosio 20g/h. Il mattino seguente il pz è vigile, ma emiplegico e afasico. Dopo alcuni mesi si ha una modesta ripresa. Il pz era affetto da insufficienza renale cronica modesta, ma tale da rendere rallentata la eliminazione di clorpropamide (emivita 24h)che ha determinato la grave ipoglicemia che non corretta prontamente ha determinato la morte di cellule nervose vitali. CASO CLINICO 3 Giovane donna di 31 aa. Figlia unica, in gravidanza, sposata, 1 aborto. I genitori vanno a trovarla, bussano a casa sua, lei non apre, entrano in casa e la trovano sdraiata sul divano in coma. 15 In PS la trovano poco sudata, tachicardia, senza deficit neurologici, fortemente disorientata nel tempo e nello spazio, sovrappeso. Una glicemia d’urgenza mostra valori di 16mg%. Si infondono 200 ml di glucosio ipertonico(al 33%) ottenendo un rapido risveglio. Ricoverata in clinica medica viene sottoposta a diversi esami=glicemia a digiuno 60 mg % insulinemia 80U/ml . Tolbutamide e.v dopo 20 minuti si interrompe la prova per grave ipoglicemia a glucosio 10 mg %. Insulina 200 U. Si pone la diagnosi di insulinoma e si procede ad arteriografia del tripode celiaco e si vede la presenza di un “cestello” della coda. Siccome la pz è in stato di gravidanza la terapia è una terapia di attesa, in quanto somatostatina e analoghi potrebbero essere teratogeni per il feto. La pz segue una dieta per tutta la gravidanza, si alza 2 volte di notte per assumere carboidrati a lento assorbimento come le patate.a fine gravidanza la pz è ingrassata di 40 kg!dopo il parto cesareo finalmente è possibile l’intervento chirurgico. Intervento resezione corpo-coda. La pz perde i 40 kg acquistati! Ne residua una ridotta tolleranza ai carboidrati, ben controllata con 20 U di insulina lenta al mattino. 16