Osteopatia e iperbarica
L
’osteopatia è una branca della medicina riabilitativa, che rientra professionalmente nell’ambito delle competenze della fisioterapia riabilitativa, che come tale
sviluppa la sua manualità operativa o sensibilità interfacciandosi, attraverso il contatto con la cute del paziente, direttamente con il sistema nervoso periferico (sistema neurovegetativo in specifico nella distinzione del sistema Nervoso Simpatico e
Parasimpatico) in correlazione al controllo cosciente dell’organismo dato dal sistema
Nervoso Centrale.
Attraverso il tessuto cutaneo, l’organo volumetricamente più grande del corpo umano, ricco di neurorecettori (barocettori, pressocettori, nocicettori, recettori dell’equilibrio, ecc) distribuiti su tutto l’ambito per interagire con l’ambiente esterno atmosferico, l’osteopata agisce manualmente con le strutture sottostanti interagendo
sull’informazione coerente (nell’informazione coerente la cellula nervosa sana risponde allo stimolo elettrico conservando la sua polarità, quindi mantenendo l’integrità di funzione della membrana cellulare stessa. Di rimando la cellula patologica, in
questo caso nervosa che manifesta una reazione spasmizzata sul muscolo, si considera depolarizzata: ha perso la sua polarità e integrità di membrana, di azione elettrica e
di conseguenza chimica) della risposta neurologica sviluppata sul sistema muscolare,
osteoarticolare e organo-viscerale.
A cura di
Marco Gaudenzi
Sviluppando le tecniche di ascolto manuale, a contatto con la cute del paziente, l’osteopata riesce ad agire sui disturbi neuromuscolari che determinerebbero delle aree
di debolezza, di squilibrio o di eccessiva tensione, focalizzate in zone ben distinte
del corpo umano che si rifletteranno globalmente sul corpo umano stesso attraverso i suoi sottosistemi (sistema Neuromuscolare, osteoarticolare, circolatorio, tessuto
connettivo – matrice extracellulare), andando ad influenze lo stato di benessere del
paziente stesso.
Operatività dell’steopata
Sviluppare una REAZIONE sulla parte interessata in maniera non invasiva, unicamente con il contatto delle mani dell’osteopata sulla cute del Pz. individuando le aree
riflesse nel sistema fasciale che verranno stimolate dalla pressione minima sviluppata
nell’area critica.
Grazie alla conoscenza neurologica dei metameri sul rachide in toto per capire la
reazione che si svilupperà sulle aree innervate di riflesso dai nervi efferenti dai gangli
paravertebrali.
Parte della capacità dell’Osteopata, durante la fase iniziale di ascolto, sarà capire l’origine del blocco che potrà seguire la via nervosa efferente o afferente, cioè se la
partenza avviene dalla periferia al centro o viceversa.
Vengono applicate tecniche di mobilizzazione delicate in modo da ascoltare i suoi
ritmi di mobilità e motilità, cercando di conseguenza di attivare o disattivare una
risposta Simpatica o Parasimpatica anomala di compenso per poter ristabilire un più
sano equilibrio fisiologico.
IL MASSOFISIOTERAPISTA
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La ricerca di lavoro che viene sviluppata dall’Osteopata con la seguente metodica riguarda lo studio della funzione nervosa della FASCIA, intesa come membrana
elettricamente polarizzata che permette di isolare l’uno dall’altro gli organi, i visceri,
i muscoli e nervi; ma nel contempo svolge il ruolo di via di comunicazione informazionale tra le porzioni contenute all’interno di essa.
Dunque la FASCIA è sede d’importanti processi biochimici ed è considerata come
garante per dell’omeostasti del corpo, un tessuto fondamentale quindi con grado variabile di elasticità, stabilità, mutevolezza a seconda della sua composizione chimica.
Non esiste parte del corpo senza la presenza di tessuto fasciale.
Mantenere la Fascia libera da restrizioni è dunque fondamentale per la qualità della
vita.
La composizione istologica del tessuto connettivale fasciale e la sua continuità a livello di tutti i sistemi permettono di capire la sua importanza e il suo ruolo di sostegno,
supporto, di protezione, di ammortizzatore, di difesa, di interscambi, di comunicazione e di garante dell’omeostasi posturale (soprattutto i fasci esterni periferici ).
Il sistema fasciale funziona come una ragnatela tridimensionale dove tutti gli elementi sono tutti collegati.
Possiamo parlare di catene fasciali innervate da una gran ricchezza di recettori.
Infine possiamo considerare come parte integrante del sistema fasciale le membrane
di tensione reciproca del sistema cranio sacrale (Falce del cervello e cervelletto, tentorio del cervelletto, dura madre spinale).
Il Sistema muscolo-scheletrico, specialmente la suo componente fasciale, fa da intermediario tra l’individuo e il suo ambiente esterno e il bilanciamento strutturale
comincia proprio nei componenti fasciali del corpo, agendo sulla chimica e quindi
sulla fisiologia dell’ organismo.
Spesso il motivo dell’insonnia, dello stress, di una mobilità inadeguata e dolorosa, della cellulite ecc.. può risiedere semplicemente nella tensione dei nostri piani Fasciali,
nei tessuti che si sono incollati o fibrotizzati a causa di una alimentazione sbagliata,
attività sportive intense o errate, gesti quotidiani lesivi, cicatrici e via dicendo. Il paziente esprime il suo stato di malessere psico-fisico attraverso quadri patologici
ben definiti riflessi a livello superficiale dell’organismo stesso attraverso le strutture
più superficializzate del corpo umano, cioè cute, muscoli e osteoarticolare, rivolgendosi su di essi attraverso dei blocchi o spasmi o contratture neuromuscolari.
Compito dell’osteopata è di stimolare un riequilibrio informazionale sui blocchi funzionali presenti sulla cute, espressione dello scompenso del sistema Neurovegetativo,
agendo con una serie di sollecitazioni manuali a bassissimo gradiente di pressione.
Cosa dobbiamo tenere in considerazione con l’azione dell’osteopata:
• Lo stato di malessere o benessere del paziente, attraverso l’anamnesi patologica e
storica del Pz stesso.
• Le condizioni emotivo psichiche sviluppate nel Pz a seguito del disturbo presentato.
• Le condizioni metaboliche e idroelettrolitiche del Pz (acidosi metabolica, acidosi
tissutale, pH acidosico sia ematico che urinario).
• Effetto riflesso sul sistema endocrino, per la conseguente inibizione ormonale, ed
immunitario prodotto da uno stato d’emergenza a seguito del disturbo presentato
dal Pz.
Questa sequela di limiti potrebbe interferire sull’effetto duraturo e compliante sviluppato dal trattamento osteopatico che non può esimersi dal richiedere la necessità
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dell’azione congiunta di altre discipline in ambito medico, per ottenere l’effetto duraturo nel tempo del mantenimento dell’azione benefica finale sul Pz.
Una delle sedi più indicate per poter valutare una mia seduta e trattamento e quella
del tessuto Fasciale, qui trovo informazioni importanti, il tutto deve essere in un
sano equilibrio tra idratazione e pH, dove troviamo sempre un disequilibrio, specie
se siamo in presenza di cronicità o infiammazione sia su un adulto che davanti a un
Pz. pediatrico.
Più trovo al Pz un disequilibrio di questi parametri e c’è difficoltà nella risoluzione
fisica della patologia generale.
Il mio operato ha comunque dei limiti, limiti imposti come professione perché davanti al Pz non posso chiedere parametri o cure del caso, tantomeno prescrivere.
Muscolo
Organo
Meridiano
Addominali
Duodeno (retto); Dotti (trasversi)
Intestino Tenue
Adduttori
Ovaie - Testicoli
Maestro del Cuore
Adduttori della Coscia
Gonadi
Maestro del Cuore
Bicipite
Stomaco: secrezione succhi gastrici
Stomaco
Bicipite Capolungo
Stomaco pareti
Stomaco
Brachiale
Stomaco
Stomaco
Brachioradiale
Stomaco
Stomaco
Coraco-brachiale
Polmoni (alveoli polmonari)
Polmoni
Deltoide
Polmoni
Polmoni
Dentato Anteriore
Vescica biliare
Vescica biliare
Diaframma
Polmoni
Polmoni
Elevatore della scapola
Stomaco
Stomaco
Estensori del collo
Seni nasali
Stomaco
Estensore Lungo Breve dita del piede
Vescica
Vescica
Flessori del collo
Seni nasali
Triplice Riscaldatore
Gracile
Surrenali
Cuore
Gran Dentato
Polmoni (Pleura)
Polmoni
Grande Dorsale
Pancreas
Milza Pancreas
Grande Gluteo
Utero e Prostata
Maestro del Cuore
Grande Pettorale Clavicolare
Stomaco
Stomaco
Grande Pettorale Sternale
Fegato
Fegato
Grande Rotondo
Midollo Spinale
Vaso Governatore
Iliaco
Valvola Ileocecale
Reni
Infraspinato
Timo
Triplice Riscaldatore
Ischio Crurali Semimembranoso
Intestino crasso (tutto)
Intestino Crasso
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Ischio Crurali Semitendinoso
Retto e Sigmoide
Intestino Crasso
Medio Gluteo
Tube di Fallopio – Dotto spermatico
Maestro del Cuore
Peroneo lungo-breve
Vescica Urinaria: impulsi al cervello
Vescica
Peroneo terzo
Vescica Urinaria: regolazione stimolo
Vescica
Piccolo Gluteo
Gonadi (pene – vagina)
Maestro del Cuore
Piccolo Pettorale
Stomaco
Stomaco
Piccolo Rotondo
Tiroide
Triplice Riscaldatore
Piriforme
Apparato sessuale
Maestro del Cuore
Popliteo
Vescica biliare + Fegato
Vescica Biliare
Pronatore Rotondo
Stomaco: peristalsi e contrazione
Stomaco
Psoas
Reni
Rene
Quadrato dei Lombi
Intestino Crasso: Appendice e Cieco
Intestino Crasso
Quadricipite (Retto Femorale)
Digiuno - Ileo
Intestino Tenue
Romboidi maggiori - minori
Fegato
Fegato
Sartorio
Surrenali corticali
Triplice Riscaldatore
Soleo
Surreni
Triplice Riscaldatore
Sopraspinato
Tronco encefalico
Vaso Concezione
Sottoscapolare
Cuore
Cuore
Sottospinato
Timo
Triplice Riscaldatore
Sternocleidomastoideo
Seni Frontali
Stomaco
Succlavio
Cuore
Cuore
Supinatore
Stomaco: cardias
Stomaco
Tensore Fascia Lata (TFL)
Colon
Intestino Crasso
Tibiale Anteriore
Vescica Urinaria
Vescica
Tibiale Posteriore
Vescica Urinaria
Vescica
Trapezio Medio
Milza
Milza Pancreas
Trapezio superiore
Orecchio
Rene
Tricipite Brachiale
Pancreas Isole di Langherans
Milza Pancreas
Tricipite Capolungo
Sistema nervoso centrale
Vaso Governatore
Tricipite Surale (Gastrocnemio)
Surrenali midollare: adrenalina, noradrenalina
Triplice Riscaldatore
Vasti mediale, laterale, obliqui
Intestino Tenue (digiuno, Ileo e duodeno)
Intestino Tenue
Ecco perché ho bisogno di una collaborazione tra la mia professione e lo staff medico per avere indicazioni su questi valori ed eventuale, da parte medica, la cura per
migliorare questo ambiente intra e extracellulare, per me fondamentale per una mia
valutazione e terapia del caso, in un ambiente fisiopatologico monitorato e in cura
verso la risoluzione del problema.
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