Supplemento a C LINICAL PRACTICE BPCO quaderno La collana Think COPDifferently volum me 1 Diagnosi Inibitori della PDE4: Roflumilast volum me 2 Fisiopatologia volum me 3 Trattamento volum me 4 Flogosi polmonare volume 5 Inibitori della PDE4 • • Focus sui dati preclinici I risultati degli studi clinici A cura di: B. Beghé, G.W. Canonica settembre BPCO quaderno Think COPDifferently Prefazione Parlando di Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) non si possono ignorare i traguardi raggiunti, concretizzati nel complesso di linee guida, globalmente riconosciute e in continuo aggiornamento, che hanno permesso di standardizzare metodi di diagnosi, stadiazione e trattamento della malattia. Non si può prescindere neppure dall’impatto della BPCO che, come una delle principali cause di morbilità e mortalità a livello mondiale, è caratterizzata da ricadute sociali, economiche e personali notevoli e da un’epidemiologia che la vede in costante aumento. Ciò significa, ricercando una stabilità tra progressi e questioni aperte, raccogliere altre sfide fino a prevedere di influenzare la storia naturale della BPCO. Partendo dal maggior approfondimento dell’assetto fisiopatologico della malattia, è il momento di iniziare una ricerca concettualmente innovativa che, tenendo conto della complessità della BPCO e dell’eterogeneità della presentazione clinica, miri a stabilire la fase di transizione tra normalità e malattia conclamata, a identificare il paziente a rischio di progressione, a trovare soluzioni adeguate e individualizzate per il singolo paziente. Facendoci interpreti di tali necessità, con la collana di Quaderni in BPCO, ci proponiamo qualche volta di ripercorrere le tappe, molto spesso di documentare le evidenze, più volte di prospettare le risposte per consentire lo sviluppo di interventi capaci di migliorare la cura dei pazienti con BPCO. Volume 5 Inibitori della PDE4: Roflumilast BPCO quaderno Comitato editoriale Editore: Leonardo M. Fabbri Clinica di Malattie dell'Apparato Respiratorio, Dipartimento di Oncologia, Ematologia e Malattie Respiratorie Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Bianca Beghé Clinica di Malattie dell'Apparato Respiratorio Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Francesco Blasi Sezione Medicina Respiratoria, Dipartimento Toraco-Polmonare e Cardiocircolatorio, Università degli Studi di Milano, IRCCS Fondazione Ospedale Maggiore Policlinico Cà Granda, Milano Giorgio W. Canonica Clinica Tisiologica e Pneumologica/Allergologia, Università degli Studi di Genova Lorenzo Corbetta SOD di Broncologia diagnostico-interventistica, Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi, Università degli Studi di Firenze Manuel Cosio Dipartimento di Medicina Respiratoria, Università McGill, Montreal, Canada e Dipartimento di Scienze Cardiologiche, Toraciche, Vascolari, Università degli Studi di Padova Giuseppe Lungarella Dipartimento di Fisiopatologia, Medicina Sperimentale e Sanità Pubblica, Università degli Studi di Siena Mirco Lusuardi Riabilitazione Respiratoria, Ospedale San Sebastiano, Correggio (RE) Pier Luigi Paggiaro Dipartimento Cardio-toracico e Vascolare, Università degli Studi di Pisa Alberto Papi Clinica Pneumologica, Università degli Studi di Ferrara Massimo Pistolesi Dipartimento di Medicina Interna, Università degli Studi di Firenze Andrea Rossi UOC di Pneumologia, Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata, Verona Marina Saetta Dipartimento di Scienze Cardiologiche, Toraciche, Vascolari, Università degli Studi di Padova Antonio Spanevello Dipartimento di Medicina Clinica, Malattie dell’Apparato Respiratorio, Università degli Studi dell’Insubria Think COPDifferently 1 Think COPDifferently Inibitori della PDE4: Roflumilast • • Inibizione della PDE4 negli studi preclinici: focus su roflumilast 3 - Attività antinfiammatoria - Profilo di sicurezza 3 5 Il trattamento della BPCO con roflumilast: i risultati degli studi clinici 7 - Gli effetti sull’infiammazione delle vie aeree - I risultati degli studi di fase III - Gli studi registrativi - Gli studi più recenti A cura di: Bianca Beghé Clinica di Malattie dell'Apparato Respiratorio Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Giorgio W. Canonica Clinica Tisiologica e Pneumologica/Allergologia, Università degli Studi di Genova Volume 5 Inibitori della PDE4: Roflumilast 8 8 11 20 BPCO quaderno Think COPDifferently 3 Inibizione della PDE4 negli studi preclinici: focus su roflumilast Punti chiave • Roflumilast è il capostipite degli inibitori della PDE4, una nuova classe di farmaci in grado di agire in modo selettivo sui meccanismi che causano e mantengono l’infiammazione polmonare nei pazienti con BPCO • L'inibizione della PDE4 consente di impedire la degradazione e l’inattivazione dell'AMP ciclico intracellulare, riducendo l'infiammazione a livello delle vie aeree • Gli studi in vitro, in vivo e in diversi modelli animali hanno dimostrato il potenziale terapeutico di roflumilast, evidenziando la specifica attività antinfiammatoria nella BPCO e un profilo di sicurezza favorevole tale da consentirne lo sviluppo clinico degli spazi alveolari, la disfunzione mucociliare, lo La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) è stress ossidativo e il rimodellamento vascolare. una patologia eterogenea e complessa sostenuta da Questi studi hanno fornito utili informazioni per lo processi infiammatori in grado di innescare e amplisviluppo clinico di roflumilast che si è concretizzato ficare il danno polmonare. L’AMP ciclico (cAMP) rinella dimostrazione, fornita dagli studi randomizzati veste un ruolo determinante nel modulare l’attività e controllati, di migliorare la funzionadelle cellule infiammatorie. La fosfodiesterasi 4 (PDE4) è un’enL’INIBIZIONE DELLA lità respiratoria e di ridurre le riacutizzazioni nei pazienti con BPCO con un zima intracellulare coinvolto nella dePDE4 MANTIENE effetto additivo a quello esercitato da gradazione e inattivazione del cAMP IL cAMP INTRACEL- altre terapie disponibili per la malattia. ed è espresso in gran parte delle cellule infiammatorie, incluso i neutrofili LULARE A LIVELLI specificamente coinvolti nell’infiamAttività antinfiammatoria ADEGUATI PER mazione e nel rimodellamento delle In vivo gli inibitori della fosfodiesteCONTRASTARE vie aeree, processi caratteristici della rasi 4 (PDE4) hanno mostrato attività L’INFIAMMAZIONE malattia. L’inibizione dell’enzima PDE4 antinfiammatoria in una serie di moDELLE VIE AEREE consente di impedire la degradazione delli preclinici per l’infiammazione di cAMP intracellulare che si mantiene polmonare allergica, inibendo la quindi a livelli adeguati per contrastare l’infiammabroncocostrizione e l’iperreattività bronchiale allerzione delle vie aeree. gene-indotte, l’infiltrazione di granulociti eosinofili Gli studi in vitro e in vivo, anche in modelli animali, e la generazione in loco di citochine proinfiammahanno dimostrato che l’inibizione della PDE4 con torie. roflumilast è in grado di ridurre il danno e i processi Gli effetti di roflumilast nella broncopneumopatia indotti dall’infiammazione polmonare, incluso cronica ostruttiva (BPCO) sono stati studiati in vivo l’ispessimento delle pareti bronchiali, la distruzione principalmente in modelli animali di ratti, topi e cavie Volume 5 Inibitori della PDE4: Roflumilast BPCO quaderno 4 esposti al lipopolisaccaride (LPS) o al fumo di sigaretta in modo da indurre un danno polmonare con caratteristiche patologiche simili a quelle osservate nella BPCO, in particolare per indurre un simile infiltrato infiammatorio e un simile quadro di enfisema polmonare. I risultati dei principali studi condotti sui modelli animali che hanno evidenziato l’attività antinfiammatoria di roflumilast sono riassunti nella Tabella 1. Tabella 1 La concentrazione di Tumor Necrosis Factor-α (TNFα), citochina pro-infiammatoria prodotta da monociti e macrofagi coinvolta nella patogenesi della BPCO, è aumentata nel siero e nell’espettorato di pazienti affetti dalla malattia. In topi esposti a LPS, la somministrazione di inibitori della PDE4 ha soppresso la produzione di TNF-α; in particolare roflumilast è risultato 9, 25, e 300 volte più potente rispettivamente di rolipram, inibitore della Topi knockout per gli isotipi di fosfodiesterasi (PDE4), A, B e D PDE4A PDE4B PDE4D Normale Normale Compromessa Rilascio di TNF-α dai leucociti circolanti stimolati con LPS Normale Ridotto del 90% Normale Reclutamento di neutrofili nel polmone indotto da LPS Normale Ridotto del 31% Ridotto del 48% Aumento dell’iperreattività indotta da allergene o stimoli colinergici Ridotto Ridotto Assente Contrattilità della trachea indotta da stimoli colinergici Normale Normale Ridotta del 34%; sensibilità ridotta di 5 volte Contrazione dei miociti mediata dai recettori β2adrenergici Normale Normale Aumentata Cardiomiopatia progressiva età-correlata Non riferita Non riferita Aumentata rispetto al topo non modificato Aritmia sotto sforzo Non riferita Non riferita Osservata nel 100% dei topi Anestesia mediata dalla riduzione degli α2adrenorecettori indotta dagli inibitori della PDE4 (correlata con il vomito) Non riferita Normale Ridotta Comportamento depressivo Non riportato Osservato un comportamento depressivo Non riportato Comportamento ansiogeno Non riportato Osservato un comportamento simil-ansiogeno Normale Effetti fisiologici Crescita neonatale, sopravvivenza e fertilità Effetti antinfiammatori Effetti sulla contrattilità delle vie aeree Effetti cardiovascolari Vomito Think COPDifferently 5 Inibizione della PDE4 negli studi preclinici: focus su roflumilast modificati e carenti delle isoforme della fosfodiestePDE4 di prima generazione, e di picamilast e cilorasi, in particolare di PDE4B e PDE4D, hanno dimomast, inibitori di PDE4 di seconda generazione. Inolstrato una ridotta neutrofilia broncopolmonare indotta tre in topi con danno polmonare indotto dalla da LPS rispettivamente del 31 e del 48% in topi somministrazione di LPS, gli inibitori della PDE4 riduPDE4B-/- e PDE4D-/- (Tabella 1). cono anche il rilascio di metalloproteasi quali l’MMP9, Tale effetto inibitorio sul reclutamento di granulociti e di fattori di crescita come il Transforming Growth neutrofili è associato ad una riduzione dell’espresFactor-β. sione di CD18 e non di CD11, suggerendo che l’inibiL’elastasi macrofagica MMP-12 è un’altra citochina zione delle fosfodiesterasi B e D riduce il richiamo di coinvolta nel processo infiammatorio della BPCO. In neutrofili mediante l’inibizione dell’espressione delle topi esposti al fumo di sigaretta, ma non al lipopolimolecole di adesione. saccaride, la somministrazione di roflumilast ha inibito il rilascio di MMP-12 e ridotto il richiamo di granulociti neutrofili e macrofagi nel liquido di lavagProfilo di sicurezza gio broncoalveolare (BAL). In generale, la finestra terapeutica degli inibitori della Roflumilast ha inoltre ridotto la concentrazione di altri fosfodiesterasi 4 è limitata a causa dei diversi effetti marcatori dell’infiammazione, quali i recettori solubili collaterali dose-dipendenti di questi farmaci, sopratI e II per il TNF-α, l’interleuchina 6 (IL-6), e la protutto a carico dell’apparato gastroenterico, come nauMMP. sea, vomito, diarrea e dolori addominali, alcuni dei Negli studi in cui i topi sono stati esposti acutamente quali tuttavia si risolvono continuando il trattamento. al fumo di sigaretta, il trattamento L’effetto collaterale più importante e orale con roflumilast ha ridotto il reclugrave osservato in diversi modelli aniGLI EFFETTI tamento di granulociti neutrofili ed ha mali con tutti gli inibitori della fosfodieDI ROFLUMILAST aumentato la concentrazione di intersterasi finora esaminati è una vasculite NELLA BPCO SONO a carico delle arterie mesenteriche, efleuchina-10 (IL-10), citochina ad attività antinfiammatoria nel BAL. fetto collaterale che tuttavia non è mai STATI STUDIATI IN L’aumento dose-dipendente della stato dimostrato nell’uomo. DIVERSI MODELLI concentrazione di IL-10 nel BAL è veInfatti casi di vasculite mesenterica non ANIMALI CON rosimilmente un effetto di questa sono mai stati descritti neppure in sogCARATTERISTICHE classe di farmaci poiché già stato degetti trattati a lungo termine con dosi di PATOLOGICHE scritto in topi con danno polmonare teofillina in grado di creare necrosi a caacuto trattati con rolipram. rico delle arterie mesenteriche di ratto. SIMILI A QUELLE Nei topi esposti cronicamente al fumo OSSERVATE NELLA L’espressione di PDE4 e gli effetti degli di sigaretta roflumilast, somministrato inibitori della PDE4 differiscono in BPCO per 7 mesi per via orale, ha ridotto il modo significativo nei diversi modelli numero di macrofagi e inibito totalanimali: topi e cani ad esempio semmente lo sviluppo di enfisema polmonare. brerebbero essere più suscettibili allo sviluppo di leBenché il meccanismo d’azione non sia del tutto noto, sioni vascolari indotte dagli inibitori di PDE4 dal è verosimile che l’effetto di prevenzione dello sviluppo momento che l’arteriopatia è di frequente riscontro in dell’enfisema sia almeno in parte attribuibile alla caqueste due specie. pacità di ridurre la produzione ed il rilascio di TNF-α Il meccanismo della nausea e del vomito non è del dai macrofagi ed al conseguente ridotto richiamo di tutto noto, tuttavia l’osservazione della presenza di neutrofili negli spazi aerei. fosfodiesterasi nelle cellule parietali e nei centri del Anche la somministrazione locale di inibitori della vomito (area postrema e nucleo solitario) suggerisce PDE4 per via inalatoria direttamente nei polmoni di diuna possibile spiegazione della comparsa di tali sinversi modelli animali, quali topi, conigli e cavie si è ditomi. mostrata efficace nell’inibire il reclutamento di Gli effetti collaterali degli inibitori della PDE4 variano granulociti neutrofili indotto da LPS. con la specie e con le isoforme di fosfodiesterasi. In A conferma dell’interpretazione dei dati sinora departicolare, studi condotti in animali geneticamente scritti, esperimenti condotti su animali geneticamente modificati per le diverse isoforme di PDE4 A, B, C e D Volume 5 Inibitori della PDE4: Roflumilast BPCO quaderno hanno consentito di attribuire alle diverse isoforme dell’enzima tali effetti collaterali, ed in particolare l’effetto collaterale vomito sembra associato all’isoforma D (Tabella 1). Poiché le isoforme PDE4 B e D sembrano essere 6 anche quelle maggiormente associate all’infiammazione neutrofila, gli inibitori con bassa selettività per la PDE4D potrebbero rappresentare una nuova classe di farmaci ad azione antinfiammatoria senza o con minimi effetti emetici. Domande aperte • Sono in corso studi per valutare i potenziali vantaggi terapeutici di roflumilast, ossia la sua utilità nei pazienti con BPCO e comorbidità sostenute da infiammazione sistemica • In particolare, si stanno indagando gli effetti del farmaco sul metabolismo del glucosio, la composizione corporea e la perdita di peso nei pazienti con diabete Bibliografia 1. Ariga M, Neitzert B, Nakae S, et al. Nonredundant function of phosphodiesterase 4D and 4B in neutrophil recruitment to the site of inflammation. J Immunol. 2004;173(12):7531-8. 2. Banner KH, Press NJ. Dual PDE3/4 inhibitors as therapeutic agents for chronic obstructive pulmonary disease. Br J Pharmacol 2009;157:892-906. 3. Boswell-Smith V, Spina D. PDE4 inhibitors as potential therapeutic agents in the treatment of COPD-focus on roflumilast. J Chron Pulmon Dis 2007;2:121-9. 4. Bundschuh DS, Eltze M, Barsig J, et al. In vivo efficacy in airway disease models of roflumilast, a novel orally active PDE4 inhibitor. J Pharmacol Exp Ther. 2001;297(1):280-290. 5. Escofier N, Boichot E, Germain N, et al. Effects of interleukin-10 and modulators of cyclic AMP formation on endotoxin-induced inflammation in rat lung. Fundam Clin Pharmacol. 1999;13(1):96-101. 6. Lagente V, Martin-Chouly C, Boichot E, et al. Selective PDE4 inhibitors as potent anti-inflammatory drugs for the treatment of airways diseases. Mem Inst Oswaldo Cruz. 2005;100(1):131-6. 7. Le Quèment C, Guenon I, Gilon JY, et al. The selective MMP-12 inhibitor, AS111793 reduces airways inflammation in mice exposed to sigarette smoke. Br J Pharmacol. 2008;154:1206-15. 8. Martorana P, Beume R, Lucatteli M, et al. Roflumilast fully prevents emphysema in mice chronically exposed to sigarette smoke. Am J Respi Crit Care Med. 2005;172(7):848-53. 9. Spina D. PDE4 inhibitors: current status. Br J Pharmacol 2008;155:308-1. Think COPDifferently 7 Il trattamento della BPCO con roflumilast: i risultati degli studi clinici Punti chiave • L’armamentario terapeutico per il trattamento della BPCO è oggi più ampio grazie alla recente approvazione da parte dell’autorità regolatoria europea dell’inibitore della PDE4 roflumilast • I risultati degli studi clinici evidenziano che il trattamento con roflumilast, somministrato una volta al giorno per os, migliora la funzionalità respiratoria e riduce la frequenza delle riacutizzazioni, eventi che condizionano gravemente la qualità di vita e la prognosi dei pazienti • Le evidenze cliniche più recenti dimostrano che i pazienti con BPCO con sintomi di bronchite cronica (tosse ed escreato) e storia di riacutizzazioni frequenti beneficiano maggiormente del trattamento con roflumilast • L’effetto di roflumilast sulla riduzione delle riacutizzazioni della BPCO è stato dimostrato in aggiunta a broncodilatatori a lunga durata d’azione ed evidenziato anche in concomitanza con la terapia con corticosteroidi inalatori sce anche nonostante la cessazione del fumo. L’iniNella BPCO, un processo infiammatorio cronico ziale accumulo delle cellule infiammatorie è seguito contribuisce ai cambiamenti strutturali a carico da un danno strutturale a carico dello delle vie aeree, causandone ostruspazio aereo ed infine dall’ostruzione zione, e conduce progressivamente delle vie aeree. al declino della funzionalità polmoL’INIBIZIONE nare e alla comparsa di sintomi quali DELLA PDE4 CON- Sebbene sia l’asma che la BPCO siano caratterizzate da infiammatosse cronica, eccessiva produzione SENTE DI AGIRE zione, queste due condizioni patolodi escreato e dispnea. giche hanno origini molto diverse e in In aggiunta, episodi di peggioraDIRETTAMENTE mento della sintomatologia del pa- SUL MECCANISMO maniera diversa rispondono al trattamento farmacologico. ziente (la cosiddetta riacutizzazione), PATOGENETICO Al contrario di quanto avviene nelsolitamente scatenati da infezioni delle vie respiratorie, costituiscono DELL’OSTRUZIONE l’asma, nella BPCO sia il processo infiammatorio che la limitazione del una importante causa di morbidità e CRONICA DELLE flusso aereo sono poco reversibili. Inimortalità nei pazienti affetti da VIE AEREE bendo un enzima centrale nel proBPCO. cesso infiammatorio della BPCO (la Mentre si pensa che il fumo di sigafosfodiesterasi 4), si può agire sul meccanismo paretta ed altri irritanti inalatori rappresentino un fattogenetico dell’ostruzione cronica delle vie aeree, tore in grado di attivare le cellule del sistema piuttosto che assicurare un semplice sollievo dai immunitario come i macrofagi, dando così inizio alla sintomi. malattia, negli stadi più tardivi la BPCO progredi- Volume 5 Inibitori della PDE4: Roflumilast BPCO quaderno 8 al placebo del 35.5% (p=0.002) e del 50% (p<0.001). Le relative proporzioni di neutrofili ed eosinofili non sono risultate modificate dal trattamento. I livelli di IL-8, elastasi neutrofila, proteina cationica degli eosinofili e α-2 macroglobulina nell’espettorato e il rilascio di tumor necrosis factor-α Gli effetti sull’infiammazione (TNF-α) dalle cellule del sangue era sidelle vie aeree gnificativamente ridotto da roflumilast Grootendorst e colleghi hanno pubFIN DAI PRIMI rispetto al placebo (p<0.05) per tutti i blicato su Thorax nel 2007 i risultati STUDI CONDOTTI parametri sopra menzionati. La fundi uno studio crossover su 38 pazionalità respiratoria espressa come zienti affetti da BPCO dell’età media CON ROFLUMIFEV1 è migliorata significativamente di 63 anni e con un FEV post-bronLAST È EVIDENTE durante il trattamento con roflumilast codilatatore pari al 61% del predetto, IL MIGLIORArispetto a placebo con una differenza che sono stati randomizzati a ricemedia tra i trattamenti di 68.7 mL vere 250 o 500 mcg di roflumilast o MENTO DELLA (p=0.018). Dai dati di questo studio placebo una volta al giorno per 4 setFUNZIONALITÀ sembra evidente una relazione tra ritimane. L’espettorato indotto di queRESPIRATORIA duzione dell’infiammazione e migliorasti pazienti è stato raccolto prima e mento della funzionalità respiratoria. dopo 2-4 settimane di trattamento. E’ stata effettuata la conta assoluta e differenziale delle cellule sull’espettorato indotto I risultati degli studi di fase III e i marcatori di infiammazione sono stati analizzati Nel 2005, Rabe e collaboratori hanno pubblicato su nel supernatante dell’espettorato e nel sangue. Lancet i risultati di uno studio di fase III multicenRoflumilast è risultato in grado di ridurre significatitrico in doppio cieco, randomizzato e controllato vamente il numero di neutrofili ed eosinofili rispetto verso placebo nel quale 1411 pazienti con BPCO e Come accennato precedentemente, i risultati degli studi in vitro hanno dimostrato che roflumilast ha proprietà antinfiammatorie che si sono rivelate utili nel trattamento della BPCO. Variazioni del FEV1 dal basale (mL) Figura 1 Studio M2-107: miglioramento del FEV1 dal basale all’ultima visita 80 *** * 40 0 40 ** DS media e SEM all’endpoint *** p<0.0001, ** p=0.0041, * p=0.0134 per variazioni versus basale differenza 97 mL; p < 0.0001 per variazioni versus placebo -80 Placebo Roflumilast 250 mcg Roflumilast 500 mcg Rabe K, et al. Lancet, 2005 Think COPDifferently 9 Il trattamento della BPCO con roflumilast: i risultati degli studi clinici farmaco rispetto al placebo, sebbene tale diffeFEV1 post-broncodilatatore compreso tra l’80 ed il renza tra gruppi non raggiungesse la significatività 30% del predetto venivano randomizzati in tre statistica. Il numero medio di riacutizzazioni per pagruppi di trattamento con roflumilast 250 mcg/die in ziente è stato rispettivamente 1.13 nel gruppo tratmonosomministrazione, roflumilast 500 mcg/die in tato con placebo, 1.03 nel gruppo trattato con monosomministrazione o placebo. Era consentito roflumilast 250 mcg/die e 0.75 nel gruppo trattato l’uso di salbutamolo al bisogno e di un anticolinercon roflumilast 500 mcg/die (inferiore gico a breve durata d’azione a del 34% rispetto al gruppo placebo) schema fisso (terapia eseguita da (Figura 2). circa il 40% della popolazione), menL’EFFETTO Il numero di reazioni avverse potentre erano proibite le altre terapie coDI ROFLUMILAST zialmente associate dagli sperimenmunemente utilizzate nel trattamento tatori al farmaco in osservazione è della BPCO, eccezione fatta per lo SUL NUMERO DI steroide sistemico in corso di riacuRIACUTIZZAZIONI stata di 12 nel gruppo placebo, 46 nei pazienti trattati con 250 mcg/die tizzazione. È DIMOSTRATO di roflumilast e 92 nei pazienti in tratGli obiettivi primari di questo studio tamento con roflumilast 500 mcg/die. erano il miglioramento del FEV1 postDOPO 6 MESI DI I disturbi più frequentemente lamenbroncodilatatore e della qualità della TRATTAMENTO tati, e generalmente ad esordio nel vita correlata allo stato di salute vaprimo mese di trattamento, sono lutata mediante il St. George’s Respistati la diarrea e la nausea; solo l’1% ratory Questionnaire (SGRQ). dei pazienti trattati con il 250 mcg/die e il 4% di Rispetto al trattamento con placebo il FEV1 postquelli trattati con 500 mcg/die di roflumilast hanno broncodilatatore è aumentato in modo significativo abbandonato lo studio a causa di questi sintomi. sia nel gruppo trattato con roflumilast 250 mcg/die Non è stata riportata alcuna reazione avversa ine(+ 74 mL), sia nel gruppo trattato con roflumilast rente il ritmo cardiaco. 500 mcg/die (97 mL) (Figura 1). Quanto osservato in questo studio di 6 mesi è stato La valutazione della qualità della vita ha evidenziato avvalorato e confermato dai risultati del trial clinico un miglioramento in entrambi i gruppi trattati con il Studio M2-107: riduzione del tasso di riacutizzazioni lievi, moderate e gravi nei pazienti con BPCO Numero medio di riacutizzazioni per paziente Figura 2 1.4 1.2 1.13 1.03 1.0 0.75 0.8 0.6 0.4 0.2 0 Placebo Roflumilast 250 mcg Roflumilast 500 mcg Rabe K, et al. Lancet, 2005 Volume 5 Inibitori della PDE4: Roflumilast BPCO quaderno 10 pubblicato dal gruppo di Calverley nel 2007 sulla rivista American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine. L’ipotesi di lavoro era che il miglioramento della funzionalità respiratoria indotta dall’inibitore della PDE4 e la riduzione del numero di riacutizzazioni, in questo caso moderate o gravi, potessero persistere nel tempo (1 anno di trattamento e osservazione) e che fosse evidenziabile in pazienti con BPCO di grado più grave di quelli pre- Studio M2-112: miglioramento del FEV1 post-broncodilatatore dal basale all’ultima visita Figura 3 Variazione media del FEV1 dal basale (mL) cedentemente osservati, ossia in soggetti con BPCO di grado III e IV secondo la classificazione GOLD. Al fine di verificare quest’ipotesi, è stato sviluppato uno studio prospettico in doppio cieco, randomizzato e controllato in cui la somministrazione di 500 mcg/die di roflumilast veniva confrontata al trattamento con placebo in pazienti di grado grave e molto grave (FEV1 post-broncodilatatore < 50% del 75 * * * * 50 * * * 25 * Roflumilast 0 -25 Placebo -50 0 4 8 12 16 20 24 28 32 36 40 44 48 52 Calverley PM, et al. Am J Respir Crit Care Med, 2007 Studio M2-112: miglioramento del FEV1 pre-broncodilatatore dal basale all’ultima visita Variazione media del FEV1 dal basale (mL) Figura 4 75 50 * * * * * 25 * * * Roflumilast 0 -25 Placebo -50 0 4 8 12 16 20 24 28 32 36 40 44 48 Calverley PM, et al. Am J Respir Crit Care Med, 2007 Think COPDifferently 52 11 Il trattamento della BPCO con roflumilast: i risultati degli studi clinici mizzati, controllati verso placebo, a gruppi paralleli, predetto) trattati con steroide inalatorio (ICS; 60% della durata di 12 mesi ciascuno, in pazienti con dei pazienti) e anticolinergici a breve durata grave ostruzione delle vie aeree, tosse cronica e d’azione a dose fissa quotidiana. Dei 1514 pazienti produzione di escreato, e con storia randomizzati, oltre il 70% ha conclinica di riacutizzazioni di BPCO. cluso lo studio. Il FEV1 post-broncoROFLUMILAST Obiettivi primari erano la variazione dilatatore è aumentato di 39 mL MIGLIORA IL FEV1 del FEV1 pre-broncodilatatore ed il rispetto al placebo nelle 52 settimane di osservazione (p=0.001) e significaNEI PAZIENTI CON tasso di riacutizzazioni moderate (trattate con corticosteroidi sistemici) tivo era anche l'incremento del FEV1 BPCO DI GRADO e/o gravi (cioè associate a ricovero pre-broncodilatatore (Figure 3, 4). La GOLD III E IV ospedaliero o morte). Obiettivi sepercentuale media di riacutizzazioni moderate-gravi si è ridotta ed era si- ANCHE IN TRATTA- condari sono stati invece il FEV1 post-broncodilatatore (variazione rimile nel gruppo in trattamento attivo MENTO CON ICS spetto al basale nel periodo di trattae nel gruppo placebo (0.86 vs mento), il momento della morte per 0.92/paziente/anno). ogni causa, la variazione del logaritmo naturale L’analisi retrospettiva del numero di riacutizzazioni della proteina C reattiva nella durata dell’intero stuha dimostrato una riduzione del 36% nei pazienti dio ed il punteggio dell’indice di dispnea transitoria GOLD IV trattati con roflumilast rispetto a quelli (TDI) durante il periodo di trattamento. trattati con placebo. Non sono state rilevate diffeI pazienti sono stati inclusi nello studio in base alle renze significative tra i diversi trattamenti per seguenti caratteristiche: quanto concerne la qualità della vita. A fronte di un • fumatori od ex fumatori con una storia di almeno modesto, ma significativo incremento della funzio20 pack-year, nalità respiratoria, questo trial non ha evidenziato • età superiore ai 40 anni una riduzione diretta delle riacutizzazioni, che è emersa nella post hoc analisi nei pazienti con ostruzione grave delle vie aeree, frequenti riacutizzazioni Disegno degli studi: e uso di steroide per os. Gli studi registrativi Successivamente sono stati pubblicati in due differenti lavori scientifici i risultati di 4 trial che testimoniano come l’inibizione della fosfodiesterasi 4 (PDE4) rappresenti una nuova, interessante opportunità nel trattamento dei pazienti con BPCO. I risultati di queste sperimentazioni cliniche verranno presentati qui di seguito e prendono origine dagli studi di fase III precedentemente descritti. Gli studi M2-124 e M2-125 Allo scopo di verificare se roflumilast fosse in grado di soddisfare il rilevante outcome clinico di ridurre le riacutizzazioni, sono stati sviluppati due trial (M2-124 e M2-125) che avevano come obiettivo primario di chiarire se il trattamento con roflumilast riducesse la percentuale di riacutizzazioni moderate-gravi che richiedono l’uso di steroidi sistemici in specifici sottotipi di pazienti con BPCO. Calverley e collaboratori, nel 2009, hanno pubblicato i risultati dei due trial in doppio cieco, rando- Volume 5 Inibitori della PDE4: Roflumilast Figura 5 Singolo cieco M2-124 e M2-125 Doppio cieco, randomizzato a gruppi paralleli Roflumilast 500 mcg 1v/die Run-in 4 sett. V0 R Follow up 2 sett. Trattamento 52 settimane VF FU placebo 1v/die Farmaci permessi: β2-agonisti a lunga durata d’azione o anticolinergici a breve durata d’azione; ~ 50% dei pazienti in terapia con LABA V0: Visita 0; R: randomizzazione; VF: Visita finale; FU: follow up Calverley PM, et al. Lancet, 2009 BPCO quaderno 12 l’esame del sangue occulto nel periodo preliminare • diagnosi clinica di BPCO (confermata dal rapfosse negativo, e se ci fosse stata una aderenza al porto volume espiratorio forzato in 1 secondo trattamento almeno dell’80%. Ai pazienti è stato (FEV1/FVC ≤70% dopo 360 mcg di salbutamolo) consentito l’uso di β2-agonisti a breve durata con grave ostruzione del flusso aereo (FEV1 d’azione al bisogno e di β2-agonisti a lunga durata medio pre-broncodilatatore del 31-35%) e tosse d’azione (LABA) (quest’ultimi usati dal 50% dei pacronica con produzione di escreato. zienti durante i trial) o di anticolinerDurante il periodo iniziale di run-in gici a breve durata d’azione a dosi dello studio, della durata di 4 settiL’AUMENTO stabili, mentre l’utilizzo di corticostemane, i pazienti hanno assunto una DEL FEV1 PREroidi inalatori e di anticolinergici a compressa placebo una volta al lunga durata d’azione (LAMA) non è giorno al mattino, e completato un BRONCODILATAdiario quotidiano con la registrazione TORE È PARI A 48 stato permesso per tutta la durata degli studi (Figura 5). dell’eventuale uso di broncodilatatori ML NEI PAZIENTI Dopo la randomizzazione, i pazienti a breve durata d’azione e la presenza sono ritornati ai rispettivi centri per un di tosse ed escreato. TRATTATI CON controllo ogni 4 settimane per tre Successivamente, 1537 pazienti (765 ROFLUMILAST mesi e successivamente ogni 8 settiappartenenti al trial clinico M2-124 e RISPETTO A mane. Ad ogni visita è stata eseguita 772 al M2-125) sono stati randomizPLACEBO una spirometria prima della somminizati a ricevere roflumilast 500 strazione di 360 mcg di salbutamolo mcg/die una volta al giorno per 52 e dopo 15-45 minuti; è stato docusettimane, mentre 1554 pazienti (758 mentato ogni evento avverso o riacutizzazione, così e 796 rispettivamente appartenenti al trial M2-124 e come sono stati registrati il peso corporeo del paM2-125) sono stati inseriti nel gruppo placebo. Si è ziente, la compliance all’assunzione delle comdunque valutato se la somma dei punteggi della presse e la completezza della compilazione del tosse e della presenza di escreato fosse maggiore diario, l’uso di β2-agonisti a breve durata d’azione nei 14 giorni precedenti la randomizzazione, se Figura 6 Analisi degli studi M2-124 e M2-125: differenza del FEV1 pre- e post-broncodilatore Variazione media del FEV1 dal basale (mL) 80 60 FEV1 pre-bd ∆ = 48 mL (IC 35;62) p < 0.0001 FEV1 post-bd ∆ = 55 mL (IC 41;69) p < 0.0001 50 40 40 20 0 -20 -4 -9 Roflumilast 500 mcg Placebo Calverley PM, et al. Lancet, 2009 Think COPDifferently 13 Il trattamento della BPCO con roflumilast: i risultati degli studi clinici negli studi M2-124 e M2-125 rispetto al placebo) e e l’indice della dispnea transitoria compilato dallo nel FEV1 pre-broncodilatatore (+ 39 mL e + 58 mL), sperimentatore. indipendentemente dal trattamento con LABA. La quota di abbandono dello studio del gruppo atPer quanto riguarda le riacutizzazioni moderate e/o tivo è stata simile al placebo (35 e 31%; 32 e 31%) gravi, miglioramenti significativi sono stati riportati in entrambi gli studi, sebbene un numero più elenel gruppo roflumilast rispetto al placebo: la pervato di pazienti del gruppo trattato con roflumilast centuale stimata di riacutizzazioni abbia abbandonato lo studio nelle moderate e/o gravi per paziente per prime 12 settimane. Anche l’aderenza LA RIDUZIONE anno è stata infatti inferiore del al trattamento (compliance media del 16.9% (1.141 vs. 1.374, rispettiva93%) è stata simile nei due gruppi. DEL NUMERO DI RIACUTIZZAZIONI mente, p=0.0003) (Figura 7), indipendentemente dall’uso concomitante di I risultati È INDIPENDENTE LABA (p=0.54). Entrambi gli studi hanno raggiunto in DALL’UTILIZZO Anche il numero totale di riacutizzamodo simile gli obiettivi primari prezioni che hanno richiesto l’uso di corstabiliti. Il FEV 1 pre-broncodilatatore CONCOMITANTE ticosteroidi sistemici e/o antibiotici è aumentato rispetto al basale nel DI LABA (esclusi gli eventi gravi) è stato più gruppo roflumilast e diminuito nel basso nei pazienti trattati con roflugruppo del placebo (differenza media milast rispetto a quelli del gruppo placebo (1.131 48 mL, p<0.0001), così come il FEV1 post-broncovs. 1.354, rispettivamente; riduzione del 16%, dilatatore (differenza media di 55 mL; p<0.0001) (Fip=0.0003). gura 6). L’FVC pre-broncodilatatore è risultato Durante gli studi sono morti 84 pazienti; la percensignificativamente maggiore nel gruppo roflumilast tuale di mortalità per anno non è risultata differente rispetto al gruppo placebo in entrambi gli studi (difnel gruppo trattato con roflumilast rispetto a quello ferenza media: 89 mL nel M2-124 e108 mL nel M2trattato con placebo. Inoltre non si sono registrate 125, entrambi p<0.0001). Miglioramenti altrettanto significative differenze nel dosaggio della PCR e nel significativi sono stati riportati nell’FVC post-bronpunteggio del TDI. codilatatore (+ 89 mL e + 108 mL rispettivamente Tasso medio di riacutizzazioni per paziente per anno Figura 7 Analisi degli studi M2-124 e M2-125: riacutizzazioni di BPCO (moderate e gravi) 2.0 ∆ = -17% (IC -25;-8) p = 0.0003 1.5 1 0.5 0 Roflumilast 500 mcg 1.374 1.141 Placebo Calverley PM, et al. Lancet, 2009 Volume 5 Inibitori della PDE4: Roflumilast BPCO quaderno Tabella 1 14 Analisi degli studi M2-124 e M2-125: frequenza della gravità degli eventi avversi M2-124 e M2-125 (n=3092) roflumilast 500 mcg 1 v/die (n=1547) placebo (n=1545) Lievi 18% 16% Moderati 32% 28% Gravi 18% 19% Totale 67% 62% Calverley PM, et al. Lancet, 2009 mito e mal di testa (2.6 kg) e maggiore nei soggetti Per quanto riguarda gli eventi avversi associati alobesi (Figura 8). Studi di bioimpedenza e misural’assunzione del farmaco, essi sono stati riportati in zione del BMI hanno evidenziato che la riduzione 1040 pazienti appartenenti al gruppo roflumilast del peso è dovuta a perdita di massa grassa e non (67%) e in 963 pazienti trattati con placebo (62%) di massa magra muscolare. Non sono state regi(Tabella 1). strate significative complicanze cardiovascolari o Gli eventi avversi più frequenti che hanno causato infezioni polmonari. l’abbandono dello studio sono stati diarrea, nausea Roflumilast si è dunque dimostrato efficace nel rie mal di testa. durre la frequenza delle riacutizzazioni ed ha inNelle prime 12 settimane di trattamento si è verifidotto miglioramenti consistenti e cato un drop-out maggiore nel significativi del FEV1, sia prima che gruppo dei pazienti trattati con rofludopo l’uso del broncodilatatore. Simili milast (8% in entrambi gli studi) riLA PERDITA DI cambiamenti si sono verificati nella spetto a quello dei pazienti trattati PESO, CHE SI FVC e suggeriscono un miglioracon placebo (3% in entrambi gli studi). Durante il periodo successivo VERIFICA SOPRA- mento generale della funzionalità renon ci sono state differenze signifiTUTTO NEI PRIMI spiratoria che appare indipendente dall’abitudine tabagica del paziente o cative tra i due gruppi di trattamento 6 MESI DI TRATTA- dall’uso concomitante di farmaci, per quanto concerne il verificarsi di MENTO IN come i LABA. eventi avversi e di uscite dallo studio ad essi associate. PAZIENTI OBESI, Gli studi M2-127 e M2-128 E’ stata osservata una maggiore freSI ATTENUA CON Nello stesso numero di Lancet sono quenza di perdita di peso nei paIL PROSIEGUO stati anche pubblicati, da parte di zienti trattati con roflumilast che nel Fabbri e collaboratori i risultati di due gruppo placebo. In media la perdita DELLA TERAPIA altri studi volti a definire se il trattadi peso è stata pari al 2.09 kg con romento con roflumilast fosse in grado flumilast nel corso del follow-up, a di portare benefici a pazienti già in trattamento redifferenza di quanto è avvenuto nei pazienti del golare con broncodilatatori a lunga durata d’azione gruppo placebo nei quali è stato registrato un inper via inalatoria (ad esempio salmeterolo e tiotrocremento di 0.08 kg, indipendentemente dal body pio). mass index (BMI). Pertanto in due differenti trial clinici multicentrici Questo cambiamento si è verificato nei primi 6 mesi (M2-127 e M2-128) condotti in doppio cieco, randel trattamento con roflumilast e si è attenuato in domizzati, controllati verso placebo e a gruppi paseguito. Il calo ponderale è stato più cospicuo nei ralleli della durata di 6 mesi ciascuno, è stata pazienti che hanno riportato diarrea, nausea, vo- Think COPDifferently 15 Il trattamento della BPCO con roflumilast: i risultati degli studi clinici Figura 8 Variazione media del peso corporeo (kg) 2 Analisi degli studi M2-124 e M2-125: variazione del peso corporeo Tutti IC -2.4, -1.9 Sottopeso IC -2.8, -1.2 1.3 Normale IC -2.1, -1.4 Sovrappeso IC -2.5, -1.7 0.1 0.1 Obeso IC -3.9, -2.3 0.1 -0.5 0 -0.7 -1.6 -2 -2.0 -2.1 3.6 -4 n=3008 n=261 n=1177 n=937 Categorie per BMI: sottopeso, ≤18; normale, 18-25; sovrappeso, 25-30; obeso, >30 kg/m2 Roflumilast 500 mcg n=633 Placebo Calverley PM, et al. Lancet 2009 verificata l’efficacia dell’associazione roflumilast + salmeterolo (M2-127) o roflumilast + tiotropio (M2128) (Figura 9). Obiettivo primario di entrambi i trial era di valutare la variazione del volume espiratorio forzato nel primo secondo (FEV1) pre-broncodilatatore, mentre gli obiettivi secondari sono stati la variazione rispetto al basale del FEV1 post-broncodilatatore nel periodo di trattamento, il punteggio dell’indice di dispnea transitoria (TDI), il punteggio dello Shortness of Breath Questionnaire durante il periodo di trattamento, e il tasso di riacutizzazioni della BPCO. I pazienti sono stati inclusi nello studio in base alle seguenti caratteristiche: • fumatori o ex fumatori con una storia di almeno 10 pack-year, • età di oltre 40 anni • FEV1/FVC (post-broncodilatatore) ≤70% • aumento del FEV1 dopo 400 mcg salbutamolo ≤ 12% o ≤200 mL. Solo nello studio M2-128 è stato richiesto il mante- Volume 5 Inibitori della PDE4: Roflumilast Figura 9 Singolo cieco Disegno degli studi M2-127 e M2-128 Doppio cieco, randomizzato a gruppi paralleli Roflumilast 500 mcg 1v/die Run-in 4 sett. V0 R Follow up 2 sett. Trattamento 24 settimane VF FU placebo 1v/die M2-127: Salmeterolo 50 mcg 2 v/die come mantenimento per tutti i pazienti M2-128: Tiotropio 18 mcg 1 v/die. come mantenimento per tutti i pazienti V0: Visita 0; R: randomizzazione; VF: Visita finale; FU: follow up Fabbri LM, et al. Lancet, 2009 BPCO quaderno 16 nimento della terapia con tiotropio nei 3 mesi precedenti l’inizio dello studio. Durante il periodo iniziale di run-in dello studio, della durata di 4 settimane, i pazienti hanno assunto una compressa di placebo una volta al giorno al mattino, e completato un diario quotidiano con Figura 10 la registrazione dell’eventuale uso di broncodilatatori a breve durata d’azione e la presenza di tosse ed escreato. Successivamente 837 pazienti (466 appartenenti al trial clinico M2-127 e 371 al M2128) sono stati randomizzati per ricevere roflumilast 500 mcg/die le successive 24 settimane. Inoltre, Studi M2-127 e M2-128: aumento del FEV1 pre-broncodilatatore con roflumilast più LABA 1.6 FEV1 (L) Salmeterolo + Roflumilast 1.5 1.4 Salmeterolo + Placebo 1.3 0 466 467 4 455 463 8 410 437 12 389 419 18 374 403 24 359 384 Roflumilast Placebo Settimane Fabbri LM, et al. Lancet, 2009 Figura 11 Studi M2-127 e M2-128: aumento del FEV1 pre-broncodilatatore con roflumilast più tiotropio 1.7 FEV1 (L) Tiotropio + Roflumilast 1.6 1.5 Tiotropio + Placebo 1.4 0 371 372 4 364 363 8 343 352 12 325 350 18 318 346 Settimane Fabbri LM, et al. Lancet, 2009 Think COPDifferently 24 310 333 Roflumilast Placebo 17 Il trattamento della BPCO con roflumilast: i risultati degli studi clinici I risultati tutti i pazienti hanno assunto salmeterolo 50 mcg 2 Gli studi hanno mostrato un miglioramento della funbid come mantenimento (M2-127) o tiotropio 18 zionalità polmonare nei pazienti appartenenti al mcg/die (M2-128); 839 pazienti (467 e 372 rispettigruppo roflumilast: in entrambi i trial, infatti, si è verivamente appartenenti ai trial M2-127 e M2-128) ficato un aumento statisticamente significativo nel sono stati invece inseriti nel gruppo placebo. FEV1 pre-broncodilatatore, dai 48 (M2-127) agli 80 Ad eccezione dell’uso di salmeterolo (M2-127) e tiomL (M2-128) (p<0.001), nella FVC pre-broncodilatatropio (M2-128) ai pazienti non è stato consentito tore (rispettivamente 47 mL nel trial l’uso di anticolinergici a breve durata M2-127 e 95 mL nel M2-128, p=0.0128 d’azione a dosi stabili, corticosteroidi L’AUMENTO e p=0.0004) e in quella post-broncodiinalatori o teofilline durante l’intera latatore (rispettivamente 58 mL nel trial durata della sperimentazione. DEL FEV1 PRIMA M2-127 e 101 mL nel M2-128, A randomizzazione avvenuta, i paO DOPO BRONp=0.0028 e p=0.0004) (Figure 10, 11 e zienti sono ritornati ai rispettivi centri CODILATATORE 12). per un controllo ogni 4 settimane per i primi 3 mesi, e successivamente SI ACCOMPAGNA 294 (63%) pazienti assegnati al gruppo roflumilast + salmeterolo hanno riporogni 6 settimane. A UN MIGLIORAtato 671 eventi avversi in confronto ai Ad ogni visita è stata eseguita una MENTO DEGLI 276 pazienti (59%) appartenenti al spirometria prima della somministrazione di 400 mcg di salbutamolo e ALTRI PARAMETRI gruppo placebo + salmeterolo. dopo 30 minuti; ogni evento avverso DI FUNZIONALITÀ Per quanto riguarda il trial roflumilast + tiotropio, 172 pazienti (46%) asseo riacutizzazione è stato documenRESPIRATORIA gnati al gruppo roflumilast + tiotropio tato, così come sono stati registrati il hanno riportato 373 eventi avversi in peso corporeo del paziente, l’adeconfronto ai 150 pazienti (41%) appartenenti al renza all’assunzione delle compresse e la complegruppo placebo + tiotropio. tezza della compilazione del diario, l’uso di Gli eventi avversi più frequenti sono quelli associati β2-agonisti a breve durata d’azione e l’indice della alla BPCO, insieme a nausea, diarrea e perdita di dispnea transitoria (TDI) compilato dallo sperimenpeso. Tuttavia, tali effetti collaterali sono stati genetatore e il questionario della dispnea (Shortness of ralmente di intensità lieve o moderata e normalBreath Questionnaire). Figura 12 100 Δ FEV1 (mL) 80 Studi M2-127 e M2-128: aumento del FEV1 post-broncodilatatore con roflumilast più tiotropio/LABA Salmeterolo Δ = 60 ml, p < 0.0001 68 Tiotropio Δ = 81 ml, p < 0.0001 74 60 40 20 8 0 -20 Roflumilast -7 n=460 n=452 n=363 n=364 Placebo Fabbri LM, et al. Lancet, 2009 Volume 5 Inibitori della PDE4: Roflumilast BPCO quaderno 18 La riduzione era indipendente dal trattamento concomitante con terapia broncodilatatrice standard (Figure 13 e 14). L’effetto sulle riacutizzazioni in pazienti trattati con LABA è stato successivamente confermato in un’analisi post hoc predefinita (Figura 15). mente si presentavano solo durante le prime settimane di trattamento. Gli studi hanno mostrato una riduzione del 17% delle riacutizzazioni moderate o gravi per paziente all’anno (incidenza di 1.14 eventi all’anno con roflumilast contro 1.37 all’anno con il placebo, p<0.001). Roflumilast + LABA: tempo alla prima riacutizzazione moderata o grave Probabilità che non compaia la riacutizzazione Figura 13 1.00 Salmeterolo + Roflumilast 0.95 0.90 ] HR = 0.6 p = 0.0067 0.85 Salmeterolo + Placebo 0.80 0 4 8 12 18 24 Settimane Fabbri LM, et al. Lancet, 2009 Probabilità che non compaia la riacutizzazione Figura 14 Roflumilast + tiotropio: tempo alla prima riacutizzazione moderata o grave 1.00 0.95 Tiotropio + Roflumilast 0.90 ] 0.85 Tiotropio + Placebo 0.80 0 4 8 12 18 24 Settimane Fabbri LM, et al. Lancet, 2009 Think COPDifferently HR = 0.8 p = 0.1959 19 Il trattamento della BPCO con roflumilast: i risultati degli studi clinici fici si vedono soprattutto nello studio di più lunga Conclusioni durata che, condotto in un maggior numero di paNell’editoriale di commento agli studi, Paul zienti, evidenzia come il numero di O’Byrne e Gail Gauvreau hanno sotpazienti da trattare per prevenire una tolineato gli effetti positivi di roflumiLA TERAPIA CON riacutizzazione, indipendentemente last, anche quando associato ad un dall’impiego di broncodilatatori a broncodilatatore a lunga durata ROFLUMILAST lunga durata d’azione, sia molto d’azione, nel migliorare la funzionaPERMETTE DI basso: soli 5 pazienti. lità respiratoria e nel ridurre le riacuPREVENIRE UNA Sulla base dei risultati di questi studi tizzazioni. Per quanto riguarda le riacutizza- RIACUTIZZAZIONE clinici, roflumilast ha ricevuto l’approvazione dell’European Agency of Mezioni, una più specifica quantificaOGNI 5 PAZIENTI dicines (EMA) per la terapia di zione meriterebbe di essere illustrata TRATTATI mantenimento in associazione a bron(nell’articolo di Calverley e collaboracodilatatori a lunga durata d’azione tori sono riportate solo quelle di dei pazienti con BPCO grave (FEV1 post-broncodigrado moderato e grave, mentre l’articolo di Rabe latatore <50% del predetto) associata a bronchite e collaboratori include anche le riacutizzazioni cronica e storia di riacutizzazioni frequenti. lievi), anche alla luce del fatto che gli effetti bene- Impatto di roflumilast + LABA sulla prevenzione delle riacutizzazioni moderate e gravi Figura 15 La differenza percentuale media tra i tassi complessivi di riacutizzazioni dei pazienti trattati con roflumilast e quelli del gruppo placebo è stata pari a -16.9% (IC 95%, -25, -8), mentre la differenza percentuale nei pazienti trattati con LABA è stata di -20.7% (IC 95%, -31, -9) e nei soggetti che non ricevevano LABA di -14.6% (IC 95%, -26, -1). Intention-to-treat analysis Tasso medio di riacutizzazioni moderate e gravi per anno 2 1.5 1 0.5 0 Tutti i pazienti Placebo Roflumilast Rate ratio (IC 95%) Two-sided p-value Roflumilast 1.374 (n=1554) 1.142 (n=1537) 0.831 (0.75, 0.92) 0.0003 Con LABA Senza LABA 1.554 (n=793) 1.232 (n=749) 0.793 (0.69, 0.91) 0.0011 1.17 (n=761) 0.999 (n=788) 0.854 (0.74, 0.99) 0.0387 Placebo Bateman ED, et al. ERJ, 2011 Volume 5 Inibitori della PDE4: Roflumilast BPCO quaderno Tasso medio di riacutizzazioni nel paziente per anno Figura 16 20 Tasso di riacutizzazioni nei pazienti con sintomi di bronchite cronica 0.9 0.8 0.7 0.6 0.61 ∆ = -14.3% p = 0.026 0.59 ∆ = -1.1% p = 0.925 0.58 0.66 0.52 0.5 ∆ = -26.2% p = 0.001 0.49 0.4 0.3 0.2 0.1 0 n=1359 n=1327 Tutti i pazienti Roflumilast Placebo n=413 n=352 n=847 n=817 Pazienti con enfisema Pazienti con bronchite cronica +/- enfisema Rennard SI, et al. Respir Res, 2011 Gli studi più recenti per gruppi paralleli vs placebo, ha valutato l’efficacia dell’associazione fluticasone e salmeterolo. I riI pazienti con riacutizzazioni frequenti e sintomi di sultati relativi al sottogruppo di pazienti con BPCO bronchite cronica (tosse ed espettorato cronici) grave e molto grave sono stati oggetto di una pubsono a maggior rischio di morbilità e mortalità tra i blicazione a parte. soggetti con BPCO. Inoltre, l’identificazione di paI metodi statistici impiegati per le analisi, l’impiego zienti che hanno maggiori probabilità di rispondere di farmaci consentiti, il grado di gravità e di reveral trattamento con roflumilast è coerente con il sibilità della limitazione al flusso concetto che la popolazione di sogaereo sono simili nello studio TRIgetti con BPCO include fenotipi mulSTAN e negli studi M2-124/M2-125, tipli, evidenziando la possibilità di un LA RIDUZIONE così come sono identici: la durata intervento mirato e personalizzato in DELLE RIACUTIZ- degli studi, i criteri di eleggibilità base al fenotipo. (solo pazienti con bronchite cronica, Diversamente dai corticosteroidi inaZAZIONI È PIÙ con almeno una riacutizzazione latori, roflumilast esercita un’azione MARCATA NEI nell’anno precedente l’inizio dello inibitoria specifica sui processi inPAZIENTI CON studio) e la definizione della riacutizfiammatori implicati nella patogenesi TOSSE ED ESPET- zazione (eventi trattati solo con antidella BPCO. Non esistono studi clinici di conTORATO CRONICI biotici). Nello studio TRISTAN, la riduzione del tasso di riacutizzazioni fronto tra le due classi di farmaci, ma con fluticasone + salmeterolo ricon tutte le limitazioni dei confronti spetto al solo salmeterolo è stata del 9%, mentre indiretti, è possibile una comparazione tra la ponegli studi M2-124/M2-125, roflumilast + LABA ha polazione degli studi M2-124/M2-125 e quella coridotto il tasso di riacutizzazioni moderate gravi del stituita dai 949 pazienti con BPCO grave e molto 20.7%. grave (FEV1 <50% del predetto) dello studio TRIIn una post hoc analisi di 2 studi combinati RenSTAN. nard e collaboratori hanno recentemente valutato Lo studio TRISTAN, randomizzato in doppio cieco Think COPDifferently 21 Il trattamento della BPCO con roflumilast: i risultati degli studi clinici Tasso medio di riacutizzazioni nel paziente per anno Figura 17 0.9 Roflumilast in aggiunta a ICS: tasso di riacutizzazioni 0.89 0.8 0.7 ∆ = -18.8% p = 0.014 0.72 0.87 ∆ = -30.2% p = 0.001 0.61 0.6 0.5 0.4 0.3 0.2 0.1 0 n=813 n=809 n=493 Tutti i pazienti trattati con ICS Roflumilast n=492 Pazienti con bronchite cronica +/- enfisema trattati con ICS Placebo Rennard SI, et al. Respir Res, 2011 nei pazienti con bronchite cronica trattati con cortiil trattamento con roflumilast 500 mcg/die nel precosteroidi inalatori (0.608 vs 0.871 riacutizzazioni venire le riacutizzazioni in pazienti con BPCO grave per anno; p=0.001) (Figure 16 e 17). e molto grave. Parallelamente si è osservato un miglioramento siL’analisi di efficacia e sicurezza è stata condotta gnificativo della qualità di vita, misurato mediante il sui dati aggregati (2686 pazienti) di due precedenti Saint George’s Respiratory Questionnaire (SGRQ). trial randomizzati, in doppio cieco e controllati vs Non sono state, invece, osservate differenze riplacebo, con lo stesso disegno di studio (M2-111 e spetto all’incidenza di eventi avversi: M2-112), in cui era permesso l’im81.5% vs 80.1% del placebo, dimopiego di corticosteroidi inalatori se strando come l’impiego concomiutilizzati da almeno 3 mesi prima delL’EFFICACIA DI tante di corticosteroidi inalatori non l’inizio degli studi, ma non di broncoROFLUMILAST influenzi il profilo di tollerabilità di rodilatatori a lunga durata d’azione flumilast. (LABA o tiotropio). Il trattamento con SULLE RIACUTIZInfine, nel 2011, Mills e collaboratori roflumilast ha ridotto complessivaZAZIONI È DIMOhanno valutato l’impatto sulle riacumente del 14.3% l’incidenza di riacuSTRATA ANCHE IN tizzazioni dei diversi trattamenti ditizzazioni di grado moderato e severo sponibili per la BPCO (LABA, LAMA, ASSOCIAZIONE rispetto a placebo. roflumilast e corticosteroidi inalatori Tale riduzione è risultata più marcata CON ICS ICS) e le loro differenti combinazioni e pari al 26.2% nel sottogruppo di pacon una metanalisi dei dati di 36.312 zienti con bronchite cronica, indipenpazienti inclusi in 26 studi clinici randomizzati. dentemente dalla presenza di enfisema (0.486 vs Rispetto a tutti i trattamenti, la combinazione roflu0.659 riacutizzazioni per anno; p=0.001), e al 18.8% milast + LAMA si associa ad effetti terapeutici più nei pazienti trattati contemporaneamente con cortirilevanti, e presenta la più elevata probabilità (45%) costeroidi inalatori (0.720 vs 0.886 riacutizzazioni di essere il migliore trattamento di prima linea sulle per anno; p=0.014). riacutizzazioni. La riduzione è stata ancor più pronunciata (-30,2%) Volume 5 Inibitori della PDE4: Roflumilast BPCO quaderno 22 Domande aperte Al momento roflumilast, è indicato nella terapia di associazione con broncodilatatori a lunga durata d’azione. Ulteriori aree di indagine mirano quindi a: • stabilire l’associazione ottimale di roflumilast e broncodilatatori a lunga durata d’azione e approfondirne l’impiego in associazione con corticosteroidi inalatori • valutare l’efficacia antinfiammatoria di roflumilast rispetto ai corticosteroidi inalatori • indagarne il ruolo in monoterapia, nel paziente con malattia più lieve oppure in pazienti selezionati, non solo in base al grado di gravità della BPCO, ma anche per comorbidità specifiche e terapie concomitanti • verificare infine l’impatto di roflumilast in termini di riduzione della mortalità per BPCO Bibliografia 1. Bateman ED, Rabe KF, Calverley PM, et al. Roflumilast with long-acting {beta}2 agonists for COPD: influence of exacerbation history. 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Think COPDifferently 23 supplemento a CLINICAL PRACTICE Bimestrale di attualità in Medicina anno VIII - N. 5 Direttore Responsabile: Monica Luciani Comitato Scientifico: Corrado Blandizzi, Francesco Blasi, Giampiero Carosi, Alessandro Gringeri, Mirco Lusuardi, Sylvie Ménard, Mauro Moroni, Carlo Federico Perno, Giovanni Rosti, Elena Santagostino, Piercarlo Sarzi Puttini, Mario Scartozzi, Giuseppe Viale, Mauro Viganò, Massimo Volpe Impaginazione: Effetti srl Direzione, redazione, amministrazione: via Gallarate 106 - 20151 Milano - Tel.02/3343281 Stampa: Magicgraph (Busto Arsizio - VA) Pubblicazione registrata al Tribunale di Milano n.785 del 23-12-2003 Volume 5 Inibitori della PDE4: Roflumilast DAX-2011-IT-5731-PU cod. 6059021