Relazione stima PIL reddito cittadinanza

Valutazione preliminare dell’impatto sul PIL della
Provincia di Trento a seguito dell’introduzione del
Reddito di Cittadinanza Provinciale
Di Daniele Della Bona e
Giacomo Bracci
Lo studio esamina qual è l’impatto sul Prodotto Interno Lordo della Provincia Autonoma
di Trento conseguente all’introduzione del reddito di cittadinanza Provinciale. Per
effettuare un prima stima siamo partiti analizzando quanta incidenza avrà una diminuzione
delle importazioni (conseguente all’introduzione del reddito di cittadinanza Provinciale) sul PIL.
Per farlo ci serve valutare qual è attualmente la propensione marginale alle importazioni e quella
al consumo nella Provincia di Trento, che ci dice quale percentuale di reddito disponibile in
aggiunta viene speso in importazioni e in consumi. Non essendo al momento disponibile un dato
di questo tipo (né da parte dell’ISTAT né dell’ISPAT) abbiamo utilizzato come proxy il dato della
propensione alle importazioni e al consumo dell’Italia stimata dallo studio del 2014 Why are
Keynesian Multipliers Bigger in Hard Times? A Palley-Aftalion-Pasinetti explanation di Sébastien
Charles, Thomas Dallery e Jonathan Marie. Il suo valore nel 2013 si collocava al 27% mentre la
propensione marginale al consumo di attestava al 59%.
Pertanto, dato che la stima dell’intervento previsto per quanto riguarda il reddito di
cittadinanza è pari a 89,9 milioni di euro possiamo valutare che ci sarà un aumento del
PIL, dato dalla diminuzione delle importazioni e da un aumento dei consumi.
Naturalmente stimare quale sarà il trasferimento dell’azzeramento della propensione alle
importazioni sulla propensione marginale ai consumi risulta prematuro senza
l’elaborazione di un adeguato modello.
Quello che però possiamo fare è valutare il differente impatto in termini di moltiplicatore
fiscale dell’intervento dato il solo azzeramento della propensione marginale alle
importazioni per quanto riguarda la spesa per il reddito di cittadinanza Provinciale.
Il moltiplicatore fiscale è dato dalla formula
Dove:
Y = Prodotto Interno Lordo
c = Propensione marginale consumo
m = Propensione marginale importazioni
I = Investimenti
G = Spesa pubblica
X = Esportazioni
Pertanto:
Rappresenta il moltiplicatore fiscale. E come si vede dalla formula più aumenta la
propensione marginale al consumo maggiore sarà il suo valore; viceversa, maggiore sarà
la propensione marginale alle importazioni e minore sarà il valore del moltiplicatore.
Inserendo nella formula del PIL i dati della spesa di 89,9 milioni di euro (immaginiamo
che questa sia la sola spesa effettuata per valutare l’impatto dell’intervento) e quelli sulla
propensione marginale al consumo e alle importazioni dell’Italia otteniamo un PIL pari a
132, 2 milioni di euro, con un moltiplicatore pari a 1,47 (in linea con quello calcolato dagli
autori dello studio menzionato in precedenza).
Se, invece, andiamo a calcolare il PIL azzerando la propensione marginale alle
importazioni e mantenendo stabile la propensione al consumo (ipotesi quindi
conservativa) il PIL generato da 89,9 milioni di spesa equivale a 219,2 milioni di euro, con
un moltiplicatore di 2,44.
Pertanto il PIL in più generato legando unicamente la spesa di 89,9 milioni (non c’è alcuna
spesa extra rispetto a quella già messa a bilancio) alla formula del reddito di cittadinanza
Provinciale genera un aumento del PIL nella Provincia Autonoma di Trento di 87,06
milioni di euro, pari allo 0,47% del PIL Provinciale.
Un punto importante da evidenziare è che stiamo solo dicendo che semplicemente
eliminando le importazioni (a parità di tutti gli altri fattori) ciò genera un immediato
aumento del PIL. Non stiamo calcolando, però, di quanto aumenteranno i consumi in
conseguenza del fatto che il reddito di cittadinanza verrà erogato a beneficio dei nuclei
familiari con una bassa fascia reddituale e patrimoniale e di conseguenza con una
propensione al consumo maggiore.
Inoltre, dato che l’erogazione avverrà sotto forma di sconto fiscale questo determinerà
presumibilmente anche un cambiamento sia nella propensione al consumo che in quella al
risparmio (oltreché in quella alle importazioni). Variazioni che saranno indirizzate verso
una maggiore propensione al consumo, un minore propensione al risparmio e
potenzialmente anche al risparmio. Il tutto farà così crescere ulteriormente il
moltiplicatore fiscale e il PIL.