antropologia politica ed economica 2008

Sistemi politici - tipi di
organizzazione Socio-politica
Centralizzati
Stati
Nazionali
Non Centralizzati
Potentati Chiefdoms
Dinastici
Bande
Big men
Tribù
Tipi di organizzazione Sociopolitica
Parallelismo tra
- Forme (struttura sociale)
- Funzione (adattamento all’ambiente)
- Sequenza evolutiva (diverse culturemedesimo percorso evolutivo; livelli di
integrazione di complessità crescente)
(Elman Service)
Ambiente naturale
Sequenza evolutiva
Organizzazione
sociale
Livello tecnologico
Sequenza evolutiva
• Bande (paleolitico ca 500.000 anni fa);
• Tribù (tardo paleolitico, inizio neolitico
ca.13.000-10.000 anni fa);
• Chiefdoms (domini) (7.500 anni fa; 3.000 anni fa
in Mesoamerica)
• Early States (stati primitivi) (5.700 anni fa in
Mesopotamia; 2.300 anni fa in Mesoamerica;
2.000 anni fa in Cina, Sud-Est Asiatico; Ande;
1000 anni fa in Africa Occidentale)
• Società industriali
Dimensioni e Habitat
Organizzazione Economica
•
Bande: poche decine di
membri, ab. 1 per 15-100Km2;
ambienti naturali ostici;
•
Caccia e raccolta (tecnologia
semplice-paleolitica, secondo
Leslie White). Attività a
rendimento immediato
•
Tribù: alcune centinaia di
individui; luoghi con risorse
abbondanti e concentrate;
•
Orticoltura; agricoltura;
pastorizia (tecnologia neolitica)
Attività a rendimento differito
•
Chiefdoms: qualche migliaia di
persone; contesti ambientali
come il precedente ma più
estesi;
•
Agricoltura, pastorizia,
allevamento, artigianato, età
del ferro, tecnica della
battitura, mesoamerica
•
Early States: Oltre 50.000 ab.;
contesti ecologici vari, ma non
estremi.
•
Rivoluzione neolitica – prod. di
surplus,conservazione cereali,
commercio a lunga distanza;
attività siderurgica; elevata
divisione del lavoro.
Organiz. sociale
•
Popolazione nomade
(cacciatori-raccoglitori)
Esempi:
- !Kung San (Boscimani)
- Waorani (Ecuador – foresta
amazzonica)
- Popolazioni del deserto
australiano
- Inuit e Yupik
- Tiwi (Isole Tiwi, 80km nord di
Darwin)
- Adaman Islanders
Organiz. politica
•
•
•
•
•
•
•
•
Egalitaria (priva di gerarchia
decisionale);
Famiglia parentale o estesa;
Ogni banda è autonoma e non
integrata in un sistema politico
più ampio;
Reciprocità;
Decisioni basate su anzianità;
carisma
Leadership contingente,
informale, legata alla caccia;
Nessuna repressione;
Sanzioni tramite ostracismo,
pettegolezzo, emarginazione.
Organiz. sociale
•
Tribù: Società stanziale o
semistanziale; società di
villaggio; nomadi-pastorali
Esempi:
- Nuer (Sudan)
- Igbo e Tiv (Nigeria)
- Dani (Nuova Guinea
Occidentale)
- Samaal (Dir, Daarood, Isaaq,
and Hawiye in Somalia)
- Yanomamo (Venezuela –
Amazzonia)
- Navajo (New Mexico-UtahArizona)
- Cheyenne (OklahomaMontana)
- Jivaro (Confine Perù-Ecuador)
Organiz. politica
•
•
•
•
•
•
Lignaggio e clan (basati sulla
parentela e sulla discendenza)
Consiglio degli anziani; classi
di età (age-set) (basati non
sulla parentela) Prerogative:
decidere guerra pace,
infliggere sanzioni,
coordinamento economico,
controllo pratiche cerimoniali;
Mediatori come arbitraggi a
scopo politico (santo
mediatore, leapard-skin man
Leadership carismatica
(spesso collettiva)
Nessuna forza coercitiva,
nessun potere giudiziario,
Accusa di stregoneria
Regolamento dei conflitti
attraverso faide e risarcimenti.
Organiz. sociale
•
Chiefdoms: società di villaggio
gerarchizzata (semplici o
complessi)
Esempi:
- Masai
- Nootka, Tsimshian, Kwakiutl,
Chinook, Haida (British
Columbia)
- Tahitiani e altre società della
Polinesia, Micronesia e
Melanesia)
- Trobriand Islanders
- Kpelle (Liberia)
Organiz. politica
•
•
•
•
Società gerarchica stratificata
(nobili, schiavi, ecc.); lignaggi
dominanti (legittimati da un
rapporto privilegiato con gli
spiriti/divinità)-lignaggi
subordinati.
Autorità come carica ereditaria
e legittimata.
Controllo del surplus come
meccanismo di accumulazione
e redistribuzione controllata
dall’alto (potlatch etc.).
Manca una burocrazia interna
e un corpo militare che
imponga un controllo efficace
sui flussi di surplus –
situazione volatile e instabile
dal punto di vista sociale.
Organiz. sociale
•
Early States: contesti semi-urbani
e urbani (città)
Esempi: Ashanti, Yoruba, Inca,
Aztechi, Maya, Egizi, Romani,ecc.
Organiz. politica
•
•
•
•
•
Organizzazioni politiche
complesse, potere e autorità
determinata dalla carica, non
dall’individuo;
Classe sacerdotale
Emanazione di un potere centrale
Promulgazione di leggi;
Tasse
Early States: ipotesi sulle origini
• G. Childe (1936; 1942): Rivoluzione neolitica e
rivoluzione urbana. Metallurgia del rame e del bronzo,
utilizzo della trazione animale, dell’aratro, della ruota.
Queste scoperte e innovazioni tecnologiche consentono
la produzione di surplus. Attività endogena: aumento
della complessità organizzativa dei chiefdoms (teoria
infondata, per alcuni archeologi contemporanei non neoevoluzionisti);
• R. Carneiro (1970): teoria della conquista. Disponibilità
limitata di zone fertili, circondate da zone inospitali;
Incremento demografico; meccanismi di intensificazine
dello sfruttamento del territorio limitato (irrigazione,
terrazzamento, canalizzazione); conflittualità armata,
sottomissione di popolazioni limitrofe (agli sconfitti è
preclusa la fuga a causa delle barriere naturali: quindi
sottomissione o sterminio); processo di integrazione
coatta; imposizione di tributi e creazione di
organizzazioni di unità politiche.
•
•
R. Lowie (1927); J. Steward (1955); E.Service (1975): teoria
integrativa. Associazione volontaria di popolazioni limitrofe
attraverso lo sviluppo dell’irrigazione. Consolidamento di una
leadership politica capace di creare una struttura centralizzata.
(integrazione pacifica)
P. Kirchhoff (1932; 1959) : clan esogamico unilineare vs. clan
endogamico conico. Passaggio da un assetto egalitario ad uno
gerarchico, favorendo lo sviluppo della disuguaglianza sociale e di
un potere centralizzato e istituzionalizzato.
- Unilineare: egalitario, statico, omogeneo, subordinazione agli interessi
della collettività; ostacolo allo sviluppo delle forze produttive e alla
divisione sociale del lavoro.
- Conico: rapporti gerarchici (nucleo del clan: aristoi discendenti diretti
degli antenati clanici. Più ci si allontana dal punto di vista
genealogico da nucleo del clan, più debole è l’affiliazione al clan
stesso. Endogamia degli aristoi per assicurare alla progenie un
grado di status sempre elevato. Questa organizzazione è in grado di
adattarsi alla crescita della complessità sociale. Da struttura sociale
basata sulla parentela si passa a struttura sociale basata sulla
divisione di classe (anche qui è presente l’idea neo-evoluzionista,
passaggio da chiefdoms a early states).
Lo spirito della cosa donata (Maori)
A
hau
taon
ga
B
C
nga
tao
Potlatch
•
•
Festa organizzata da un capo
con l’aiuto del proprio gruppo
parentale (consanguinei
bilaterali) in cui veniva offerta
una grande quantità di beni a
un gruppo di invitati composto
da uno o più capi e dal loro
seguito.
Nel potlatch competitivo
l’accettazione dei doni
vincolava il gruppo ospite a
ricambiare mediante
l’organizzazione di una festa
simile.
Tipi di potlatch
• Rivendicazione di diritti ereditari. I
partecipanti legittimano tali rivendicazioni
accettando di ricevere in cambio
consistenti quantità di doni;
• Ammenda per una infrazione (ad un tabù
cerimoniale) o per recuperare prestigio
sociale in seguito a eventi particolari
• Competitivo
• Storicamente i potlatch erano organizzati
per commemorare eventi particolarmente
significativi nel ciclo di vita (morti, nascite
ecc.). La distribuzione della ricchezza
includeva esclusivamente beni mobili
tangibili (non “diritti”, o beni immobili). I
beni più prestigiosi erano le lastre di rame.
Copper plates
Killer Whale
Skidegate
• Inflazione degli oggetti. Con l’intensificarsi dei rapporti
commerciali con gli europei (sec. XVIII-XIX), si introduce
in queste società una quantità enorme di nuovi oggetti e
ulteriori quantità di rame. L’aumento dei flussi di beni
materiali portano ad una inflazione degli oggetti stessi.
• Passaggio da pelli di animale a coperte di lana. Perdita
del significato simbolico e cosmologico tra Kwakiutl e
animali, marker dell’identità di gruppo. I nuovi beni
introdotti non alcuno alcun legame cosmologico né un
legame con la struttura sociale né con il gruppo di
appartenenza.
• Decimazione dei lignaggi dominanti. La diffusione di
malattie in seguito ai contatti con gli europei provoca un
decremento demografico e un vuoto di potere tra i
lignaggi e crea nuove opportunità di prestigio per altri
lignaggi.
• Imposizione della Pax Britannica. Assenza di conflitti
intertribali favorita anche dalla ricchezza diffusa
derivante dagli scambi commerciali con gli europei.
• Prima del contatto con gli europei vi erano vari modi
per acquisire prestigio: prerogative di titoli ereditari
(legittimati dal potlatch); mostrare valore in battaglia;
cattura di prigionieri (schiavi). La Pax Britannica
reprimendo i conflitti intertribali aveva tolto la
possibilità di acquisire autostima e prestigio a tutti
coloro che non potevano permettersi un potlatch. La
ricchezza materiale fu l’unico fattore che potesse
definire il proprio status
• L’ambizione personale e la posizione sociale
individuale prende il sopravvento sulle questioni di
gruppo e sullo status collettivo di appartenenza
• Presso i Kwakiutl il potlatch si trasforma in una festa
dai caratteri particolarmente competitivi, finalizzata a
migliorare lo status individuale e non comunitario.
• L’inflazione di oggetti aumenta la frequenza dei potlatch
e della quantità distribuita. Beni privi di valore d’uso
vengono distrutti. Oggetti di consumo dotati di valore
d’uso e merci dotate di valore di scambio si trasformano
in strumenti di prestigio.
• I lignaggi perdenti cercano di conservare il proprio
prestigio, quelli emergenti cercano di incrementarlo a
causa dei vuoti di potere che si creano.
• La spirale viene ufficialmente interrotta nel 1884 (i
potlatch vengono dichiarati illegali dal governo
Canadese) e ripristinati “ufficialmente” nel 1951 (negli
USA nel 1934). Motivazione: rischio di impoverimento e
di bancarotta di queste popolazioni
• Si tratta di redistribuzione più che di distruzione (la
distruzione di oggetti era residuale e coinvolgeva oggetti
con basso valore d’uso)
Kula (Dare)
• Una particolare forma di scambio praticato
dalle popolazioni dell’arcipelago delle
Trobriand Islands (Melanesia).
• Scambio “rituale”, in quanto legato a
regole apparentemente prive di un
significato economico immediato.
• Venne studiato per la prima vlta dal punto
di vista etnografico da Malinowski negli
anni tra il 1916 e il 1918.
Kula (dare)
• Soulava (collane di corallo rosso) circolano in senso orario.
• Mwali (bracciali di conchiglie bianche) circolano in senso antiorario.
• Ogni movimento di questi manufatti (vay’gua) e ogni dettaglio
delle transazioni sono stabiliti e codificati da un insieme di
regole e convenzioni. Inoltre sono accompagnate da un
elaborato rituale magico e da cerimonie pubbliche.
• Gimwali: baratto di oggetti con valore d’uso e di scambio che
avviene durante la cerimonia del kula.
• Soulava e Mwali sono simboli di prestigio e oggetti di valore
storico (preservano la memoria di chi li aveva indossati). Sono
troppo preziosi (e pesanti) per essere indossati di frequente.
Vengono indossati per le danze ed altre occasioni festive
importanti.
• Dunque nel Kula avviene lo scambio di due diversi tipi di
oggetti (vay’gua): oggetti di prestigio e beni di consumo.
Kula Ring
Soulava
Mwali
• Analogia con i “gioielli della corona”
(dinastici), ma con una differenza
sostanziale: gli uni sono posseduti e
tramandati genealogicamente, mentre gli
altri (collane e bracciali) devono passare di
mano in mano: carattere provvisorio del
loro possesso (come i trofei sportivi).
• Scopo: ribadire la relazione di amicizia e di collaborazione fra
partner economici abituali, rinsaldando rapporti tra gruppi e
individui geograficamente lontani, ma legati simbolicamente
da un vincolo importante, il kula, gli oggetti cerimoniali
scambiati.
• Una volta che si è nel kula vi si è per sempre;
• Chiunque sia nel kula opera uno scambio solo con un numero
limitato di persone con cui si ha una relazione permanente. Il
numero dei partners dello scambio cambia in base al rango.
• Il contraccambio non è immediato, la simultaneità
compromette il decoro del kula. E’ una strategia perché il
contro-dono deve essere equivalente al dono (ma la
valutazione deve essere lasciata al donatore).
• La memoria dei passaggi di mano è incorporata negli oggetti
stessi e nel loro percorso (keda).
• Se il ricevente non è soddisfatto non può ricorrere ad alcuna
forma di coercizione.
• Che cosa costringe allora i due partners a
rispettare le regole dello scambio e non
fare gli opportunisti?
• C’è un codice simbolico-sociale condiviso:
“possedere significa dare”.
• Più elevato è il rango, più vincolante è
questo obbligo. La ricchezza quindi
coincide con la generosità, che a sua volta
alimenta il prestigio.
L’interpretazione moderna del
Kula
• Gli oggetti del Kula entrano ed escono
continuamente.
• Entrano nelle compensazioni matrimoniali;
nell’acquisto di maiali; per pagare il diritto di
coltivazione di un appezzamento.
• Altri oggetti (anche di origine europea) entrano nel
circuito del kula.
• Alcuni oggetti acquisiti al di fuori del cerimoniale
kula e ritenuti proprietà personale (kitoum) possono
essere scambiati e ogni bene ottenuto in cambio
diventa nuovamente proprietà personale.
• Il kula è oggetto di strategie di potere e di
manipolazione (anche per emergere politicamente)
• Le forme di circolazione dei beni e i
meccanismi di integrazione (Polanyi):
• Reciprocità (simmetria)
• Redistribuzione (centralità)
• Scambio (mercato – mercato
autoregolato)
(Sahlins)
• Reciprocità generalizzata (unidirezionalità
possibile; altruismo)
• Reciprocità bilanciata (immediata;
ritardata) (unidirezionalità impossibile )
• Reciprocità negativa (unidirezionalità
possibile; ricevere il massimo dando il
minimo; opportunismo)
Sistemi locali ed organizzazioni di
rete
• Sahlins sostiene che si possono
specificare le circostanze sociali o
economiche che spingono la reciprocità
verso un tipo piuttosto che un altro.
• Vi è una relazione tra la tipologia della
reciprocità e la lontananza/vicinanza
sociale dei gruppi coinvolti nella relazione.
Più lontana è la distanza sociale,
maggiore è la probabilità di fare ricorso
alla reciprocità negativa.
• Nel gruppo domestico di solito prevalgono gli scambi
generalizzati, mentre più ci si allontana dal gruppo
domestico o familiare gli scambi tendono ad avvenire
sulla base dell’equivalenza o al limite estremo della
fraudolenza.
• Nel caso della reciprocità generalizzata, il legame di
amicizia o di solidarietà tra consanguinei garantisce la
stabilità dei rapporti anche quando i flussi sono
unidirezionali.
• Tra le persone i cui legami sono meno solidi oppure
sono basati su una relazione bi-direzionale equilibrata e
bilanciata, la mancata equivalenza dello scambio
reciproco nei tempi prestabiliti può portare alla rottura dei
rapporti o ad una crisi temporanea. Questa relazione è
tipica dei settori intermedi, mentre nelle sfere più
periferiche la tendenza alla reciprocità negativa è più
frequente.
• Sahlins sostiene inoltre che nel caso di
società stratificate, i rapporti con individui
di rango superiore con quelli di rango
inferiore generano una reciprocità
generalizzata, nel senso che c’è un
obbligo vicendevole regolato da norme
sociali chiare: rispetto e subordinazione
dal basso (con eventuali doni elargiti) e
assistenza nel caso del bisogno dall’alto.
E la tendenza è quella di mantenere un
rapporto di fedeltà (si pensi alle relazioni
politico-clientelari)
Estranei
Comunità locale
Gruppo domestico
Generalizzata
Reciprocità
Bilanciata
Sistemi locali ed organizzazioni di
rete
Negativa
Visione sostantivista e
formalista dell’economia
• Per i formalisti, che si rifanno
all’economia neoclassica, l’economia si
dovrebbe occupare di studiare il modo in
cui si allocano dei mezzi scarsi per
conseguire degli obbiettivi alternativi.
• In altri termini l’economia è lo studio del
modo in cui le persone massimizzano
soddisfazioni personali. Gli economisti
hanno delle teorie precise su come gli
individui perseguano questi fini.
Due punti fondamentali alla base dello loro
teorie:
• L’allocazione di risorse scarse a fini
alternativi;
• Le scelte consapevoli orientate ad
ottimizzare i risultati.
Il principio della scarsità dei mezzi => da qui
l’idea di “economizzare”proprio perché i
mezzi sono insufficienti. E il principio della
scelta razionale.
• Per i sostanzialisti (sostantivisti), che si rifanno a
Polanyi, la teoria economica non può essere così
generale: ciò che può essere valido nei paesi capitalistici
può non valere nei paesi con altri tipi di economia.
• E’ necessario quindi studiare le particolari configurazioni
organizzative delle società non occidentali, le loro
istituzioni per mezzo delle quali vengono fornite le
necessità materiali dell’esistenza umana.
• Per economia dunque si intende quel processo che si
produce attraverso l’interazione tra individui e ambiente
naturale, tale processo fornisce i mezzi per soddisfare i
bisogni materiali e non.
• Il principio della razionalità economica quindi non è più
un elemento decisivo. Non è considerato un aspetto
universale del comportamento umano, ma piuttosto un
tipo particolare di comportamento istituzionalizzato.
Schema sinottico del dibattito
formalista-sostantivista
Operazioni analitiche
Modello formalista
Modello sostantivo
Approccio Generale
Differenze di tipo
quantitativo
(complessità crescente)
Differenze di tipo
qualitativo
Unità di analisi
Individuo
Istituzione
Livello di analisi
Decision making
behaviour
Struttura sociale (e
Cultura)
Postulato
Scarsezza
Sussistenza (necessità
materiali)
Livello di risultati (I)
Generale/universale
(transculturale)
Particolare
Livello di risultati (II)
Previsione
Spiegazione
Orientamento politicoeconomico
Capitalismo, mercato
Non-capitalismo,
socialismo
Approccio temporale
Astorico – sincronico
Storico – diacronico
Il contributo marxista
• Modo di produzione
• Il modo di produzione domestico (Sahlins)
• Articolazione dei modi di produzione
(Meillassoux)
• Le strutture della dipendenza (G. Frank).
Schema
Formazione sociale
sovrastruttura
base economica
forze
produttive
rapporti di
produzione
Rapporto dialettico
mezzi di
produzione
organizzazione della
produzione
forza-lavoro
ideologica
giuridico-politica