Sistemi politici - tipi di organizzazione Socio-politica Centralizzati Stati Nazionali Non Centralizzati Potentati Chiefdoms Dinastici Bande Big men Tribù Tipi di organizzazione Sociopolitica Parallelismo tra - Forme (struttura sociale) - Funzione (adattamento all’ambiente) - Sequenza evolutiva (diverse culturemedesimo percorso evolutivo; livelli di integrazione di complessità crescente) (Elman Service) Ambiente naturale Sequenza evolutiva Organizzazione sociale Livello tecnologico Sequenza evolutiva • Bande (paleolitico ca 500.000 anni fa); • Tribù (tardo paleolitico, inizio neolitico ca.13.000-10.000 anni fa); • Chiefdoms (domini) (7.500 anni fa; 3.000 anni fa in Mesoamerica) • Early States (stati primitivi) (5.700 anni fa in Mesopotamia; 2.300 anni fa in Mesoamerica; 2.000 anni fa in Cina, Sud-Est Asiatico; Ande; 1000 anni fa in Africa Occidentale) • Società industriali Dimensioni e Habitat Organizzazione Economica • Bande: poche decine di membri, ab. 1 per 15-100Km2; ambienti naturali ostici; • Caccia e raccolta (tecnologia semplice-paleolitica, secondo Leslie White). Attività a rendimento immediato • Tribù: alcune centinaia di individui; luoghi con risorse abbondanti e concentrate; • Orticoltura; agricoltura; pastorizia (tecnologia neolitica) Attività a rendimento differito • Chiefdoms: qualche migliaia di persone; contesti ambientali come il precedente ma più estesi; • Agricoltura, pastorizia, allevamento, artigianato, età del ferro, tecnica della battitura, mesoamerica • Early States: Oltre 50.000 ab.; contesti ecologici vari, ma non estremi. • Rivoluzione neolitica – prod. di surplus,conservazione cereali, commercio a lunga distanza; attività siderurgica; elevata divisione del lavoro. Organiz. sociale • Popolazione nomade (cacciatori-raccoglitori) Esempi: - !Kung San (Boscimani) - Waorani (Ecuador – foresta amazzonica) - Popolazioni del deserto australiano - Inuit e Yupik - Tiwi (Isole Tiwi, 80km nord di Darwin) - Adaman Islanders Organiz. politica • • • • • • • • Egalitaria (priva di gerarchia decisionale); Famiglia parentale o estesa; Ogni banda è autonoma e non integrata in un sistema politico più ampio; Reciprocità; Decisioni basate su anzianità; carisma Leadership contingente, informale, legata alla caccia; Nessuna repressione; Sanzioni tramite ostracismo, pettegolezzo, emarginazione. Organiz. sociale • Tribù: Società stanziale o semistanziale; società di villaggio; nomadi-pastorali Esempi: - Nuer (Sudan) - Igbo e Tiv (Nigeria) - Dani (Nuova Guinea Occidentale) - Samaal (Dir, Daarood, Isaaq, and Hawiye in Somalia) - Yanomamo (Venezuela – Amazzonia) - Navajo (New Mexico-UtahArizona) - Cheyenne (OklahomaMontana) - Jivaro (Confine Perù-Ecuador) Organiz. politica • • • • • • Lignaggio e clan (basati sulla parentela e sulla discendenza) Consiglio degli anziani; classi di età (age-set) (basati non sulla parentela) Prerogative: decidere guerra pace, infliggere sanzioni, coordinamento economico, controllo pratiche cerimoniali; Mediatori come arbitraggi a scopo politico (santo mediatore, leapard-skin man Leadership carismatica (spesso collettiva) Nessuna forza coercitiva, nessun potere giudiziario, Accusa di stregoneria Regolamento dei conflitti attraverso faide e risarcimenti. Organiz. sociale • Chiefdoms: società di villaggio gerarchizzata (semplici o complessi) Esempi: - Masai - Nootka, Tsimshian, Kwakiutl, Chinook, Haida (British Columbia) - Tahitiani e altre società della Polinesia, Micronesia e Melanesia) - Trobriand Islanders - Kpelle (Liberia) Organiz. politica • • • • Società gerarchica stratificata (nobili, schiavi, ecc.); lignaggi dominanti (legittimati da un rapporto privilegiato con gli spiriti/divinità)-lignaggi subordinati. Autorità come carica ereditaria e legittimata. Controllo del surplus come meccanismo di accumulazione e redistribuzione controllata dall’alto (potlatch etc.). Manca una burocrazia interna e un corpo militare che imponga un controllo efficace sui flussi di surplus – situazione volatile e instabile dal punto di vista sociale. Organiz. sociale • Early States: contesti semi-urbani e urbani (città) Esempi: Ashanti, Yoruba, Inca, Aztechi, Maya, Egizi, Romani,ecc. Organiz. politica • • • • • Organizzazioni politiche complesse, potere e autorità determinata dalla carica, non dall’individuo; Classe sacerdotale Emanazione di un potere centrale Promulgazione di leggi; Tasse Early States: ipotesi sulle origini • G. Childe (1936; 1942): Rivoluzione neolitica e rivoluzione urbana. Metallurgia del rame e del bronzo, utilizzo della trazione animale, dell’aratro, della ruota. Queste scoperte e innovazioni tecnologiche consentono la produzione di surplus. Attività endogena: aumento della complessità organizzativa dei chiefdoms (teoria infondata, per alcuni archeologi contemporanei non neoevoluzionisti); • R. Carneiro (1970): teoria della conquista. Disponibilità limitata di zone fertili, circondate da zone inospitali; Incremento demografico; meccanismi di intensificazine dello sfruttamento del territorio limitato (irrigazione, terrazzamento, canalizzazione); conflittualità armata, sottomissione di popolazioni limitrofe (agli sconfitti è preclusa la fuga a causa delle barriere naturali: quindi sottomissione o sterminio); processo di integrazione coatta; imposizione di tributi e creazione di organizzazioni di unità politiche. • • R. Lowie (1927); J. Steward (1955); E.Service (1975): teoria integrativa. Associazione volontaria di popolazioni limitrofe attraverso lo sviluppo dell’irrigazione. Consolidamento di una leadership politica capace di creare una struttura centralizzata. (integrazione pacifica) P. Kirchhoff (1932; 1959) : clan esogamico unilineare vs. clan endogamico conico. Passaggio da un assetto egalitario ad uno gerarchico, favorendo lo sviluppo della disuguaglianza sociale e di un potere centralizzato e istituzionalizzato. - Unilineare: egalitario, statico, omogeneo, subordinazione agli interessi della collettività; ostacolo allo sviluppo delle forze produttive e alla divisione sociale del lavoro. - Conico: rapporti gerarchici (nucleo del clan: aristoi discendenti diretti degli antenati clanici. Più ci si allontana dal punto di vista genealogico da nucleo del clan, più debole è l’affiliazione al clan stesso. Endogamia degli aristoi per assicurare alla progenie un grado di status sempre elevato. Questa organizzazione è in grado di adattarsi alla crescita della complessità sociale. Da struttura sociale basata sulla parentela si passa a struttura sociale basata sulla divisione di classe (anche qui è presente l’idea neo-evoluzionista, passaggio da chiefdoms a early states). Lo spirito della cosa donata (Maori) A hau taon ga B C nga tao Potlatch • • Festa organizzata da un capo con l’aiuto del proprio gruppo parentale (consanguinei bilaterali) in cui veniva offerta una grande quantità di beni a un gruppo di invitati composto da uno o più capi e dal loro seguito. Nel potlatch competitivo l’accettazione dei doni vincolava il gruppo ospite a ricambiare mediante l’organizzazione di una festa simile. Tipi di potlatch • Rivendicazione di diritti ereditari. I partecipanti legittimano tali rivendicazioni accettando di ricevere in cambio consistenti quantità di doni; • Ammenda per una infrazione (ad un tabù cerimoniale) o per recuperare prestigio sociale in seguito a eventi particolari • Competitivo • Storicamente i potlatch erano organizzati per commemorare eventi particolarmente significativi nel ciclo di vita (morti, nascite ecc.). La distribuzione della ricchezza includeva esclusivamente beni mobili tangibili (non “diritti”, o beni immobili). I beni più prestigiosi erano le lastre di rame. Copper plates Killer Whale Skidegate • Inflazione degli oggetti. Con l’intensificarsi dei rapporti commerciali con gli europei (sec. XVIII-XIX), si introduce in queste società una quantità enorme di nuovi oggetti e ulteriori quantità di rame. L’aumento dei flussi di beni materiali portano ad una inflazione degli oggetti stessi. • Passaggio da pelli di animale a coperte di lana. Perdita del significato simbolico e cosmologico tra Kwakiutl e animali, marker dell’identità di gruppo. I nuovi beni introdotti non alcuno alcun legame cosmologico né un legame con la struttura sociale né con il gruppo di appartenenza. • Decimazione dei lignaggi dominanti. La diffusione di malattie in seguito ai contatti con gli europei provoca un decremento demografico e un vuoto di potere tra i lignaggi e crea nuove opportunità di prestigio per altri lignaggi. • Imposizione della Pax Britannica. Assenza di conflitti intertribali favorita anche dalla ricchezza diffusa derivante dagli scambi commerciali con gli europei. • Prima del contatto con gli europei vi erano vari modi per acquisire prestigio: prerogative di titoli ereditari (legittimati dal potlatch); mostrare valore in battaglia; cattura di prigionieri (schiavi). La Pax Britannica reprimendo i conflitti intertribali aveva tolto la possibilità di acquisire autostima e prestigio a tutti coloro che non potevano permettersi un potlatch. La ricchezza materiale fu l’unico fattore che potesse definire il proprio status • L’ambizione personale e la posizione sociale individuale prende il sopravvento sulle questioni di gruppo e sullo status collettivo di appartenenza • Presso i Kwakiutl il potlatch si trasforma in una festa dai caratteri particolarmente competitivi, finalizzata a migliorare lo status individuale e non comunitario. • L’inflazione di oggetti aumenta la frequenza dei potlatch e della quantità distribuita. Beni privi di valore d’uso vengono distrutti. Oggetti di consumo dotati di valore d’uso e merci dotate di valore di scambio si trasformano in strumenti di prestigio. • I lignaggi perdenti cercano di conservare il proprio prestigio, quelli emergenti cercano di incrementarlo a causa dei vuoti di potere che si creano. • La spirale viene ufficialmente interrotta nel 1884 (i potlatch vengono dichiarati illegali dal governo Canadese) e ripristinati “ufficialmente” nel 1951 (negli USA nel 1934). Motivazione: rischio di impoverimento e di bancarotta di queste popolazioni • Si tratta di redistribuzione più che di distruzione (la distruzione di oggetti era residuale e coinvolgeva oggetti con basso valore d’uso) Kula (Dare) • Una particolare forma di scambio praticato dalle popolazioni dell’arcipelago delle Trobriand Islands (Melanesia). • Scambio “rituale”, in quanto legato a regole apparentemente prive di un significato economico immediato. • Venne studiato per la prima vlta dal punto di vista etnografico da Malinowski negli anni tra il 1916 e il 1918. Kula (dare) • Soulava (collane di corallo rosso) circolano in senso orario. • Mwali (bracciali di conchiglie bianche) circolano in senso antiorario. • Ogni movimento di questi manufatti (vay’gua) e ogni dettaglio delle transazioni sono stabiliti e codificati da un insieme di regole e convenzioni. Inoltre sono accompagnate da un elaborato rituale magico e da cerimonie pubbliche. • Gimwali: baratto di oggetti con valore d’uso e di scambio che avviene durante la cerimonia del kula. • Soulava e Mwali sono simboli di prestigio e oggetti di valore storico (preservano la memoria di chi li aveva indossati). Sono troppo preziosi (e pesanti) per essere indossati di frequente. Vengono indossati per le danze ed altre occasioni festive importanti. • Dunque nel Kula avviene lo scambio di due diversi tipi di oggetti (vay’gua): oggetti di prestigio e beni di consumo. Kula Ring Soulava Mwali • Analogia con i “gioielli della corona” (dinastici), ma con una differenza sostanziale: gli uni sono posseduti e tramandati genealogicamente, mentre gli altri (collane e bracciali) devono passare di mano in mano: carattere provvisorio del loro possesso (come i trofei sportivi). • Scopo: ribadire la relazione di amicizia e di collaborazione fra partner economici abituali, rinsaldando rapporti tra gruppi e individui geograficamente lontani, ma legati simbolicamente da un vincolo importante, il kula, gli oggetti cerimoniali scambiati. • Una volta che si è nel kula vi si è per sempre; • Chiunque sia nel kula opera uno scambio solo con un numero limitato di persone con cui si ha una relazione permanente. Il numero dei partners dello scambio cambia in base al rango. • Il contraccambio non è immediato, la simultaneità compromette il decoro del kula. E’ una strategia perché il contro-dono deve essere equivalente al dono (ma la valutazione deve essere lasciata al donatore). • La memoria dei passaggi di mano è incorporata negli oggetti stessi e nel loro percorso (keda). • Se il ricevente non è soddisfatto non può ricorrere ad alcuna forma di coercizione. • Che cosa costringe allora i due partners a rispettare le regole dello scambio e non fare gli opportunisti? • C’è un codice simbolico-sociale condiviso: “possedere significa dare”. • Più elevato è il rango, più vincolante è questo obbligo. La ricchezza quindi coincide con la generosità, che a sua volta alimenta il prestigio. L’interpretazione moderna del Kula • Gli oggetti del Kula entrano ed escono continuamente. • Entrano nelle compensazioni matrimoniali; nell’acquisto di maiali; per pagare il diritto di coltivazione di un appezzamento. • Altri oggetti (anche di origine europea) entrano nel circuito del kula. • Alcuni oggetti acquisiti al di fuori del cerimoniale kula e ritenuti proprietà personale (kitoum) possono essere scambiati e ogni bene ottenuto in cambio diventa nuovamente proprietà personale. • Il kula è oggetto di strategie di potere e di manipolazione (anche per emergere politicamente) • Le forme di circolazione dei beni e i meccanismi di integrazione (Polanyi): • Reciprocità (simmetria) • Redistribuzione (centralità) • Scambio (mercato – mercato autoregolato) (Sahlins) • Reciprocità generalizzata (unidirezionalità possibile; altruismo) • Reciprocità bilanciata (immediata; ritardata) (unidirezionalità impossibile ) • Reciprocità negativa (unidirezionalità possibile; ricevere il massimo dando il minimo; opportunismo) Sistemi locali ed organizzazioni di rete • Sahlins sostiene che si possono specificare le circostanze sociali o economiche che spingono la reciprocità verso un tipo piuttosto che un altro. • Vi è una relazione tra la tipologia della reciprocità e la lontananza/vicinanza sociale dei gruppi coinvolti nella relazione. Più lontana è la distanza sociale, maggiore è la probabilità di fare ricorso alla reciprocità negativa. • Nel gruppo domestico di solito prevalgono gli scambi generalizzati, mentre più ci si allontana dal gruppo domestico o familiare gli scambi tendono ad avvenire sulla base dell’equivalenza o al limite estremo della fraudolenza. • Nel caso della reciprocità generalizzata, il legame di amicizia o di solidarietà tra consanguinei garantisce la stabilità dei rapporti anche quando i flussi sono unidirezionali. • Tra le persone i cui legami sono meno solidi oppure sono basati su una relazione bi-direzionale equilibrata e bilanciata, la mancata equivalenza dello scambio reciproco nei tempi prestabiliti può portare alla rottura dei rapporti o ad una crisi temporanea. Questa relazione è tipica dei settori intermedi, mentre nelle sfere più periferiche la tendenza alla reciprocità negativa è più frequente. • Sahlins sostiene inoltre che nel caso di società stratificate, i rapporti con individui di rango superiore con quelli di rango inferiore generano una reciprocità generalizzata, nel senso che c’è un obbligo vicendevole regolato da norme sociali chiare: rispetto e subordinazione dal basso (con eventuali doni elargiti) e assistenza nel caso del bisogno dall’alto. E la tendenza è quella di mantenere un rapporto di fedeltà (si pensi alle relazioni politico-clientelari) Estranei Comunità locale Gruppo domestico Generalizzata Reciprocità Bilanciata Sistemi locali ed organizzazioni di rete Negativa Visione sostantivista e formalista dell’economia • Per i formalisti, che si rifanno all’economia neoclassica, l’economia si dovrebbe occupare di studiare il modo in cui si allocano dei mezzi scarsi per conseguire degli obbiettivi alternativi. • In altri termini l’economia è lo studio del modo in cui le persone massimizzano soddisfazioni personali. Gli economisti hanno delle teorie precise su come gli individui perseguano questi fini. Due punti fondamentali alla base dello loro teorie: • L’allocazione di risorse scarse a fini alternativi; • Le scelte consapevoli orientate ad ottimizzare i risultati. Il principio della scarsità dei mezzi => da qui l’idea di “economizzare”proprio perché i mezzi sono insufficienti. E il principio della scelta razionale. • Per i sostanzialisti (sostantivisti), che si rifanno a Polanyi, la teoria economica non può essere così generale: ciò che può essere valido nei paesi capitalistici può non valere nei paesi con altri tipi di economia. • E’ necessario quindi studiare le particolari configurazioni organizzative delle società non occidentali, le loro istituzioni per mezzo delle quali vengono fornite le necessità materiali dell’esistenza umana. • Per economia dunque si intende quel processo che si produce attraverso l’interazione tra individui e ambiente naturale, tale processo fornisce i mezzi per soddisfare i bisogni materiali e non. • Il principio della razionalità economica quindi non è più un elemento decisivo. Non è considerato un aspetto universale del comportamento umano, ma piuttosto un tipo particolare di comportamento istituzionalizzato. Schema sinottico del dibattito formalista-sostantivista Operazioni analitiche Modello formalista Modello sostantivo Approccio Generale Differenze di tipo quantitativo (complessità crescente) Differenze di tipo qualitativo Unità di analisi Individuo Istituzione Livello di analisi Decision making behaviour Struttura sociale (e Cultura) Postulato Scarsezza Sussistenza (necessità materiali) Livello di risultati (I) Generale/universale (transculturale) Particolare Livello di risultati (II) Previsione Spiegazione Orientamento politicoeconomico Capitalismo, mercato Non-capitalismo, socialismo Approccio temporale Astorico – sincronico Storico – diacronico Il contributo marxista • Modo di produzione • Il modo di produzione domestico (Sahlins) • Articolazione dei modi di produzione (Meillassoux) • Le strutture della dipendenza (G. Frank). Schema Formazione sociale sovrastruttura base economica forze produttive rapporti di produzione Rapporto dialettico mezzi di produzione organizzazione della produzione forza-lavoro ideologica giuridico-politica