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Interazioni tra i Farmaci
I farmaci, si sa, sono utili solo se usati correttamente; l'uso corretto permette di sfruttarne al
massimo i benefici (effetti terapeutici) e ridurne al minimo gli effetti dannosi (effetti
indesiderati). Un uso corretto richiede di prestare particolare attenzione quando si
assumono più farmaci contemporaneamente, poiché essi possono interagire fra loro. Le
interazioni tra farmaci possono ridurre l'efficacia della terapia in atto, o aumentare la comparsa
di effetti indesiderati. Perciò non vanno sottovalutate.
Importanza relativa delle interazioni: Molte interazioni non hanno conseguenze e molte di
quelle che sono potenzialmente pericolose si verificano soltanto in pochi pazienti; tuttavia, la
gravità di un’interazione varia da un paziente all’altro. I farmaci con un ridotto indice
terapeutico (per esempio fenitoina) e quelli che richiedono un attento controllo del dosaggio
(per esempio anticoagulanti, antipertensivi e antidiabetici) sono spesso coinvolti.
Gli anziani e i pazienti con insufficienza renale o epatica sono quelli che rischiano di più a causa
delle interazioni tra farmaci.
farmacodinamiche
Interazioni da farmaci
farmacocinetiche
Interazioni farmacodinamiche: sono interazioni tra farmaci che hanno effetti farmacologici
o effetti collaterali simili o in antagonismo. Di solito sono prevedibili se si conosce la
farmacologia dei principi attivi coinvolti nell’interazione; in generale, è probabile che quelle
apparse con un farmaco si verifichino con farmaci correlati. Si verificano in misura maggiore o
minore nella maggior parte dei pazienti trattati.
Interazioni farmacocinetiche: si verificano quando un farmaco altera l’assorbimento, la
distribuzione, il metabolismo, o l’escrezione di un altro, facendo così aumentare o ridurre la
quantità del farmaco disponibile per produrre i suoi effetti. Non sono facilmente prevedibili e
molte di loro interessano solo una ridotta percentuale di pazienti che assumono la
combinazione di farmaci.
Le interazioni farmacocinetiche sono di diverso tipo:
Interazioni che alterano l'assorbimento: La velocità di assorbimento o la quantità totale
assorbita può essere alterata dalle interazioni tra farmaci. Un ritardo nell’assorbimento di rado
ha un’importanza clinica, a meno che siano richieste alte concentrazioni plasmatiche di picco
(per esempio quando si somministra un analgesico). La riduzione della quantità totale
assorbita può, comunque, comportare una efficacia ridotta della terapia.
Interazioni dovute a variazione del legame con le proteine plasmatiche: La maggior
parte dei farmaci è debolmente legata alle proteine plasmatiche. I siti di legame non sono
specifici e un farmaco può spiazzare un altro facendone così aumentare la quota libera che
diffonde dal plasma al sito d’azione. Ciò produce un aumento significativo dell’effetto soltanto
se si tratta di un farmaco in gran parte legato (più del 90%), che non è ampiamente distribuito
nei tessuti. Anche in questi casi, lo spiazzamento produce solo un potenziamento transitorio
perché l’aumento della concentrazione del farmaco libero è associato a un aumento della
velocità di eliminazione.
Lo spiazzamento dalle proteine di legame gioca un ruolo nel potenziare l’effetto del warfarin
con fenilbutazone, sulfamidici e tolbutamide ma l’importanza di queste interazioni è dovuta
soprattutto al fatto che viene anche inibito il metabolismo del warfarin.
Interazioni che alterano l'escrezione renale: I farmaci sono eliminati attraverso i reni sia
per filtrazione glomerulare sia per secrezione tubulare attiva. Si verifica competizione tra quelli
che condividono meccanismi di trasporto attivo a livello del tubulo prossimale. Così il
probenecid ritarda l’escrezione di molti farmaci tra cui penicilline, alcune cefalosporine,
indometacina e dapsone; con un meccanismo simile l’aspirina può aumentare la tossicità del
metotrexato.
Fortunatamente le interazioni che riguardano farmaci in commercio da molti anni, essendo in
gran parte note, possono essere molto spesso evitate. Al giorno d'oggi il medico ha possibilità
di scegliere un farmaco efficace che non interferisca con la terapia seguita dal paziente.
Le interazioni che rappresentano un reale pericolo non sono molto frequenti.
Sono maggiormente esposti coloro che assumono farmaci "molto attivi", ossia farmaci per i
quali la dose benefica è molto vicina a quella dannosa, che sono indicati per talune malattie
specifiche, come ad esempio:
- farmaci per il cuore, a base di digitale;
- farmaci per l'epilessia;
- farmaci anticoagulanti, come il warfarin;
- farmaci per malattie del sistema nervoso, come il litio;
- farmaci per l'asma, come la teofillina;
- farmaci per l'Aids.
Le persone che seguono una cura con tali farmaci devono essere particolarmente
attente quando associano altre terapie e confrontarsi sempre con il medico o con il
farmacista.
Sono più frequenti, anche se meno gravi, le interazioni che insorgono con farmaci di largo
consumo, acquistabili senza ricetta medica, come i lassativi, farmaci antiacidi o quelli che
favoriscono la digestione, perché possono ridurre o aumentare l'assorbimento dei
farmaci assunti contemporaneamente.
Un altro esempio è il Paracetamolo ad alti dosaggi ed in concomitanza con l’assunzione di altri
farmaci, può causare avvelenamento o insufficienza epatica acuta. Alcuni anti-infiammatori
da banco, cioè che non necessitano di prescrizione medica, somministrati ai bambini, in
presenza di uno stato di disidratazione anche modesto e in concomitanza di altri farmaci, ha
prodotto diversi casi di ricovero per insufficienza renale.
Talvolta può essere sufficiente distanziarne l'assunzione, dalla terapia primaria in corso.
Ecco perché è sempre opportuno assumere Farmaci, sempre dietro il consiglio qualificato del
Medico o del Farmacista, unici professionisti sanitari attenti ed esperti in campo farmaceutico.
In particolare il Farmacista ricopre il ruolo di “sentinella” nell’ambito della sicurezza sull’uso dei
farmaci, è in grado quindi di valutare i rischi per la salute dei pazienti, che la contemporanea
assunzione di farmaci può determinare. Grazie alla professionalità del Medico o del
Farmacista, il cittadino può avere una garanzia di assumere correttamente i medicinali, poichè
non sono considerati un mero bene di consumo, ma un prodotto in grado di curare e da
assumere sempre e solo con la dovuta cautela.
Esistono delle semplici regole per limitare la possibilità di incorrere in rischi seri:
1) evitare di assumere di propria iniziativa farmaci che non siano strettamente necessari, in
particolare se si sta già seguendo una cura;
2) chiedere sempre al medico informazioni sulle possibili interazioni dei farmaci che prescrive,
soprattutto se si è anziani, e prenderne nota. Anche il farmacista è qualificato a fornire
chiarimenti sull'argomento e a consigliare nel modo migliore sui farmaci per i quali non è
necessaria la ricetta medica;
3) informare sempre il medico dei farmaci che si stanno già assumendo, soprattutto se
prescritti da altri medici o acquistati personalmente;
4) ricordare al farmacista quali altre terapie si stanno seguendo, al momento di richiedere un
farmaco di libera vendita;
5) per qualsiasi dubbio consultare il foglietto illustrativo alla voce "interazioni"; non prendere
decisioni autonome ma interpellare il medico o il farmacista. Spesso i termini riportati risultano
troppo tecnici o le indicazioni difficili da interpretare o addirittura troppo allarmanti e il medico
o il farmacista possono aiutare nella loro corretta interpretazione e comprensione;
6) se all'aggiunta di un nuovo farmaco alla terapia abituale si nota la comparsa di qualche
disturbo insolito, riferirlo prontamente al medico che valuterà quali provvedimenti prendere.
Le interazioni sono molto numerose, ma solo raramente sono tali da interferire con la cura in
atto o essere dannose.
Farmaci
Alimenti da evitare
Effetti
"Ace-inibitori" (farmaci per la pressione alta
e per il cuore)
sostituti del sale
rischio di effetti
comune (per il
indesiderati cardiaci
contenuto in potassio)
"Calcio antagonisti" (farmaci per la
pressione alta e per il cuore)
succo di pompelmo
aumento degli
effetti della terapia
Alcune "statine" (farmaci per abbassare il
colesterolo)
"Amiodarone" (un farmaco per il controllo
del ritmo del cuore)
"Carbamazepina" (un farmaco usato
nell'epilessia)
Alcune "benzodiazepine" (es. triazolam)
(farmaci per l'ansia o per l'insonnia)
"Ciclosporina" (un farmaco usato per evitare
il rigetto in pazienti che hanno subito un
trapianto d'organo o usato in alcune
malattie autoimmuni, come l'artrite
reumatoide)
Taluni farmaci inoltre non devono essere assunti assieme ad alcuni alimenti che possono
rallentare o accelerare il loro assorbimento, compromettendo l'efficacia della terapia, come in
questi casi:
Farmaci
Alimenti da non assumere
contemporaneamente
Effetti
Farmaci per l'epilessia
"integratori dietetici di fibre"
riduzione
dell'efficacia della
terapia
Antibiotici, come le "tetracicline"
assunzione di latte e latticini o riduzione
"integratori" che contengono
dell'efficacia della
calcio
terapia
I farmaci, non solo possono interagire tra loro, con possibile riduzione di efficacia della terapia
o aumento della comparsa di effetti indesiderati, ma possono interagire anche con gli alimenti
o con i prodotti assunti per integrare la dieta, i così detti "integratori dietetici".
Il cibo presente nello stomaco, infatti, può rallentare o accelerare l'assorbimento dei
medicinali, influenzando in tal modo la riuscita della terapia; in tali casi può essere sufficiente
assumere i farmaci distanziati dai pasti.
INTERAZIONI FARMACI E ALCOOL
Se l'alcool fa parte della dieta abituale, anche se consumato solo durante i pasti, l'interazione
con i farmaci è imprevedibile e può essere pericolosa.
In particolare in terapia con farmaci che agiscono direttamente sul sistema nervoso centrale,
come i farmaci per l'ansia, per l'insonnia, per la depressione, per le malattie psichiatriche, per
l'epilessia o i farmaci per le allergie, in tutti questi casi l'alcool potenzia la sonnolenza e l'effetto
sedativo tipico di questi farmaci.
INTERAZIONI CON I CONTRACCETTIVI ORALI
I farmaci maggiormente coinvolti in questo tipo di interazioni sono quelli contenenti molecole
che, stimolando il metabolismo dei contraccettivi orali, determinano una riduzione dell’effetto
contraccettivo.
Tra questi farmaci vi sono:
Antitubercolari
Anticonvulsivanti
Antimicotici
Antibiotici: mentre vi è una ricca collezione di segnalazioni singole che individuano nell’uso di
antibiotici a largo spettro - quali ampicillina (Amplital), tetracicline (Bassado) e eritromicina
(Eritrocina) - il fallimento di una contraccezione orale, alcuni studi sistematici mostrano
incertezza sul reale peso clinico di tale interazione. Il meccanismo proposto riguarda la
capacità degli antibiotici di agire, inibendoli, sugli stessi batteri intestinali che servono a
rimettere in circolazione una quota di estrogeni importante per l’azione contraccettiva.
Antiepilettici
Per quanto riguarda la contraccezione d'emergenza non ci sono dati specificamente dedicati
alle interazioni tra contraccezione d'emergenza e interazioni farmacologiche; è ragionevole
considerare possibile una riduzione di efficacia nel caso di contraccezione d'emergenza
associata all'uso di antiepilettici induttori enzimatici.
INTERAZIONI FARMACI E "MEDICINE NATURALI"
L'affermazione "mi curo con le erbe perché non fanno male" è un luogo comune sbagliato.
Le così dette "medicine naturali" a base di piante non sono infatti sempre innocue e il loro
utilizzo non è privo di rischi per la salute. I prodotti naturali inoltre possono interagire con
un'eventuale terapia assunta dal paziente.
Anche la natura può fare brutti scherzi e sta quindi a noi non sottovalutarla.
Le "medicine naturali" sono disponibili in commercio come "prodotti erboristici", o come
"integratori" della dieta, e si possono acquistare anche al di fuori dalle farmacie. Le loro
confezioni non riportano quasi mai informazioni adeguate su possibili effetti indesiderati, sulle
controindicazioni all'utilizzo o su eventuali interazioni con i farmaci, mettendo il consumatore in
condizione di non poterli prevenire o evitare.
Perciò se si sta già seguendo una cura, è opportuno chiedere sempre consiglio al medico o al
farmacista prima di assumere un rimedio a base di piante.
In particolare, se si prendono farmaci "molto attivi", in particolare farmaci per il cuore a base
di digitale, farmaci per l'epilessia, farmaci anticoagulanti, farmaci per l'asma, farmaci per la
depressione, farmaci per l'Aids, alcuni farmaci per l'emicrania o la pillola anticoncenzionale,
non assumere "prodotti erboristici" o "integratori" contenenti "iperico", una pianta molto usata
come "antidepressivo naturale". In tutti questi casi l'efficacia della terapia che stai seguendo
potrebbe essere seriamente compromessa; se si prendono farmaci anticoagulanti, o farmaci
"antiaggreganti" (es. l'aspirina in modo continuo) o farmaci per il cuore come la digitale
evitare, per lo stesso motivo, anche i prodotti che contengono ginko biloba, ginseng, aglio e
artiglio del diavolo; se si assumono farmaci per l'epilessia non prenderli assieme agli
"integratori a base di fibre", come quelli che vengono impiegati nelle diete dimagranti o contro
l'intestino pigro. Le fibre possono infatti ridurre l'assorbimento dei medicinali con cui sei in cura
e quindi vanno assunte in momenti diversi.
SITI DI APPROFONDIMENTO CONSIGLIATI:
www.informazionisuifarmaci.it/Database/fcr/sids.nsf/Interazione
www.neuro.unibo.it/pill/Pill_25.htm
www.infettivibrescia.it/schede_HIV/ terapia/interazioni/interazioni.html
www.spread.it/Guida_TAO/daughters/Interazioni.htm
www.farmacovigilanza.org/corsi/040229-02.asp
www.helpaids.it/vivere/terapia6.php
www.ministerosalute.it/aids/ resources/aids/documenti/Docinterazfarma.PDF
www.sfm.univr.it/it/focus/0305-f34.pdf
www.farmacovigilanza.org/fitovigilanza/interazioni/
www.saperidoc.it