Interazione tra farmaci

annuncio pubblicitario
Farmaci non solo un costo
L’informazione ragionata al servizio dei cittadini
Alcuni validi consigli per affrontare le problematiche derivanti dalle interazioni fra
farmaci.
▲
Dott. Carmen Nisticò
Servizio farmaceutico ASL
della Provincia di Varese
▲
Prosegue in questo numero il progetto di Farmacovigilanza “FARMACI NON SOLO UN COSTO”
ideato in collaborazione con i Farmacisti delle Farmacie aperte al pubblico.
Per comprendere quale potesse essere il modo migliore per avvicinarsi alle necessità di informazione
dei cittadini, nei mesi scorsi è stato distribuito un questionario e dall’analisi delle risposte pervenute, le
INTERAZIONI TRA FARMACI e le interazioni tra farmaci ed alimenti sono stati gli argomenti dei
quali è stato richiesto un ulteriore approfondimento.
Interazioni tra farmaci. Cosa sono?
Le interazioni sono rappresentate dalla variazione dell’azione di un farmaco causata da altri farmaci.
Possono quindi essere generalmente POSITIVE poiché necessarie per raggiungere il risultato
terapeutico richiesto, oppure NEGATIVE poiché indesiderate. Non è necessario che due farmaci
vengano somministrati insieme per interagire, alcuni farmaci sono in grado di condizionare la risposta
ad un farmaco assunto in un tempo diverso.
Le interazioni avvengono generalmente dopo l’ introduzione dei farmaci nell’organismo. In alcuni casi
possono verificarsi anche per una reazione diretta tra farmaci “miscelati” al momento (aerosol, iniezioni
etc). Infine va ricordato che le interazioni si possono riscontrare anche con l’alcool, con gli alimenti e
con i fitoterapici.
Quali sono le conseguenze delle interazioni?
La risposta clinica che si ottiene in seguito ad una interazione tra farmaci è diversa da quella che si
avrebbe assumendo singolarmente i due preparati.
Il risultato finale può essere l’aumento o la riduzione degli effetti di uno o entrambi i farmaci o la
comparsa di un nuovo effetto, non presente quando i farmaci sono somministrati singolarmente.
Inoltre si può manifestare la riduzione o l’annullamento dell’effetto di un farmaco da parte di un altro.
Quali sono le interazioni? Alcuni esempio
Le interazioni tra i farmaci possono essere di natura farmacocinetica o farmacodinamica.
Ben lungi da noi l’ipotesi di fare un trattato di farmacologia! E’ però utile sapere che le interazioni si
possono verificare per motivi legati alla modalità di introduzione del medicinale nell’organismo o alla
sua metabolizzazione, piuttosto che dal vero e proprio effetto terapeutico biologico registrato.
Ecco allora che, a titolo di esempio, alcuni farmaci che vengono comunemente usati nella terapia della
nausea e del vomito, poiché agiscono sulla motilità dello stomaco e dell’intestino, possono modificare
significativamente l’assorbimento di altri, assunti nello stesso giorno.
Effetti del cibo e degli stili di vita sull’efficacia dei medicinali
Sarà capitato a tutti di leggere il “bugiardino” che accompagna un medicinale, o no?
Il foglietto illustrativo è uno strumento utile per conoscere le interazioni più importanti tra farmaco e
farmaco e tra farmaco e cibo. Ecco alcuni esempi:
Gli antistaminici (principi attivi usati nei sintomi del raffreddore e nelle allergie) possono provocare
sonnolenza di varia intensità, meglio assumerli a stomaco vuoto per aumentare la loro efficacia e non
insieme ad alcool che aumenta la sonnolenza. L’assorbimento del paracetamolo (usato nella febbre e nel
dolore moderato) è rallentato dalla concomitante assunzione di cibo.
Al contrario i cortisonici devono preferibilmente essere assunti in concomitanza con il cibo per ridurre
il possibile danno gastrico. Il cibo ha un’influenza significativa per la teofillina (broncodilatatore). In
questo caso un pasto ricco di grassi aumenta l’assorbimento del farmaco mentre pasti ad alto contenuto
di carboidrati possono diminuirne la concentrazione.
Inoltre la concomitante assunzione di bibite contenenti caffeina, caffè, cioccolato e the è sconsigliata.
L’acido glicirrizico contenuto nella liquirizia può causare ritenzione di acqua e sodio e riduzione di
potassio. La liquirizia è quindi da evitare in pazienti che assumono digossina o con scompenso cardiaco
o ipertesi.
Il succo di pompelmo può modificare l’attività di farmaci come le statine ( ipocolesterolemizzanti) o i
calcio antagonisti (antipertensivi). Il latte riduce l’assorbimento di alcuni antibiotici come le tetracicline
poiché forma con loro complessi di scarso assorbimento. In linea generale è sempre sconsigliabile
assumere alcol in concomitanza con un medicinale.
Interazioni con fitoterapici
L’associazione di farmaci e prodotti erboristici non è esente da possibili rischi per la salute. Non
dimentichiamo, infatti, che le piante sono state, nel passato, il primo rimedio terapeutico a disposizione
dell’uomo. Dalla piante derivano potenti farmaci oggi ancora usati. Anche la cicuta era “naturale”, ma
uccise Socrate! Insomma, anche in questo caso nessun falso allarmismo ma la consueta attenzione
nell’uso anche dei prodotti erboristici, soprattutto se ci si trova in particolari condizioni (gravidanza o
allattamento terapie croniche).
Ricordiamo che questo genere di prodotti non si trovano solo in Farmacia ma anche in erboristerie o al
supermercato. E’ allora indispensabile informare il proprio Medico dei prodotti erboristici che si sono
acquistati.
Inoltre è fondamentale richiedere il consiglio del proprio Farmacista di fiducia sui prodotti erboristici
adatti comunicandogli quali terapie si stanno facendo. Insomma, la competenza del nostro Medico e del
nostro Farmacista sono proprio in questo caso, di fondamentale importanza per non esporci a rischi
inutili.
Consigli
Abbiamo visto quindi come le interazioni tra farmaci, con fitoterapici e con il cibo possano essere
pregiudicanti alla riuscita di una terapia e a volte possono essere gravi o fatali. I soggetti più a rischio
sono i pazienti che assumono molti farmaci o con malattie per le quali si usano farmaci a basso indice
terapeutico (es epilessia) o farmaci che necessitano di un più stretto controllo della terapia (es
anticoagulanti, antidiabetici). Inoltre non bisogna dimenticare fattori individuali come età, sesso, stile di
vita. Ecco quindi in sintesi, alcuni principi da ricordare:
1) Informare il proprio Medico sull’uso di farmaci di automedicazione, di prodotti di erboristeria, di
tisane, integratori eccetera.
2) Chiedere consiglio al Farmacista sulle possibili interazioni dei farmaci in uso.
3) Informare subito il medico se compaiono reazioni insolite (reazioni avverse).
4) Attenersi alle indicazioni prescritte dal medico per l’assunzione dei medicinali (es ora, frequenza).
5) Seguire le indicazioni riportate sul foglietto illustrativo del farmaco.
6) Eseguire i controlli periodici consigliati dal medico.
FARMACO USI INTERAZIONE MECCANISMO EFFETTO
La tabella raccoglie alcuni esempi importanti da ricordare su interazioni tra farmaci e prodotti
erboristici.
FARMACO
USI
INTERAZIONE
MECCANISMO
EFFETTO
Digossina
Insufficienza
cardiaca e
Iperico
fibrillazione
atriale
Warfarim
Aspirina
Riduce la
quantità
in circolo
della
digossina
Gomma di guar
Riduce l’assorbimento della
digossina
Livelli di
digossina
transitoriamente
inferiori
nel sangue
Crusca di frumento
Le fibre della crusca
“intrappolano” il
il farmaco
Diminuendone
la quantità nel
sangue(soprattutto negli
anziani)
Anticoagulante
Antinfiammatorio
e antidolorifica
Aumenta l’eliminazione della
digossina
Ginko biloba
Fieno greco,boldo,
curbicina,bromelina,
salvia,artiglio del
diavolo(Harpagophytum procumbens)
dong,quai(Angelica
sinesis),aglio,olio di semi
di lino,papaia,mango
Aumentano
l’effetto anticoagulante
Ginseng,tè verde,soia,iperico
Riducono
l’effetto anticoagulante
Aumenta
l’effetto
anticoagulante della
aspirina
perché dotato anch’esso
di attività
antiaggregante
Scarica