Università degli studi «Mediterranea» di Reggio Calabria Corso di Infrastrutture aeroportuali, eliportuali e ferroviarie Sistemi di trasporto a fune Docente: Studenti: Ing. Marinella Giunta Calabrò Carmelo Cufari Giovanni Del Santo Domenico Mafrici Fortunato Pristeri Germano Sistemi di trasporto a fune La storia del trasporto a fune Il trasporto a fune ha origini antichissime. E’ noto che sia i Cinesi che gli Egizi usavano trasportare merci attraverso funi e che erano capaci di produrre funi con fili metallici. I sistemi utilizzati erano azionati a mano o da animali. Gli Inca avevano standardizzato la costruzione di ponti sospesi eseguendoli in pochi giorni di lavoro, utilizzando ed intrecciando la paglia esistente sul posto per formare funi a più trefoli. Quattro grosse funi collegate tra loro costituivano il piano di calpestio che sopportava il peso di due uomini accompagnati da due lama carichi, mentre altre funi più sottili formavano il parapetto. In Italia è stato rinvenuto, a Pompei, uno spezzone di fune di rame con 3 trefoli di 19 fili ciascuno. Leonardo da Vinci cita l'esistenza di funi sia in acciaio che in rame i cui fili erano ottenuti per forgiatura. Fin dall’antichità, quindi, liane o specifiche funi hanno aiutato l'uomo a superare fiumi o profondi avvallamenti. Sistemi di trasporto a fune La storia del trasporto a fune Un altro salto di tecnologia è documentato con la costruzione di una funivia monofune destinata alla costruzione di un bastione della città di Danzica. Essa era azionata da una ruota idraulica; fu realizzata nel 1644 dall’olandese Adam Wybe van Harlinghen. I sostegni erano in legno e la fune portante-traente in canapa trasportava i cesti in vimini che contenevano il materiale necessario ad erigere la fortificazione. Tra il 1400 ed il 1800 vennero fatti molti tentativi per costruire funi con fili di acciaio trafilati piuttosto che forgiati: ciò avrebbe permesso di elevare notevolmente la tensione nelle funi e quindi di realizzare impianti molto più performanti. Una spinta importante al loro sviluppo fu il notevole utilizzo nel campo del trasporto di materiali e merci. Sistemi di trasporto a fune La storia del trasporto a fune Si sviluppò altresì, l’esigenza di trasporto di persone; nacquero quindi le prime funicolari con trasporto su binari. In Italia la prima fu realizzata a Dusino nel 1861, seguita da altre in Europa: Lione (1862), Budapest (1870), Vienna (1873), Losanna (1877). La prima funivia di tipo moderno con regolare licenza per trasporto di persone, con sostegni in acciaio, fu costruita nel 1912 per collegare Lana a S.Vigilio presso Merano. La progettazione iniziale fu dell'Ing. Emil Strub e fu portata a termine dall'Ing. Luis Zuegg. Era costituita da due tronchi con lunghezza ciascuno superiore a 1000 metri e dislivello ciascuno superiore a 500 metri: aveva 39 sostegni e la campata più lunga era di 250 metri. La vettura del peso di 4000 kg portava 16 persone alla velocità di 2,5 m/sec. Le vetture avevano illuminazione, telefono e vi era perfino il freno di vettura. Nell’inverno 2007-2008 l’impianto è stato modernizzato e migliorato il confort di marcia. Sistemi di trasporto a fune La storia del trasporto a fune La funivia Bolzano – Colle risale al 29 giugno 1908 : le cabine erano due, con pavimento a gradoni, capienza di 6 persone e sostegni di linea in legno. Nel 1913 si decise di ricostruire la “teleferica aerea” installando cabine da 20 persone e un complesso sistema di sicurezza costituito da funi portanti e due traenti in marcia alla stessa velocità. Nel 2006 la ditta altoatesina Doppelmayr Italia ha rinnovato e adeguato la funivia alle moderne normative di sicurezza. I veicoli, realizzati in lega leggera, portano 20 persone alla velocità di 6 m/s. Sistemi di trasporto a fune Quadro normativo Dal 2004 è entrata in vigore la direttiva europea 2000/9/CE, relativa agli impianti a fune adibiti al trasporto di persone, recepita dall’Italia mediante il DLgs 210/2003. La direttiva impone al progettista un approccio nuovo: • • facilitare una libera circolazione delle merci in ambito europeo, garantendo un adeguato livello di sicurezza; certificare, presso organismi notificati, tutti i componenti e i sottosistemi delegati alla sicurezza, al fine di garantirne la rispondenza ai livelli di sicurezza richiesti. Sistemi di trasporto a fune Quadro normativo Alle autorità nazionali di sorveglianza, preposte alla sorveglianza degli impianti funiviari, è affidato il compito: della verifica e dell’approvazione dell’impianto completo composto dai componenti e dai sottosistemi di sicurezza certificati e dall’infrastruttura; di esaminare la documentazione ufficiali dei componenti e dei sottosistemi certificati, e di verificarne la corretta applicazione sull’impianto; la sorveglianza del mantenimento dei livelli di sicurezza durante l’esercizio degli impianti. Sistemi di trasporto a fune Quadro normativo Per <<impianti a fune adibiti al trasporto di persone>> si intendono impianti costituiti da vari componenti progettati, costruiti, assemblati e messi in servizio al fine di fornire un servizio di trasporto di persone. • • • • • Capitolo I: disposizioni generali; Capitolo IX: disposizioni finali; Allegato I: sottosistemi di un impianto; Allegato II: requisiti essenziali; Allegato III: analisi di sicurezza. Sistemi di trasporto a fune Quadro normativo Per facilitare l’armonizzazione di questa verifica sono state elaborate a cura del comitato tecnico CEN/TC 242 diverse norme, il cui rispetto assicura la rispondenza ai requisiti essenziali di sicurezza della direttiva. Le norme sono relative a: • • • • • • • • • • • • • disposizioni generali; calcoli; assicurazione della qualità; apparecchiature elettriche ad esclusione di quelle per gli argani (macchina che per mezzo di un organo di trazione, può esercitare sforzi verticali, per sollevare, o orizzontali, per trascinare, dei carichi); prove, manutenzione, controlli di esercizi; dispositivi di tensionamento; recupero e salvataggio; esercizio; argani ed altri dispositivi meccanici; funi; opere di Ingegneria civile; veicoli; terminologia Sistemi di trasporto a fune Quadro normativo In ambito normativo occorre sottolineare che un sistema non tradizionale è detto innovativo se non esiste un quadro normativo specifico di riferimento. In questo caso è necessario fare riferimento a norme specifiche relative ad altri impianti di tipo tradizionale e adattarle al meglio in funzione del particolare contesto di applicazione. Un sistema innovativo diviene convenzionale nel momento in cui ha una diffusione tale da rendere necessaria l’emanazione di normative specifiche per esso, al fine di snellire l’iter procedurale di approvazione del progetto. Sistemi di trasporto a fune Sistemi funiviari Le funivie sono sistemi di trasporto collettivo in cui i veicoli si muovono sospesi ad una o più funi metalliche ad altissima resistenza, tese tra due stazioni e sostenute da appositi sostegni intermedi (piloni). I vantaggi principali dei sistemi funiviari sono: • possibilità di superare forti dislivelli in brevi distanze; • costi di investimento contenuti; • semplicità realizzativa poiché molti elementi infrastrutturali sono realizzati in fabbrica; • forte attrattività specialmente in realtà a grande interesse paesaggistico; • ridotto impatto visivo; • ridotti consumi energetici. I sistemi funiviari presentano ovviamente anche dei limiti: • ridotta velocità di corsa (specie in prossimità dei sostegni fissi); • soggezione a raffiche di vento. Sistemi di trasporto a fune Sistemi funiviari Nelle funivie la via è costituita da una fune di acciaio, detta fune portante, sulla quale corrono i carrelli che, per mezzo di sospensione, portano i vagoncini. Le funi portanti sono ancorate alla stazione superiore e contrappesate a quella inferiore, in modo da mantenerla sempre in tensione. La movimentazione dei carrelli, invece, è dovuta ad un’altra fune, detta fune traente. Essa è azionata da un argano motore, che quasi sempre si trova nella stazione superiore. Allo scopo di diminuire le variazioni dello sforzo di trazione per effetto del peso della fune traente, i vagoncini sono collegati anche inferiormente con un’altra fune, detta zavorra. Sistemi di trasporto a fune Sistemi funiviari I sistemi di trasporto funiviari possono essere raggruppati in due grandi categorie: • sistemi con cassa aperta, in cui i veicoli presentano una struttura aperta; • sistemi con cassa chiusa, nei quali i veicoli sono costituiti da cabine chiuse dotate di vetrate e porte scorrevoli. A seconda delle tipologie funzionali dei cavi necessari per la movimentazione dei veicoli, è possibile distinguere tra: Sistemi funiviari • impianti monofune; • impianti bifune; Cassa chiusa Cassa aperta • impianti trifune. I sistemi di aggancio dei veicoli funiviari alla fune traente possono essere: Sciovia Seggiovia Cabinovia Funitel Aerial Tramway Aggancio fisso Aggancio fisso/automatico Aggancio fisso/automatico Aggancio automatico Aggancio fisso monofune mono/bifune bi/trifune • aggancio fisso, in cui i veicoli sono collegati permanentemente alla fune di trazione mediante una morsa fissa o un manicotto saldato; • aggancio automatico, in cui i veicoli sono dotati di morsa automatica, in grado di garantire l’aggancio alla fune traente all’atto della partenza e lo sganciamento all’arrivo in stazione. Sistemi di trasporto a fune Sistemi funiviari Sciovia Seggiovia Funitel Aerial Tramway Cabinovia Sistemi di trasporto a fune Sistemi funiviari I piloni di sostegno hanno la funzione di sorreggere i cavi ai quali sono appese le cabine e possono essere costituiti da travature reticolari, utilizzate quando si è in presenza di elevati tiri della fune e sforzi, o pilastri di acciaio, realizzati con sezioni a tubi saldati di vario diametro, spessore e lunghezza, progettati per resistere alle diverse sollecitazioni. In sommità ai piloni è installata una testata con un sistema di rulliere costituito da più bilancieri formati da 2 a 4 rulli ciascuno, con funzione di sostegno ed instradamento del cavo traente. I bilancieri, disposti alle estremità della testata, non sono rigidi nei movimenti, ma si adattano all’angolo di deflessione del cavo e ad ogni sua variazione prevenendo eventuali scarrucolamenti. I rulli sono realizzati in alluminio ad elevata resistenza anche se mantengono caratteristiche di leggerezza proprie del materiale. Un cavo può coprire, fra due estremità di sostegno, fino a 3-4 km, ma la sua inflessione è all’incirca proporzionale al quadrato della lunghezza; si preferisce ridurre le luci tra due sostegni nell’ordine di centinaia di metri, sia per limitare le inflessioni del cavo, sia per adattare il percorso alla tipologia dei luoghi. Sistemi di trasporto a fune Sistemi funiviari I sistemi funiviari presentano le seguenti tipologie di stazione: • stazione motrice e stazione di rinvio: sono presenti in tutti i sistemi funiviari e disposte alle estremità della linea; • stazioni intermedie: maggiormente utilizzate nei sistemi cabinoviari con percorso ad anello, sono suddivise ulteriormente in: • stazioni di imbarco/sbarco passeggeri. Questa tipologia è scarsamente utilizzata poiché i sistemi funiviari sono prevalentemente impiegati in ambito montano per collegamenti diretti tra due nodi terminali; • stazioni di cambio di direzione. Questa tipologia ha avuto negli ultimi tempi un discreto successo poiché per inserire tali sistemi in ambito urbano, si ha la necessità di realizzare drastici cambi di direzione per la difficoltà di trovare, nei centri abitati, tracciati rettilinei, aumentando così la possibilità di impiego; • stazioni di sconnessione. Questa tipologia è utilizzata per unire due tratte che utilizzano diversi funi ad anello semplificando il passaggio dei veicoli. Nel caso di sistemi che svolgono un servizio ad anello, le stazioni terminali sono dotate di un sistema di inversione del moto (girostazione) che permette ai veicoli di essere instradati lungo il lato della linea opposto a quello di arrivo; per tale motivo, il tracciato seguito dai veicoli all’interno delle stazioni terminali è a forma di U. Sistemi di trasporto a fune Sistemi funiviari Una fune sospesa fra due punti e soggetta alla sola forza peso si dispone secondo un arco di catenaria omogenea, la cui equazione in coordinate cartesiane è : y = 0.5p*(ex/p + e-x/p) = p*cosh(x/p) dove p = parametro della catenaria = ordinata del punto 0. Risulta: p = H/q dove H è la tensione orizzontale costante della catenaria e q il peso per metro di fune. Si ricava quindi: H = p*q In un qualsiasi punto, quindi, la tensione T1 viene data dalla risultante H della tensione orizzontale e dal peso della fune s1q1 agente verticalmente, cioè: Considerando 2 punti A e B aventi dislivello h si ha, quindi, che la tensione TB è data dalla relazione: TB = TA + q*h. Sistemi di trasporto a fune Sistemi funiviari Dai metodi approssimati algebrici (sostituendo alla catenaria una parabola che passi da A e B) si possono calcolare i valori della freccia massima e degli angoli che la tangente alla curva forma agli appoggi con la corda. Chiamando con c la lunghezza della corda e considerando il peso della fune eguale a cq applicato in mezzeria si ricava, per l’equilibrio dei momenti intorno ad A e B: senα2 = q*l/ 2*T2 senα1 = q*l/ 2*T1 Per quanto riguarda la freccia, il valore massimo si avrà in mezzeria: fm = cql/8H = cl/8p Dalla freccia massima si risale alla lunghezza massima s dell’arco di parabola attraverso: s = c*[1+8/3(fm*l/c2)2] Sistemi di trasporto a fune Sistemi funiviari Lo sforzo Tmax con cui calcolare la fune portante risulta: Tmax = C1 + qh + R + 2Psen(βmax) Dove: • C1 il peso del contrappeso; • R le resistenze di attrito agli appoggi; • P il peso del vagoncino; • q il peso per metro della fune; • h il dislivello tra i punti estremi; • βmax l’angolo massimo che la fune forma con l’orizzontale (tale angolo può presumersi corrispondente a quello relativo alla stazione superiore). La sollecitazione massima di trazione, detta A l’area effettiva della fune (somma delle aree dei vari fili) è data da: σt = Tmax/A La sollecitazione a flessione (secondo le norme) si ricava dalla seguente espressione: σf = (0.5E/Tmax*A)0.5 dove E è il modulo di elasticità della fune. Il grado di sicurezza della portante si sceglie ≥ 3.5. La fune traente si calcola tenendo conto del contrappeso (diverso da quello della fune portante), della componente del peso proprio e dei pesi delle vetture, degli attriti sugli appoggi (sui sostegni, in stazioni, etc.), della rigidità dell’avvolgimento sulle ruote di rinvio e sui volani delle stazioni, nonché delle forze d’inerzia all’avviamento ed alla frenatura; il relativo grado di sicurezza viene assunto ≥ 5. Sistemi di trasporto a fune Sistemi funiviari L’ancoraggio fisso delle funi portanti rappresenta l’operazione più importante nella realizzazione di un impianto aereo. L’operazione viene eseguita ancorando la fune ad un sistema a raggiera affondato entro un masso di calcestruzzo. La fune, dalla sommità dell’ultimo appoggio, deve comporre un angolo tale che la risultante R delle tensioni T cada entro la propria base (preferibilmente al centro) supponendo le tensioni T uguali nei due tratti antecedente e susseguente all’appoggio. Il blocco abcd col suo peso P si oppone alla tensione T. Per la stabilità del sistema si deve avere: 0.5 ab*bc*l*ϒ > Tm e quindi ab > 2Tm/(bc*l* ϒ) Dove l è la larghezza del blocco e ϒ il suo peso specifico. Per la resistenza allo scorrimento del blocco di fondazione si deve avere: φ(P-Tsenα) + K > Tcosα dove φ è il coefficiente d’attrito sul piano cd e K è la resistenza opposta dalla parete ad allo scavo. Sistemi di trasporto a fune Sistemi funicolari Le funicolari sono sistemi di trasporto a fune a guida vincolata in cui l’energia di trazione è attivata da un motore elettrico posto in una stazione a terra e trasmessa a cavi, con elevata resistenza, con cui sono agganciati i veicoli. Sistemi di trasporto a fune Sistemi funicolari Tali sistemi di trasporto collettivo, sono costituiti da veicoli appoggiati su rotaia o su superficie continua, la cui trazione è affidata ai cavi. La trazione inoltre è attivata da un motore elettrico situato nella stazione motrice e trasmessa ad una puleggia (motrice) la quale, per aderenza, mette in movimento il cavo di trazione cui sono agganciati i veicoli. Il cavo scorre longitudinalmente alla via di corsa, esso è chiuso ad anello ed è inoltre teso tra la puleggia motrice e quella di rinvio posta nella stazione secondaria. Il collegamento tra veicolo e cavo di trazione avviene tramite dispositivi di serraggio della fune. Sistemi di trasporto a fune Sistemi funicolari Classificazione sistemi funicolari SISTEMI FUNICOLARI Modesta pendenza di tracciato (inferiore al 15 %) Morsa mobile Morsa fissa Forte pendenza di tracciato (superiore al 15 %) Morsa mobile Morsa mobile Inoltre dal punto di vista funzionale si possono distinguere sistemi: •A navetta semplice, veicolo che va e viene lungo il tracciato; •A navetta doppia, due veicoli viaggiano in senso opposto lungo una via di corsa dotata di un nodo di scambio intermedio; •A navetta multipla, i veicoli in esercizio sulla linea sono ‘N’ ed, essendo la via di corsa unica, è necessaria la presenza di diversi punti di di scambio intermedi fra i due terminali estremi. Sistemi di trasporto a fune Sistemi funicolari Gli elementi distintivi dei sistemi funicolari sono: L’infrastruttura viaria; Le stazioni; Le porte di banchina; Il veicolo (cassa, carrello, morsa, dispositivi di alimentazione); L’apparato motore; Sistema automatico di gestione e controllo. veicolo Porte banchina Infrastruttura viaria stazione Apparato motore Sistemi di trasporto a fune Sistemi funicolari L’esercizio dei sistemi funicolari è regolato in genere da un sistema automatico di gestione e controllo. Le funzioni di monitoraggio e controllo sono oggi raggruppate in tre categorie richiamate dalle sigle: •ATS (Automatic Train Supervision) •ATO (Automatic Train Operation) •ATP (Automatic Train Protection) Esse includono rispettivamente le attività di supervisione automatica e la gestione automatica dei veicoli, ed il controllo è operato da almeno due computer a bordo. Sistemi di trasporto a fune Sistemi funicolari Nella seguente tabella sono riportate le principali caratteristiche tecnico-prestazionali risultanti dall’analisi di 67 sistemi operativi in vari paesi del mondo. Sistemi di trasporto a fune Sistemi funicolari I sistemi analizzati mostrano una buona capacità di integrazione in centri storici ed ambienti urbani e/o paesaggistici, nonché la possibilità di sviluppo su tracciati plano-altimetrici con piccoli raggi di curvatura e pendenze elevate. Si rileva dunque che: •La velocità commerciale non supera i 30 km/h, mentre la velocità di regime è inferiore a 45 km/h; •La cadenza minima dei convogli è variabile tra 2 e 25 min; la frequenza massima rilevata è 25 corse/h; •Le vetture hanno dimensioni variabili, con capacità di carico tra 16 e 170 posti; •La capacità di linea, in condizione ordinarie, è variabile tra 180 e 3000 posti/h per direzione; essa è direttamente proporzionale alla frequenza di esercizio e al numero di vetture presenti nel convoglio (variabile tra 1 e 3); Sistemi di trasporto a fune Sistemi funicolari • I sistemi funicolari a debole pendenza possono affrontare raggi di curvatura orizzontali minimi dell’ordine di 12-15 m; le funicolari a forte pendenza richiedono invece raggi di curvatura superiori; •Le lunghezze di linea non superano i 3,5 km; sono comunque possibili tracciati di lunghezze dell’ordine di 100 m; •La distanza media tra le stazioni risulta compresa tra i 100 m e 2,4 km; nel caso delle funicolari a debole pendenza essa è inferiore a 1,5 km; •Vi è una buona capacità d’integrazione con altre reti/servizi di trasporto; inoltre è possibile stabilire che: •Le funi che si adoperano sono a trefoli con anima di canapa: resistenza σr = 180 kg/mm2 e diametri esterni compresi tra 20 ÷ 50 mm; •I motori sono trifase con potenze entro 80 ÷ 150 kW. Sistemi di trasporto a fune Sistemi funicolari Una ferrovia funicolare, per tratti schematici, può essere immaginata come costituita da 2 piani inclinati su cui prendono movimento 2 vetture, collegate fra loro da una fune che, nella parte alta di tali piani, si avvolge in un ‘tamburo’ che solitamente è collegato ad un argano motore. Sistemi di trasporto a fune Sistemi funicolari Prendendo in avvio l’ipotesi che lo sforzo di trazione da applicare alle vetture sia costante il profilo razionale della rampa non corrisponde a quello a pendenza uniforme in quanto si deve tener conto anche della componente del peso della fune ‘traente’, da sviluppi analitici risulta che l’equazione del profilo razionale della via compone una cicloide avente come cerchio di rotolamento quello di raggio R: Ps = peso vettura che sale; Pd = peso vettura che discende; p = peso della fune in [Kg/mlin]; αm = valore di αs = αd nel mezzo della linea ( essendo α l’angolo che la tangente in un punto del profilo forma con la tangente). Alcuni ricercatori, introducendo opportune approssimazioni, utilizzano al posto della cicloide la parabola di equazione: Sistemi di trasporto a fune Sistemi funicolari Il carico di rottura della fune si ottiene ricercando lo sforzo massimo di trazione sopportabile da ciascun filo elementare che la costituisce, in base alla sua sezione w ed al relativo valore di αR; moltiplicando tale sforzo per il numero n dei fili e per un coefficiente k variabile entro 0,85 ÷ 0,9 si ottiene che: si consideri la vettura A all’inizio della salita, volendo calcolare la tensione della fune nel ramo che sale in una sezione molto vicina al tamburo dell’argano motore, il valore dello sforzo di trazione in detta sezione (prescindendo dalle resistenze ordinarie della via) , risulta: Nella sezione immediatamente dopo il tamburo, nel ramo in discesa, lo sforzo di trazione è invece dato dalla relazione: Sistemi di trasporto a fune Sistemi funicolari Per evitare che ci sia lo scorrimento della fune sulla superficie del tamburo è necessario che sia soddisfatta la seguente verifica: Nella quale f rappresenta il coefficiente d’attrito fra fune e tamburo, u l’angolo di abbracciamento: u < π se la fune non si avvolge al tamburo; u 2nπ se la fune si avvolge n volte al tamburo. Sistemi di trasporto a fune Sistemi funicolari Infine si può stabilire che il trasporto dei sistemi funicolari può avvenire: Su ruote in acciaio dalla necessità di costruire un veicolo che racchiudesse le specifiche dei sistemi ferroviari e la capacità di superare dislivelli notevoli propria dei sistemi a fune. Un esempio di funicolare con ruote d’acciaio è quella di S. Virgilio (Bergamo) inaugurata nel 1912. Su ruote di gomma sono di più recente concezione rispetto a quelle di derivazione ferroviaria. Rispetto al rotolamento su ferro, il rotolamento su gomma presenta alcuni vantaggi tra cui: l’aderenza, riduzione del rumore e delle vibrazioni generate. Un esempio di funicolare con ruote in gomma è quella che definisce il collegamento Cascina Gobba inaugurata nel 1999. Su cuscini d’aria dove l’infrastruttura viaria è assimilabile ad una superficie continua su cui possono muoversi i veicoli che scivolano sui cuscini stessi. Ai lati della linea si trovano: il binario laterale, i rulli d’instradamento della fune di trazione, il binario di approvvigionamento elettrico e dei compressori centrifughi che mandano aria a bassa pressione e gonfiano le membrane di gomma . Un esempio di funicolare su cuscini d’aria è il sistema Shuttle Otis di Los Angeles inaugurato nel 1997. Funicolare con ruote d’acciaio di S. Virgilio (Bergamo): Funicolare con ruote d’acciaio Cascina Gobba Funicolare su cuscini d’aria (shuttle Ostis) di Los Angeles CASO STUDIO DEL POLO UNIVERSITARIO DI REGGIO CALABRIA Obiettivi: Riduzione della congestione del sistema urbano Incremento della sicurezza della mobilità della comunità universitaria Riduzione degli impatti ambientali Creazione di un modello di ‘Mobilità Sostenibile’ IL TRACCIATO PLANO-ALTIMETRICO o STAZIONI TERMINALI o FERMATE INTERMEDIE PRINCIPALIStazione CARATTERISTICHE Piazzale San Porto Libertà Brunello DIMENSIONALI o LUNGHEZZA TOTALE Stazione oLido DISTANZIAMENTO TRA LE STAZIONI o DISLIVELLO o TEMPI DI PERCORRENZA o TEMPO DI GIRO o CAPACITA’ DI TRASPORTO o COSTI DI INVESTIMENTO E GESTIONE Fermata ARCH Fermata ING