LA DOPPIA PIRAMIDE ALIMENTARE E AMBIENTALE

LA DOPPIA PIRAMIDE ALIMENTARE E AMBIENTALE
LA DOPPIA PIRAMIDE DEL
BARILLA CENTER FOR
FOOD & NUTRITION
L’anno successivo, il documento Doppia Pira-­
mide 2011: alimentazione sana per tutti, soste-­
nibile per l’ambiente analizzava le esigenze nutrizionali dei bambini e degli adolescenti con
il relativo impatto sull’ambiente. Il terzo documento Doppia Piramide 2012: favorire scelte
alimentari consapevoli ha avviato una riflessione sulla sostenibilità economica di una dieta
sana e a basso impatto. Nel 2013, il Magazine
BCFN Alimentazione e ambiente: stili alimentari
sani per le persone e per il Pianeta ha offerto
l’ulteriore spunto per continuare a discutere
su come ridurre l’impronta del nostro sistema
alimentare. Questa quinta edizione presentata
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all’LCA FOOD 2014 di San Francisco si propone di valutare l’impatto ambientale di diversi stili alimentari, dedicando ampio spazio a
quelli americani.
Per rimarcare la centralità dei concetti espressi,
nel 2011 la Doppia Piramide è stata scelta come
icona del BCFN.
Questo modello, grazie alla facilità con cui riesce
a comunicare in modo sintetico contenuti scientifici complessi, si è rapidamente diffuso, tanto
da essere ripreso e ampliato in varie pubblicazioni: Water Economy (BCFN, 2011) approfondisce
il concetto di Doppia Piramide idrica in rapporto
all’impatto degli alimenti e delle bevande; il libro <Xk`e^ GcXe\k )'() Æ Elki`ij` f^^`1 leX jÔ[X
per l’uomo e per il Pianeta (BCFN, 2012) analizza,
tra l’altro, gli effetti delle abitudini alimentari individuali sulla salute e sull’ambiente; il volume
pubblicato dalla FAO, Sustainable Diets and Bio-­
diversity (FAO, 2012), include un intero capitolo
che illustra la Doppia Piramide; il libro L’acqua
che mangiamo (Edizioni Ambiente – WWF, 2013)
indaga, con un approccio multidisciplinare, la
problematica idrica e le sue implicazioni economiche, sociali e politiche, e contiene anche un
contributo del BCFN sul concetto di Doppia Pi-
ramide alimentare e idrica, nonché alcuni dati
sull’acqua virtuale contenuta nella pasta.
Negli anni sono stati organizzati molti eventi per
presentare e discutere questi concetti, sia in ambito scientifico e istituzionale sia in contesti orientati al grande pubblico. In particolare, al Forum
internazionale su cibo e nutrizione – l’evento annuale organizzato dal BCFN all’università Bocconi di Milano, per promuovere il dibattito sui temi
globali legati al cibo e generare proposte concrete
per migliorare la sostenibilità in ambito agroalimentare – vengono sempre riservati ampi spazi
di discussione al tema delle diete sostenibili e alla
Doppia Piramide.
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L’ALIMENTAZIONE PER
LA SALUTE DELLE PERSONE
L’ALIMENTAZIONE PER
IL RISPETTO DEL PIANETA
LA DOPPIA PIRAMIDE
LA DIETA SOSTENIBILE ALLA
PORTATA DI TUTTI
La piramide alimentare contenuta nella Doppia
Piramide è la rappresentazione grafica delle più
importanti linee guida nutrizionali a livello internazionale e delle principali indicazioni per la
prevenzione delle patologie non trasmissibili (malattie cardiovascolari, diabete, cancro). Si inspira
al modello mediterraneo, considerato fra i più coerenti e rappresentativi di una sana alimentazione e un corretto stile di vita, tanto da essere stato
riconosciuto dall’UNESCO nel 2010 Patrimonio
Immateriale dell’Umanità.
La piramide ambientale della Doppia Piramide è
stata invece elaborata dal BCFN, considerando gli
alimenti non più in funzione delle caratteristiche
nutrizionali ma rispetto al loro impatto sull’ambiente. Utilizzando come unità di misura i dati
di impatto (per chilo o litro) degli stessi prodotti
presenti nella piramide alimentare, si ottiene una
piramide capovolta che vede gli alimenti a maggior impatto ambientale in alto e quelli a ridotto
impatto in basso.
Accostando le due piramidi si ottiene la Doppia
Piramide alimentare e ambientale. Osservando la
disposizione degli alimenti emerge chiaramente la
possibilità di far coincidere in un unico modello
alimentare due obiettivi diversi ma ugualmente
rilevanti e fra loro connessi: la salute delle persone
e la tutela delle risorse del Pianeta. Infatti, è evidente che gli alimenti per i quali è consigliato un
consumo maggiore e frequente sono generalmente anche quelli che determinano gli impatti minori sull’ambiente, e viceversa. Pertanto, chiunque
decida di assumere un atteggiamento responsabile in termini di stile di vita alimentare finisce
per conciliare il proprio benessere (ecologia della
persona) con quello dell’ambiente (ecologia del
contesto).
Le popolazioni che vivono una fase di difficoltà
economica devono prestare particolare attenzione
al costo degli alimenti, e alto dovrebbe essere l’impegno dei Paesi per assicurare la sostenibilità sociale delle diete in termini di inclusione delle persone nei modelli alimentari corretti. Così come
è stato fatto per l’analisi dei valori ambientali,
anche per calcolare questo ulteriore aspetto della
sostenibilità il BCFN ha utilizzato le informazioni
disponibili sugli impatti economici di alcune “diete tipo” in Italia e ha analizzato quanto la letteratura scientifica ha pubblicato negli Stati Uniti e in
altri Paesi europei.
A partire dal 1992 la piramide alimentare, pubblicata per la prima volta dall’U.S. Department
of Agriculture, viene riportata in molti documenti utilizzando lo stesso schema grafico. La forma
triangolare permette, infatti, di evidenziare che
la base della nutrizione è costituita da alimenti di
origine vegetale, tipici delle abitudini alimentari
mediterranee, ricchi in termini di vitamine, sali
minerali, fibre e carboidrati complessi, acqua e
proteine vegetali. Mentre gli alimenti posti verso il vertice sono quelli che vanno consumati con
moderazione, in quanto ricchi di grassi e zuccheri
semplici.
Il valore della piramide alimentare è duplice: da
un lato rappresenta un’eccellente sintesi delle
principali conoscenze acquisite dalla scienza medica e nutrizionale, indispensabili per chiunque
presti attenzione alla propria salute e benessere,
dall’altro è un potente strumento di educazione
al consumo, grazie soprattutto alla sua grafica
semplice e intuitiva.
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Gli impatti ambientali degli alimenti
sono stati valutati con l’analisi del
ciclo di vita (LCA), utilizzando i tre indicatori
ambientali Carbon Footprint, Water Footprint ed
Ecological Footprint. Il BCFN ha scelto di avvalersi unicamente di dati e informazioni di pubblico
dominio – banche dati e pubblicazioni scientifiche – così da offrire agli interessati la possibilità
di ricostruirne l’origine ed effettuare eventuali
approfondimenti. A tale scopo è stato realizzato un database accessibile dal sito internet del
BCFN.
www.barillacfn.com
Il BCFN ha selezionato per te pubblicazioni, video,
interviste e articoli dedicati alla sostenibilità e alla
sicurezza alimentare.
www.barillacfn.com/focus-on/world-food-day
Da quest’analisi emerge che, a parità di valore nutrizionale, nei Paesi mediterranei i menu più ricchi
di proteine di origine animale (carne e soprattutto
pesce) hanno un costo leggermente più elevato.
Tuttavia, la stessa ricerca condotta in altre nazioni,
tra cui Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna, non
restituisce risultati univoci. Infatti, in questi Paesi la dieta sostenibile, secondo alcuni studi, è più
onerosa per le famiglie, anche se il dato può essere
in parte condizionato dai diversi criteri di calcolo
adottati e dalle scelte alimentari fatte.
In generale, quindi, mangiare sostenibile non vuol
dire necessariamente spendere di più, ma certamente richiede uno sforzo aggiuntivo da parte dei
singoli e delle famiglie in termini di tempo dedicato alla scelta degli alimenti, privilegiando quelli
ad alto valore nutrizionale – come pasta e prodotti
a base di cereali, legumi, alcuni tipi di vegetali,
frutta fresca e secca – e relativamente a basso costo. In particolare la carne bianca, i latticini a ridotto contenuto di grassi e le uova rappresentano
la fonte meno costosa di proteine animali.
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