La Doppia Piramide del BCFN per promuovere un’alimentazione sostenibile Data: Gennaio 2010 Principali Partner: Barilla G. e R. Fratelli S.p.A. (Luca Ruini e Roberto Ciati), Università Roma Tre (Prof. Carlo Alberto Pratesi e Ludovica Principato), Studiolce per il Life Cicle Assessment degli alimenti (Massimo Marino). Settori: Acqua, energia, agricoltura Sintesi: Il tema dell’alimentazione sta assumendo una sempre maggiore rilevanza anche per quanto riguarda l’impatto ambientale dovuto alla produzione, alla distribuzione e al consumo dei cibi. Per questa ragione nel 2010 il Barilla Center for Food and Nutrition (BCFN) ha ideato il modello della Doppia Piramide Alimentare – Ambientale, strumento che mette in relazione l’aspetto nutrizionale degli alimenti con il loro impatto ambientale. La piramide ambientale nasce studiando e misurando l’impatto sull’ambiente dei cibi presenti nella piramide alimentare, e disponendoli lungo una piramide capovolta, in cui gli alimenti posizionati più in basso (al vertice del triangolo) hanno il minore impatto ambientale. Accostando le due piramidi si ottiene così la Doppia Piramide Alimentare-Ambientale, dove si nota intuitivamente che gli alimenti per i quali è consigliato un consumo maggiore, generalmente sono anche quelli che determinano gli impatti ambientali minori. Viceversa, gli alimenti per i quali viene raccomandato un consumo ridotto sono anche quelli che hanno maggior impatto sull’ambiente. Tutti i dati presentati sono stati elaborati seguendo la metodologia del Life Cycle Assessment (LCA), che valuta gli impatti energetici e ambientali associati a un prodotto o processo, lungo tutte le fasi della catena alimentare. La valutazione degli impatti ambientali è fatta secondo tre indicatori di sintesi: carbon footprint (impronta di carbonio), water footprint (impronta idrica) ed ecological footprint (impronta ecologica). Obiettivi: L’obiettivo della Doppia Piramide del BCFN è quello di promuovere la Dieta Mediterranea che è allo stesso tempo salutare per le persone e a basso impatto ambientale. Infatti, è ricca in fibre, frutta e verdura, e presenta un impatto ambientale più basso in termini di consumo d’acqua e di suolo (espressi in water ed ecological footprint), e di emissioni di gas serra (carbon footprint) rispetto ai menu a base di carne. Risultati attesi o conseguiti: Sono stati analizzati due esempi di menu, uno ricco di carne e l’altro “vegetariano”. A parità di proprietà nutrizionali si è visto che con il primo menu ogni individuo, consuma quotidianamente 4.000-5.000 litri di acqua, una quantità notevole a causa dell’acqua necessaria a nutrire e allevare il bestiame finché non viene macellato. Inoltre, si è visto che l’impronta ecologica di un menu ricco di carne è pari a circa 42 m2 globali, e l’impronta di Carbonio (o Carbon Footprint) è pari a 6455 g di CO2 equivalente. Dall’altro lato, il consumo quotidiano di acqua in una “dieta vegetariana” è di “solo” 1.500-2.000 litri, l’impronta ecologica è di circa 16 m2 globali (vs 42 m2), e l’impronta di carbonio è di solo 2095 g di CO2 equivalente (vs 6455 g CO2 eq.). Sono stati quindi creati 7 menu sostenibili ed equilibrati da un punto di vista nutrizionale per i sette giorni della settimana, e ben 228 ricette (105 primi piatti e 123 secondi piatti) che seguono ugualmente il modello della Doppia Piramide.