Distretto di Scandiano ! COMUNITA’ IN RETE ! Formazione A.S. 2014/2015 ANALISI DEL COMPORTAMENTO LE BASI PER L’ OSSERVAZIONE, MISURAZIONE E MODIFICAZIONE DEL COMPORTAMENTO Patrizia Scardilli, psicologa 05 marzo 2015 DI COSA PARLIAMO ○ Strumenti di osservazione per COMPRENDERE il comportamento ! ○ strumenti di MISURAZIONE del comportamento ! ○ tecniche di MODIFICAZIONE del comportamento 2 COMPRENDERE 3 attraverso l’osservazione ANALISI FUNZIONALE ○ ○ Osservazione e interpretazione del comportamento Prende in considerazione il comportamento (B), gli antecedenti (A) che presumibilmente lo hanno determinato e le conseguenze (C) Antecedente (A) Behavior (B) Conseguenza (C) 4 CONTINGENZA A 4 TERMINI ○ ○ ○ A Mo+ Sd B CR ! ○ Deprivazione di attenzione (Mo), persona presente (Sd) => sbatte la testa (B) => riceve attenzione (R+) ○ Bambino non ha pranzato a scuola (Mo), mamma a casa (Sd) => chiede una mela (B) => mamma gliela dà e lui mangia (R+) ○ Difficoltà (Mo), presentazione compito => sfarfallio => blocco delle mani (R- fuga dal compito) ○ Rumori che vengono da fuori (Mo), finestra vicina (Sd) => chiude la finestra (Sd) => rumori diminuiscono (R-) CLASSIFICAZIONE RINFORZI ○ Rinforzo POSITIVO (R+): Comportamento aumenta alla PRESENTAZIONE di uno stimolo (che non c’è prima+) ● Consumatorio (caramelle, snack, bibite..) ● Sensoriale (massaggio, solletico, musica, luci..) ● Tangibile (figurine, giocattolini…) ● Attività (giocare) privilegi (primo della fila) eventi speciali (gita) ● Sociale (attenzione, sedersi vicino, “batti 5”..) ○ Rinforzo NEGATIVO (R-): Comportamento aumenta alla RIMOZIONE, CESSAZIONE, RIDUZIONE O POSTICIPAZIONE di uno stimolo (che c’è già -) ○ Rinforzo AUTOMATICO (Ra): Es: succhiare il dito PUNIZIONE ○ PUNIZIONE: quando la risposta che segue immediatamente lo stimolo fa diminuire il comportamento in condizioni simili Positiva: frequenza diminuisce alla PRESENTAZIONE di uno stimolo (o all’ AUMENTO d’intensità di uno stimolo). Es: nota sul diario ○ Negativa: frequenza diminuisce alla RIMOZIONE di uno stimolo (o alla DIMINUZIONE d’intensità). Es: allontanamento dalla classe? ○ A B C In classe, ultima ora Bambino chiede: “dov’è Andrea (bidello)?” Insegnante: “non lo so ora siediti” Insegnante: “non lo B: “voglio andare a so ora siediti” salutarlo!” Insegnante: “va bene” A B C In classe, ultima ora Bambino chiede: “dov’è Andrea ?” Ins interpreta un desiderio e rimanda “vorresti andare a salutarlo?” Ins: “vorresti andare a salutarlo?” B: “posso andarci solo un momento?” Ins: “Certo che puoi ma tra 10 minuti” ○ ○ ○ Obiettivo: comprendere aggressività di Lorenzo (DDAI) Comportamento target: calci, spintoni, Situazione: compagno gli si avvicina per chiedere una gomma in prestito, L gli dà un calcio, maestra lo manda fuori MISURAZIONE 10 PERCHÉ PRENDERE DATI? ○ ○ Capire se impressione è reale Capire se intervento sta funzionando es: sbattere la porta count per 3 giorni: 123 (BASELINE) intervento: time-out “non funziona! Va male come prima!” registrazione: 87 trattamento continuato! Comportam ridotto a 5 ● Dare pizzicotti Intervento: ridirezionamento (colpetti affettuosi) “sta migliorando!” attenzione degli insegnanti sui pizzicotti diminuita, confronto dei dati dimostra che trattam non stava funz ● PERCHÉ PRENDERE DATI? ○ Possono essere di rinforzo per portare avanti programma ● ○ Esempio con ritardo mentale miglioramenti molto piccoli REATTIVITA’: il solo mostrare i dati al bambino porta miglioramenti senza alcun programma di trattamento ● Es: prendere nota delle pagine studiate in un giorno MISURARE IL COMPORTAMENTO ○ ○ DIRETTAMENTE (on-going behavior): misurandone frequenza, durata, intensità o latenza INDIRETTAMENTE: misurandone i prodotti ● Es: B: fare operazioni di matematica Prodotto: numero di operazioni scritte sul quaderno ● B: Sonia morde il fratello Prodotto: numero di morsi sul braccio del fratello DIMENSIONI DEL COMPORTAMENTO ○ ○ ○ ○ Frequenza (Numero di volte che un comportamento occorre per unità di tempo) Durata (Numero di ore, minuti, secondi di occorrenza del comportamento) Intensità (Livello di ogni occorrenza) Latenza (Tempo che intercorre tra la presentazione di uno stimolo e l’inizio del comportamento) FREQUENZA ○ ○ ○ ○ Numero di volte che un comportamento occorre per unità di tempo ATTENZIONE da non confondere con il COUNTING (registrazione delle occorrenze del comportamento non legata al tempo) Es: numero di parole scritte in un minuto Si usa la frequenza quando: Comportamento ha inizio e fine ben definiti ● Non ha un occorrenza troppo alta ● Non occorre per periodi di tempo molto estesi ● Utile quando i periodi di tempo sono costanti ● RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DURATA ○ ○ ○ Numero di ore, minuti, secondi di occorrenza del comportamento Es: Luigi impiega 40 min per fare il pre-test di matematica, 20 min per il post-test Si usa la durata quando: Il comportamento non molto frequente ● Il comportamento ha durata differenti ogni volta che occorre ● Ha inizio e fine ben distinte ● La durata temporale è una dimensione importante, significativa del comportamento ● INTENSITÀ ○ ○ ○ ○ Livello di ogni occorrenza Utilizzata spesso in combinazione con frequenza o durata Es: intensità dei vocalizzi, severità di comportamenti autolesionistici È soggettiva LATENZA O TEMPO DI RISPOSTA ○ ○ Tempo che intercorre tra la presentazione di uno stimolo e l’inizio del comportamento Es: tempo per rispondere a domanda METODI DI REGISTRAZIONE ○ ○ Continuo A intervalli (Sampling) Whole interval (Registro solo quando il comportamento si verifica per l’intero intervallo) ● Partial interval (Registro ogni volta che il comportamento si verifica in qualsiasi momento dell’intervallo) ● Momentary time sampling (Il comportamento viene registrato solo alla fine di ciascun intervallo) ● ○ Prodotti permanenti SVANTAGGI DELLA REGISTRAZIONE CONTINUA ○ ○ ○ Comportamento troppo frequente Comportamento troppo infrequente Si devono fare delle altre cose contemporaneamente alla registrazione REGISTRAZIONE A INTERVALLI ○ ○ ○ Periodo di osservazione viene diviso in brevi intervalli (da pochi secondi a qualche minuto) L’osservatore registra se il comportamento si verifica durante ogni intervallo Fornisce una stima della frequenza e della durata COMPORTAMENTI DI BREVE DURATA REGISTRATI CON W-I ○ Sottostima frequenza e durata Int 1 10 sec - ○ 2 10 sec - 3 10 sec - 4 10 sec - 5 10 sec - 6 10 sec - Registro solo quando il comportamento si verifica per l’intero intervallo totale 0/6 COMPORTAMENTI DI LUNGA DURATA REGISTRATI CON W-I ○ ○ ○ Sottostima lievemente la frequenza (3 invece che 4) Sottostima lievemente la durata (30 sec invece che 34) È possibile migliorare la stima? Int 1 10 sec x 2 10 sec - 3 10 sec x 4 10 sec x 5 10 sec - 6 10 sec - totale 3/6 VANTAGGI/ SVANTAGGI DEL W-I ○ ○ ○ ○ Sottostima frequenza e durata Richiede un’attenzione continua da parte dell’osservatore Utile per i comportamenti che non hanno un inizio e fine ben individuabili ! IN GENERALE SI USA IL WHOLE-INTERVAL PER COMPORTAMENTI DI LUNGA DURATA E CHE NON HANNO UN INIZIO E FINE BEN DEFINITI COMPORTAMENTI DI BREVE DURATA REGISTRATI CON P-I ○ Sovrastima la durata Int 1 10 sec X ○ 2 10 sec - 3 10 sec - 4 10 sec X 5 10 sec X 6 10 sec - Registro ogni volta che il comportamento si verifica in qualsiasi momento dell’intervallo totale 3/6 COMPORTAMENTI DI LUNGA DURATA REGISTRATI CON P-I ○ ○ Grande sovrastima del comportamento Assolutamente poco indicato per comportamenti di lunga durata Int 1 10 sec x 2 10 sec X 3 10 sec x 4 10 sec x 5 10 sec x 6 10 sec x totale 6/6 VANTAGGI/ SVANTAGGI DEL P-I ○ ○ Generalmente sovrastima il comportamento Richiede l’attenzione continua dell’osservatore finchè il comportamento compare la prima volta nell’intervallo ! ○ ! IN GENERALE SI USA IL PARTIAL-INTERVAL PER COMPORTAMENTI DI BREVE DURATA E FUGACI COMPORTAMENTI DI LUNGA DURATA REGISTRATI CON M-T ○ ○ ○ Sottostima lievemente il comportamento Utile con comportamenti ad alta frequenza e di lunga durata Il comportamento viene registrato solo alla fine di ciascun intervallo Int 1 10 sec x 2 10 sec - 3 10 sec x 4 10 sec x 5 10 sec x 6 10 sec - totale 4/6 M-T SAMPLING ○ Utile quando si deve registrare contemporaneamente il comportamento di più soggetti Int 1 10 sec Marco X Luca Nina Monic a 2 10 sec X X 3 10 sec 4 10 sec 5 10 sec X X X 4/6 X 3/6 X X 6 10 sec X X X totale 3/6 2/6 M-T SAMPLING ○ Utile quando si deve registrare contemporaneamente più comportamenti dello stesso soggetto Int 1 2 10 sec 10 sec Autosti molaz X Gioca Seduto picchia X X X 3 10 sec 4 10 sec X X 5 10 sec 6 10 sec X 4/6 X 3/6 X X X totale X 3/6 2/6 VANTAGGI/ SVANTAGGI DEL M-T ○ ○ ○ Richiede l’attenzione dell’osservatore solo alla fine dell’intervallo Utile per più misurazioni contemporaneamente ! IN GENERALE SI USA IL MOMENTARY-TIME SAMPLING PER COMPORTAMENTI AD ALTA FREQUENZA E DI LUNGA DURATA PRODOTTI PERMANENTI ○ ○ Effetti o cambiamenti nell’ambiente prodotti dal comportamento che lascia segni tangibili Vantaggi: non è necessario essere presenti mentre il comportamento si svolge ● I prodotti sono quantificabili ● Tale misura è molto accurata e affidabile ● È un tipo di misurazione molto efficiente ● ○ Nella registrazione vengono utilizzati spesso (contare le crocette nella tabella, le palline nella tasca) MODIFICAZIONE 34 QUALI COMPORTAMENTI CI INTERESSANO? ○ Comportamenti DEFICITARI: che vorremmo aumentare (es: numero di operazioni di matematica svolte) ……… ○ Comportamenti ECCESSIVI: che vorremmo diminuire (es: numero di morsi) .............. LA RIDUZIONE DEL COMPORTAMENTO ○ ○ ESTINZIONE PUNIZIONE ESTINZIONE ○ ○ Se in una determinata situazione un soggetto emette una risposta che in precedenza veniva rinforzata e tale risposta non è seguita da una conseguenza rinforzante, allora esistono meno probabilità che in futuro quella persona metta in atto ancora tale risposta in situazioni simili. Prima che avvenga una reale riduzione di frequenza è necessario che questa si presenti numerose volte senza ottenere un rinforzo. FATTORI CHE DETERMINANO EFFICACIA DELL’ESTINZIONE Controllo degli stimoli che rinforzano il comportamento da ridurre ○ Rinforzo positivo di un comportamento alternativo ○ Setting dell’estinzione ○ Dare istruzione al soggetto renderà più veloce l’estinzione ○ Rinforzo intermittente/rinforzo continuo ○ Scoppio pre-estinzione (aumenta frequenza e intensità) ○ Recupero spontaneo ○ A B C Bambina di 4 anni ha Bambina piagnucola Mamma la sviluppato gran quantità ignora di comportamenti capricciosi , specie nelle situazioni in cui vuole ottenere qualcosa Smette di piagnucolare. Passano alcuni minuti Mamma dà a bambina cosa desiderata Padre torna a casa dal Bambina piagnucola Mamma la lavoro. ignora. Bambina vuole i pop-corn Padre “non senti tua figlia? Vieni te li do io i popcorn” A B C Un bambino ha appena finito il compito e alza la mano Inizia a schioccare le dita Insegnante ignora il bambino e risponde a quei bambini che alzano la mano senza schioccare le dita Inizia a schioccarle sempre più forte , battendo sul banco e urlando “Hei!” Giorgio il traffico è lo stesso tutti i giorni e non ha senso lamentarsi sempre. A me piace parlare con te di altre cose . Quindi adesso ogni volta che torni a casa e ti lamenti esageratamente del traffico nessuno ti darà retta. A B C Marito si trova in cucina e inizia a lamentarsi verso la moglie per il traffico presente nella via di ritorno dal lavoro Marito rimane in cucina a lamentarsi Moglie bada al proprio lavoro mentre prepara la cena. Non presta attenzione a nessuno dei suoi commenti. A B C Due insegnanti parlano tra loro e uno studente si avvicina e rimane lì Insegnanti lo ignorano Lo studente aspetta pazientemente accanto agli insegnanti Insegnanti lo ignorano e continuano a parlare Lo studente li interrompe Smettono di parlare e lo ascoltano Molta attenzione ai problemi e ignorare situazioni in cui le cose vanno bene PUNIZIONE ○ ○ Uno stimolo punitivo è un evento che, quando presentato immediatamente dopo un comportamento, ne provoca una diminuzione in termini di frequenza. Tipi di stimoli punitivi: Punizione fisica (stimoli incondizionali. Es: pizzicotti, bagni freddi, odori sgradevoli, suoni forti..) ● Rimproveri (stimoli condizionali) ● Time-out (sospensione del rinforzo. Con e senza esclusione) ● Costo della risposta (rimozione di una specifica quantità di rinforzo già in possesso. Es:multa) ● FATTORI CHE INFLUISCONO SULL’EFFICACIA DELLA PUNIZIONE ○ Incrementare parallelamente risposta alternativa desiderabile ! ! ! ○ ○ ○ ○ ○ Ridurre al minimo cause e rinforzatori del comportamento da punire Scegliere stimoli avversivi efficaci. Abbastanza intensi. Immediati. variati. Somministrare punizione ad ogni occorrenza Usare le regole facilita Problemi etici A B C Bambino di 7 anni con disabilità. Aggrediva compagni (baseline: 30 aggressioni al giorno) Punizione: “Giorgio non picchiare. Alzati e siediti 10 volte di seguito 1 giorno di programma di punizione Episodi di aggressività 11 2 giorno Episodi di aggressività 10 3 giorno Episodi di aggressività 1 MA ANCHE…. ○ A “Andava bene, ma…” B C Ragazzo aiuta mamma a lavare i piatti Mamma “grazie per avermi aiutato, ma la prossima volta non essere così lento!^ SVILUPPO DI NUOVI COMPORTAMENTI ○ ○ ○ ○ SHAPING FADING RINFORZO CONDIZIONALE CHAINING SHAPING ○ Sviluppo di un nuovo comportamento attraverso il rinforzo di piccole approssimazioni progressive e l’estinzione di quelle precedenti ○ 4 aspetti modellabili: ● ● ● ● ● Topografia (insegnare a mettere gli occhiali rinforzando il toccarli, sollevarli, appoggiarli al viso, indossarli) Frequenza (numero di vasche eseguite in un programma di esercizio fisico) Durata (tempo di studio prima di una pausa) Latenza (aiutare corridore a reagire sempre prima al rumore della pistola) Intensità (aumentare tono di voce in ragazza timida) FATTORI CHE INFLUENZANO EFFICACIA DELLO SHAPING ○ ○ Specificare comportamento finale desiderato Comportamento di partenza: ● ○ Scegliere le fasi dello shaping: ● ○ Si presenta abbastanza spesso da poter essere rinforzato Osservare soggetti già in grado di emettere comportam finale Procedere al giusto passo: Non passare a fase successiva troppo velocemente prima che fase precedente non sia ben fissata ● Passi sufficientemente piccoli ● Ma non procedere troppo lentamente: se rafforzata troppo potrebbe diminuire probabilità che compaiono successive ● FADING ○ ○ Consiste nel cambiamento graduale dello stimolo che controlla una risposta Es: insegnare a Pietro il suo nome Come ti chiami? Pietro Come ti chiami? Pietro Come ti chiami? Pietro ○ ○ ○ Es guida fisica nell’insegnare a camminare diminuisce gradualmente Es per imparare a contare ! ! ! ! ! ! ! ! Es imparare a suonare la pianola con i compagni. TIPI DI PROMPT (STIMOLI SUPPLEMENTARI CHE NON FANNO PARTE DELLO STIMOLO FINALE) ○ ○ ○ ○ ○ Verbali Gestuali (indicare i centesimi che formano 40) Prompt basato sull’esempio (MODELING) Fisici (guida fisica) Prompt ambientali ● ● Con stimolo esterno (aggiunto) es: tovaglietta disegnata per apparecchiare Con stimolo interno (alterazione dello stimolo per renderlo più evidente) cucchiaio grande ! Potrebbe essere utile utilizzare più prompt contemporaneamente Se tolti velocemente molti errori. Se tolti lentamente potrebbe instaurarsi dipendenza dagli aiuti. RINFORZO CONDIZIONALE Rinforzatori incondizionali (primari o non appresi): stimoli in grado di rinforzare senza essere stati condizionati (es: acqua per assetato, calore per chi ha freddo) ○ Rinforzatori condizionali (secondari o appresi): stimoli che diventano rinforzanti dopo l’associazione ad altri rinforzatori (es: elogi, gettoni). Allo stesso modo esiste Punizione condizionale (es: No, gettoni di demerito) ○ Rinforzatori di sostegno (sia condizionali che incondizionali) ○ Rinforzatore generalizzato: stimolo associato a più rinforzatori di sostegno (es: denaro, attenzione dei genitori) Sistema a gettone (token economy): si riceve gettone per specifici comportamenti e successivamente si cambiano i gettoni con rinforzatori di sostegno ○ CHAINING (CONCATENAMENTO STIMOLORISPOSTA) ○ Sequenza di stimoli discriminativi (Sd) e di risposte (R) in cui ciascuna risposta, tranne l’ultima, fornisce Sd per la risposta successiva e l’ultima risposta è tipicamente seguita da un rinforzatore 3 METODI DI INSEGNAMENTO ○ ○ ○ Presentazione del compito totale: tentano tutte le volte tutti i passi della catena. È la più veloce. Concatenamento retrogrado: aiuto in tutti i passi tranne l’ultimo. Ha vantaggio di avere sempre rinforzatore condizionale Concatenamento anterogrado: insegnato per primo il passo iniziale 56 FATTORI CHE INFLUISCONO SULL’EFFICACIA DEL CHAINING ○ ○ ○ ○ Effettuare un’ ANALISI DEL COMPITO (Task Analysis): i passaggi devono essere semplici e ci devono essere stimoli ben definiti che segnalino il completamento di ciascun passo. Prompt adeguati (es: istruzioni scritte, immagini, autoisctruzioni) Iniziare con un richiesta verbale: “fai la doccia” ATTENZIONE a concatenamenti indesiderati: risposta inadeguata precede sempre una corretta che viene rinforzata IL CONSOLIDAMENTO DEL COMPORTAMENTO: IL RINFORZO INTERMITTENTE ○ Schema di rinforzo: regola che indica esattamente quale manifestazione di un determinato comportamento dovrà essere rinforzata Schema a RINFORZO CONTINUO: “ogni volta che si apre il rubinetto esce l’acqua” ● Schema a RINFORZO INTERMITTENTE: procedura di rinforzo occasionale ● ○ ○ ○ ○ Effetto di saziazione più lento Più resistente all’estinzione Lavoro più costante Vine mantenuto più facilmente da rinforzatori naturali SCHEMI DI RINFORZO A RAPPORTO ○ Schema a RAPPORTO FISSO (RF): “Luca deve risolvere due problemi prima del rinforzo RF2, poi 4 RF4, poi 16 RF16” (possibile allentamento del rapporto) (pausa post-rinforzo) ! ○ Schema a RAPPORTO VARIABILE (RV): Il numero di risposte necessarie alla comparsa del rinforzo cambia in maniera imprevedibile (valore medio) “slot machine”, “pesca” (no pausa, più difficile che compaia allentamento, resistente a estinzione) SCHEMI DI RINFORZO A INTERVALLO SEMPLICE ○ Intervallo fisso (IF): viene rinforzata la prima risposta che si presenta dopo un periodo fisso di tempo Percentuale di risposte aumenta gradualmente durante tutto l’intervallo ● Pausa post-ronforzo ● “è pronto?”, stipendio ● ! ○ Intervallo variabile (IV): la durata dell’intervallo tra un ronforzo e il successivo cambia in maniera imprevedibile (intorno a valore medio) ● Controllare messaggi MODELLI A INTERVALLO CON VALIDITÀ LIMITATA (/VL) ○ Si ha a disposizione tempo circoscritto, da quando è a disposizione il rinforzatore, per emettere la risposta. “gioco del cronometro” (IV25min/VL0) Aspettare autobus MODELLI A DURATA ○ Il rinforzo compare dopo che il comportamento è stato attivato per un periodo di tempo continuato ● DF ○ ● Lavoratore pagato a ore, fusione dei metalli DV ○ Sfregamento di due bastoncini per accender fuoco, aspettare che traffico si riduca per attraversare la strada ! Utile se comportamento target può essere misurato in modo continuo