COSTITUZIONE DELLA ROMA REPUBBLICANA p. 134

annuncio pubblicitario
COSTITUZIONE DELLA ROMA REPUBBLICANA
p. 134 - 135
Il potere del re passa a DUE CONSOLI:
- comandano l'esercito
- governano la città, propongono le leggi
- amministrano parte della giustizia
- presiedono le assemblee cittadine
- nei casi di grave pericolo nominano un DITTATORE
- vengono eletti ANNUALMENTE dai COMIZI CENTURATI
dopo aver fatto il cursus honorum: devono aver ricoperto
incarichi inferiori dimostrando buone capacità
DITTATORE: aveva pieni poteri
militari e civili. Il suo potere
poteva durare al massimo
6 mesi
ECCEZIONE: tutte le altre magistrature
romane erano annuali
COMIZI TRIBUTI
COMIZI CURIATI: formati
da solo patrizi, perdono quasi
ogni potere con la nascita dei
COMIZI CENTURIATI. Mantengono
solo funzioni religiose
SENATO
COMIZI CENTURIATI: formati da tutti i
cittadini; secondo la
leggenda furono istituiti già dal re
Servio Tullio alla metà del VI sec. a. C.
Secondo gli storici moderni la riforma,
anche se forse cominciata a quell'epoca,
fu frutto di lunghe trasformazioni.
- erano la base dell'arruolamento
- votavano le leggi (fino al 218 a.C.)
- giudicavano alcuni reati gravi che prevedevano
la pena di morte
- eleggevano consoli, pretori e censori
La popolazione era divisa in sei classi secondo il livello di
ricchezza, senza distinzione tra patrizi e plebei.
Erano esclusi dalla votazione quelli della sesta classe,
i capite censi, o proletari, cittadini con reddito
bassissimo che non pagavano i tributi, erano
esenti dal servizio militare, dato che i soldati
dovevano provvedere al proprio armamento da soli.
Ogni classe doveva fornire all'esercito un determinato
numero di centurie, gruppo di 100 uomini, e nelle votazioni
aveva diritto a tanti voti qiunte erano le proprie
centurie. La prima classe ne forniva 80 di fanti e
18 di cavalieri (su 193), quindi aveva la maggiornaza
nei comizi centuriati perchè ogni centuria aveva un
voto (si cominciava dalla classe dei più ricchi e quando
si raggiungeva la maggioranza la votazione si interrompeva.
La plebe era di fatto esclusa dalle decisioni politiche
QUESTORI
EDILI
Si occupavano di:
- approvvigionamento della città
- spettacoli e giochi pubblici
- polizia urbana
- manutenzione di strade ed edifici pubblici
PRETORI
Formato da ex consoli, discuteva
le più importanti questioni dello Stato
(pace e guerra, alleanze) ed esprimeva
pareri. Giudicava i magistrati al termine
del loro mandato
Le tre tribù gentilizie furono sostituite da 4
tribù territoriali (sempre da Servio Tullio, secondo la
tradizione), senza disinzione sociale od economica.
All'inizio furono solo tribù urbane, poi si aggiunsero quelle
rustiche, che comprendevano i residenti nei territori
extraurbani che man mano Roma conquistava (nel 241 a. C.
erano 35; in quell'anno fu creata l'ultima)
- eleggono edili e questori, giudicano nei processi minori
- col tempo votano le leggi
Si occupavano delle finanze dello stato
Tutte le magistrature sono COLLEGIALI (almeno 2 magistrati),
ELETTIVE E ANNUALI (tranne i censori che stavano 18 mesi e
il dittatore al massimo 6). Nessuna era retribuita.
CENSORI
- amministravano la giustizia;
- presiedevano le assemblee dei
cittadini in sostituzione dei consoli
Stavano in carica 18 mesi; ogni 5 anni facevano il censimento dei cittadini per sapere
quanti elementi di un certo tipo sono presenti in un territorio in un dato
momento. Registravano nome età, condizione familiare, beni
posseduti compresi gli schiavi. Controllavano il comportamento dei cittadini
(se disonorevoli si perdeva la carica o i diritti politici).
Decidevano alcune opere pubbliche
Scarica