Diagnostica per Immagini in MN Dott. Marco De Marco Fisica Sanitaria 071.596.4789 [email protected] Radiomania Radiofobia Il contributo all’irraggiamento dovuto all’esposizione ambientale corrisponde a circa 82% del totale. Le Radiazioni di origine Naturale L’Universo è composto di materia ed energia, due aspetti della medesima entità E = mc2 Storia dell’Atomo Da una parte Aristotele che ipotizza l'esistenza di una materia continua, divisibile indefinitamente in frammenti sempre più piccoli e quindi irriducibile ad unità elementari. 384 BC – 322 BC Dall’altra Democrito di Abdera (460 BC - 360 BC) e Leucippo, che ritiene invece la materia discontinua e sostiene pertanto l'esistenza di particelle minuscole, chiamate atomi, invisibili, incorruttibili ed eterne. Tutta la materia è composta da Atomi, particelle tanto piccole da non essere visibili ad occhio nudo. Gli atomi NON POSSONO essere ulteriormente divisi in parti più piccole. dal greco ατοµος, ατοµος indivisibile. Aristotle did not believe the Greek theory of atoms being different sizes, regular shapes, and being in constant motion. Aristotle didn't think atoms could be in a constant motion in a void (vuoto). He developed his own theory that all matter consisted of four elements: earth, air, water, and fire. He also added four qualities: dryness (asciutto), hotess, coldness (freddo), and moistness (umidità). Aristotle's theory also had two forces; conflict and harmony. The conflict force was thought to cause bad things and harmony was thought to cause good things. Il problema di poter ricondurre l'enorme varietà di sostanze conosciute alla combinazione di poche sostanze semplici significava fondamentalmente razionalizzare il mondo e quindi “spiegare” i fenomeni complessi riconducendoli e riducendoli alla loro composizione elementare. Le prime definizioni moderne si devono a Boyle e a Newton. Per R.Boyle (1627-1691) gli elementi sono "corpi primitivi, semplici, incontaminati, che, non essendo costituiti da altri corpi o di loro mescolanze, sono ingredienti di cui i corpi misti sono costituiti e nei quali questi possono essere in definitiva risolti". Mentre Newton (1643 – 1727) immaginò gli atomi come minuscole sfere, dominate solo da forze attrattive e repulsive. In Opticks così scrive: "In principio Dio creò la materia in particelle mobili, impenetrabili, dure, massicce, solide...." La chimica moderna, che nasce tra la fine del ‘700 e l’inizio dell’800, giunge ad unificare il concetto di atomo e di elemento. Tale unificazione si produce con la formulazione da parte di Dalton della Teoria atomica LA TEORIA ATOMICA DI DALTON 1800 Lo studioso inglese J.Dalton all'inizio del XIX secolo, attraverso l'ingegnosa interpretazione delle leggi fondamentali della chimica a quel tempo note (la legge della conservazione della massa e la legge delle proporzioni definite), alle quali aggiunse quella da lui stesso formulata (la legge delle proporzioni multiple) arrivò alla conclusione che la materia è discontinua cioè formata da particelle. John Dalton. [1766 - 1844] Sulla base di queste tre leggi Dalton nel 1803 formulò la prima teoria atomica della materia. Tale teoria può essere così schematizzata: 1. La materia non é continua, ma é composta da particelle che non possono essere ulteriormente divisibili né trasformabili: gli atomi; 2. Gli atomi di un particolare elemento sono tutti uguali tra loro e hanno la stessa massa; 3. Gli atomi di elementi diversi hanno massa e proprietà differenti; 4. Le reazioni chimiche avvengono tra atomi interi e non tra frazioni di essi; 5. In una reazione chimica tra due o più elementi gli atomi, pur conservando la propria identità, si combinano secondo rapporti definiti dando luogo a composti. Negli ultimi decenni dell'Ottocento la maggior parte degli scienziati aderiva alla teoria atomica, ma i dati sperimentali che si andavano accumulando suggerivano l’idea che l’atomo non fosse in realtà il costituente ultimo della materia, ma che possedesse una struttura interna costituita di particelle elettricamente cariche. Al fine di descrivere e giustificare in modo adeguato le nuove caratteristiche che si evidenziavano a livello subatomico vennero creati, nei primi anni del ‘900, diversi modelli atomici. IL MODELLO ATOMICO DI THOMSON Nel modello atomico di Thomson, formulato nel 1898, da J.J.Thomson, si ammetteva che l'atomo, piuttosto che la sferetta solida e compatta ipotizzata da Dalton, fosse un aggregato di particelle più semplici. Alla luce dei pochi dati sperimentali in suo possesso, J.J.Thomson ipotizzò che l'atomo fosse costituito da una sfera omogenea carica di elettricità positiva in cui gli elettroni erano distribuiti in maniera uniforme e senza una disposizione spaziale particolare. J.J. Thompson. [1856 - 1940] Rutherford 1911 Deciso a risolvere i dubbi rimasti, E. Rutherford incaricò due ricercatori di bombardare con delle particelle α, che oggi sappiamo essere composte da due protoni e due neutroni, un sottilissimo foglio d'oro. Secondo il modello di Thomson, le particelle avrebbero dovuto subire un leggera deflessione del loro moto rettilineo, nonché un'altrettanto lieve perdita di velocità, dato che il campo elettrico all'interno dell'atomo è sempre molto piccolo. Tramite il suo esperimento, Rutherford sperava di trovare delle misure più precise circa il modello del 'collega' rilevabili tramite la misura della deflessione. I risultati non furono esattamente quelli previsti: non solo le particelle α deviavano molto più di quanto teorizzato, ma spesso alcune invertivano addirittura il proprio moto. Questo fu il commento dello stesso Rutherford: "Fu l’evento più incredibile che mi fosse mai capitato nella vita. Altrettanto incredibile che se vi fosse capitato di sparare un proiettile da quindici pollici su un pezzo di carta velina e questo fosse tornato indietro a colpirvi." THOMSON RUTHERFORD L’esperienza suggerisce che: a) La struttura atomica sia estremamente rarefatta, visto l’alto numero di particelle in grado di attraversarla b) la diffusione sia provocata dalla repulsione tra particelle alfa incidenti ed una carica positiva estremamente concentrata il cui valore cresca al crescere del numero atomico. Thomson: cariche distribuite in maniera uniforme Rutherford: carica positiva centrale ed una nuvola di cariche negative 1 postulato (De Broglie) ERRATO 2° postulato Bohr e Sommerfeld Numero quantico di spin Livelli energetici dell’atomo