3^C - MATEMATICA compito n°2 - 2016-17 Prendi l'unità di misura corrispondente ad almeno 4 quadretti. I punti A−2 , 1 , B 1 , 4 , C 2 .−3 sono vertici di un triangolo. a. Spiega (preferibilmente in due modi diversi) di quale genere di triangolo si tratta e calcolane perimetro ed area. b. Determina le equazioni dei lati del triangolo ABC. c. Determina l'equazione della mediana AM relativa al lato BC e le coordinate del baricentro G. Verifica che G ∈ AM e che AG=2 GM . Spiega il significato di tale uguaglianza. d. Determina l'equazione dell'altezza AH relativa al lato BC e (preferibilmente senza svolgere calcoli) le coordinate dell'ortocentro del triangolo ABC. e. Determina (preferibilmente senza svolgere calcoli) l'equazione della bisettrice (interna) AJ relativa al lato BC e della bisettrice degli angoli esterni di vertice A del triangolo ABC. f. Determina le coordinate del punto J in cui la bisettrice AJ taglia il lato BC e verifica la validità del teorema della bisettrice dell'angolo interno di un triangolo. (Riportiamo l'enunciato di tale teorema, non per mancanza di fiducia nelle tue conoscenze, ma per semplice comodità: “In un triangolo, la bisettrice di un angolo interno divide il lato opposto in due parti direttamente proporzionali ai lati adiacenti”). g. Determina (preferibilmente in due modi diversi) l'equazione dell'asse del segmento BC e (preferibilmente senza svolgere calcoli) le coordinate del circocentro del triangolo ABC. h. Scrivi l'equazione del fascio proprio di rette di centro B. Determina per quali valori del coefficiente angolare m si ottengono rette del fascio aventi una distanza dal vertice A maggiore o uguale di 3/ 5 . Determina (tramite considerazioni di geometria sintetica) l'equazione della retta del fascio che ha la massima distanza dal vertice A e indica il massimo valore di tale distanza. 3^C - Correzione compito n°2 x=-2 a. Primo metodo. Calcoliamo le lunghezze dei lati del triangolo: B AB= 3232=3 2 ; AC = 4 24 2=4 2 ; BC = 1272= 50=5 2 . 2 2 Poiché AB AC =1832=50=BC H A 2 , allora risulta verificato il teorema di Pitagora, per cui il triangolo ABC è rettangolo in A. y=1 J M asse Secondo metodo. m AB =1 ; m AC =−1 . Poiché m AB⋅m AC =−1 , allora le rette AB ed AC sono C perpendicolari, e quindi il triangolo ABC è rettangolo in A. 1 1 2 p ABC = AB AC BC =12 2 . S ABC = AB⋅AC = 3 2⋅4 2=12 . 2 2 b. Eq. lato AB: y− y A =m AB x−x A ⇒ y−1= x2 ⇒ y= x3 . Eq. lato AC: y− y A=m AC x− x A ⇒ y−1=− x2 ⇒ y=−x−1 . Eq. lato BC: ⇒ m=−7 ; q=11 ⇒ y=−7 x11 . {mq=4 2 mq=−3 3 1 1 2 c. Punto medio M del lato BC: M , . Baricentro triangolo ABC: G , . 2 2 3 3 Eq. mediana AM: { 1 5 1 5 −2 mq=1 ⇒ m= ; q= ⇒ y=− x . 7 7 7 7 3/ 2 mq=1/2 Sostituiamo le coordinate di G nell'eq. di AM: 2 1 1 5 2 14 =− ⋅ ⇒ = vero ⇒ G ∈ AM . 3 7 3 7 3 21 2 1 2 2 49 1 5 3 1 2 2 1 2 7 2 1 2 5 AG= 2 1− = = 2 ; GM = − − = = 2 . 3 3 9 9 3 2 3 3 2 6 6 6 Quindi AG=2 GM , in accordo con il teorema per cui “il baricentro di un triangolo divide ciascuna mediana in due parti tali che quella che contiene il vertice è doppia dell'altra”. d. AH ⊥ BC ⇒ m AH =− 1 1 1 1 9 = ⇒ eq. AH : y−1= x2 ⇒ y= x . m BC 7 7 7 7 Poiché il triangolo ABC è rettangolo in A, ciascun cateto è altezza relativa al cateto opposto, per cui l'ortocentro del triangolo (punto di intersezione delle altezze) è il vertice A dell'angolo retto. e. Primo metodo. Poiché m AB =1 e m AC =−1 , le rette AB ed AC formano entrambe angoli uguali, che misurano 45°, con la retta passante per A e parallela all'asse x, di equazione y=1 , che quindi è la bisettrice dell'angolo in A interno al triangolo. Poiché le bisettrici di due angoli adiacenti sono complementari, la bisettrice degli angoli esterni di vertice A avrà equazione x=−2 . Secondo metodo. Le bisettrici degli angoli di vertice A sono formate da tutti e soli i punti equidistanti dalle rette AB ed AC. Indichiamo P x , y il punto generico di tale luogo: d P , AB=d P , AC ⇒ ∣x− y3∣ ∣x y1∣ 2 = 2 ⇒ x− y3=± x y1 Risolvendo le due eq. ottenute, ritroviamo nuovamente le eq. y=1 e x=−2 . f. 10 10 ⇒ x= ⇒ J ,1 . {y=1 7 7 y=−7 x11 15 20 3 2 2 450 15 BJ = 3 = = 2 . CJ =BC −BJ =5 2− 2= 2 . 7 7 7 49 7 BJ CJ 15/7 2 20/7 2 5 5 = ⇒ = ⇒ = vera ! AB AC 7 7 3 2 4 2 g. Primo metodo. Per definizione, l'asse di un segmento è la retta perpendicolare al segmento stesso e passante per il suo punto medio. masse BC =maltezza BC = 1 1 1 3 1 2 ⇒ y− y M =masse x− x M ⇒ y− = x− ⇒ y= x . 7 2 7 2 7 7 Secondo metodo. L'asse di un segmento è il luogo dei punti equidistanti dagli estremi del segmento: PB=PC ⇒ x−12 y−42= x−22 y32 ⇒ 1 2 x 2−2 x1 y 2−8 y16= x 2 −4 x4 y 26 y9 ⇒ 2 x−14 y4=0 ⇒ y= x . 7 7 3 1 Il circocentro del triangolo rettangolo è il punto medio dell'ipotenusa: M , . 2 2 Se non ricordi o non conosci questa proprietà, devi ricavare l'equazione di uno degli assi degli altri lati: y=−x2 per il lato AB o y= x−1 per il lato AC, e trovare il punto di intersezione tra due dei tre assi. h. Eq. fascio proprio di centro B: y− y B =m x−x B ⇒ y−4=m x−1 ⇒ mx− y−m4=0 . Imponiamo la condizione sulla distanza: ∣−2 m−1−m4∣ 3∣1−m∣ m21 = m21 ≥ 3 . 5 Poiché il valore assoluto ha segno positivo o nullo e il radicale è strettamente positivo, possiamo dividere per 3, “eliminare” i den. ed elevare al quadrato: 51−m2≥1m2 ⇒ 4 m2−10 m4≥0 ⇒ m≤ 1 ∨ m≥2 . 2 Alle soluzioni trovate bisognerebbe poi aggiungere la retta di eq. x=1 , passante per B e parallela all'asse delle ordinate che, non avendo un coefficiente angolare, non rientra nel ragionamento precedente. La retta del fascio che ha la massima distanza dal vertice A è la perpendicolare al lato AB, di eq: y− y B =− 1 x− x B ⇒ y−4=− x−1 ⇒ y=−x5 e la distanza massima è AB=3 2 . m AB Infatti, la distanza da A di una generica retta passante per B è il cateto di un triangolo rettangolo che ha AB come ipotenusa, e quindi è minore di AB.