La cardiomiopatia ipertrofica del gatto

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La cardiomiopatia ipertrofica del gatto
Dott.ssa Sara Cerioni
Si definisce come patologia primaria del miocardio in grado di determinare ipertrofia del
ventricolo sinistro e conseguenti gravi disturbi emodinamici.
A sinistra cuore sano, a destra cuore affetto da cardiomiopatia ipertrofica:
aumento di spessore della parete ventricolare sinistra e del setto interventricolare,
conseguente sovraccarico pressorio ventricolare sinistro.
È una malattia di tipo genetico ereditario, identificata in alcune razze feline con modalità di
insorgenza e progressioni leggermente diverse.
Tra le razze predisposte vi sono: il Main Coon, il Persiano, il British Shorthair, lo Sphynx, il Ragdoll
ed alcune altre razze a pelo lungo. Purtroppo anche incroci non puri possono avere ereditato il
gene della malattia e presentare un’anomalia anatomica cardiaca di gravità variabile.
Dott.ssa Sara Cerioni
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Maine Coon, Persiano, British Shorthair, Sphynx e Ragdoll sono alcune delle razze predisposte a questa patologia
La patologia non sempre esordisce con una sintomatologia facilmente riconoscibile tra le mura di
casa; sono molti i soggetti ricevuti dal nostro pronto soccorso in stato di grave insufficienza
cardiaca congestizia o ancora peggio colpiti da complicanze emodinamiche quali il
tromboembolismo arterioso, in assenza di anamnesi remota o recente che indichino un sospetto
di disfunzione cardiaca.
Per questo motivo, per le razze sopraindicate, sono consigliabili una visita specialistica, un
elettrocardiogramma ed uno studio ecocardiografico a circa 1 anno di età.
In base alla valutazione di criteri standardizzati, il medico veterinario cardiologo raccomanderà
controlli successivi. L’obbiettivo è duplice: salvaguardare la salute del paziente esaminato
monitorizzando l’attività cardiaca nel corso degli anni ed ovviamente impedire la trasmissione di
un corredo genetico pericoloso alla progenie.
Dott.ssa Sara Cerioni
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