Principi di Oncologia Sperimentale IL PROCESSO METASTATICO 2° S. Beninati Angelo De Martino Metastasi Per metàstasi si intende la disseminazione di un processo evolutivo dalla sua sede di origine ad altri organi dell'individuo. Le metastasi possono avere natura infettiva (dunque, metastasi settiche), ma più spesso con questo termine si indicano le metastasi tumorali: in questo caso, derivano dalla crescita di cellule tumorali individuabili da alcune caratteristiche tipiche del tessuto originario ma non del sito di impianto. La capacità di dare metastasi è la principale peculiarità che hanno i tumori maligni rispetto ai tumori benigni, e sono quasi sempre proprio le metastasi quelle che provocano la morte dell'organismo, raramente il tumore primitivo. Ciò è dovuto anche al fatto che le metastasi sono formate da cellule molto più resistenti, aggressive ed efficienti di quelle presenti nel tumore primitivo. La gran parte delle neoplasie maligne si accresce, invade i tessuti circostanti e si dissemina nell’organismo ospite dando origine ad altre formazioni neoplastiche, separate e distanti dal tumore primario. Questo processo è noto come metastatizzazione, e le formazioni neoplastiche secondarie sono dette metastasi . Modalità di Diffusione Un tumore diffonde per diffusione continua o locale oppure per propagazione a distanza. Entrambe le modalità possono coesistere, ma la seconda implica la presenza di discontinuità fra la sede primitiva e i focolai secondari. Quindi le neoplasie metastatizzano allorquando alcune cellule neoplastiche abbandonano il sito di origine e si diffondono nell’organismo attraverso i canali preesistenti (vasi ematici e linfatici), gli spazi connettivali e le grandi cavità. Disseminazione per via ematica La disseminazione per via ematica è caratteristica di molti sarcomi, di qualche carcinoma, del corioepitelioma e di tumori che insorgono in distretti privi di vasi linfatici. Per la crescita metastatica è fondamentale il contributo della rete vascolare formata da neoangiogenesi che circonda il tessuto neoplastico e si spinge al suo interno. le pareti di questa rete vascolare sono strutturate male (sono povere di periciti e di cellule muscolari lisce) e relativamente permeabili, rappresentando quindi un facile accesso al circolo ematico per cellule che rilasciano enzimi proteolitici (metalloproteasi) in grado di lisare la membrana basale periendoteliale. endotelio Le pareti capillari, a differenza di quelle venose ed arteriose, non sono costituite da tre tonache concentriche, ma da un singolo strato di cellule endoteliali appiattite che poggia su una membrana basale; la parete capillare è quindi priva di fibre muscolari, elastiche e fibrose. Questa peculiarità morfologica ha lo scopo di facilitare lo scambio di sostanze con il liquido interstiziale. Molti capillari sono associati a cellule, dette periciti, che regolano la permeabilità dell'endotelio, opponendosi a tali passaggi; tanto maggiore è il numero di periciti e tanto minore è la permeabilità capillare. Tumore primario proliferazione Ingresso nel circolo Cellule metastatiche capillare neutrofili Migrazione transendoteliale Tumore secondario Le cellule tumorali devono passare attraverso diversi step per diffondersi in nuove parti del corpo :. Essi devono essere in grado di staccarsi dal tumore originale e entrare nel sistema sanguigno o linfatico, che li può portare ad un'altra parte del corpo. Hanno bisogno di allargare la parete di un vaso sanguigno o linfatico e passare attraverso di essa in un nuovo organo. Hanno bisogno di essere in grado di crescere e prosperare nella loro nuova posizione. Essi devono essere in grado di evitare attacchi dal sistema immunitario del corpo. Passando attraverso tutti questi passaggi significa che le cellule che iniziano nuovi tumori potrebbero non essere esattamente uguali a quelli del tumore hanno iniziato a. Questo può rendere più difficile da trattare. Cancer cell metastasis usually involves the following steps: • Local invasion: Cancer cells invade nearby normal tissue. • Intravasation: Cancer cells invade and move through the walls of nearby lymph vesselsor blood vessels. • Circulation: Cancer cells move through the lymphatic system and the bloodstream to other parts of the body. • Arrest and extravasation: Cancer cells arrest, or stop moving, in small blood vessels called capillaries at a distant location. They then invade the walls of the capillaries and migrate into the surrounding tissue (extravasation). • Proliferation: Cancer cells multiply at the distant location to form small tumors known as micrometastases. • Angiogenesis: Micrometastases stimulate the growth of new blood vessels to obtain a blood supply. A blood supply is needed to obtain the oxygen and nutrients necessary for continued tumor growth. The most common sites of cancer metastasis are, in alphabetical order, the bone, liver, and lung. Although most cancers have the ability to spread to many different parts of the body, they usually spread to one site more often than others. The following table shows the most common sites of metastasis, excluding the lymph nodes, for several types of cancer: Cancer type Main sites of metastasis* Bladder Bone, liver, lung Breast Bone, brain, liver, lung Colorectal Liver, lung, peritoneum Kidney Adrenal gland, bone, brain, liver, lung Lung Adrenal gland, bone, brain, liver, other lung Melanoma Bone, brain, liver, lung, skin/muscle Ovary Liver, lung, peritoneum Pancreas Liver, lung, peritoneum Prostate Adrenal gland, bone, liver, lung Stomach Liver, lung, peritoneum Thyroid Bone, liver, lung Uterus Bone, liver, lung, peritoneum, vagina Meccanismi di difesa dell'ospite Le cellule tumorali, una volta penetrate nel circolo sanguigno, ricevono un attacco da parte del sistema immunitario dell’ospite: infatti solo un piccolissima parte delle cellule tumorali sopravvive ed è in grado poi di creare tumori secondari MECCANISMI DI MORTE CELLULARE I possibili meccanismi di morte cellulare includono: stress meccanici in vasi sanguigni di piccolo calibro, cattiva nutrizione, tossicità dovuta agli elevati livelli di ossigeno nel sangue, azione di cellule effettrici immunitarie specifiche o aspecifiche come linfociti T, polimorfonucleati, macrofagi o cellule natural killer (NK), le quali sembrano essere molto efficaci contro le cellule tumorali veicolate dal sangue mentre mostrano un effetto limitato contro cellule tumorali che hanno già formato piccoli focolai metastatici. Migrazione e crescita Una volta uscite dal torrente ematico, le cellule neoplastiche isolate evidenziano un fenomeno migratorio intraparenchimale che le porta ad addossarsi al sistema arterioso dell’ospite. La successiva evoluzione proliferativa interessa una minoranza delle cellule migrate, molte delle quali rimangono isolate. evoluzione proliferativa È verosimile che una quota di queste ultime sia destinata a morire e che altre restino quiescenti per periodi di tempo indeterminati. quiescenza clinica Un’analisi cinetica di queste micrometastasi avascolari mette in evidenza la presenza di un equilibrio dinamico in cui proliferazione e morte cellulare per apoptosi sono equivalenti. Questo stato micrometastatico può essere considerato di “quiescenza clinica”, essendo le dimensioni interessate decisamente al di sotto di quelle clinicamente significative. Fattori di crescita La proliferazione delle singole cellule insediate nell’organo bersaglio avviene in risposta a fattori di crescita paracrini che possono essere espressi in modo differente nei vari organi. Epidermal growth factor (EGF), IGF, growth factor \beta (TGF-\beta) sono alcuni dei fattori identificati. Vi sono anche elementi che suggeriscono l’ipotesi che alcune neoplasie, soprattutto quelle con maggior capacità metastatizzante, posseggano meccanismi autocrini di sostegno della crescita. neovascolarizzazione. Una piccola percentuale delle micrometastasi ,in cui evidentemente vi sono cellule che esprimono il fenotipo angiogenico, mostra il fenomeno della neovascolarizzazione. Nel momento in cui nuovi vasi vengono creati dalla proliferazione delle cellule endoteliali a partire dai vasi dell’ospite, si registra una drastica riduzione della apoptosi mentre la proliferazione prosegue a livelli pressoché invariati, e la metastasi inizia a crescere per espansione della popolazione neoplastica e di quella endoteliale associata. Solo queste ultime metastasi raggiungono un livello dimensionale clinicamente significativo. La selettività per specifiche sedi vascolari è legata: ai meccanismi di adesione alle pareti vasali, al tipo di enzimi degradativi prodotti dalla cellula neoplastica e di enzimi inibitori presenti nel tessuto invaso, ai fattori chemiotattici e aptotattici che guidano l’insediamento della singola cellula nei siti ottimali per la proliferazione, ai fattori di crescita autocrini e paracrini e alla possibilità di iniziare e mantenere il processo angiogenico. Localizzazione delle metastasi Nel 1889 Paget formulò l’ipotesi del “terreno e seme”, in cui egli postulò che possono verificarsi interazioni differenziali cellula tumorale- organismo ospite, con aspetti più o meno favorevoli allo sviluppo metastatico. Un’ipotesi alternativa è che la cosiddetta “organopreferenza” si possa spiegare sulla base di considerazioni emodinamiche : il numero di metastasi che si sviluppano in un organo è relativo al numero di cellule rilasciato all’organo dal flusso ematico ed al numero di cellule che si arrestano nei capillari. Invasione selettiva In ogni caso le metastasi, generalmente, compaiono a livello dei linfonodi regionali o degli organi il cui letto capillare è il filtro dei principali sistemi venosi: il polmone per il sistema delle cave, il fegato per quello portale. Invasione selettiva Alcune neoplasie, a causa della loro sede anatomica, metastatizzano di preferenza in determinati distretti. Il carcinoma polmonare, ad esempio, forma frequentemente metastasi cerebrali poiché le sue cellule invadono le vene polmonari, raggiungendo il ventricolo sinistro e penetrano poi nelle arterie carotidi; i carcinomi della mammella, invece metastatizzano frequentemente in corrispondenza delle vertebre raggiunte attraverso il plesso o sistema venoso di Batson L’organotropismo selettivo di alcune cellule metastatiche potrebbe anche essere dovuto alla proprietà di queste cellule di sopravvivere e di moltiplicarsi esclusivamente o preferenzialmente in un dato distretto anatomico. Lo sviluppo di un focolaio metastatico richiede la formazione di uno stroma di supporto, che deve essere necessariamente costruito a spese della matrice extracellulare dell’organo sede della colonizzazione neoplastica. La composizione di questa matrice varia da tessuto a tessuto: il polmone è ricco di collageno di tipo IV, laminina ed elastina; il fegato di eparan solfato; l’encefalo di mielina e di glicoproteine mielinaassociate. È quindi possibile che la selettività d’impianto delle metastasi di alcune neoplasie umane in determinati organi sia in parte condizionata dal tipo di enzimi idrolitici che la cellula metastatica è in grado di sintetizzare e rilasciare nel mezzo esterno, e dal tipo di molecole che la matrice interstiziale esprime: se capaci o meno di fungere da ligandi per le integrine neoplastiche promuovendo (nel primo caso) o impedendo (nel secondo) la sopravvivenza delle cellule metastatiche. QUALI TIPI DI CANCRO DIFFONDONO DOVE? Questa è una breve descrizione di alcuni tipi di cancro, dove hanno più probabilità di diffondersi. Non è un elenco di ogni luogo in cui un tumore potrebbe diffondersi. Vescica Il carcinoma della vescica tende a rimanere nella stessa area (bacino) e crescere nei tessuti circostanti, come la parete pelvica. Si può anche diffondersi ai polmoni, fegato e ossa. Cervello Tumori cerebrali diffuse raramente al di fuori del cervello. Crescono soprattutto nel cervello e, talvolta, nel midollo spinale. Seno Il cancro al seno si diffonde più comunemente nelle ossa, ma anche in grado di diffondersi al fegato, polmoni e cervello. Come il tumore progredisce, può colpire qualsiasi organo. Si può anche diffondersi sulla pelle del petto (vicino a dove il cancro avviato). Cervice Cancro della cervice tende a crescere vicino a dove è iniziato, nelle parti vagina e utero e poi altre del bacino, come il retto e la vescica. Si può anche crescere in ossa e nervi della colonna vertebrale, e diffuso al fegato, polmoni e le ossa. Colon e del retto I siti più comuni per la diffusione del colon o del retto sono il fegato e polmoni. Questi tumori possono diffondersi a quasi qualsiasi altro organo, comprese le ossa e il cervello. Cancro rettale può diffondersi anche all'interno del bacino, in cui il tumore ha iniziato. Questo può essere doloroso perché cresce spesso in nervi e ossa in questo settore. Esofago Cancro esofageo si sviluppa soprattutto nei pressi di dove è nato (nel torace e addome). Come progredisce, può crescere negli organi vicini od invadere i grandi vasi sanguigni, cosa che può rendere difficile da trattare. Rene Rene (renale), il cancro può crescere dove è nato e invadere i tessuti circostanti. Può crescere dal rene nella grande vena che drena il sangue dal rene (vena renale). Da lì può crescere in una grande vena che sfocia nel cuore (la vena cava inferiore). Può anche crescere dal rene nella ghiandola surrenale, che si trova sulla parte superiore del rene. Quando si diffonde, i polmoni e le ossa sono i siti più comuni. Leucemia Perché sono già nel sangue, leucemie possono diffindersi e in tutto il corpo quando vengono diagnosticati. Essi possono progredire riempiendo il midollo osseo con cellule leucemiche. Il midollo osseo normale viene sostituito e non può fare nuove cellule del sangue. Alcuni leucemie possono diffondersi al di fuori del sangue e nel liquido che circonda il cervello e il midollo spinale. Tumori costituiti di cellule leucemiche possono anche verificarsi in pelle o in altre parti del corpo, ma questo non è comune. In alcuni tipi di leucemia, le cellule tumoralisi raccolgono nella milza. Meno spesso, le cellule leucemiche si depositano nel fegato. In un tipo di leucemia, il deposito cellule nelle gengive, in modo che diventa rosso e gonfio. Fegato Il cancro del fegato spesso non diffonde fuori del fegato. Esso tende a crescere in tutto il fegato diventa avanzato. Se si diffonde, è più spesso ai polmoni o le ossa. Polmone Il cancro del polmone può diffondersi a quasi ogni organo del corpo, ma più spesso si diffonderà alle ghiandole surrenali, il fegato, le ossa, o il cervello. Può anche infettare l'altro polmone. Linfoma Linfoma può colpire qualsiasi parte del corpo. Mentre la maggior parte iniziano nei linfonodi, milza, e / o di midollo osseo, alcuni iniziano nel tessuto linfatico nello stomaco, intestino, o anche la cavità oculare. Linfoma può diffondersi all'interno del sistema linfatico a parti distanti del corpo. Meno spesso, si diffondono fuori del sistema linfatico ad altri organi, come i polmoni, fegato o osso. Linfoma può colpire il cervello e il midollo spinale, sia inizialmente (chiamato linfoma primario del sistema nervoso centrale) o come la diffusione al fluido e tessuti (le meningi) che circonda il cervello e il midollo spinale. Questo si chiama meningite linfomatosa. Melanoma Il melanoma può diffondersi ovunque nel corpo. E prima tende ad andare ai linfonodi vicino a dove è iniziato, ma poi può diffondersi al cervello, polmoni, fegato e ossa. Si può anche diffondersi ad altre aree di pelle. Bocca e gola Tumori della bocca, della gola, o dei passaggi nasali tendono a rimanere nella stessa zona. Quando si diffondono, di solito ai polmoni. Meno spesso possono diffondersi al fegato o alle ossa. Il mieloma multiplo Il mieloma multiplo può causare tumori chiamati plasmocitomi. Questi tumori possono diffondersi alle ossa in tutto il corpo, ma raramente diffuso ad altri organi. Ovaio Il cancro ovarico si diffonde più spesso per il rivestimento interno dell'addome (pancia) e del bacino (questo rivestimento è chiamata peritoneo), l'omento (uno strato di tessuto connettivo che tende la cavità addominale come un grembiule), e gli organi nel bacino. Può causare un accumulo di liquidi e gonfiore nell'addome. Può anche diffondersi al rivestimento esterno dei polmoni e causare ritenzione di fluido. In fase avanzatoù avanzata, può diffondersi al polmone e al fegato, e, raramente, al cervello o pelle. Pancreas Il tumore al pancreas rimane principalmente in addome. Esso tende a crescere nei tessuti circostanti e può diffondersi al fegato o di altri organi vicini. Può anche diffondersi ai polmoni. Prostata Il cancro alla prostata avanzato spesso invade le ossa. Molto meno spesso, si diffonderà ad altri organi, tra cui i polmoni e il fegato. Stomaco Stomaco (gastrica) tumore tende a diffondersi nei tessuti circostanti e rimanere all'interno dell'addome (pancia). Può anche diffuso ai linfonodi del fegato o linfonodi distanti. La diffusione ai polmoni, ossa e cervello è meno comune. Utero Il cancro che inizia in utero può crescerenella vagina nonché tessuti vicini nel bacino. Si diffonde anche comunemente al peritoneo (il rivestimento della cavità addominale e de bacino) e l'omento (uno strato di tessuto connettivo che tende cavità addominale come un grembiule). Altri siti di diffusione del cancro includono il fegato, i polmoni, e, meno spesso, le ossa. Angiogenesi La formazione di nuovi vasi comporta l’attivazione di un processo proliferativo e differenziativo nelle cellule endoteliali dei capillari dell’ospite, dai quali originano gettoni cellulari solidi che successivamente si canalizzano e si strutturano in formazioni vasali più o meno regolari. Per l’innesco e il mantenimento di questo processo è necessario che una sottopopolazione delle cellule neoplastiche del tumore primitivo assuma il fenotipo angiogenico. Angiogenesi Le cellule tumorali con questo fenotipo possono attivare la secrezione di uno o più fattori positivi, oppure mobilizzarli dalla matrice extracellulare o, anche, reclutare cellule dell’ospite (come ad esempio i macrofagi, i quali producono proprie proteine angiogeniche). I fattori angiogenici più comunemente presenti nei tumori sono il basic fibroblast growth factor (bFGF) e il vascular endotelial growth factor (VEGF). Angiogenesi Dal punto di vista morfologico, la vascolarizzazione tumorale è composta da vasi di tipo capillare e precapillare che originano dalle venule dell’ospite. può assumere un aspetto periferico (vasi di maggior calibro che circondano il focolaio e che inviano capillari verso il centro della neoplasia), oppure un aspetto centrale (vaso centrale maggiore al centro del tumore con ramificazioni alla periferia). Una volta penetrate all’interno di un vaso ematico, le cellule neoplastiche circolano sotto forma di aggregati omotipici o eterotipici (emboli neoplastici) e vengono intrappolate nei principali distretti capillari, dove si arrestano, permeano gli endoteli e si riversano nei tessuti extravascolari dando luogo alla formazione di focolai metastatici. Globuli rossi tumore sezione di un vaso sanguigno che irrora un melanoma Sebbene alcune cellule neoplastiche possano invadere i tessuti passivamente, cioè attraverso un meccanismo di crescita ed espansione cellulare, il ruolo principale dell’invasione locale è giocato dalla motilità cellulare: alcune cellule tumorali secernono esse stesse fattori di motilità autocrini, ma in generale il movimento è stimolato da fattori esogeni paracrini solubili (chemiotattici) e insolubili (aptotattici). Il numero delle cellule neoplastiche che si riversano nel torrente circolatorio è di gran lunga superiore a quello delle cellule in grado di formare focolai metastatici. La scarsa differenziazione (anaplasia) del tumore primario e la presenza di fenomeni necrotici al suo interno sono le caratteristiche che sembrano favorire maggiormente il passaggio in circolo di emboli neoplastici. In ogni caso l’indice di mortalità tra le cellule neoplastiche è molto elevato: di tutti gli elementi neoplastici che penetrano nel torrente circolatorio, meno dello 0,01% è in grado di dare luogo allo sviluppo di focolai metastatici. Figure 1 Steps involved in tumor cell metastasis from a primary site to the skeleton Suva, L. J. et al. (2011) Bone metastasis: mechanisms and therapeutic opportunities Nat. Rev. Endocrinol. doi:10.1038/nrendo.2010.227 Disseminazione per via linfatica La disseminazione per via linfatica è caratteristica dei carcinomi, molti dei quali sintetizzano e secernono fattori, come il VEGF-C e il VEGF-D, che promuovono la formazione di nuovi capillari (linfangiogenesi), o incrementano il diametro di quelli esistenti, interagendo con specifici recettori (VEGF-R3). Le cellule neoplastiche penetrano nei vasi linfatici, ove assumono un aspetto a cordoni solidi (permeazione) o ad aggregati cellulari (embolizzazione), con meccanismi identici a quelli adoperati per l’ingresso nel circolo ematico. La diffusione sotto forma di emboli è la principale modalità di disseminazione dei tumori primari nei linfonodi regionali e, via via, lungo le altre stazioni linfatiche. Una volta che le cellule neoplastiche siano giunte nei linfonodi regionali possono verificarsi varie evenienze: Linfonodo regionale 1. Le cellule tumorali proliferano e sostituiscono progressivamente le cellule linfoidi locali; il flusso della linfa efferente viene quindi circuitato o convogliato all’indietro trascinando con sé le cellule neoplastiche nate nel linfonodo, cellule che si vanno a depositare in stazioni linfatiche situate più a valle (il linfonodo regionale si comporta in pratica da sorgente di ulteriori metastasi, le metastasi secondarie) 2. le cellule neoplastiche muoiono in loco, o in seguito a qualche deficienza metabolica o per azione degli elementi immunocompetenti presenti nel linfonodo; 3. le cellule neoplastiche sopravvivono nel linfonodo, ma in uno stato di latenza, e non generano metastasi secondarie. Capsula linfonodale La tendenza al superamento più o meno precoce della capsula linfonodale dipende essenzialmente dall’istotipo, ma quando l’adenopatia supera la dimensione di circa 5 cm la rottura capsulare con estrinsecazione delle cellule tumorali è praticamente costante per tutte le neoplasie. La funzione barriera dei linfonodi regionali è quindi parziale e può essere ulteriormente compromessa in seguito a procedimenti diagnostici (linfoangiografia) o terapeutici (irradiazione locale, trattamento con steroidi). Disseminazione per contiguità La disseminazione per contiguità o per cavità non è inconsueta: i carcinomi dello stomaco, del colon e dell’ovaio possono metastatizzare in cavità peritoneale; i carcinomi della mammella, del polmone e dell’esofago diffondono nella cavità pleurica e/o pericardica; i tumori del plesso corioideo, gli ependimomi, i pinealomi e i medulloblastomi possono diffondere lungo la cavità cerebro-spinale, anche se la formazione di metastasi al di fuori del sistema nervoso centrale è di eccezionale riscontro. CI SONO TRE MODI IN CUI IL CANCRO SI DIFFONDE NEL CORPO. Il cancro può diffondersi attraverso il tessuto, il sistema linfatico, e il sangue: TESSUTI. Il cancro si diffonde da dove ha cominciato CRESCENDO in aree vicine. Sistema linfatico. Il cancro si diffonde da dove ha iniziato nel sistema linfatico. Il cancro viaggia attraverso i vasi linfatici ad altre parti del corpo. Sangue. Il cancro si diffonde da dove ha cominciato nel sangue. Il cancro viaggia attraverso i vasi sanguigni ad altre parti del corpo. Il cancro può diffondersi da dove ha INIZIATO ad altre parti del corpo. Quando il cancro si diffonde ad un'altra parte del corpo, è chiamato metastasi. Le cellule tumorali si staccano da dove hanno iniziato (il tumore primario) e viaggiano attraverso il sistema linfatico e sanguigno. Sistema linfatico. Il cancro entra nel sistema linfatico, viaggia attraverso i vasi linfatici, e forma un tumore (tumore metastatico) in un'altra parte del corpo. Sangue. Il cancro ENTRA nel sangue, viaggia attraverso i vasi sanguigni, e forma un tumore (tumore metastatico) in un'altra parte del corpo. Il tumore metastatico è lo stesso tipo di cancro come il tumore primario. Ad esempio, se il cancro al seno diffonde all'osso, le cellule tumorali nel midollo sono in realtà cellule tumorali del seno. La malattia è il cancro della mammella metastatico, non cancro alle ossa. Le tappe successive sono utilizzati per il cancro al seno: Questa sezione descrive le fasi del cancro al seno. Lo stadio del cancro al seno si basa sui risultati dei test che viene fatto sui nodi del tumore e linfonodi rimossi durante l'intervento chirurgico e altri test. STADIO 0 (CARCINOMA IN SITU) Ci sono 3 tipi di carcinoma mammario in situ: Carcinoma duttale in situ (DCIS) è una condizione non invasiva in cui le cellule anomale si trovano nel rivestimento di un dotto mammario. Le cellule anomale non si sono diffuse al di fuori del condotto ad altri tessuti del seno. In alcuni casi, DCIS può diventare cancro invasivo e diffuso ad altri tessuti. In questo momento, non c'è modo di sapere quali lesioni potrebbero diventare invasivo. Carcinoma duttale in situ (DCIS); disegno mostra un lobo, condotti e tessuto adiposo in una sezione trasversale del seno. L'inserto mostra un condotto normale ed un condotto con cellule anormali. Carcinoma lobulare in situ (LCIS) è una condizione in cui le cellule anomale si trovano nei lobuli del seno. Questa condizione diventa raramente cancro invasivo. Informazioni su LCIS non è incluso in questa sintesi. Carcinoma lobulare in situ (LCIS); disegno mostra un lobo, condotti, lobuli, e tessuto adiposo in una sezione trasversale del seno. Tre INSERTI separati mostrano un lobo normale, un lobo normale, e un lobo con cellule anormali. Malattia di Paget del capezzolo è una condizione in cui le cellule anormali si trovano solo il capezzolo. NELLO STADIO I, il cancro si è formata. Lo stadio I è diviso in fasi IA e IB. In stadio IA, il tumore è di 2 centimetri o più piccoli. Il cancro non si è diffuso al di fuori del seno. In fase IB, piccoli gruppi di cellule del cancro al seno (maggiore di 0,2 millimetri, ma non più grande di 2 millimetri) si trovano nei linfonodi e sia: • nessun tumore si trova nella mammella; • o il tumore è di 2 centimetri o più piccole. FASE II È DIVISO IN FASI IIA E IIB. In fase IIA: nessun tumore si trova nel seno o il tumore è di 2 centimetri o più piccole. Cancro (più grandi di 2 millimetri) si trova in 1 a 3 linfonodi ascellari o nei linfonodi vicino allo sterno (trovato durante una biopsia del linfonodo sentinella); oil tumore è maggiore di 2 centimetri, ma non maggiore di 5 centimetri. Il cancro non si è diffuso ai linfonodi. In fase IIB, il tumore è: più grande di 2 centimetri, ma non maggiore di 5 centimetri. Piccoli gruppi di cellule del cancro al seno (più grandi di 0,2 millimetri, ma non superiore a 2 mm) si trovano nei linfonodi; o più grande di 2 centimetri, ma non maggiore di 5 centimetri. Il cancro si è diffuso da 1 a 3 linfonodi ascellari o ai linfonodi vicino allo sterno (trovato durante una biopsia del linfonodo sentinella); o più grande di 5 centimetri. Il cancro non si è diffuso ai linfonodi.