la consultazione osteopatica

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LA CONSULTAZIONE OSTEOPATICA
Svolgimento pratico, informazione per il detentore
Dr. Med. Vet. Davide Lafranchi, Osteopatia IMAOV,GGTM
Il vostro animale sta per beneficiare di una consultazione osteopatica, se si tratta della prima volta vi
porrete degli interrogativi. In effetti l’approccio del medico osteopata può differire dalla metodologia
classica alla quale siete abituati.
Cerchiamo quindi di spiegare alcuni concetti basilari:
Cosa cerchiamo?
Le disfunzioni osteopatiche. In pratica la perdita di mobilità fra le varie strutture articolari, causate da
contratture muscolari superficiali o profonde.
Fondamentalmente il sistema nervoso può essere diviso in due:
Sistema nervoso volontario che noi attiviamo ad esempio per afferrare un oggetto o per muoverci
Sistema nervoso autonomo (SNA) che determina il movimento degli organi ( cuore, intestino, e tutti
visceri) e determina il tono muscolare. Il tono muscolare ci permette cosi di valutare l’attività del SNA e di
interferire in modo da correggere determinate disfunzioni usando ad esempio dei punti riflessi.
È importante distinguere fra lesioni nel senso medico stretto dove esiste un danno lesionale, cioè
l’integrità dell’organo è modificata, e le lesioni osteopatiche classiche che sono unicamente funzionali, cioè
il funzionamento dell’organo è ridotto.
Ad esempio riduzione della mobilità articolare a livello vertebrale:
in pratica non si tratta di una vertebra “spostata o lussata” ma unicamente di un blocco a livello delle
piccole articolazioni intervertebrali che è accompagnato da una contrattura dei muscoli paravertebrali, in
un meccanismo di autodifesa. In pratica la contrattura muscolare impedisce che le vertebre si “spostino”
oltre uscendo dalla corretta sede anatomica. La contrattura è accompagnata dai classici sintomi
infiammatori, quali dolore e perdita di mobilità.
Nel caso ad esempio di un cane anziano affetto da osteocondrosi alla schiena, ci troveremo confrontati a
lesioni di tipo funzionale e lesionale , la terapia osteopatica dovrà quindi essere affiancata da altri
provvedimenti quali la fisioterapia e l’integrazione farmacologica. È molto importante quindi che il medico
osteopata sia correttamente informato durante l’anamnesi delle indagini diagnostiche già effettuate e delle
terapie attuate.
Come trovare una disfunzione??
1. Con la palpazione classica:
Permette di determinare un certo numero di contratture. Modifiche a livello fasciale( dolore,
edema, spasmo), contratture muscolari attorno alle vertebre in disfunzione con restrizione della
mobilità. Devono essere lette in tutto il contesto clinico per non cadere in errore e domandano una
buona esperienza clinica.
2. Con la palpazione propiocettiva:
Ci permette di percepire il movimento respiratorio primario (MRP). Questo movimento scoperto da
un medico americano il Dr. Sutherland è uno dei fondamenti della tecnica osteopatica.
Questo movimento (MRP) prende forma nel cervello ed è dovuto alla contrazione delle cellule gliali
(cellule nervose) con un ritmo di circa quindici movimenti al minuto. Il movimento ingloba il liquido
cefalorachidiano generando un onda (flusso e riflusso) che progressivamente ingloberà tutti i
tessuti a causa delle connessioni anatomiche e sarà quindi percettibile in ogni punto
dell’organismo. Questa onda misurata a livello del cranio umano ha un amplitudine di quindici
micron! Non è quindi visibile all’occhio nudo ma unicamente percettibile al tatto indicandoci le
disfunzioni osteopatiche con precisione.
Perché le disfunzioni trovate sono importanti?
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Quando ci troviamo confrontati ad una lesione vertebrale o ad un dolore muscolare con zoppia è
evidente che rimossa la contrattura il paziente starà subito meglio.
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Meno facile da capire è che le stesse contratture possono generare altri sintomi in altri organi o
muscoli più distanti a causa delle relazioni anatomiche e nervose. Quindi una stretta relazione tra
disfunzione osteopatica- contrattura muscolare- funzionalità organo visceraleAd esempio in caso di vomito cronico dovuto ad un blocco del segmento dorsale corrispondente.
Dopo la manipolazione sparirà sia il dolore alla schiena , la contrattura muscolare e il vomito
(vomito che era causato da ipermotricità gastrica secondaria a disfunzione vetebrale).
Come si correggono-risolvono le disfunzioni osteopatiche?
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È importante trattare tutte le disfunzioni (concetto globale di terapia) e non solo il problema
all’origine della consultazione. Ad esempio un cane che mostra una zoppia acuta anteriore destra
dovuta ad una contrattura muscolare potrebbe avere un blocco cronico al bacino o alla zona
lombare dovuto ad esempio ad un vecchio trauma. Con il tempo il soggetto ha cercato di
compensare il problema posteriore sbilanciando il baricentro in avanti. Questo ha causato un
sovraccarico della muscolatura degli arti anteriori poi sfociata in una zoppia.
Tecniche osteopatiche:
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1. La tecnica strutturale o Trust: corrisponde alla classica manipolazione con il
caratteristico rumore, “fare criccare le vertebre”. È la più spettacolare ma necessita di
animali cooperativi, è controindicata in caso di ernie discali, osteoporosi, tumori ossei o in
presenza di lesioni gravi.
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2. La tecnica miofasciale: basata sul fatto che dopo una contrattura o lesione acuta, il
tessuto muscolare presenta un periodo refrattario dove si lascia “stirare” facilmente. Nel
caso di lesioni croniche saranno necessari più trattamenti per riportare il muscolo al suo
tono e alla sua funzione normale. Questo è dovuto ad una “memoria cellulare del trauma”
che fa si che il muscolo lesionato tenda a contrarsi di nuovo. Questa tecnica può essere
dolorosa per il vostro animale specialmente nel caso di lesioni muscolari profonde, ma ha il
vantaggio di migliorarne notevolmente la mobilità ed il confort.
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3.La tecnica dei punti o zone riflesse: sfrutta i punti di agopuntura (medicina tradizionale
cinese) per stimolare la funzionalità di determinati organi o il riequilibrio energetico
globale.
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4.La tecnica propiocettiva o funzionale: basata sul principio del MRP, è una tecnica dolce
non dolorosa che si adatta bene anche nel caso di animali non molto cooperativi o paurosi.
Contrariamente al trust questa tecnica può essere utilizzata anche nei casi più gravi quali
discopatie con deficit neurologici e algia, in abbinamento alla terapia farmacologica.
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La scelta ??????: non esistono regole precise. Il vostro osteopata saprà usare la tecnica più
appropriata a dipendenza del soggetto , dell’anamnesi clinica e della propria formazione.
Come comportarsi dopo la consultazione/ trattamento osteopatico?
Possiamo dividere a grandi linee la consultazione in due momenti distinti: la diagnosi e percezione
del MRP e la terapia con le varie tecniche descritte. Generalmente l’animale durante il
trattamento si rilassa , sbadiglia, socchiude gli occhi. Ciò è dovuto al rilassamento muscolare che
segue il ripristino della mobilità fisiologica.
A questa prima fase seguirà una seconda fase di 2-3 giorni di riassetto globale. A dipendenza delle
reazioni individuali del sistema nervoso autonomo ogni soggetto reagirà in modo diverso.
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Nessun peggioramento
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Miglioramento significativo ma che dura solo pochi giorni
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Peggioramento dei sintomi clinici, di regola di breve durata
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Apparizione di sintomi diversi, apparentemente non in relazione alla patologia di partenza.
Si tratta di “lesioni di compensazione” in precedenza allo stato subclinico, e che dopo la
risoluzione della disfunzione primaria vengono in superficie. Ad esempio edemi locali agli
arti, scariche di diarrea, episodi di tosse. Di regola sono di breve durata e si risolvono
spontaneamente senza trattamenti particolari. ( Reazioni del sistema nervoso
simpatico/parasimpatico).
Nel caso queste” lesioni compensatorie” non dovessero migliorare nell’arco di 24 ore è
consigliabile contattare il proprio veterinario per verificare l’eventuale necessità di cure
farmacologiche. Ad esempio un cavallo con una zoppia mista cronica anteriore, dopo il
trattamento potrebbe sviluppare una tendinite acuta (vecchio sintomo riattivato) che deve
essere trattata adeguatamente.
Il risultato definitivo si osserva circa 15 giorni dopo la seduta di osteopatia, a quel
momento si può stabilire:
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La percentuale di remissione, scomparsa dei sintomi ? si/no?
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Le modifiche comportamentali, sono molto importanti e spesso precedono la scomparsa
definitiva dei sintomi. Ad esempio un cane con rigidità alla schiena e zoppia ai primi passi,
restio al movimento…darà l’impressione di essere di nuovo attivo, avrà di nuovo piacere
alla passeggiata, si stirerà, si rotolerà sulla schiena …dandoci delle utili indicazioni sul suo
migliorato stato di salute.
È difficile dare una prognosi definitiva al momento della prima consultazione, i risultati
dipendono dal tipo di lesione, (acuta o cronica, funzionale o lesionale), da eventuali
patologie associate, dalla reazione individuale dell’organismo.
Personalmente consiglio nei casi acuti 2 sedute a distanza di 2 settimane, nei casi cronici 3
sedute a distanza di 1 mese, poi distanziare a 2 mesi. A livello preventivo 2-3 controlli
annuali.
Consigli per i giorni che seguono la terapia osteopatica
Il trattamento influenzerà la postura e lo schema propiocettivo del vostro animale, per
questo si consigliano da 2 a 3 giorni di riposo. Per i cani niente lavoro o attività sportive
specifiche ma unicamente brevi passeggiate. Per i cavalli che sono molto sensibili ad ogni
cambiamento delle loro abitudini di vita, il lavoro sarà sostituito da brevi passeggiate a
mano. Gli animali saranno molto più tranquilli se non confinati nei loro box o kennel.
La ripresa del lavoro deve essere progressiva e definita di volta in volta in modo
individuale.
Cavalli: nei primi 15 giorni lavoro al suolo, longe e ripresa progressiva del lavoro abituale
cercando di non forzare per ottenere i movimenti desiderati (pericolo di rinforzare le
contratture). Al contrario lavorare piuttosto i movimenti inversi per raccorciare il muscolo
contratto e diminuire il riflesso di tensione.
Cani: Nel caso di trattamenti preventivi o di disfunzioni senza dolore, l’animale potrà
riprendere la sua normale attività dopo 2-3 giorni. Nel caso di patologie dolorose e in
presenza di deficit neurologici, il soggetto dovrà osservare un programma di recupero
specifico. È controindicato il movimento libero in grandi spazi (giardini, parco,
bosco..)almeno fino al controllo successivo.
Acquarossa 02.12.2011
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