Questo materiale, tratto in parte da Wikipedia, e da altre fonti è riservato agli studenti regolarmente
iscritti al corso di storia degli Stati Uniti del CTP Petrarca di Padova. E’ strettamente personale e
non riproducibile. I materiali sono a cura del Prof. Sergio Bergami. Lezione VII: Gli anni di W.
Wilson. Gli anni Venti
GLI ANNI DI W. WILSON
Taft e Wilson
La popolarità di Roosevelt era al suo massimo quando si approssimava la campagna presidenziale
del 1908, ma egli non voleva rompere la tradizione per cui nessun presidente aveva retto l'incarico
per più di due mandati. Appoggiò invece William Howard Taft, che vinse nuovamente le elezioni
per i repubblicani e cercò di continuare il programma di riforme del predecessore. Taft, un ex
giudice, primo governatore coloniale delle Filippine in mani statunitensi e amministratore del
Canale di Panamá, fece alcuni progressi.
Taft continuò la persecuzione dei trust, rafforzò ulteriormente la Commissione Interstatale per il
Commercio, stabilì un sistema di risparmio postale e un sistema di spedizioni postali, sponsorizzò
l'entrata in vigore di due emendamenti alla costituzione. Il XVI emendamento autorizzava
un'imposta progressiva sul reddito, mentre il XVII, ratificato nel 1913, demandava l'elezione diretta
dei senatori al popolo, sostituendo il sistema in cui essi venivano scelti dalle legislature degli stati.
A bilanciare in negativo questi conseguimenti ci furono: l'accettazione da parte di Taft di tariffe
doganali con un piano protezionistico che scandalizzò l'opinione progressista; la sua opposizione
all'ingresso dell'Arizona nell'Unione a causa della sua costituzione progressista; la sua crescente
dipendenza dall'ala conservatrice del suo partito. Nel 1910, il partito repubblicano di Taft era diviso
e una schiacciante vittoria elettorale nelle elezioni di metà mandato a favore dei democratici ridiede
a questi il controllo del Congresso.
Due anni dopo, Woodrow Wilson, democratico e governatore progressista dello stato del New
Jersey, scese in campo contro Taft, candidato dai repubblicani e contro Roosevelt, il quale, scartato
come candidato dalla convention repubblicana, aveva organizzato un terzo partito, i Progressisti.
Wilson sconfisse i due rivali. Sotto la sua guida il nuovo Congresso promulgò uno dei più notevoli
programmi legislativi della storia statunitense. Il suo primo compito fu la revisione delle tariffe.
"Gli obblighi tariffari devono essere alterati", disse Wilson. "Dobbiamo abolire tutto ciò che somigli
in qualche modo ad un privilegio". La Tariffa Underwood (1913), fornì una sostanziale riduzione
dei tassi su alimentari e materie prime importate, prodotti in cotone e lana, ferro e acciaio, e rimosse
i dazi da più di un centinaio di altri beni. Anche se l'atto mantenne molte caratteristiche
protezioniste, fu un tentativo genuino di abbassare il costo della vita per i lavoratori statunitensi.
Woodrow Wilson (presidente dal 1913 al 1921)
Thomas Woodrow Wilson (Staunton,1856 –Washington,1924) è stato un politico statunitense. Fu il
28° presidente degli Stati Uniti (in carica dal 1913 al 1921). In precedenza fu governatore dello
stato del New Jersey; anche uomo accademico, ricoprì la carica di presidente dell'Università di
Princeton. Fu il secondo presidente degli Stati Uniti del partito democratico, dopo Andrew Jackson,
a essere rieletto per un secondo mandato.
Nelle elezioni presidenziali del 1912, il Partito Democratico nominò Wilson come proprio
candidato - mentre ci si aspettava che fosse Champ Clark a ottenere la candidatura. William
Howard Taft e Theodore Roosevelt divisero il Partito Repubblicano candidandosi entrambi,
consentendo a Wilson di vincere.
Il giorno prima del suo insediamento, nel marzo 1913, alcuni membri dell'Unione Congressionale,
in seguito chiamatasi Partito Nazionale delle Donne, organizzò una manifestazione in favore del
suffragio femminile a Washington, per distogliere l'attenzione dalle celebrazioni dell'insediamento.
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Wilson. Gli anni Venti
Quando Wilson arrivò in città, si dice, trovò le strade senza folla per salutarlo e gli fu detto che
erano tutti sulla Pennsylvania avenue a guardare la manifestazione.
Wilson ottenne successi immediati, traducendo in legge le sue promesse di "Nuova Libertà" nel
campo delle modifiche dell'antitrust, revisione delle tariffe e riforme nel sistema bancario e
monetario.
Era urgente: l'accurata riorganizzazione del sistema bancario e valutario. "Il controllo", disse
Wilson, "deve essere pubblico, non privato, deve essere conferito al governo, così che le banche
possano essere gli strumenti, non le padrone, degli affari e dell'impresa e dell'iniziativa individuale".
Il Federal Reserve Act (1913) fu uno dei più duraturi risultati legislativi di Wilson. Esso impose al
sistema bancario esistente una nuova organizzazione che divideva il paese in 12 distretti, con una
Federal Reserve Bank in ognuno, tutte supervisionate da un Federal Reserve Board. Queste banche
dovevano servire da depositarie delle riserve valutarie delle banche che entravano nel sistema. Fino
al Federal Reserve Act, il governo statunitense aveva lasciato in gran parte il controllo della sua
erogazione di denaro a banche private non regolamentate. Mentre il mezzo di scambio ufficiale
erano le monete d'oro, gran parte dei prestiti e dei pagamenti venivano effettuati con banconote,
sostenute dalla promessa di un riscatto in oro. Il problema di questo sistema era che le banche erano
tentate ad andare oltre le loro riserve liquide, spingendo a periodici momenti di panico in cui
correntisti spaventati correvano a convertire le loro banconote in monete. Col passaggio dell'atto,
venne assicurata una maggiore flessibilità nel rifornimento di denaro, e vennero poste condizioni
all'emissione di banconote della riserva federale per andare incontro alle richieste del mondo degli
affari.
Il successivo compito importante fu la regolamentazione dei trust e l'investigazione degli abusi da
parte delle imprese. Il Congresso autorizzò una Federal Trade Commission per emanare ordini che
proibivano "metodi sleali di competizione" nel commercio interstatale.
Una seconda legge, il Clayton Antitrust Act, vietò molte pratiche aziendali che erano fino ad allora
sfuggite a una specifica condanna; comitati direttivi interconnessi, discriminazione dei prezzi tra gli
acquienti, uso delle ingiunzioni nelle dispute sindacali e di proprietà da parte di un'impresa di un
insieme di aziende simili.
Il Federal Workingman's Compensation Act del 1916 autorizzò indennità per gli impiegati del
pubblico impiego federale, per le invalidità occorse sul luogo di lavoro. L'Adamson Act dello stesso
anno stabilì una giornata lavorativa di otto ore per i lavoratori ferroviari.
Il suffragio fu solo uno delle insidiose questioni che Wilson affrontò durante la sua presidenza;
finché Wilson annunciò il suo appoggio al diciannovesimo emendamento della Costituzione degli
Stati Uniti riguardo al suffragio, un gruppo di donne che si facevano chiamare la "sentinelle
silenziose" protestava di fronte alla Casa Bianca, esibendo cartelli con slogan come «Signor
Presidente - Che cosa farai per il suffragio delle donne?». In politica interna, le sue proposte di
riforma furono spesso contrastate, anche se riuscì a far approvare una legge istitutiva della Federal
Reserve.
Il suo atteggiamento verso le questioni razziali è generalmente considerato una macchia sulla sua
reputazione; molti sostengono che contribuì a creare il più cupo periodo di razzismo nella storia
degli Stati Uniti. La sua amministrazione istituì la segregazione razziale nel governo federale, per la
prima volta da quando Abraham Lincoln iniziò la desegregazione nel 1863, e richiese fotografie dai
candidati per posti di lavoro, per determinare la loro razza. Wilson inoltre aveva un atteggiamento
sospettoso per quelli da lui chiamati «Americani col trattino» (hyphenated Americans) (tedeschiamericani, irlandesi-americani, etc.): «Ogni uomo che porta con sé un trattino, porta un pugnale che
è pronto ad affondare nelle parti vitali di questa Repubblica ogni volta possibile».
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Wilson. Gli anni Venti
Nell'ultimo anno del suo primo mandato, Wilson collezionò una impressionante serie di riforme,
adottandone molte dal programma del 1912 di Theodore Roosevelt. Wilson firmò la legge federale
sui prestiti agricoli (Federal Farm Loan Act), che fece abbassare immediatamente i tassi di interesse
per gli agricoltori, i quali la accolsero come «la Magna Charta della finanza agricola americana».
Wilson esercitò una pressione aggressiva e vincente sul Parlamento per la legge Keating-Oven, che
mise al bando il lavoro minorile, per la legge Kern-McGillicuddy, che istituì un sistema di
assicurazione contro gli infortuni dei lavoratori, e la legge Adamson, che migliorò le condizioni e
gli stipendi dei lavoratori delle ferrovie. Per prepararsi alla possibilità di un ingresso in guerra,
Wilson ingrandì l'esercito e la marina militare tramite una tassa sulle successioni e una tassa sugli
alti redditi.
Queste importanti riforme fecero di Wilson uno dei presidenti più importanti nella storia del paese.
Comunque, la sua reputazione interna sarebbe presto stata oscurata dai suoi successi in politica
estera come presidente in tempo di guerra, che portò il suo paese alla vittoria.
Wilson fu in grado di vincere di misura la sua rielezione nel 1916, raccogliendo molti voti che nel
1912 erano andati a Roosevelt e Eugene V. Debs.
Wilson, durante gli anni 1914, 1915, 1916 e all'inizio del 1917, cercò sempre di tenere gli Stati
Uniti fuori dalla prima guerra mondiale. Si offrì come mediatore, ma né gli Alleati né le Potenze
Centrali presero seriamente le sue proposte. Quando la Germania riprese la guerra sottomarina
senza limitazioni e fece un azzardato tentativo di portare dalla sua parte il Messico, tramite la nota
Zimmermann, Wilson fece entrare in guerra gli Stati Uniti, come «belligerante alleato».
Wilson fece approvare dal Congresso nel 1917 la legge sullo spionaggio e nel 1918 la legge sulla
sedizione per combattere le opinioni socialiste, anti-Britanniche, pro-Irlanda, pro-Germania o
contro la guerra. Egli istituì inoltre il Comitato degli Stati Uniti sulla Informazione Pubblica, con a
capo George Creel (da cui il suo nome popolare, Comitato Creel), che riempì il paese di propaganda
anti-tedesca e, durante la prima ondata di paura del comunismo (1917-1920), organizzò le azioni di
Palmer contro esponenti della sinistra. Wilson fece arrestare il capo socialista e candidato alla
presidenza Eugene V. Debs, per aver accusato i poteri finanziari di essere i responsabili della prima
guerra mondiale e per aver criticato la legge sullo spionaggio. Wilson, inoltre, appoggiava la
American Protective League, una organizzazione privata pro-guerra nota per le sue flagranti
violazioni delle libertà civili americane.
L'Atto sulla sedizione criminalizzava qualsiasi espressione di opinione che usasse un "linguaggio
sleale, profano, scurrile o abusivo" nei confronti del governo statunitense, della bandiera o delle
forze armate. Le azioni di polizia del governo, i gruppi di vigilantes privati e la pubblica isteria di
guerra, compromisero seriamente le libertà civili di molti leali americani che semplicemente
erano in disaccordo con la politica di Wilson.
Le simpatie di molti influenti politici e industriali avevano favorito la causa di britannici e francesi
fin dall'inizio della guerra; comunque, un considerevole numero di cittadini (tra cui molti di origine
irlandese e tedesca) erano fermamente contrari ad un coinvolgimento statunitense nel conflitto
europeo (almeno al fianco dei britannici), e il voto del Congresso, il 6 aprile 1917, per la
dichiarazione di guerra, fu tutt'altro che unanime.
Tutto ciò che riguardava la Germania, comprese lingua e cultura, venne messo da parte durante la
guerra (ad esempio i sauerkraut, i crauti, vennero ribattezzati "liberty cabbage" ovvero "cavoli della
vittoria"). Alcuni tedeschi-americani che si espressero contro la guerra o si mostrarono dispiaciuti in
altro modo, vennero sottoposti a molestie o arresti. Un numero ignoto di tedeschi-americani
potrebbero aver anglicizzato il loro nome e nascosto le loro radici culturali durante questo periodo,
così da non distinguersi dalla massa.
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Wilson. Gli anni Venti
Tra il 1914 e il 1918 gli Stati Uniti intervennero molte volte, anche con invasioni, in America
Latina, in particolare in Messico, Haiti, Cuba e Panamá. Gli USA mantennero truppe in Nicaragua
per tutta la durata dell'amministrazione Wilson e se ne servirono per scegliere il presidente del
Nicaragua e quindi per costringere il Nicaragua a sottoscrivere il trattato Bryan-Chamorro. Le
truppe statunitensi ad Haiti obbligarono i politici haitiani a eleggere presidente il candidato
prescelto da Wilson. Quando Haiti si rifiutò di dichiarare guerra alla Germania, Wilson fece
sciogliere il governo di Haiti e quindi impose una nuova, meno democratica, costituzione, attraverso
un referendum farsa. I soldati statunitensi, inoltre, cacciarono i piccoli proprietari terrieri dalle loro
terre per farli lavorare in opere pubbliche, in condizioni di reclusione e in catene, e trasferirono le
loro terre ai latifondisti. Nel 1919 gli Haitiani si sollevarono in rivolta contro gli statunitensi; la
ribellione costò 3000 morti.
Tra il 1917 e il 1920 gli USA appoggiarono il movimento dei Russi Bianchi nella guerra civile
russa, dapprima finanziariamente, ma in seguito con un blocco navale e truppe di terra a Murmansk,
Arcangelo e Vladivostok.
Prima guerra mondiale
In politica estera Wilson affrontò sfide maggiori che ogni altro presidente dai tempi di Abraham
Lincoln. Decidere se portare gli USA nella prima guerra mondiale mise severamente a prova la sua
capacità di comando.
Mantenne neutrali gli Stati Uniti durante i primi anni della guerra; questo contribuì alla sua
rielezione del 1916. Tuttavia, dopo pressioni crescenti, gli Stati Uniti entrarono nel conflitto con
una formale dichiarazione di guerra alla Germania il 6 aprile 1917. Una dichiarazione di guerra alla
Austria-Ungheria fece seguito il 7 dicembre.
L'8 gennaio 1918 Wilson tenne il suo famoso discorso dei Quattordici Punti, (vedi sotto) avanzando
la proposta di una Lega delle Nazioni, una organizzazione che avrebbe dovuto tendere al
mantenimento dell'integrità territoriale e all'indipendenza politica, sia per le grandi nazioni che per
le piccole. Il punto più innovativo della proposta di Wilson era quello del così detto "diritto
all'autodeterminazione" per ogni popolo, inteso come comunità etnica. Secondo tale principio ogni
etnia doveva avere il suo stato nazionale.
Sui campi di battaglia francesi, l'arrivo delle fresche divisioni americane si rivelò cruciale nel
rinvigorire le logore armate alleate, nell'estate del 1918, quando riuscirono a respingere l'ultima
potente offensiva tedesca (Seconda battaglia delle Marne), e avanzarono con l'offensiva alleata
finale (Offensiva dei cento giorni). Con la vittoria conseguita sulla Germania pochi mesi dopo, l'11
novembre 1918, Regno Unito, Francia e Italia imposero severe sanzioni economiche alla Germania
con il Trattato di Versailles.
Artefice dei Trattati di Pace di Parigi
Wilson intendeva i Quattordici Punti come un mezzo per far terminare la guerra e raggiungere una
pace equa per tutte le nazioni. Arrivò a Versailles il 4 dicembre 1918 per la Conferenza di Pace di
Parigi del 1919 (diventando il primo presidente degli Stati Uniti a compiere un viaggio in Europa
durante la carica), dove si adoperò a fondo per promuovere il suo piano. Alla fine Wilson riuscì a
far passare l'idea che tutti i paesi perdenti (in particolare Austria-Ungheria e Impero ottomano)
dovessero essere smembrati su base etnica, con lo scopo di creare stati etnicamente omogenei
("principio dell'autodeterminazione dei popoli"). Pur conoscendo la complessa situazione etnica
dell'Europa, Francia e Gran Bretagna accettarono ben volentieri le idee di Wilson, utili per
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Wilson. Gli anni Venti
riorganizzare la cartina del mondo in funzione dei propri interessi. Cercando di guadagnare
l'appoggio della Francia alla creazione della Lega, Wilson ordinò ai Marines di impedire alla
delegazione tedesca di entrare alla conferenza. Lo statuto della Lega delle Nazioni fu inserito nel
Trattato di Versailles, ma la maggior parte degli altri Quattordici Punti ne rimasero fuori.
Il Senato degli Stati Uniti non ratificò il trattato; gli USA firmarono invece paci separate con la
Germania e i suoi alleati. Il Senato di rifiutò anche di entrare nella neonata Società delle Nazioni
alle condizioni di Wilson, e questi respinse la proposta di compromesso fatta dal Senato.
Nonostante la richiesta di Wilson per dei termini di pace più accettabili dalla Germania, l'impatto
economico delle riparazioni richieste alla Germania dal Trattato di Versailles fu pesante e causa
diretta dell'ascesa di Hitler e quindi della II guerra mondiale in Europa. L'addizionale fallimento del
trattato per andare incontro alle richieste imperiali e coloniali del Giappone,contribuì gettare le basi
per la crescita della dittatura militare giapponese e quindi della II guerra mondiale nel Pacifico.
Per la sua opera ai trattati di pace, nel 1919 fu assegnato a Wilson il Premio Nobel per la
Pace. Il premio bilanciò l'amarezza di non essere riuscito a convincere i suoi oppositori al
Congresso, come Henry Cabot Lodge, ad appoggiare la risoluzione che impegnava gli USA a
entrare nella Lega delle Nazioni. La partecipazione degli Stati Uniti, secondo Wilson, era essenziale
per mantenere una durevole pace nel mondo. Il trattato di Versailles causò inoltre gravi problemi
economici alla Germania, che provocarono una caduta dei consumi interni la quale avrebbe portato
alla Grande Depressione. Gli oppositori di Wilson credevano che, appoggiando il trattato, avrebbero
causato un disastro economico.
Incapacità
Il 25 settembre 1919 Wilson fu colto da un leggero ictus, che non fu reso pubblico. Una settimana
dopo, il 2 ottobre, Wilson patì un secondo e più grave attacco che lo rese quasi totalmente inabile.
Sebbene la gravità della sua menomazione fosse tenuta segreta fino alla sua morte, Wilson fu tenuto
lontano dal suo vice presidente Thomas R. Marshall, il suo governo e dai parlamentari in visita alla
Casa Bianca per il resto della sua presidenza.
Durante la malattia di Wilson, la sua seconda moglie, Edith Bolling Galt Wilson, gli fece da
segretaria, scegliendo i problemi da porre alla sua attenzione e delegando gli altri ai membri del
governo. Questo è tuttora il più grave caso di inabilità presidenziale nella storia americana e fu
citata come esempio chiave del perché il Venticinquesimo Emendamento fosse considerato così
importante. L'emendamento, che stabilisce che sia il vice presidente a esercitare le funzioni del
presidente in caso di sua inabilità, fu ratificato nel 1967.
Nel 1921 Wilson e sua moglie si ritirarono dalla Casa Bianca e si stabilirono in una casa a
Washington, dove morì il 3 febbraio 1924. Sua moglie rimase nella loro casa per altri 37 anni,
morendo il 28 dicembre 1961. Wilson è sepolto nella Washington National Cathedral.
I 14 punti
1. Pubblici trattati di pace, stabiliti pubblicamente e dopo i quali non vi siano più intese
internazionali particolari di alcun genere, ma solo una democrazia che proceda sempre
francamente e in piena pubblicità.
2. Assoluta libertà di navigazione per mare, fuori delle acque territoriali, così in pace come in
guerra, eccetto i casi nei quali i mari saranno chiusi in tutto o in parte da un'azione
internazionale, diretta ad imporre il rispetto delle convenzioni internazionali.
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Wilson. Gli anni Venti
3. Soppressione, per quanto è possibile, di tutte le barriere economiche ed eguaglianza di
trattamento in materia commerciale per tutte le nazioni che consentano alla pace, e si associno
per mantenerla.
4. Scambio di efficaci garanzie che gli armamenti dei singoli stati saranno ridotti al minimo
compatibile con la sicurezza interna.
5. Regolamento liberamente dibattuto con spirito largo e assolutamente imparziale di tutte le
rivendicazioni coloniali, fondato sulla stretta osservanza del principio che nel risolvere il
problema della sovranità gli interessi delle popolazioni in causa abbiano lo stesso peso delle
ragionevoli richieste dei governi, i cui titoli debbono essere stabiliti.
6. Evacuazione di tutti i territori russi e regolamento di tutte le questioni che riguardano la Russia...
Il trattamento accordato alla Russia dalle nazioni sorelle nel corso dei prossimi mesi sarà anche
la pietra di paragone della buona volontà, della comprensione dei bisogni della Russia, astrazion
fatta dai propri interessi, la prova della loro simpatia intelligente e generosa.
7. Il Belgio – e tutto il mondo sarà di una sola opinione su questo punto – dovrà essere evacuato e
restaurato, senza alcun tentativo per limitarne l'indipendenza di cui gode al pari delle altre
nazioni libere.
8. Il territorio della Francia dovrà essere completamente liberato e le parti invase restaurate. Il torto
fatto alla Francia dalla Prussia nel 1871, a proposito dell'Alsazia–Lorena, torto che ha
compromesso la pace del mondo per quasi 50 anni, deve essere riparato affinché la pace possa
essere assicurata di nuovo nell'interesse di tutti.
9. Una rettifica delle frontiere italiane dovrà essere fatta secondo le linee di demarcazione
chiaramente riconoscibili tra le due nazionalità.
10. Ai popoli dell'Austria–Ungheria, alla quale noi desideriamo di assicurare un posto tra le nazioni,
deve essere accordata la più ampia possibilità per il loro sviluppo autonomo.
11. La Romania, la Serbia ed il Montenegro dovranno essere evacuati, i territori occupati dovranno
essere restaurati; alla Serbia sarà accordato un libero e sicuro accesso al mare, e le relazioni
specifiche di alcuni stati balcani dovranno essere stabilite da un'amichevole scambio di vedute,
tenendo conto delle somiglianze e delle differenze di nazionalità che la storia ha creato, e
dovranno essere fissate garanzie internazionali dell'indipendenza politica ed economica e
dell'integrità territoriale di alcuni stati balcanici.
12. Alle regioni turche dell'attuale impero ottomano dovrà essere assicurata una sovranità non
contestata, ma alle altre nazionalità, che ora sono sotto il giogo turco, si dovranno garantire
un'assoluta sicurezza d'esistenza e la piena possibilità di uno sviluppo autonomo e senza
ostacoli. I Dardanelli dovranno rimanere aperti al libero passaggio delle navi mercantili di tutte
le nazioni sotto la protezione di garanzie internazionali.
13. Dovrà essere creato uno stato indipendente polacco, che si estenderà sui territori abitati da
popolazioni indiscutibilmente polacche; gli dovrà essere assicurato un libero e indipendente
accesso al mare, e la sua indipendenza politica ed economica, la sua integrità dovranno essere
garantite da convenzioni internazionali.
14. Dovrà essere creata un'associazione delle nazioni, in virtù di convenzioni formali, allo scopo di
promuovere a tutti gli stati, grandi e piccoli indistintamente, mutue garanzie d'indipendenza e di
integrità territoriale.
GLI ANNI VENTI
La paura rossa
Dopo la guerra, e la rivoluzione di ottobre in Russia, la paura della sovversione riemerse nel
contesto della Paura rossa, dei massicci scioperi nelle principali industrie (acciaio, confezionamento
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Wilson. Gli anni Venti
della carne) e di violente rivolte razziali. I radicali compirono un attentato dinamitardo a Wall Street
e cercarono di far chiudere Seattle nel febbraio 1919. Nel corso di quell'anno, si verificarono una
serie di oltre 20 incidenti razziali violenti tra bianchi e neri. Tra questi le rivolte di Chicago, Omaha,
ed Elaine.
Sempre nel 1919, una parata del primo maggio a Cleveland (Ohio), in cui si protestava per
l'imprigionamento del leader Socialista Eugene Debs, si tramutò in una violenta rivolta. Una serie di
attentati nel prosieguo dell'anno infiammò ulteriormente la situazione. Il 28 aprile il sindaco di
Seattle ricevette nella posta una bomba artigianale, che venne disinnescata. Il senatore Thomas W.
Hardwick ne ricevette una il giorno successivo, che amputò le mani dell'inserviente che la aveva
scoperta, e ustionò il senatore e la moglie. Il mattino seguente a New York, un impiegato delle poste
scoprì sedici pacchi simili, indirizzati a note personalità dell'epoca, tra cui il magnate del petrolio
John D. Rockefeller. Il 2 giugno una bomba distrusse in parte il fronte della casa del procuratore
generale A. Mitchell Palmer.
Palmer organizzò e condusse i Palmer Raids, una serie di incursioni e arresti di socialisti, anarchici,
sindacalisti radicali e immigrati. Nel 1920, oltre 10.000 arresti vennero compiuti e gli immigrati
illegali catturati in questi raid vennero deportati in Europa.
Nell'Attentato di Wall Street, del 16 settembre 1920, 45 kg di dinamite con 230 kg di frammenti di
acciaio esplosero davanti agli uffici della J.P. Morgan Company, uccidendo 40 persone e ferendone
altre 300. Gli anarchici sono stati per molto tempo sospettati per l'attacco, che seguì numerose
lettere bomba che avevano preso di mira anche lo stesso Morgan. Comunque, l'identità degli
attentatori non è mai stata determinata
Gli anni ruggenti
Durante gli anni venti, gli Stati Uniti vissero un periodo di prosperità economica. Molti settori
conobbero un notevole sviluppo, con l'eccezione dell'agricoltura che entrò in sofferenza per via
degli alti prezzi e dell'aumento vertiginoso del valore della terra. I prezzi furono stabili e il PIL
crebbe ad un tasso medio annuo del 3,2% dal 1918 al 1945. Nello stesso periodo, i salari dei
dipendenti raddoppiarono, al netto dell'inflazione, della disoccupazione e di orari più brevi.
Considerando 100 l'indice del 1918, il valore aumentò a 112 nel 1923, a 122 nel 1929, a 81 nel
1933 (il punto peggiore), a 116 nel 1940 e a 198 nel 1945.
Per gran parte degli anni 1920 gli Stati Uniti godettero di un periodo di sfrenata prosperità: i prezzi
dei beni agricoli e dei salari caddero alla fine della guerra, mentre nuove industrie (radio, cinema,
automobili e chimica) fiorirono. Nelle campagne lo standard di vita divenne sempre più lontano da
quello delle aree urbane e suburbane, che videro notevoli miglioramenti nella pianificazione
abitativa e urbana. Il boom venne riflesso dall'estensione del credito fino a livelli pericolosi, anche
nel mercato azionario, che crebbe fino a livelli record che
La popolazione si spostò dalle zone rurali alle città, rese più vicine dalla crescita nell'uso delle
automobili. Ci fu conseguentemente un rapido sviluppo del settore edilizio, necessario per far fronte
alla grande necessità di abitazioni e di opere pubbliche. Il boom stimolò il ricorso al credito, che
crebbe fino ad un livello pericoloso. Anche il mercato azionario raggiunse livelli abnormi: in
retrospettiva, dopo il Crollo di Wall Street del 1929 si capì che esso era pericolosamente
inflazionato.
Nel 1920, un emendamento della costituzione proibì la produzione e la vendita dell'alcool. Il
Proibizionismo durò fino al 1933, quando fu superato da un ulteriore emendamento.
Il Jazz divenne molto popolare tra i giovani (e veniva generalmente svilito come rumore dalle
generazioni più vecchie). Il ballo era uno svago popolare
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Wilson. Gli anni Venti
Dopo un lungo periodo di agitazioni (iniziato nel 1869), le donne statunitensi riuscirono ad ottenere
il diritto al voto. Le donne parteciparono alle elezioni presidenziali e per il Congresso del 1920.
I repubblicani al governo
Nelle presidenziali del 1920, il Partito Repubblicano tornò alla Casa Bianca grazie all'elezione di
Warren G. Harding, che promise un "ritorno alla normalità" dopo gli anni traumatici della I guerra
mondiale. Mentre in retrospettiva gli anni 1920 sono talvolta visti come l'ultimo respiro del
"capitalismo del Barone ladrone", il periodo vide in realtà un sempre maggior ruolo del governo
federale. Oltre al proibizionismo, il governo prese in carico nuovi poteri e doveri, come il
finanziamento e la supervisione del nuovo sistema autostradale. L'espansione federale della
fornitura di valuta portò ad una espansione senza precedenti del credito, che contribuì sia al boom
economico che alla successiva rovina.
L'amministrazione Harding venne scossa dallo scandalo di Teapot Dome. Sembrò come se il
presidente stesso rischiasse di venire coinvolto nella corruzione, ma Harding morì mentre era
ancora in carica, il 2 agosto 1923. Gli successe il suo vice presidente, Calvin Coolidge.
Coolidge era un uomo del New England, taciturno e onesto, che interpretò il suo ruolo tenendosi
fuori dal percorso di una economia in forte crescita. Venne eletto per un intero mandato nel 1924,
con lo slogan "Keep Cool With Coolidge."
Quando Coolidge rifiutò di ricandidarsi nelle presidenziali del 1928, il Partito Repubblicano
nominò allora l'ingegnere e Segretario al Commercio Herbert Hoover, che venne eletto con un
ampio margine. Hoover era generalmente considerato come uno dei più promettenti tecnocrati della
sua generazione. Fu l'unica persona eletta alla presidenza statunitense a non aver retto in precedenza
alcun incarico a livello nazionale o statale o a non essere stato un generale vittorioso in guerra.
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