I trattati di pace dopo la I Guerra mondiale_dandd

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I trattati di pace dopo la I Guerra mondiale (1919-1920)
Alla fine della I guerra mondiale, il 18 gennaio 1919, si aprì la Conferenza di Pace di Versailles, con la
partecipazione di settanta delegati delle ventisette nazioni vincitrici; gli sconfitti non parteciparono. A
presiedere fu il francese Clemenceau. Gli Usa furono rappresentati dal Presidente Wilson, che volle porre
alla base di tutti i trattati i suoi quattordici punti (leggili sul libro a p. ), ma in realtà questo non accadde:
prevalsero gli interessi personali e le rivalità tra stati. La Russia non fu invitata, ma fece presente agli Usa
che il diritto di autodeterminazione andava garantito non solo ai popoli coloniali dipendenti dalle nazioni
sconfitte, ma anche a quelli che venivano sfruttati sotto il giogo delle potenze europee, come l'Irlanda,
l'Egitto, l'India. I russi inoltre chiedevano che le potenze vincitrici rinunciassero non solo alle annessioni
forzate ma anche a chiedere i risarcimenti per i danni di guerra: sarebbero stati pagati dai popoli sconfitti
(Belgio, Polonia e Serbia), già allo stremo delle loro forze. La Russia era un problema per tutti: le potenze
vincitrici avrebbero voluto farne una loro colonia, ma poi scoppiò la rivoluzione d’ottobre. Si decise (la
Francia era contraria) di sostenere le forze della controrivoluzione (le armate bianche, formate da
monarchici, reazionari, democratici e conservatori) sperando nella loro vittoria.
I trattati sancirono i reciproci obblighi tra gli stati vincitori e gli stati sconfitti e potevano prevedere: multe
e sanzioni in denaro, diminuzioni del territorio (km quadrati in meno), alterazione dei confini, sottrazione
di risorse, protettorati, impedimenti di varia natura. Gli Usa avevano con Wilson, esigono che alla base
degli accordi ci siano i quattordici punti di Wilson
La potenza militarmente più forte, sul piano territoriale, appariva la Francia; su quello navale restava
l'Inghilterra. Il Giappone e gli Stati Uniti avevano dimostrato al mondo le loro potenzialità. La Francia
considerava la Germania il suo principale nemico e voleva indebolirla il più possibile. Gli anglo-americani
tendevano a preferire una Germania abbastanza forte, tanto da poter contrastare la Francia e soprattutto
la Russia sovietica, dove il comunismo si era affermato e poteva influenzare anche le masse operaie dei
paesi occidentali. Ecco i trattati più importanti:
1. Trattato con la Germania: Trattato di Versailles (28 giugno 1919)
La Germania perde complessivamente circa un ottavo del suo territorio (i tedeschi riuscirono comunque a
conservare circa 100.000 kmq di terre polacche). Le perdite maggiori le subì all'estero. In Africa la
Tanzania e il Togo furono assegnati agli inglesi; il Camerun passò alla Francia; la Namibia al Sudafrica; il
Ruanda-Burundi al Belgio. In Asia invece una parte della Nuova Guinea passò all'Australia; l'isola di Samoa
alla Nuova Zelanda; le isole Marshall, Marianne e Caroline rimasero al Giappone, che pretendeva anche lo
Shantung, sottratto dai tedeschi alla Cina. Anche la Cecoslovacchia ampliò il proprio territorio a spese
della Germania e i Sudeti rimasero in territorio ceco (sappiamo poi che la Germania aprirà la “questione
dei sudeti” nel marzo 1938, quando occuperà Praga). Viene creato il “corridoio di Danzica”, cioè uno
sbocco sul mare per la Polonia; si separa così la Prussia orientale dalla Germania e parte del territorio
tedesco va alla Polonia (Hitler invaderà la Polonia il 1° settembre del 1939, dando il via alla II GM).
La Francia, oltre ad essersi ripresa Alsazia e Lorena, ottenne la possibilità di sfruttare le miniere di
carbone della Saar, che per quindici anni sarebbe passata sotto l'amministrazione della Società delle
Nazioni. Inoltre la Francia chiese e alla Germania una cifra astronomica: 600 miliardi di marchi-oro.
Siccome le altre potenze alleate temevano un eccessivo indebolimento della Germania, si finì col decidere
soltanto la prima rata: 20 miliardi di marchi-oro, lasciando che la somma globale fosse stabilita da
un'apposita commissione. Oltre a ciò la Germania doveva consegnare alla Francia una grande quantità di
bestiame, di navi mercantili e di materiale ferroviario. Venne lasciatoalla Germania un esercito autonomo
di almeno 100.000 uomini. La maggior parte delle navi tedesche venne affondata in Inghilterra; una
piccola parte venne consegnata alla Francia; un'altra piccola parte rimase alla Germania, ma senza
sottomarini. Le furono vietati anche gli aerei militari, i carri armati e le armi chimiche. Poteva però
conservare le fortificazioni sulla frontiera orientale e continuare ad occupare i paesi baltici in funzione
antisovietica (non ci riuscì). Nel giugno del 1919 la Germania fu costretta ad accettare il trattato di
Versailles senza porre condizioni.
2. Trattato di Saint Germain: con l’Austria (10 settembre 1919)
L'Austria fu costretta a riconoscere le frontiere dell'Ungheria, della Polonia, della Cecoslovacchia, della
Jugoslavia. Perse anche la marina da guerra e commerciale dell'Adriatico e del Danubio e non poté
disporre di più di 30.000 militari. Croazia, Slovenia, Bosnia ed Erzegovina passarono formare con la Serbia
il nuovo stato di Jugoslavia. Boemia e Slovacchia (a maggioranza cattolica)costituirono il nuovo stato di
Cecoslovacchia. Trentino, l’Alto Adige e l’Istria passarono all’Italia, rappresentata dai ministri Orlando e
Sonnino. Dovette però rinunciare alla Dalmazia e alla città di Fiume, che passarono alla Jugoslavia. I
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ministri si appellarono all’autodecisione dei popoli, uno dei punti di Wilson, e anche al segreto Trattato di
Londra (1915) per il quale avrebbero dovuto ricevere anche la Dalmazia. Non furono accontentati e
lasciarono la conferenza per protesta.
3. Trattato di Neully: con la Bulgaria (27 novembre 1919)
Alla Bulgaria viene tolta la Macedonia, che viene divisa tra Grecia e Jugoslavia e anche 11.000 kmq di
territorio a vantaggio di Romania, Jugoslavia e Grecia, al punto che la Bulgaria perse lo sbocco sull'Egeo.
L'esercito non doveva superare le 20.000 unità. Pesanti furono le riparazioni in oro, bestiame e carbone.
4. Trattato di Trianon: con l’Ungheria (4 giugno 1920)
L’Ungheria divenne indipendente, così come gli ex territori russi affacciati sul Mar Baltico: Finlandia,
Lettonia, Lituania ed Estonia.
5. Trattato di Sèvres: con la Turchia (10 agosto 1920)
La Palestina, assieme alla Transgiordania, furono tolte alla Turchia e affidate alla Gran Bretagna, che
avrebbe avuto il mandato su questi paesi per avviarli alla pace e alla democrazia. Siria e lLibano furono
assegnate alla Francia. Gli stretti del Bosforo e dei Dardanelli rimasero comunque sempre aperti a tutte le
navi mercantili e militari, anche se di fatto questa zona fu controllata dagli alleati e soprattutto dagli
inglesi.Successivamente alla guerra tra Grecia e Turchia, guidata da Mustafa Kemal (Ataturk= padre dei
turchi), che espulse le forse greche dai territori turchi, il nuovo governo turco decise di rigettare il
recente Trattato di Sèvres e firmane un altro nel 1923: il Trattato di Losanna. Questo sancì i confini
tra Grecia, Bulgaria e Turchia, oltre a determinare la fine di ogni pretesa turca su Cipro, Iraq e Siria.
La Società delle Nazioni
Wilson propose una strategia pe regolare il dopoguerra: istituire un organismo, coordinato da Usa, Regno
Unito, Francia, Italia e Giappone, che avrebbe gestito i possedimenti del blocco austriaco-germanico e
impedito una nuova guerra, imponendo soluzioni pacifiche ad eventuali conflitti. L’arma scelta per punire
gli stati più irrequieti, che avessero turbato la pace, era la sanzione economica. L’organismo si chiamò
“Società delle nazioni” ed ebbe sede in Svizzera (stato neutrale), a Ginevra.
Il nuovo organismo però era destinato al fallimento: non aveva un esercito per imporre il rispetto delle
regole stabilite e il Presidente Wilson non riuscì a convincere il Parlamento americano a farne parte.
Purtroppo rimase uno strumento in mano dei francesi e degli inglesi per ribadire il loro dominio in Europa.
Gli stessi Usa non trovarono alcun vero vantaggio dal trattato di Versailles, in quanto non erano riusciti a
far includere il principio della "libertà dei mari". Sicché persino loro non firmarono l’adesione e anzi
cominciarono a considerare del tutto insignificante la Società delle Nazioni, da cui presto uscirono,
preferendo aiutare la Germania sul piano sia bellico che industriale.
Il Giappone chiese d'inserire nello Statuto della Società delle Nazioni un articolo speciale che affermasse
l'uguaglianza delle razze. Ebbene, gli Usa, pur di non inserire questo articolo, che avrebbe leso il privilegio
occidentale di dominare in Asia e nel resto del mondo, concessero al Giappone di possedere lo Shantung,
determinando così il rifiuto della Cina di firmare il trattato di pace. Il Giappone, pur non partecipando
fattivamente alla Conferenza di pace, riuscì non solo a impadronirsi di tutte le colonie tedesche in Asia, ma
anche a imporre un trattato capestro alla Cina, a imporre il proprio monopolio commerciale in quasi tutto
il Pacifico e nei mercati asiatici, affacciandosi anche sulle coste dell'America centro-meridionale. Ed era
sua ferma intenzione occupare l'estremo oriente sovietico. I sette decimi della popolazione mondiale
erano stati asserviti da Francia, Inghilterra e Giappone. I tedeschi non sarebbero stati in grado di
rispettare le punizioni inflitte e maturarono lentamente un sentimento di rivalsa, che Hitler cavalcò.