PROGETTO DI RICERCA SINDROME DI TURNER: TERAPIA CON GH E INFLUENZA DEL GENE SHOX Coordinatore del progetto: Prof.ssa Laura Mazzanti Ambulatorio di Malattie Rare, Sindromologia ed Auxologia; U.O. Pediatria Pession, Dipartimento della Salute della Donna e del Bambino. Premesse La Sindrome di Turner è caratterizzata dall’assenza parziale o totale di uno dei cromosomi sessuali con o senza linee cellulari in mosaico, e colpisce esclusivamente il sesso femminile. La prevalenza è di 1 caso su 2500 nate vive. I segni clinici caratteristici sono ampiamente variabili: ritardo di crescita con diminuita satura definitiva, disgenesia gonadica con infertilità o alternativamente una prematura insufficienza ovarica, ed alcuni segni del fenotipo esterno. Nella Sindrome di Turner si possono evidenziare problematiche a livello multisistemico, che necessitano di attento follow up e l’attuazione di azioni preventive per assicuare una buona condizione di salute in età adolescenziale ed adulta, ed una normale aspettativa di vita. Difetto di crescita - La causa del ritardo di crescita non è nota, ma si pensa che si tratti di un difetto primitivo dell’osso. Geni determinanti la statura sono localizzati sulle braccai corte del cromosoma X (Xp22) e Y (Yp11). Numerosi studi hanno riportato un significativo guadagno staturale e un decisivo miglioramento della statura definitiva con il trattamento dell’ormone della crescita (GH), usato ad alte dosi e per lunghi periodi di tempo. E’ dimostrato che un inizio precoce di terapia con GH permette un migliore guadagno staturale. Dati preliminari indicano inoltre che un inizio precoce è più efficace, non rischioso e permette di poter progredire nella pubertà ad un’età più fisiologica. Avviamento della pubertà – L’assenza dello sviluppo puberale spontaneo è un segno clinico comune; circa il 30% delle bambine ha qualche segno di sviluppo. In via definitiva comunque circa il 90% dei soggetti va incontro ad insufficienza ovarica. L’induzione della pubertà con estrogeni deve riflettere il normale processo puberale e lo schema terapia va individualizzato. Studi recenti hanno evidenziato che l’inizio degli estrogeni attorno ai 12 anni non interferisce con l’effetto positivo del GH sulla crescita. Un dato che si è visto influenzare negativamente la statura definitiva è la precoce comparsa di menarca spontaneo. Progetto di ricerca Determinazione dell’influenza del gene SHOX sulla statura definitiva La bassa statura è la caratteristica fenotipica più comune nella Sindrome di Turner e riconosce molteplici cause: fattori genetici, quali l’aploinsufficienza del gene SHOX (Short Stature Homeobox gene), localizzato a livello della regione pseudoautosomica in Xp22.3 e Yp11.3). L’aploinsufficienza di SHOX, gene dose-dipendente, sembra essere il principale fattore causale del disturbo di crescita di questi soggetti. In particolare nella sindrome di Turner la monosomia dei geni presenti sul cromosoma X comporta, molto probabilmente l’elevata letalità embrionale, la disgenesia gonadica e la bassa statura. Quest’ultima caratteristica è verosimilmente correlata alla presenza di una sola copia del gene SHOX. Lo studio verrà condotto attraverso una stretta collaborazione tra Ambulatorio di Malattie Rare Pediatriche ed Auxologia, diretto dalla Prof. Laura Mazzanti, ed il Laboratorio di Genetica Molecolare di cui è responsabile la Dr.ssa Lilia Baldazzi. Pazienti e Metodi Pazienti - La casistica attuale si compone di 153 soggetti con sindrome di Turner seguite in follow-up presso l’Ambulatorio di Malattie Rare Pediatriche ed Auxologia del Policlinico ospedaliero-universitario S.Orsola-Malpighi, che hanno raggiunto la statura finale, suddivisi nei seguenti gruppi: Gruppo A - 22 soggetti senza alcun trattamento per implementare la crescita (gruppo storico di controllo), se non la terapia sostitutiva con estro-progestinici introdotti in età puberale. 131 pazienti sottoposte a terapia con GH per 6.7 ± 2.92 anni (range 2-13.4) a dosi varianti tra 45-50 g/kg/die, sono state suddivise in base agli anni di terapia con GH: Gruppo B - 52 pazienti trattate per meno di 6 anni di terapia Gruppo C - 79 pazienti trattate per un periodo superiore o uguale a 6 anni. Metodi di valutazione: 1. Valutazione auxo-antropometrica pre-terapia ed al raggiungimento della statura finale (SF), i dati accrescitivi verranno espressi in centimetri ed in SDS. Le misure sono state rilevate con strumentazione a lettura digitale fornita dalla “Harpenden e Holtain” Antropometric Instruments London. Gli strumenti utilizzati di volta in volta sono stati: lo statimetro, il tavolo per la statura seduta, l’antropometro a branche ricurve oppure diritte e lo “sliding caliper”. 2. Valutazione dismorfologica per la valutazione del fenotipo, esterno ed interno. 3. Analisi citogenetiche e Molecolari a. Analisi citogenetica - Il cariotipo costituzionale è stato determinato su colture di sangue periferico, riportando per ogni caso di mosaicismo anche le percentuali delle diverse linee cellulari. Negli anni più recenti, quando ritenuto utile, l’analisi citogenetica tradizionale è stata accompagnata da analisi di ibridazione in situ, la FISH, eseguita con sonde specifiche per i cromosomi X ed Y. b. Analisi molecolare - Per la quantificazione del gene SHOX è stata utilizzata l’MLPA (Multiplex ligation dependent probe amplification). Si tratta di un’indagine di laboratorio di tipo quantitativo, ovvero una PCR fluorescente mediante la quale è possibile valutare le variazioni del numero di copie target predefinite. Questa tecnica si basa principalmente sull’utilizzo di sonde oligonucleotidiche complementari a determinate sequenze geniche, formate ognuna da due oligonucleotidi che si ibridano a regioni adiacenti alla sequenza target e che vengono successivamente uniti mediante “ligazione” enzimatica. La metodica fornisce risultati in tempi nettamente migliori rispetto a quelli del cariotipo, e per di più con una sensibilità significativamente maggiore. Nel nostro studio è stata utilizzata l’MLPA per quantificare la dose di SHOX presente nel genoma delle pazienti selezionate presso il nostro Ambulatorio, mediante l’uso di kit contenenti 30 sonde. Esse si legano a 34 regioni specifiche per i cromosomi X e Y, la maggior parte localizzate nelle regioni Xp22.32 e Yp11.3, evidenziando l’eventuale aploinsufficienza di una di esse. In particolare le nostre sonde avevano come bersaglio geni presenti sulla regione PAR1 a livello delle estremità del braccio corto del cromosoma X, altri a livello centromerico, altri ancora a livello della regione PAR2 e Xq2.5. Il razionale di utilizzare un numero di sonde così cospicuo è quello di fornire un dato il più accurato possibile sulle caratteristiche del cromosoma. 4. Elaborazione dei dati citogenetici e molecolari presso il Laboratorio di Genetica molecolare (responsabile: Dott.ssa L. Baldazzi). I biologi (in particolare la dott.sa A. Nicoletti) hanno raccolto tutti i cariotipi delle nostre pazienti con mosaico con le percentuali specificate. Nel caso in cui mancasse questo dato è stata eseguita l’MLPA (Multiplex Ligation Dependent Probe Amplification). Chiaramente, avendo utilizzato due metodiche differenti dal punto di vista tecnico, essendo l’indagine del cariotipo un esame citogenetico e l’MLPA un’indagine molecolare, il metodo utilizzato è di tipo empirico. 5. Analisi statistica Tutte le misure riportate sono state calcolate in SDS rispetto alla popolazione generale (Prader et al. 1989). La statura in SDS è stata inoltre calcolata sugli standards specifici per la sindrome di Turner. Per l’analisi statistica è stato utilizzato un personal computer IBM ed ANOVA test e l’analisi della regressione multipla generale. Il numero delle pazienti verrà man mano implementato aggiungendo raggiungimento della loro statura definitiva. soggetti al Il nostro studio si propone i seguenti obiettivi: 1. Valutazione della possibile esistenza di una correlazione tra la dose di SHOX e la statura definitiva nella Sindrome di Turner. 2. Definizione di un cut off ipotetico di dose di SHOX oltre il quale sia possibile fornire ai genitori ed al paziente stesso una previsione di crescita staturale e di raggiungimento della SF in centimetri più soddisfacente rispetto a chi possiede un valore al di sotto del cut-off stesso. Essendo infatti la SF uno dei parametri più compromessi per questa condizione, ed enormemente incisivo sulla qualità di vita di chi ne è portatore, è evidente che potere fornire un’informazione più precisa dell’evoluzione dell’accrescimento risulta essere un dato molto rilevante. 3. Possibilità di scelta del modo più accurato di come e quando avviare la terapia con GH utilizzando questo parametro. 4. E’ noto che la presenza di una dose di SHOX maggiore di 1 induce una maggiore probabilità di menarca spontaneo e parallelamente espone ad un maggior rischio che la crescita staturale sia influenzata negativamente da una precoce saldatura epifisaria legata alla pubertà. Il contributo in centimetri della dose di SHOX sulla statura, potenzialmente favorito da un maggior quantitativo del gene, potrebbe essere antagonizzato dall’effetto negativo del menarca sulla crescita. Un ulteriore obiettivo dello studio sarà la valutazione degli effetti sulla statura definitiva di agonisti dell’LHRH per frenare l’avvio della pubertà nei soggetti con pubertà spontanea e dose SHOX maggiore di 1. Prof.ssa L. Mazzanti, responsabile Ambulatorio di Malattie Rare, Auxologia e Sindromologia