La sindrome di Leri-Weill: una diagnosi essenzialmente clinica Leri

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Rivista Italiana di Genetica e Immunologia Pediatrica - Italian Journal of Genetic and Pediatric Immunology
Anno I numero 3 - ottobre 2009 | direttore scientifico: Carmelo Salpietro - direttore responsabile: Giuseppe Micali
La sindrome di Leri-Weill: una diagnosi essenzialmente clinica
Leri-Weill syndrome: a clinical diagnosis
Vanessa Raffa, Silvio Mazziotti *, Giovanni Stroscio *, Giovanna Elisa Calabrò, Donatella Comito, Antonella Talenti, Antonino Randazzo, Sara Manti,
Emanuela Moschella, Federica Sancetta, Valeria Ferraù, Maria Concetta Cutrupi, Silvana Briuglia
* UOC Radiodiagnostica, Dipartimento di Scienze Radiologiche, Università di Messina
Dipartimento di Scienze Pediatriche, UOC Genetica e Immunologia Pediatrica, Università di Messina
Abstract
We describe a case of 21 years old girl, born at term by normal pregnancy.
At 3 years old she was treated with GH hormone for short stature, without
improvement. X-ray of skeleton showed Madelungs deformity and a short
radius with dorsal and lateral bowing.
Similar but less severe alterations occur in the tibia and fibula.
Clinical and radiographic data were suggestive for the diagnosis of Leri-Weill
syndrome.
Leri-Weill syndrome is an autosomal dominant form of mesomelic dysplasia
characterized by lower legs and by bilateral Madelung deformity of the wrists.
Approximately 77% of individuals with LWS have mutations in the SHOX
gene.
Riassunto
Descriviamo il caso di una ragazza di 21 anni, nata a termine da gravidanza
fisiologica. All’età di 3 anni per la bassa statura è stata trattata con GH senza
beneficio.
Le radiografie dello scheletro hanno evidenziato una deformità di Madelung
(deformità delle ossa antibrachiali) e un radio con alterazioni a livello laterale e
dorsale.
Simili, ma meno severe, sono le alterazioni a livello della tibia e della fibula.
I dati clinici e radiologici suggeriscono una diagnosi di sindrome di Leri-Weill.
La sindrome di Leri-Weill è una displasia mesomelica, autosomica dominante
caratterizzata da gambe corte, deformità bilaterale di Madelung a livello dei
polsi. Approssimativamente il 77% dei soggetti ha una mutazione a livello del
gene SHOX.
Caso Clinico
Descriviamo il caso di una ragazza di 21 anni. Genitori non consanguinei. Nata
pretermine, da gravidanza fisiologica ed esitata in TC.
Fenomeni neonatali nella norma. Alla nascita diagnosi di lussazione dell’anca sx.
All’età di 3 anni riscontro di bassa statura (-3DS), età ossea ritardata e deficit
parziale di GH per cui è stata avviata terapia sostitutiva per 2 anni circa con scarso
beneficio.
Effettuava Rx scheletro che documentava a livello degli arti: "displasia
metafisoepifisaria.
Si rileva marcata ipoplasia dei nuclei epifisari cefalici dei femori con irregolarità del
trofismo della fisi e deformazione dello sterno. Un reperto analogo si rileva a
caricodell’estremità distale del radio e dell’ulna.
I metacarpi appaiono tozzi. Non alterazioni del rachide e del cranio”.
Nel corso degli anni la piccola è stata sottoposta a diversi interventi di
allungamento degli arti.
Effettuava rx arti sx: “lussazione dell’anca, estremo cefalico del femore appiattito,
omero con deformazione dell’estremo cefalico.
Arto inferiore con esiti di pregresso intervento di allungamento con grave quadro di
ipotrofia scheletrica degli elementi dell’articolazione tibio-peroneo-astragalica”.
L’esame obiettivo mostrava: statura 140 cm, tetra-brachimelia mesomelica con
deformità tipo Madelung degli arti superori.
Tutti i dati ci hanno permesso di fare diagnosi di Malattia di Leri-Weill.
L’indagine genetica per le mutazioni del gene SHOX ha dato esito negativo.
Discussione e Conclusioni
La malattia di Leri-Weill è una discondrosteosi caratterizzata da un ritardo staturale
piuttosto modesto, micromelia di tipo mesomelico dei quattro arti e particolare
deformità delle ossa antibrachiali sovrapponibili a quelle delle deformità di
Madelung. Nella malattia di Leri-Weill, i movimenti articolari del gomito sono ridotti,
l’avambraccio è corto, il polso è tipico ”a dorso di forchetta”, le ginocchia sono vare e
le gambe sono corte. L’intelligenza è normale e la trasmissione è di tipo autosomico
dominante. Il quadro clinico si manifesta di solito intorno alla prima decade di vita,
quando si fa più evidente il ritardo staturale e compaiono le tipiche alterazioni del
polso. Solo nell’adulto il fenotipo della malattia si manifesta nella sua interezza. La
diagnosi è basata essenzialmente su criteri clinici e radiologici. Nel 77% dei pazienti
con malattia di leri-Weill è stata individuata una mutazione a carico del gene SHOX.
Il gene Shox è espresso nelle cellule osteogeniche, tuttavia la sua espressione è
descritta anche a livello muscolo scheletrico, cardiaco e nei fibroblasti del midollo
osseo. Studi che coinvolgono pazienti con bassa statura e con parziale delezione
dei cromosomi sessuali identificano il gene SHOX nella regione pseudoautosomica
del cromosoma X e Y. Il caso insegna ancora una volta l’importanza della diagnosi
clinica e radiologica nei pazienti affetti da displasia scheletrica, al fine di inquadrare
precocemente quelle forme di bassa statura apparentemente idiopatiche.
Bibliografia
1 G. Canepa - Stella G.Trattato di Ortopedia Pediatrica Vol II 2002
2 Shears dJ, vassal HJ, goodman Fr, Palmer rW, reardon W, superti-Furga A, et al.
Mutation and deletion of the pseudoautosomalgene sHocause leri-Weill
dyschondrosteosis. Nat genet. 1998;19:70-3.
Trimestrale di divulgazione scientifica dell'Associazione Pediatrica di Immunologia e Genetica
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