Italia: L’adozione di riforme strutturali più articolate e il risanamento dei conti pubblici consolideranno la ripresa dell’economia italiana 09/05/2011 - L’economia italiana continua a recuperare dopo la gravissima recessione in cui era entrata assieme a gran parte degli altri paesi OCSE, secondo un nuovo rapporto OCSE. Tuttavia si può fare di più per migliorare in modo duraturo la situazione economica dell’Italia. Il rapporto propone un insieme mirato di politiche macroeconomiche e strutturali che prese nel complesso potrebbero aiutare una crescita più sostenuta, contribuendo al risanamento dei conti pubblici. Lo Studio economico dell’OCSE sull’Italia, presentato oggi a Milano dal Segretario Generale dell’OCSE Angel Gurría e dal Ministro dell’Economia e delle Finanze dell’Italia Giulio Tremonti, afferma che il vigore della ripresa è incerto. “L’economia italiana si sta riprendendo e noi concordiamo con il governo nell’attenderci per l’anno prossimo una crescita leggermente migliore di quest’anno”, ha dichiarato Angel Gurría. “Non dobbiamo tuttavia sottovalutare il lavoro che resta da svolgere. L’Italia deve ancora fare dei passi in avanti per rafforzare la crescita e diminuire il rischio di futuri shock economici” (leggere il discorso). Per quanto concerne la politica di bilancio, l’OCSE ritiene che l’Italia si sia dotata di un quadro soddisfacente per la programmazione triennale della spesa e delle entrate totali e rileva che il periodo 2011-13 costituirà un importante banco di prova. Il basso livello dell’indebitamento del settore privato limita l’impatto potenziale dell’instabilità finanziaria sull’economia italiana. L’obiettivo di portare il disavanzo complessivo al di sotto del 3 per cento del PIL, come richiesto dalle regole dell’Unione europea applicabili ai paesi che hanno adottato la moneta unica, è raggiungibile; richiede tuttavia il rispetto del piano di contenimento della spesa, afferma l’OCSE. Ulteriori interventi sul prelievo potrebbero rivelarsi necessari, qualora si verificasse un rallentamento nel conseguimento degli obiettivi, a cominciare da misure di ampliamento della base imponibile. Con riferimento alle politiche strutturali, l’OCSE sostiene che l’Italia dovrebbe portare a termine l’attuale processo di liberalizzazione nel settore dei servizi e prendere in considerazione la possibilità di estenderlo ad altri ambiti, in particolare i trasporti e i servizi locali. Un capitolo specificamente dedicato all’istruzione superiore in Italia spiega come la legge per la Legge sull’Università approvata di recente si concentri a giusto titolo sul miglioramento della gestione delle università pubbliche. In particolare essa accresce il livello qualitativo degli organi di governo, separando la gestione amministrativa dall’attività didattica e di ricerca, e rafforzando i meccanismi di valutazione. Tutto questo aumenterà l’efficacia delle misure orientate a rafforzare l’istruzione universitaria in Italia, riguardanti ad esempio le procedure di assunzione e i percorsi di carriera. L’OCSE incoraggia l’Italia a prendere in considerazione la possibilità di aumentare progressivamente le tasse universitarie prestando dovuta attenzione alle condizioni socioeconomiche degli studenti. Questa misura andrebbe associata all’introduzione di un nuovo sistema di prestiti agli studenti rimborsabili sulla base del reddito futuro effettivamente percepito, al fine di moderarne gli effetti sui meno abbienti. “In un’ottica di lungo periodo, un sistema di istruzione universitaria di massa richiede un maggiore contributo finanziario da parte degli studenti, i quali sono, dopotutto, i principali beneficiari.” “Necessita, in altre parole, di un aumento delle tasse universitarie,” ha dichiarato Angel Gurría. “Le nuove tasse non possono né devono essere introdotte in modo affrettato e senza un dibattito di largo respiro; pur tuttavia, la nostra raccomandazione è che queste tematiche entrino a far parte dell’agenda politica.” Un altro capitolo monografico esorta l’Italia a concentrarsi sull’individuazione di modi economicamente efficienti per conseguire obiettivi ambientali, soprattutto attraverso adeguati meccanismi di determinazione dei prezzi. Un ricorso maggiore e migliore a imposte e tariffe ambientali, ad esempio nel settore idrico e in quello della gestione dei rifiuti, potrebbe contribuire al raggiungimento di tali finalità. Occorre tuttavia prendere in considerazione anche la possibilità di privatizzare alcuni di questi servizi locali, istituendo nel contempo autorità di regolamentazione nazionali dotate di poteri adeguati. Ulteriori informazioni in merito allo Studio sulla situazione economica dell’Italia, comprese le proiezioni preliminari di crescita, sono disponibili qui. Una serie rivista di previsioni per il PIL sarà pubblicata nell’Economic Outlook dell’OCSE il 25 maggio 2011.