Corso di Farmacologia AA 2012-2013 : secondo semestre 26-feb mar 15:45-17:15 Anestetici generali 28-feb gio 14:00-15:30 Curari; Anestetici locali 05-mar mar 15:45-17:15 Terapia dell’ansia e dell’insonnia 07-mar gio 14:00-15:30 Farmaci antidepressivi e stabilizzanti dell'umore 12-mar mar 15:45-17:15 Terapia del dolore: oppioidi endogeni e farmaci oppiacei; dolore neuropatico 14-mar gio 14:00-15:30 Farmaci antipsicotici 19-mar mar 15:45-17:15 Terapia della malattia di Parkinson 21-mar gio 14:00-15:30 data libera per eventuale recupero 09-apr mar 15:45-17:15 Terapia delle demenze neurodegenerative 11-apr gio 14:00-15:30 Farmaci antiepilettici 16-apr mar 15:45-17:15 Introduzione alla chemioterapia; beta-lattamine 18-apr gio 14:00-15:30 Sulfamidici e chinoloni 23-apr mar 15:45-17:15 Antibiotici attivi sulla sintesi proteica; aminoglicosidi 30-apr mar 15:45-17:15 Antibiotici attivi sulla sintesi proteica; tetracicline, macrolidi, amfenicoli 02-mag gio 14:00-15:30 Antivirali 07-mag mar 15:45-17:15 Antitumorali 09-mag gio 14:00-15:30 Farmaci del sistema immunitario e cortisonici 14-mag mar 15:45-17:15 Terapia dell’ulcera; farmaci antiemetici 16-mag gio 14:00-15:30 Terapia dell’osteoporosi 21-mag mar 15:45-17:15 Insulina e ipoglicemizzanti orali 23-mag gio 14:00-15:30 Farmacogenetica 28-mag mar 15:45-17:15 Farmacologia clinica 30-mag gio 14:00-15:30 data libera per eventuale recupero 04-giu mar 15:45-17:15 data libera per eventuale recupero Anestesia generale Lo stato di anestesia generale comprende: Analgesia Amnesia Perdita della coscienza Perdita dei riflessi sensori e vegetativi Rilassamento della muscolatura scheletrica CARATTERISTICHE DELL’ANESTETICO IDEALE - Induzione rapida e piacevole - Variazioni rapide nella profondità dell’anestesia - Rilassamento adeguato della muscolatura scheletrica - Elevato indice terapeutico - Assenza di effetti tossici Anestesia generale •Medicazione preanestetica •Anestesia bilanciata Bloccanti neuromuscolari Analgesici Anestetici endovenosi Anestetici inalatori MEDICAZIONE PRE-ANESTETICA : SCOPI DIMINUIRE ANSIETA’ PRODURRE AMNESIA RIDURRE LA QUANTITA’ DI ANESTETICO RIDURRE ALCUNI EFFETTI COLLATERALI: SALIVAZIONE BRADICARDIA TOSSE VOMITO POST-OPERATORIO VOLUME E ACIDITA’ DEL CONTENUTO GASTRICO MEDICAZIONE PRE-ANESTETICA : FARMACI SEDATIVI DIAPAZEN -LORAZEPAM BARBITURICI: -MIDAZOLAM -PENTOBARBITAL I.V. ANTIISTAMINICI ANTI H-1 ANALGESICI OPPIACEI ANTIEMETICI FENOTIAZINE ANTICOLINERGICI: SECREZIONI BRONCHIALE E SALIVARE ATTIVITA’ DEL VAGO: PREVENIRE LA BRADICARDIA RIFLESSA ANTIACIDI BUTIRROFENONI RANITIDINA OMEPRAZOLO ANESTETICI INALATORI Campagna et al., NEJM 2003 STADI DELL’ANESTESIA I STADIO dell’analgesia senza amnesia II STADIO Paziente appare eccitato- delirio- amnesia Respiro irregolare Vomito presente Deve essere il piu’ breve possibile III STADIO Anestesia chirurgica Respiro regolare Perdita di tutti i riflessi muscolari IV STADIO Depressione midollare Depressione dei centri vasomotori Depressione dei centri respiratori Se non c’è supporto: coma e morte SENSIBILITA’ DIFFERENZIALE DI POPOLAZIONI NEURONALI AGLI ANESTETICI Depressione delle cellule della sostanza gelatinosa nelle corna post. Del midollo spinale: sono le piu’ sensibili agli anestetici. questo effetto contribuisce allo stadio I -Analgesia Facilitazione della trasmissione eccitatoria: effetto disinibitorio. compare a concentrazioni piu’ alte - stadio II - Eccitazione Depressione delle vie ascendenti della formazione reticolare e soppressione dei riflessi spinali: anestesia chirurgica- stadio III – Stadio Chirurgico Depressione dei neuroni dei centri respiratori e vasomotori (sono i piu’ resistenti) - stadio IV- Depressione Substrati neuroanatomici per gli anestetici generali delirio sedazione amnesia (ippocampo) (Medullary reticular formation) perdita della coscienza ipnosi analgesia Paralisi muscolare Nuclei appartenenti al Sistema Attivante Ascendente Facilitazione talamo-corticale- ACh: •pedunculopontine (PPT) ACh •laterodorsal tegmental nuclei (LDT) Ach Attivazione corticale: monoamine, peptidi, ACh •tuberomammillary nucleus (TMN) H, •A10 (DA) •dorsal and median raphe nuclei (5-HT) •locus coeruleus (LC) (NA) •lateral hypothalamus (LH) orexin, •Basal forebrain (BF) ACh. LDT (ACh) PPT (ACh) Saper et al., Nature 2005 MECCANISMO D’AZIONE DEGLI ANESTETICI INALATORI Sono modulatori allosterici di diversi recettori ionotropici: GABA potenziano la trasmissione inibitoria • GABAergica mediata da GABAA • e glicinergica inibiscono la trasmissione eccitatoria • glutammatergica mediata da AMPAr e NMDAr • colinergica mediata da recettore nicotinico (nAChR) glutamate Campagna et al., NEJM 2003 MECCANISMO D’AZIONE DEGLI ANESTETICI INALATORI •Attivano i canali del K+ , iperpolarizzando i neuroni • Interagiscono con proteine coinvolte nei meccanismi di rilascio neurotrasmettitoriale – SNAP-25, syntaxin, synaptobrevin FARMACOCINETICA Durante la somministrazione di un anestetico: 1. La sua tensione nel sangue aumenta tendendo verso quella del gas inspirato, dapprima rapidamente poi più lentamente 2. Aumenta la sua tensione nei tessuti tendendo verso la tensione nel sangue arterioso 3. La tensione aumenta più rapidamente nei tessuti in cui è maggiore il flusso sanguigno FARMACOCINETICA La velocità di induzione dell’anestesia dipende dai seguenti fattori 1. Concentrazione del farmaco nel gas inspirato 2. Ventilazione polmonare: Iperventilazione o ipoventilazione 3. Trasporto alveoli-sangue - solubilità dell’anestetico nel sangue coefficiente di ripartizione sangue/gas: nel gas inspirato e nel sangue sono uguali [A]s [A]g quando le due PP - velocità con cui il sangue fluisce attraverso i polmoni - tensione dell’anestetico nel sangue arterioso e in quello venoso-misto 4. Velocità di passaggio sangue-cervello - flusso ematico tissutale - gradiente di concentrazione (PP) nel sangue e nel cervello - solubilità dell’anestetico nei tessuti (più è solubile più lenta è l’induzione) Velocità di induzione e risveglio: dipendono dalla velocità di variazione della tensione nel sangue e nel cervello POTENZA DI UN ANESTETICO MAC Concentrazione alveolare minima di un anestetico che, alla pressione di una atm, produce l’immobilità nel 50% dei pazienti esposti ad uno stimolo nocivo. DOSE ANESTETICA 1.3 MAC PROTOSSIDO D’AZOTO N2O - bassa solubilita’ nel sangue - mac 105: l’anestesia avrebbe un andamento prevedibile solo se somministrato in condizioni iperbariche (O2: 1,2 atm in una camera a pressione) - 80% in O2: perdita di coscienza - 20% in O2 : analgesia paragonabile a quella indotta dalla morfina (odontoiatria, partoanalgesia) utile come coadiuvante (al 70% in O2) permette di ridurre la concentrazione degli altri anestetici piu’ potenti mac : 0,75% 0,29% alotano 1,68% 0.6% enfluorano 1,15% 0,5% isofluorano -DEPRESSIONE RESPIRATORIA MENO PROFONDA E RISVEGLIO RAPIDO PROTOSSIDO D’AZOTO N2O Effetti collaterali: Protossido d’azoto può essere scambiato con N2 nelle cavità del nostro organismo contenenti aria. Tuttavia, avendo minore coefficiente di ripartizione sangue/gas rispetto ad N2, il protossido entra nelle cavità più rapidamente di quanto esca l’ N2, aumentando volume o pressione della cavità. Il protossido d’azoto va evitato nelle condizioni di - ostruzione dell’orecchio medio - pneumotorace - ostruzione di un ansa intestinale - presenza di emboli d’aria ALOTANO - MAC 0.75 si puo’ facilmente variare la profondita’ dell’anestesia - non ha ampio margine di sicurezza; depressione diretta del miocardio - gittata pressione arteriosa inibizione tachicardia riflessa in risposta all’ipotensione - cuore: gittata frequenza: attivita’ vagale dovuta alla dell’ attivita’ simpatica aritmie sensibilizzazione del cuore alle catecolamine - depressione respiratoria: richiede ventilazione assistita - potenziamento dell’effetto dei curari ALOTANO - flusso renale e filtrazione glomerulare - nausea e vomito post-operatorio - non irrita la laringe - non da’ broncospasmo - perdita regolare e rapida della coscienza - Velocità media di risveglio - Esposizioni ripetute inducono epatotossicità di tipo idiosincrasico. Tale effetto non si osserva nei bambini - Rara ipertermia maligna ENFLUORANO - mac 1.68 - pressione arteriosa: vasodilatazione periferica - non da’ bradicardia - minor incidenza di aritmie - non sensibilizza il cuore alle catecolamine - depressione respiratoria : si rende necessaria la respirazione assistita - broncodilatazione con - potenzia i curari: induce rilassamento della muscolatura scheletrica - nausea e vomito. - Induzione e risveglio medi: modesta stimolazione della secrezione salivare e bronchiale secrezioni ISOFLUORANO - MAC 1,4 - pressione arteriosa - non varia la gittata cardiaca - frequenza cardiaca e coronarodilatazione (indicato per pz con ischemia cardiaca) - non da’ aritmie - non sensibilizza il cuore alle catecolamine - broncocostrizione - nausea e vomito - Induzione e risveglio medi secrezioni SEVOFLUORANO - MAC 2% - rapida induzione e rapido recovery (4-14 min dalla sospensione) - viene metabolizzato solo per il 3% (CYP2E1) - ipotensione per vasodilatazione periferica e ridotto output cardiaco - non induce tachicardia (utile nei pazienti proni all’ischemia cardiaca) - non è irritante per le vie respiratorie - E’ broncodilatatore ANESTESIA BILANCIATA Comprende la somministarzione di • tiopentale o anestetici endovenosi per l’induzione • oppioide analgesico • Bloccante neuromuscolare competitivo o depolarizzante • Anestetico volatile • Ha lo scopo di ridurre le dosi dei farmaci anestetici impiegati ANESTETICI PER USO ENDOVENOSO Midazolam TIOPENTALE Barbiturico ad azione ultra breve Meccanismo d’azione • a basse dosi, potenziamento della trasmissione mediata dal GABA (prolungamento del tempo di apertura del canale GABAA) • ad alte dosi, attivazione diretta del canale GABAA Quando somministrato in bolo, induce l’anestesia in 5-10 secondi. L’anestesia ha breve durata perché il farmaco si RIDISTRIBUISCE molto velocemente. Ha un metabolismo lento (emivita 12 ore), per cui non viene usato in infusione continua: il risveglio sarebbe molto rallentato PROPOFOL Ha un meccanismo simile a quello del tiopentale: potenzia la trasmissione GABAergica Viene rapidamente metabolizzato ed eliminato (emivita 2 ore). Si ridistribuisce ma non si accumula nell’organismo. Ciò ne consente l’utilizzo sia per l’induzione che per il mantenimento dell’anestesia (infusione continua). Al termine dell’infusione il risveglio e rapido e completo USI E DOSI DEL PROPOFOL INDUZIONE DELL’ANESTESIA GENERALE 1-2.5 mg/Kg iv DOSE, RIDOTTA PER I PAZIENTI OLTRE I 50 ANNI 80-150 µg/Kg/min iv MANTENIMENTO DELL’ANESTESIA GENERALE DOSE COMBINATA CON N2O O CON UN NARCOTICO E RIDOTTA PER I PAZIENTI OLTRE I 50ANNI 10-50µg/Kg/min iv SEDAZIONE MIDAZOLAM E’ una benzodiazepina Modula positivamante la trasmissione gabaergica (aumenta la frequenza di apertura del canale GABA-A) E’ una molecola short-acting. Idrosolubile e a breve emivita (1,5-3 ore) Midazolam MIDAZOLAM USI: • Premedicazione anestetica 0.07-0.08 mg/Kg i.m. Riduce la dose di altri farmaci (Tiopentale, Propofol, Alfentanil) richiesta per l’induzione • Induzione dell’anestesia 0.3 mg/kg e.v. (2 min) • Mantenimento dell’anestesia 0.08 mg/kg e.v., ripetuta se necessario da sola o in associazione a N2O e O2 per interventi di breve durata • Sedazione, prima di procedure diagnostiche VANTAGGI e SVANTAGGI Non modifica i parametri cardiovascolari Bassa tossicità Il risveglio è più lento rispetto a quello con anestetici volatili Può dare depressione respiratoria, specialmente se associato ad oppiacei FLUMAZENIL • antidoto in caso di overdose da benzodiazepine • consente il recupero dalla sedazione indotta da benzodiazepine KETAMINA Anestesia dissociativa: catatonia, amnesia, analgesia Antagonista del recettore NMDA Sito di binding della ketamina Effetto psicotomimetico della ketamina in acuto ketamine Attivazione mesolimbica Sintomi positivi deliri/ allucinazioni Depressione mesocorticale Sintomi negativi e cognitivi Modified by Winterer & Weinberger, TINS 27: 683-90, 2004 KETAMINA L’anestesia si associa a : Stimolazione simpatica centrale per blocco del reuptake delle catecolamine (2-15 min) Stimolazione cardiovascolare PA, GC, FC e aumento del consumo di ossigeno Flusso ematico e consumo di ossigeno cerebrale e pressione intracranica. Non deprime il respiro KETAMINA INDUZIONE Bolo ev : 0,5-2mg/Kg (induz.30-60”; durata 10-15’) Bolo im : 4-6 mg/Kg (induz. 15-20”; durata 30’) MANTENIMENTO: Perfusione continua: 15-45 µg/Kg/min se associato a N2O 30-90 µg/Kg/min se non associato a N2O In caso di allucinazioni al risveglio: DIAZEPAM 5-10 mg o DROPERIDOLO 2-7 mg Indicazioni : ipovolemia, broncospasmo, shock emorragico, patologie dell’occhio, orecchio, naso, faringe e laringe. Chirurgia pediatria. Controindicazioni: ischemia coronarica , aneurisma vascolare, schizofrenia. NEUROLEPTOANALGESIA Induce nel paziente : Analgesia, amnesia, sedazione, indifferenza al mondo esterno Assenza di attivita’ motoria Soppressione dei riflessi autonomi Mantenimento della stabilità cardiovascolare Le metodiche classiche prevedono - fentanil + flunitrazepam (oppure diazepam) fentanil (o remifentanil) + droperidolo ( è la piu’ utilizzata) Induzione: Droperidolo 5-20 mg Fentanil 0,4-1 mg e.v. lenta Se associalta ad N2O - 70% migliora il grado di amnesia e di analgesia (NEUROLEPTOANESTESIA) NEUROLEPTOANALGESIA INDICAZIONI Chirurgia oculare - chirurgia estetica – cardiochirurgia Endoscopie e broncoscopie Procedure neurodiagnostiche Neurochirurgia stereotassica, asportazioni di neoplasie o malformazioni vascolari a carico di aree cerebrali E’ possibile il risveglio intraoperatorio del paziente allo scopo di controllarne lo stato neurologico Oggi è sostituta dal midazolam SVANTAGGI Può dare depressione respiratoria e richiedere l’intubazione in presenza di curari. Al risveglio la depressione respiratoria è presente per 3-4 ore e può essere antagonizzata con naloxone. Sconsigliato negli etilisti e nei tossicodipendenti.