Economia e Gestione delle Amministrazioni Pubbliche

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Economia e Gestione delle Amministrazioni Pubbliche
Flavia Matilde Falla
Domande di esame corso di Economia e Gestione delle
Amministrazioni Pubbliche:
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17) Che cosa sono le esternalità?
L’esternalità è un effetto sull’attività di produzione/consumo di una persona provocato
dall’attività economica di un’altra che non si riflette sui prezzi. Essa esiste quando alcune
variabili che influenzano il costo di un produttore o l’utilità di un consumatore sono
direttamente influenzate dalla decisione di produzione o di consumo di un altro soggetto.
Esistono 4 tipi di effetti esterni, classificabili ulteriormente in esternalità positive o negative, e
sono:
- Produttore/consumatore negativa
- Produttore/produttore negativa
- Produttore/produttore positiva
- Produttore / consumatore positiva
- Consumatore/ produttore negativa
- Consumatore / produttore positiva
- Consumatore / consumatore positiva
- Consumatore / consumatore negativa.
18) Perché la presenza di esternalità determina il fallimento del mercato?
La presenza di esternalità non permette il pieno controllo del processo produttivo
determinando dei costi e ricavi non considerati nel conto economico che generano il
fallimento del mercato. L’effetto economico principale generato dall’esternalità è
l’aumento o la diminuzione del costo marginale esterno (costo necessario per la
produzione di un’unità aggiuntiva del bene o del servizio). La quantità prodotta da
ogni impresa è studiata sulla base del prezzo del mercato e sui costi marginali interni
per cui la mancata considerazione dei costi marginali esterni porta ad una
sovrapproduzione di beni con esternalità negativa rispetto all’ottimo paretiano. In
caso di esternalità positiva il discorso è equivalente; l’impresa non tenendo conto dei
ricavi marginali produrrà meno dell’ottimo paretiano.
La presenza di costi e benefici causati dall’esternalità, provoca il fallimento del
mercato.
19) Quali sono le modalità di intervento pubbliche al problema dell’esternalità?
Compito delle amministrazioni pubbliche è riequilibrare la contabilità generale delle
imprese, tenendo conto degli effetti dell’esternalità. Per farlo lo Stato utilizza più
modalità di intervento allo scopo di internalizzare l’esternalità:
- Produzione pubblica: Lo Stato assume direttamente la produzione del bene,
semplificando in questo modo la valutazione degli effetti esterni e decidendo
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direttamente il livello di produzione ottima. Questa soluzione risulta efficiente
quanto estrema, perché porta effetti rilevanti sul mercato attuando forti
ridimensionamenti di un’economia decentrata; ha lo scopo di realizzare il
livello di produzione Pareto ottimale;
Fusione delle imprese: Se più imprese si influenzano o danneggiano tra di
loro, lo Stato può incentivarle a fondersi così da eliminare gli effetti
dell’esternalità. Generalmente sono decisioni libere prese dalle singole
imprese, ma lo stato può incentivare alcune operazioni di fusione.
Regolamentazione: Sono norme imposte dallo Stato che impongono alle
imprese di limitare la produzione di sostanze inquinanti entro parametri
definiti. L’impresa a queste norme può reagire con due strategie; limitando la
produzione o realizzando investimenti in impianti di depurazione per limitare
l’inquinamento. Questa è una soluzione di complessa applicazione, infatti è
necessario definire, un limite specifico per ogni singola situazione che
richiede controlli continui e applicazione di sanzioni agli inadempienti.
Le imposte pigouviane: Ideate dall’economista inglese Arthur Cecil Pigou
risolvono il problema del fallimento del mercato internalizzando l’esternalità
interferendo il meno possibile con il mercato; introducendo sussidi o imposte
pari ai costi o ricavi marginali esterni, così da costringere l’impresa alla loro
considerazione. L’imposta pigouviana non è distorsiva al contrario di tutte le
altre imposte, riequilibra il mercato. Questa tecnica è largamente praticata
nella teoria economica, ma ha il grosso problema del calcolo e definizione
puntuale degli incentivi, che vengono decisi spesso con un metodo arbitrario,
non sempre puntuale.
Il teorema di Coase: Ronald Henry Coase, premio nobel per l’economia nel
1991, sottolinea il carattere reciproco dell’esternalità. Essa non è
unidirezionale, gli attori in gioco sono sempre più di uno. Compito dello Stato
non è definire ciò che è giusto o ciò che è sbagliato ma esclusivamente
stabilire i diritti di proprietà e lasciare la libertà contrattuale tra gli agenti.
L’esternalità viene, quindi, depurata dall’aspetto etico che ricopriva nella
teoria pigouviana. La soluzione di Coase è una soluzione oggettiva che
definite “le regole del gioco” lascia libertà di scelta negli attori. Il teorema di
Coase presenta due problematiche; Arrivare a delle scelte o stipulare contratti
e accordi genera tal volta costi di transazione elevati che rischiano di variare i
risultati .
I diritti di inquinamento trasferibili: Qualsiasi soluzione definita ottimale dal
punto di vista economico presuppone anche in misura minima un livello di
inquinamento. I diritti di inquinamento o vouchers vengono distribuiti alle
imprese dallo Stato dopo aver stabilito il livello minimo di inquinamento. Le
imprese possono produrre al massimo con un inquinamento pari al voucher
da loro posseduto o alternativamente possono vendere il loro diritto ad altre
imprese. Grazie al libero mercato i vouchers si distribuiranno autonomamente
a coloro che forniranno la maggior quantità di beni e servizi dato il livello di
inquinamento in rapporto al benessere sociale. Con questo metodo è
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possibile conservare gli aspetti positivi della regolamentazione, delle imposte
pigouviana e la libertà della teoria di Coase, un problema è il definire come
distribuire inizialmente tra le imprese esistenti il diritto ad inquinare fino al
limite prefissato.
20) Perché l’intervento pubblico è particolarmente rilevante nella sanità e
consentito nell’istruzione?
L’intervento pubblico nei servizi di sanità e istruzione è reso necessario tra l’altro a
causa della loro elevatissima esternalità positiva, che ha come conseguenza la
presenza di ricavi marginali esterni non considerati e, quindi, una sottoproduzione
dei servizi.
21) Che cos’è l’esternalità posizionale e la conseguente “corsa al riarmo”?
L’esternalità posizionale è generata dalla competizione per un limitato numero di posizioni.
Per aumentare le possibilità di successo, dato un numero limitato di posti, ogni giocatore
tenta di migliorare il più possibile le sue qualità generando esternalità negative sugli altri
concorrenti per i quali diminuiscono le possibilità di vincere. Si genera un effetto a catena
chiamato “Corsa al riarmo”, dove al migliorarsi di uno tutti cercheranno di superarlo così da
determinare uno spreco di risorse. Vengono utilizzate risorse esagerate per raggiungere
l’obiettivo e si genera uno spreco sociale, lo Stato per evitare questo effetto naturale
all’esternalità posizionale utilizza norme limitative (limitazione della settimana lavorativa,
l’obbligatorietà dei programmi previdenziali, la sicurezza sul posto di lavoro).
23) Che cos’è il costo di transazione? e da cosa dipende?
Il costo di transazione è un costo non monetario necessario affinché avvenga l’operazione di
mercato desiderata, è un costo di definizione, stipulazione ed esecuzione del contratto.
Rappresenta un costo dovuto per uno scambio di mercato e si misura in termini di costoopportunità.
Un esempio è la definizione, la stipulazione e l’esecuzione di contratti caratterizzati da tre tipi
di costi di transizione;
- Costi ex ante prima della stipula del contratto;
- Costi ex post dopo la stipula del contratto;
- Costi itinere durante la stipula del contratto;
Il costo di transazione dipende principalmente da tre fattori:
- l’asimmetria informativa: la disparità di informazioni tra i soggetti economici da cui
consegue un rapporto economico non equilibrato;
- la specificità delle transazioni: il livello di risorsa materiale o immateriale (conoscenze
specifiche) che richiede la transazione stessa;
- la frequenza nel tempo: il numero di transazioni effettuate in un dato periodo di
tempo, più è elevato più aumentano le informazioni e la capacità dei contraenti a
riguardo.
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24) Che cos’è il regime legale?
Il regime legale attribuisce le responsabilità di un’azione ad uno o l’altro degli attori che
subisce o genera esternalità, rispettando le leggi vigenti. Se per esempio in un luogo è
vietato parlare, il soggetto x che infrangerà questa legge si assumerà la responsabilità e
avrà quindi regime legale sfavorevole.
25) Qual è il rilievo del regime legale in presenza dei costi di transazione?
Il regime legale in presenza dei costi di transazione è rilevante in quanto lo stato imputa il
danno a chi può ovviarci con i minori costi economici, non può, quindi, essere deciso
casualmente, ma secondo la cosiddetta “teoria economica della legge”.
26) Qual è il rilievo del regime legale in assenza dei costi di transazione?
Il regime legale in assenza di costi di transazione non è rilevante, non intacca l’efficienza,
ma influenza solo l’equità.
27) Definire il Teorema di Coase:
A prescindere dalla distribuzione dei diritti di proprietà, esiste una tendenza “automatica” del
mercato a collocarsi nell'equilibrio socialmente ottimale attraverso un processo negoziale.
Se questo è vero, non è necessario alcun intervento del regolatore per modificare i
comportamenti individuali e quindi nemmeno il livello di esternalità risultante.
28) Dimostrare con un caso relativo alla vostra esperienza perché i costi di
transazione determinano il fallimento del mercato o influenzano le proprie
scelte:
Per capire facilmente il concetto di costo di transazione basta pensare alla vita di
tutti i giorni, spesso l’opzione apparentemente più conveniente per un individuo non
è quella effettivamente scelta, a causa di altri fattori che fanno aumentare i costi di
transazione e quindi mutare opzioni favorevoli in sfavorevoli. Un’ esempio pratico
può essere la richiesta di una borsa di studio presso la propria università.
Apparentemente può sembrare conveniente richiederla, ma quando si preparano
tutte le carte necessarie per ottenerla ci si rende conto che la burocrazia è lunga,
specifica e molto lenta. A questo punto i ricavi non sono più come previsti, ma
devono essere ridotti rispetto ai costi di transazione necessari per ottenere la borsa
calcolati grazie al costo opportunità. La burocrazia è un classico esempio di costo di
transazione che spesso rende lo svolgere di operazioni non convenienti.
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29) Elenca 5 settori dell’intervento pubblico e illustrane le principali ragioni.
Il settore sanitario e il sistema pensionistico pur essendo due servizi rivali e
escludibili, quindi, strutturalmente privati sono un classico esempio di intervento
pubblico. Entrambi sono una forma di assicurazione che però i privati possono offrire
con difficoltà e solo limitatamente ad alcune tipologie, a causa di una forte presenza
di asimmetrie informative, che rendono necessario l’intervento dello Stato.
L’istruzione, è un servizio rivale e escludibile, è però soggetto ad un’esternalità
positiva che genera dei costi marginali esterni elevati e quindi dei ricavi superiori a
quelli stimati, la conseguenza è il fallimento del mercato. Per questo motivo lo stato
cerca di internalizzare l’esternalità producendo direttamente il servizio. Anche
l’illuminazione pubblica è un servizio offerto dallo stato, esso infatti è di natura non
escludibile e non rivale quindi strutturalmente è un servizio pubblico che genera
esternalità positiva. Il settore dei trasporti è in parte gestito dallo Stato e in parte dal
settore privato. Il privato è presente solo nell’alta velocità dove è possibile offrire
tariffe di mercato.
30) Che cos’è l’asimmetria informativa?
Quando i soggetti, che entrano in relazioni contrattuali per realizzare uno scambio di
beni o servizi, non dispongono di tutte le informazioni rilevanti sulla natura e sulle
caratteristiche del rapporto contrattuale che stanno per mettere in essere si
verificano asimmetrie informative. Queste carenze danno origine a costi di
transazione che possono portare al fallimento del mercato.
31) Perché le asimmetrie informative fanno fallire il mercato assicurativo?
Nel sistema assicurativo non deve esistere asimmetria informativa. L’assicurazione
deve essere in grado di osservare l’oggetto del contratto al fine di selezionare una
corretta valutazione delle probabilità in modo da evitare che comportamenti possano
influenzare la probabilità dell’evento. In caso contrario la tariffa non sarà adeguata a
coprire i rischi e l’assicuratore registrerà una perdita.
32) Perché il sistema assicurativo è un mercato Pareto efficiente?
Il sistema assicurativo è definito Pareto efficiente perché la sua presenza individua
un beneficio sia per l’assicuratore sia per l’assicurato. Il premio è definito sulla
misura della probabilità dell’evento e sul costo dell’evento stesso, in questa misura
un soggetto avverso al rischio avrà convenienza a fare domanda di assicurazione.
Essa consente di realizzare, rispetto allo status quo, una situazione che è preferita
dall’assicurato e non causa un peggioramento dell’assicuratore. L’uomo per sua
natura è avverso al rischio, quindi, troverà beneficio nel tutelarsi tramite
assicurazione, dall’altro lato l’assicuratore tramite il premio trarrà vantaggio
economico dalla sua assicurazione.
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33) Qual è la conseguenza dei due presupposti precedenti?
Nel caso in cui si verifichino i due presupposti precedenti, quindi, che il mercato
fallisca perché non è in grado di realizzare un contratto in assenza di asimmetrie
informative, lo Stato sceglie di garantire l’esistenza di sistemi assicurativi.
L’intervento dello Stato nell’offerta e nel finanziamento di servizi pubblici è
giustificato dalla presenza del rischio che caratterizza talune attività, a cui i soggetti
non sono in grado di fare fronte attraverso i tradizionali meccanismi assicurativi. Lo
Stato interviene non solo per garantire livelli minimi di servizi necessari, ma interventi
ben più ampi come assicurazioni contro la disoccupazione, particolari tipi di malattia,
la perdita del potere di acquisto dei risparmi accumulati per la vecchiaia.
34) Perché il venire meno dell’indipendenza delle probabilità in un sistema
assicurativo provoca il suo fallimento?
Il sistema assicurativo si fonda su due elementi portanti: l’evento e la probabilità
dell’evento. Grazie a questi due aspetti fondamentali viene definita la tariffa,
calcolata come la probabilità per il costo dell’evento. La tariffa è definita in sede
contrattuale e non può essere modificata, per questo motivo se viene meno
l’indipendenza delle probabilità il sistema assicurativo fallisce, perché cambierebbe
la probabilità di un evento, ma la sua tariffa non potrebbe cambiare quindi l’ente
assicurativo fallirebbe. Per questo motivo l’assicuratore è disposto ad offrire un
contratto se è possibile prevedere il numero dei casi favorevoli e sfavorevoli di un
fenomeno.
35) Qual è la differenza tra selezione avversa e azzardo morale?
L’Azzardo Morale (Moral Hazard) e la Selezione Avversa (Adverse Selection)
rientrano nel campo dell’analisi dei comportamenti economici in presenza di
asimmetria informativa. L’Adverse Selection si riferisce a situazioni di asimmetria
informativa in cui il principale non è in grado di conoscere alcune caratteristiche o
informazioni in possesso dell’agente; un esempio può essere identificato dalle
assicurazioni sulla vita. In questo caso il principale non può avere la certezza delle
informazioni sulle condizioni di salute dell’agente e i costi per verificarle sono troppo
alti, non attuerà quindi una politica di diversificazione tra soggetti più o meno a
rischio, ma opterà per offrire la stessa proposta ad entrambi. Il Moral Hazard può
verificarsi in situazioni in cui il principale non ha il controllo completo di un’azione
dell’agente connessa alla prestazione contrattuale. Un esempio di Moral Hazard è
l’assicurazione sull’incendio; il principale non può essere sicuro che l’agente una
volta assicurato manterrà la stessa attenzione che aveva prima di assicurarsi sul
bene in oggetto, su questa è stata calcolata la probabilità dell’evento e di
conseguenza il premio, è quindi costretto a non diversificare il premio e di proporne
uno solo a prezzo più alto.
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36) Perché nel mercato fallisce un’assicurazione che tutela la disoccupazione?
In un’assicurazione che tutela la disoccupazione appare possibile calcolare il valore
monetario dell’evento, ma appare molto complicato stimare la probabilità con cui
avverrà tale evento. Questo tipo di assicurazione è soggetta sia all’azzardo morale,
perché è difficile accertarsi che l’agente non abbia comportamenti opportunistici,
quindi che non preferisca il premio assicurativo al lavorare. Sia alla selezione
avversa in quanto è difficile stimare una probabilità oggettiva. Ultima causa di
fallimento del sistema assicurativo di disoccupazione è la presenza della dipendenza
delle probabilità; infatti è probabile che il licenziamento di un soggetto influenzi la
probabilità del medesimo evento su altri soggetti.
37) Tra le ragioni del fallimento assicurativo qual è quella principale che
determina la necessità per la previdenza sociale di un sistema assicurativo
pubblico?
Sono due le cause principali per le quali si verifica il fallimento del sistema
assicurativo e quindi la necessità da parte dello stato di tutelare la disoccupazione: è
difficile da parte del principale stimare la probabilità, in quanto è complesso
attualizzare un evento che si verificherà in un futuro lontano, non potendo né
prevedere i cambiamenti economici. Inoltre un privato non può garantire all’agente
che in un futuro non cesserà l’attività. Il secondo motivo principale è che
l’assicurazione previdenziale essendo obbligatoria, procedere con una riduzione del
rischio medio il rischio.
38) Quali sono le 4 cause del fallimento del sistema assicurativo?
Il mercato assicurativo fallisce quando vengono meno i 4 presupposti fondamentali:
- Indipendenza delle probabilità: l’assicuratore è disposto ad offrire un
contratto di assicurazione se nel complesso può stimare il numero di casi
favorevoli e sfavorevoli, così da poter ripartire il rischio sui fenomeni a suo
vantaggio. Se però le probabilità dell’evento vengono influenzate dal suo
stesso verificarsi, questa azione non risulta più possibile e la probabilità
calcolata in sede contrattuale non è più veritiera.
- La probabilità dell’evento deve essere minore o non molto prossima
all’unità: se così non avvenisse il costo del danno sarebbe maggiore del
premio assicurato in quanto non considererebbe le spese amministrative.
- La probabilità dell’evento deve essere stimabile in modo
sufficientemente certo: il fenomeno oggetto di assicurazione deve ricadere
nella categoria del rischio e non in quella dell’incertezza a cui corrispondono
fenomeni casuali ai quali non è possibile associare una probabilità.
- Non deve esistere asimmetria informativa: il principale deve disporre di
una quantità di informazioni rilevanti per definire il contratto di assicurazione.
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