Fallimenti microeconomici – Concetti chiave 1. I fallimenti microeconomici del mercato di ottenere l’efficienza derivano da violazioni delle assunzioni del primo teorema. 2. L'esistenza di regimi non concorrenziali è imputabile all'insussistenza dei presupposti della concorrenza perfetta. 3. Il ridotto numero di operatori presenti dal lato dell'offerta, per la presenza di barriere di entrata implica la non applicazione di un prezzo pari al costo marginale, impedendo così di soddisfare le condizioni dell'ottimo paretiano. 4. Il monopolio, diversamente dalla concorrenza, potrebbe produrre nel medio periodo in un punto in cui il costo di produzione unitario non è minimo (inefficienza produttiva). 5. Un mercato contendibile è un mercato con la libertà di entrata e uscita, in questo mercato nel medio periodo gli extra profitti saranno nulli (costi unitari uguali al prezzo). 6. Confrontando la performance in termini di capacità innovativa del regime di concorrenza perfetta e di monopolio si ottengono risultati contrastanti: Schumpeter vs. Arrow. 7. L'incompletezza dei mercati deriva dall’esistenza di esternalità, beni pubblici, costi di transazione e asimmetrie informative. 8. Le esternalità introducono una divergenza fra costi (o vantaggi) privati e costi (o vantaggi) sociali e determinano una situazione inefficiente. 9. Pigou mostra come le esternalità negative (positive) si possono correggere attraverso una tassa (sussidio) che uguaglierà il costo sociale al beneficio sociale. 10. Alternativamente uno strumento risolutivo per le esternalità è la regolamentazione. 11. Coase mostra come l’assegnazione dei diritti di proprietà fa sì che il mercato possa raggiungere l’efficienza in assenza di costi di transazione. 12. I beni pubblici costituiscono una categoria particolare di esternalità e sono beni non rivali e non escludibili. 13. I beni possono avere diversi gradi di non rivalità e non escludibilità si parla di beni pubblici impuri. 14. La non rivalità fa sorgere i problemi di parassitismo (free riding), che portano al fallimento del mercato e all'intervento pubblico per la loro produzione o finanziamento o regolamentazione. 15. L'inesistenza nella realtà di alcuni mercati, a pronti o a termine, è imputabile anche alla presenza di costi di transazione e di informazione asimmetrica; ciò dà luogo a problemi di delega (agenzia) che implicano un'allocazione inefficiente delle risorse. 16. I problemi di delega si presentano sotto forma di selezione avversa (adverse selection) e rischio morale (moral hazard) e possono essere risolti attraverso l'intervento pubblico. a. La selezione avversa è quando in una transazione, un individuo (principale) non può osservare importanti caratteristiche esogene dell’altro (agente) o del bene che questo vende b. Il rischio di comportamento sleale o azzardo morale è quando in una transazione, un individuo (principale) non può osservare importanti azioni dell’altro (agente) 17. Scarti, anche contenuti, fra realtà e ipotesi utilizzate nei teoremi fondamentali dell'economia del benessere possono avere effetti di vasta portata sulle condizioni da soddisfare per l'ottimo e, in particolare, sull'auspicabilità della concorrenza perfetta. 18. Il libero operare del mercato non garantisce l'esistenza di accettabili situazioni distributive. 19. La mancata accettazione dell'assunto secondo il quale la valutazione del "pubblico bene" debba fondarsi sulle preferenze individuali introduce l'ultimo caso di fallimento (microeconomico) del mercato: si può ritenere, infatti, necessario tutelare gli individui anche rispetto alle stesse preferenze che essi esprimono (beni meritori).