24/08/12 4. Le preferenze dei consumatori e l’utilità Fino ad ora abiamo studiato la curva di domanda aggregata ma come si forma la curva di domanda? Edi Defrancesco Dip. Territorio e sistemi agroforestali Università di Padova e-mail [email protected] Defrancesco 2012-13 1 Modello di comportamento del consumatore: Le preferenze UTILITÀ: grado di apprezzamento di un bene da parte di un consumatore in relazione alla struttura delle sue preferenze • Come misuriamo l’UTILITA’? • Ordine delle preferenze (Utilità Ordinale: Hicks) – Valutazioni in termini comparativi!!! – Cosa possiamo confrontare? • Utilità che un individuo associa a panieri diversi – Cosa NON possiamo confrontare? • Utilità di individui diversi per il medesimo paniere • Due scuole di pensiero – Utilità Ordinale (Hicks) Defrancesco 2012-13 UTILS) – Utilità Cardinale (Scuola Austriaca: 2 1 24/08/12 Le preferenze del consumatore: IPOTESI • Paniere: combinazione di 2 o più beni e ci permette di formulare delle preferenze • Ordinamento delle preferenze: schema con cui il consumatore ordina tutti i possibili panieri secondo le sue preferenze • Completezza. Un consumatore è in grado di classificare tutti i possibili panieri. • A partire dalle preferenze formulate: 1. Comparabilità delle decisioni – Se A>B allora B<A; B indifferente ad A non è previsto. 2. Transitività. – Se A > B e B > C, allora A > C Questi assiomi sono sufficienti per rappresentare l’ordine delle preferenze mediante la funzione di utilità Defrancesco 2012-13 3 Utilità Totale èutilità complessiva associata al consumo del bene: per un consumatore l’utilità totale cresce all’aumentare del livello di consumo di un bene X, a parità di consumo degli altri beni U = f (X1, X2,..,Xi,….Xn) U i = f ( X i ; X 1 , X 2 ,....X n ) Defrancesco 2012-13 4 2 24/08/12 Utilità Marginale è è il grado di apprezzamento associato al consumo di una unità addizionale del bene X, mantenendo costante la quantità consumata degli altri beni Um = ΔU/ΔX o, in termini infinitesimi, Um = dU/dX Legge dell’ Utilità marginale decrescente: il grado di apprezzamento di una unità addizionale di bene decresce al crescere del livello di consumo totale del bene stesso 5 Defrancesco 2012-13 Utilità Totale (approccio cardinale) Utilità totale (unità) per consumo di banane 30 25 20 15 10 5 0 0 1 2 3 Defrancesco 2012-13kg di banane 4 5 6 6 3 24/08/12 Utilità Marginale Utilità marginale del consumo di banane 12 10 8 6 4 2 0 0 1 2 3 4 5 kg di banane Defrancesco 2012-13 6 7 Utilità ricavata dal consumo di più beni Defrancesco 2012-13 Ci sono combinazioni diverse che conducono alla stessa utilità! 8 4 24/08/12 Ordinando le differenti combinazioni di beni in funzione dell’utilità totale, si ottiene una rappresentazione delle preferenze del consumatore Defrancesco 2012-13 9 Utilità riordinate per utilità totale Quantità consumata (kg) uva banane Utilità totale uva banane 5 5 41 16 25 5 4 40 16 24 4 5 40 15 25 4 4 39 15 24 5 3 38 16 22 3 5 38 13 25 4 3 37 15 22 3 4 37 13 24 3 3 35 13 22 2 5 35 10 25 5 2 34 16 18 2 4 34 10 24 4 2 33 15 18 2 3 32 10 22 Defrancesco 2012-13 10 5 24/08/12 Curve di indifferenza y Rappresentano, in un piano cartesiano, le combinazioni di due beni che permettono ad un individuo di ottenere lo stesso livello di utilità. x2 y1 y0 isoquanti Sono quindi panieri di beni indifferenti x1 11 Defrancesco 2012-13 Curva di indifferenza X2 Una curva di indifferenza indica le combinazioni di consumo di due beni (X1 e X2) che assicurano il medesimo livello di utilità, mentre il consumo degli altri beni resta costante U = U(X1,X2) X 2A A U2 −ΔX2 B X 2B Le due combinazioni (X1A,X2A) ed (X1B,X2B) danno al consumatore la stessa utilità totale U0; le combinazioni di bene X1 ed X2 rappresentate da punti sulla curva di indifferenza U1, danno al consumatore la stessa utilità U1, che è superiore ad U0 U1 U0 X 1A +ΔX1 X 1B X1 Defrancesco 2012-13 12 6 24/08/12 Rapporti di consumo: Casi particolari di curve di indifferenza Perfetti sostituti Scarpa sinistra Spilli rossi Perfetti complementi Inclinazione -1 0 0 Spilli verdi Scarpa destra Nel consumo dei beni alimentari anche se due beni danno, per esempio, lo stesso apporto calorico, la sostituibilità non è perfetta (esempio carne e pane) 13 Saggio Marginale di Sostituzione • • Saggio marginale di sostituzione del bene X1 al bene X2 indica la quantità massima del bene X2 a cui il consumatore è disposto a rinunciare per ottenere un X aumento di una unità di X1, assicurandosi il medesimo livello di utilità. S.m.s.(X1,X2) = -ΔX2/ ΔX1 per variazioni infinitesime S.m.s.(X1,X2) = -dX2/dX1 2 X 2A A U2 −ΔX2 Lungo la curva di indifferenza dUx1=-dUx2 è dUx1/-dUx2 = 1 B X 2B U1 U0 X 1A +ΔX1 X1 X 1B S.m.s.(X1,X2) = UmX1/UmX2 = -dX2/dX1 Defrancesco 2012-13 14 - 7 24/08/12 curva di indifferenza tra cibo ed acqua 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 Cibo al giorno A B 0 1 2 C 3 D 4 5 6 Acqua al giorno 7 A→B Sms(acqua, cibo)=-(-5/1)=5 B→C Sms(acqua,cibo)=-(-2/1)=2 C→D Sms(acqua,cibo)=-(-0,5/1)=0,5 IL SAGGIO MARGINALE DI SOSTITUZIONE E’ DECRESCENTE Il “prezzo E dell’acqua in termini di cibo” diminuisce al 8 9 crescere del consumo di acqua (la curva è convessa) Defrancesco 2012-13 15 Curva di indifferenza tra due formaggi freschi SMS (stracchino, mozzarella): A→B 3; B→C 1; C→D 0,5 A→B per avere una unità in più di stracchino devo rinunciare a 3 unità di mozzarella Defrancesco 2012-13 16 8 24/08/12 MASSIMIZZAZIONE DELL’UTILITA’ SOGGETTA A VINCOLO DI BILANCIO • L’individuo effettuerà i suoi consumi in modo a raggiungere la curva di indifferenza più alta (max utilità) • Il raggiungimento delle curva di indifferenza più alta (max utilità) è limitato dalla disponibilità di reddito da destinare al consumo dei due beni, ceteris paribus. Defrancesco 2012-13 17 Definiamo il vincolo di bilancio con LA RETTA DI BILANCIO • Analiticamente: è retta di bilancio R = P 1 ⋅ X1 + P 2 ⋅ X2 Ovvero, esplicitando rispetto a X2: X2 = R/P2 - P1/P2 ⋅X1 X2 Combinazioni non raggiungibili R/P2 Combinazioni possibili Defrancesco 2012-13 Retta del bilancio -P1/P2 18 X1 9 24/08/12 Spostamenti della retta di bilancio Aumento del REDDITO X2 -P1/P2 X1 19 Defrancesco 2012-13 Spostamenti della retta di bilancio X2 Aumenta il prezzo di X1 da P1 a P1* - se consumo solo X2 la quantità massima acquistabile non cambia - se consumo solo X1 la quantità massima diminuisce -P */P 1 2 -P /P 1 2 Defrancesco 2012-13 X1 20 10 24/08/12 Spostamenti della retta di bilancio X2 Aumenta il prezzo di X2 da P2 a P2* - se consumo solo X2 la quantità massima acquistabile diminuisce - se consumo solo X1 la quantità massima non cambia -P1/P 2* -P /P 1 2 Defrancesco 2012-13 X1 21 MASSIMIZZAZIONE DELL’UTILITÀ SOGGETTA A VINCOLO DI BILANCIO • Obiettivo: MAX Utilità • Vincolo: Disponibilità di reddito • Come si realizza? – Il raggiungimento delle curva di indifferenza più alta (max utilità) condizionato alla disponibilità di reddito da destinare al consumo dei due beni, ceteris paribus. è Studio della relazione fra le CURVE DI INDIFFERENZA del consumatore e la RETTA DEL BILANCIO Defrancesco 2012-13 22 11 24/08/12 L’equilibrio del consumatore X2 A C U2 B Punto C: combinazione di max utilità pendenza curva di indifferenza = pendenza retta del bilancio U1 U0 X1 23 Defrancesco 2012-13 P cibo=1 P acqua=1 Reddito=6 retta di bilancio 12 Cibo al giorno 10 8 6 4 2 0 0 2 4 6 8 10 Acqua al giorno Defrancesco 2012-13 24 12 24/08/12 Curva indifferenza Luca curva di indifferenza 12 Cibo al giorno 10 8 6 4 2 0 0 2 4 6 8 10 Acqua al giorno 25 Defrancesco 2012-13 Con il reddito disponibilie 6 Luca massimizza la sua utilità in A (3 cibo, 3 acqua) curva di indifferenza e retta di bilancio 12 Cibo al giorno 10 8 6 A 4 2 0 0 2 4 6 8 10 Acqua al giorno Defrancesco 2012-13 26 13 24/08/12 Effetto dell’aumento del reddito curva di indifferenza e retta di bilancio 12 Cibo al giorno 10 8 6 4 2 A 0 0 2 4 6 8 10 Acqua al giorno 27 Defrancesco 2012-13 L’equilibrio del consumatore (analiticamente) • Il S.M.S. della curva di indifferenza in un punto è la pendenza della retta tangente. • nel punto di equilibrio del consumatore la pendenza della tangente uguale alla pendenza della Retta di Bilancio (- P1/ P2) e quindi: – S.M.S. = -ΔX2/ ΔX1 = - (- P1/P2) = Umx1/Umx2 • Valutando in termini infinitesimi potremo dire che: Sms ( X 1 , X 2 ) = UmX1 Um ovvero: X 2 UmX 2 P2 = P = 1 P2 UmX1 P1 Defrancesco 2012-13 L’utilità marginale dei due beni, anche se non misurabile, è “rivelata”, almeno come rapporto, nel momento in cui il consumatore fa la propria scelta razionale di massimizzazione della propria utilità, dato il vincolo di bilancio: essa infatti è pari al rapporto tra i 28 prezzi di mercato 14 24/08/12 L’equilibrio del consumatore (analiticamente) UmX 2 P2 = UmX1 P1 • Nel punto di equilibrio del consumatore si osserva: • L’uguaglianza delle utilità marginali ponderate – Cioè è uguale l’utilità marginale per ogni euro speso sia per il bene X1 che per quello X2 • Significato dell’utilità marginale ponderata: – l’utilità che si trae dal consumo dell’ultima unità di bene X2, in rapporto al sacrificio monetario che sostiene per procurarsela Defrancesco 2012-13 29 il paradosso dell’acqua e dei diamanti “Nulla e più utile dell’acqua, ma con essa non si potrà acquistare nulla: difficilmente si potrà ottenere qualcosa in cambio di essa. Un diamante, al contrario, non ha quasi nessun valore d’uso: ma in cambio di esso di può spesso ottenere una grandissima quantità di altri beni” (Adam Smith, La Ricchezza delle Nazioni) Defrancesco 2012-13 30 15 24/08/12 il paradosso dell’acqua e dei diamanti acqua diamanti Disponibilità abbondante scarsi Consumi elevati bassi Utilità totale elevata bassa Utilità marginale Molto bassa Molto alta Prezzo Molto alto Molto basso Poiché l’utilità marginale dell’acqua, in corrispondenza di consumi elevati, è bassa, il suo prezzo sarà più basso di quello dei diamanti, che 31 sono scarsi e con utilità marginale alta COME UNA PUBBLICITA’ EFFICACE INFLUENZA LE PREFERENZE DEI CONSUMATORI X1 ED X2 MELE DA PRODUZIONE INTEGRATA DI DUE PRODUTTORI PERCEPITE COME INDIFFERENZIA TE DAI CONSUMATORI Defrancesco 2012-13 32 16 24/08/12 LE IMPRESE CHE PRODUCONO X2 FANNO UNA EFFICACE CAMPAGNA PUBBLICITARIA CHE FIDELIZZA IL CONSUMATORE Defrancesco 2012-13 33 Effetto reddito” ed “effetto sostituzione” • La variazione del prezzo modifica la retta di bilancio e l’equilibrio del consumatore • Le variazioni nei consumi a seguito di modificazioni nel prezzo di un bene possono essere lette come un effetto reddito ( la riduzione di prezzo aumenta il reddito reale a parità di reddito nominale) e un effetto sostituzione a favore del prodotto Defrancesco 2012-13 34 divenuto più conveniente 17 24/08/12 RIDUZIONE DEL PREZZO DI X1 Ma come é possibile che una diminuzione del prezzo di X1, che fa aumentare l’utilità totale del Riduzione del consumatore, comporti un aumento prezzo P 1 del consumo anche di X2? X2 XC 2 XA2 A C R=P 1X1+P 2X2 U2 U1 -P1/P2 A X 1 C X R=P' 1X1+P 2X2 -P'1/P2 35 X1 1 RIDUZIONE DEL PREZZO DI X1 • La riduzione del prezzo di un bene comporta l’aumento del consumo anche degli altri beni consumati • Per descrivere questo fenomeno individuiamo due effetti indotti dalla modificazione di un prezzo: – Effetto SOSTITUZIONE – Effetto REDDITO Defrancesco 2012-13 36 18 24/08/12 Effetto Sostituzione Effetto Sostituzione (da A a B): - cambia dei prezzi Riduzionel’equilibrio del (pendenza) prezzo P1 ma il reddito è costante - aumento del consumo del bene relativamente meno caro (X1) a danno di quello relativamente più costoso (X2) X2 XC2 XA2 A XB2 C R=P1X1+P2X2 B U2 U1 R=P'1X1+P2X2 I -P1/P2 -P1/P2 XA1 XB1 XC1 37 Defrancesco 2012-13 X 1 Effetto Reddito X2 XC2 XA2 XB2 A C Effetto Reddito Riduzione del (da B a C): - Il calo delP1 prezzo si traduce in prezzo aumento del reddito reale (potere di acquisto) con effetto sul consumo: - positivo nel caso di beni superiori: - negativo nel caso di beni inferiori. R=P1X1+P2X2 B U2 U1 R=P'1X1+P2X2 I -P1/P2 -P1/P2 XA1 XB1 XC1 Defrancesco 2012-13 X1 38 19 24/08/12 Esempio di un aumento di prezzo di X1 In complesso il consumo di maglioni X1 si sposta da X1A ad X1C, come risultante complessiva dell’effetto: Felpe X2 XB 2 XA2 XC 2 C a) sostituzione: riduco i maglioni, più cari, da X1A ad X1B, e li sostituisco consumando più felpe (da X2A ad X2B) b) reddito: avendo un minore potere d’acquisto, a causa del rincaro di prezzo,i consumi si riducono a quelli indicati dal punto C mantenendo il rapporto B A R=P'1X1+P2X2 U2 U1 -P1/P2 I C X 1 X B A 1X 1 R=P1X1+P2X2 -P/P 39 Defrancesco 2012-13 1 2 Maglioni X 1 Con il reddito disponibilie 6 Luca massimizza la sua utilità in A (3 cibo, 3 acqua) curva di indifferenza e retta di bilancio 12 P cibo=1 P acqua=1 Reddito=6 Cibo al giorno 10 8 6 A 4 2 0 0 2 4 6 8 10 Acqua al giorno Defrancesco 2012-13 40 20 24/08/12 Se P cibo=0,4 e P acqua=1 e reddito 4 combinazione ottima cambia a favore del cibo curva di indifferenza tra cibo ed acqua 12 Effetto sostituzione Cibo al giorno 10 8 6 A 4 2 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 Acqua al giorno 41 Defrancesco 2012-13 Luca, con lo stesso reddito nominale di prima, ma con un reddito reale superiore, può spostarsi su una curva di indifferenza superiore (effetto reddito) curva di indifferenza tra cibo ed acqua 16 14 Cibo al giorno 12 10 8 6 4 2 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 Acqua al giorno Defrancesco 2012-13 42 21 24/08/12 Aumento prezzo caffè Consumo con reddito iniziale Consumo con reddito più basso a prezzi iniziali Consumo con reddito più basso a prezzi nuovi 6 Tè 4 3 3 2 4 Aumento del prezzo del caffè Effetto sostituzione: il caffè diminuisce e il tè aumenta 5 Quantità di tè Caffè 4 4 3 2 Effetto Reddito: sia il caffè sia il tè diminuiscono 1 0 1 2 3 4 5 Quantità di caffè Defrancesco 2012-13 43 Dalle curve di indifferenza e’ possibile derivare la curva di domanda • Dato il reddito, la struttura delle preferenze (curve di indifferenza), ed il prezzo di uno dei due beni (ad es. X2) e senza fare riferimento a misure di utilità – Osservando lo spostamento del punto di equilibrio del consumatore a seguito di progressive variazioni di prezzo P1 – è possibile costruire la curva di domanda individuale del bene X1 ed è possibile comprenderne meglio il significato • La curva di domanda individuale di un bene descrive la quantità domandata di detto bene al variare del suo livello di prezzo, ceteris paribus. Defrancesco 2012-13 44 22 24/08/12 X2 C B A R=P 1X1+P 2X2 R=P' 1X 1+P 2X2 U3 U2 R=P'' 1X 1+P 2X 2 A) INDIVIDUAZIONE DELLA SOLUZIONE OTTIMA PER PREZZI DI X1 PROGRESSIVAMENTE DECRESCENTI, CETERIS PARIBUS U1 XA 1 X B 1 X1 XC 1 P1 P' 1 P''1 A B) CURVA DI DOMANDA INDIVIDUALE DERIVATA (costruita riportando su un nuovo grafico la quantità domandata di X1 ad ogni livello di prezzo di X1, ceteris paribus) B C P'''1 Defrancesco 2012-13 XA 1 XB 1 XC 1 45 X1 Curva di domanda individuale CIASCUN PUNTO DELLA CURVA DI DOMANDA INDIVIDUALE RAPPRESENTA L’UTILITA’ MARGINALE CHE IL CONSUMATORE TRAE DAL CONSUMO DELL’ULTIMA UNITA’ AGGIUNTIVA DI BENE X1, A PARITA’ DI ALTRE CONDIZIONI (REDDITO, PREZZI DEGLI ALTRI BENI) Curva di domanda individuale = Curva Utilità marginale L’Um è decrescente all’aumentare della quantità domandata, per questo la curva di domanda è inclinata negativamente Defrancesco 2012-13 46 23 24/08/12 CURVA DELLA DOMANDA AGGREGATA (mercato) • La domanda aggregata di mercato può essere costruita a partire dalle curve di domanda individuali sommando orizzontalmente le curve di domanda individuali P 2 P 2 (a) dom. di Tizio 2 (b) dom. di Caio 1 1 1 0,5 0,5 0,5 1 2 Q 1 2 3 Domanda aggregata (a)+(b) Q 1 2 3 4 5 Q Domanda aggregata (a)+(b) Esprime anch’essa la Um degli individui in quanto, la Um 47 è uguale al prezzo per tutti gli individui. La rendita (surplus) del consumatore • La rendita (o surplus) del consumatore è la differenza tra la sua disponibilità a pagare per l’acquisto di una data quantità di bene (utilità totale) e quello che effettivamente paga per l’acquisto • Dato che la curva di domanda esprime l’utilita’ marginale si può calcolare da essa la rendita di un consumatore Spesa del consumatore 48 24 24/08/12 Rendita dei consumatori in complesso (mercato) Um=P individuo A Um=P ind B Um=P domanda mercato Defrancesco 2012-13 49 Defrancesco 2012-13 50 25 24/08/12 La domanda di zucchine in Italia a gennaio è di 100 t ad un prezzo di 2000€/t; a causa del gelo l’offerta si riduce a 70 t ed il prezzi sale a 4000€/t. Quale è la perdita di benessere dei consumatori, se il loro prezzo di riserva è 8000€/t? Rendita lorda in A: OHAD =510.000€ (140X3+60+30) Spesa consumatori in A: OHAF= 200.000€ (140+60) Rendita netta in A: FAD: 310.000€ (140+30+140) Rendita lorda in B: OGBD=420.000€ (140+140+140) Spesa consumatori in B: OGBE=280.000€ (140+140) Rendita netta in B:EBD=140.000€ LA PERDITA DI BENESSERE E’ PARI A FABE= 170.000€ di cui: FCBE (140.000€) per maggiore esborso e CAB (30.000€) per minori consumi Defrancesco 2012-13 51 26