Effetto Reddito e Effetto Sostituzione

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Corso di Economica Politica
prof. S. Papa
Lezione 6: Utilità
marginale. Effetto reddito
e Effetto sostituzione
Facoltà di Economia
Università di Roma La Sapienza
Lucidi liberamente tratti dai lucidi del prof. Rodano
Utilità marginale (UM)
1) L’utilità è una funzione
dei panieri, ossia delle
quantità dei due beni
2) L’aumento di y1 (a parità
di y2) fa aumentare
l’utilità (per l’ipotesi di
non sazietà); lo stesso se
aumenta y2 a parità di y1
U = U(y1, y2)
3) Utilità marginale
(simbolo Um) è l’aumento
di utilità che si verifica
quando la quantità di un
bene nel paniere aumenta di
uno, a parità della quantità
dell’altro (vi sono due utilità
marginali)
Microeconomia – Utilità
∆y1 > 0 → ∆U > 0
∆y2 > 0 → ∆U > 0
∆y1 = +1 → ∆U = Um1
∆y2 = +1 → ∆U = Um2
Utilità marginali e SMS
Spostiamoci da un punto
della curva a un punto
“vicino”, aumentando il
primo bene di ∆y1 > 0 e
riducendo il secondo di
∆y2 < 0
Per definizione, lungo
una curva di indifferenza
l’utilità è costante
∆y1 → ∆U = Um1× ∆y1 > 0
∆y2 → ∆U = Um2× ∆y2 < 0
Le due variazioni di utilità si compensano esattamente
Um1×∆y1 = −Um2×∆y2
∆y2/ ∆y1 = SMS = −(Um1/ Um2)
Il saggio marginale di sostituzione
è uguale
al rapporto tra le due utilità marginali
Microeconomia – Utilità
Scelta del consumatore e utilità marginali
In equilibrio (escluse le “soluzioni d’angolo”)
la curva di indifferenza è tangente alla retta del bilancio.
Le loro inclinazioni sono uguali.
Ovvero, in equilibrio, il saggio marginale di sostituzione
(inclinazione della curva di indifferenza) è uguale al prezzo
relativo (inclinazione della retta del bilancio): SMS = p1/p2
Relazione tra SMS e
utilità marginali:
SMS = −(Um1/ Um2).
Perciò:
Uguaglianza delle
utilità marginali
ponderate
Um1/Um2 = p1/p2
Um1/p1= Um2/p2
Microeconomia – Utilità
Da che dipende la scelta
Riprendiamo il problema di scelta del consumatore.
Sappiamo che la scelta delle quantità da acquistare
(identificata, escludendo le “soluzioni d’angolo”, dalla curva di
indifferenza tangente alla retta del bilancio) dipende da tre
grandezze date : i due prezzi p1 e p2 e il reddito M.
Perciò la quantità acquistata di y1, ossia la domanda di y1,
dipende da quelle tre grandezze; è una funzione di quelle tre
grandezze. Scriveremo y1 = d1(p1, p2, M). Lo stesso vale per y2.
Queste funzioni si chiamano funzioni di domanda.
Ora dobbiamo studiare come varia la domanda di y1 (o di y2)
quando cambia di uno dei tre dati.
Semplifichiamo il modello
Cambiamo terminologia (e significato) alle variabili e ai dati.
(1) Sostituiamo il pedice 2 col pedice a.
SIGNIFICATO: ya “tutti gli altri beni”;
pa “costo medio degli altri beni”.
(2) Togliamo il pedice 1 (non serve più).
(3) Per semplificare ulteriormente poniamo pa = 1.
Fatto ciò, riscriviamo il vincolo di bilancio:
py + ya = M
( ya rappresenta la spesa per gli altri beni)
Useremo questo modello semplificato per studiare gli effetti
sulla domanda del bene y provocati da variazioni del suo prezzo
p e del reddito M a disposizione del consumatore.
Un riduzione di p
Il grafico della retta del bilancio si costruisce sempre nel solito
modo. Si noti che stavolta è tutto più semplice: il termine noto è
M e il coefficiente angolare è −p. Sappiamo che una riduzione di
p fa ruotare la retta facendo perno su M (lo dice la matematica e
lo conferma l’economia). Vediamo cosa succede alla scelta.
ya
Questa passa dal punto N, sulla vecchia retta
del bilancio al punto V, sulla nuova.
M
La domanda di y cresce (l’ascissa di V
è più grande di quella di N). Ovvero la
riduzione del prezzo ha aumentato la
V
domanda. Questo risultato era atteso.
N
Ma la riduzione di p ha
pv
aumentato anche il
consumo
n
0 p
y
di ya. Come mai?
Un’eccezione: Beni di Giffen
Il grafico della retta del bilancio si costruisce sempre nel solito
modo. Si noti che stavolta è tutto più semplice: il termine noto è
M e il coefficiente angolare è −p. Sappiamo che una riduzione di
p fa ruotare la retta facendo perno su M (lo dice la matematica e
lo conferma l’economia). Vediamo cosa succede alla scelta.
Questa passa dal punto N, sulla vecchia retta
ya
del bilancio al punto V, sulla nuova.
La domanda di y si riduce (l’ascissa di
M
V è più piccola di quella di N). Ovvero
V
la riduzione del prezzo ha ridotto la
domanda. Perchè?
La riduzione di p aumenta
N
v
p
anche il potere d’acquisto,
aumenta le quantità di ya
0 pn
y riducendo quelle di y (Es:
carne e fagioli).
Effetto reddito e sostituzione
Come mai la riduzione del prezzo di un bene ha aumentato il
suo consumo, ma anche quello di tutti gli altri beni?
La risposta all’interrogativo è che la variazione del prezzo ha
due effetti sulla domanda del bene:
(1) Effetto sostituzione (ES). La riduzione di p riduce il prezzo
relativo rendendo il bene meno caro. L’effetto sostituzione
implicherà sempre un’aumento della domanda del bene
(Eccezione bene Giffen). Quando il prezzo varia, varia il
prezzo relativo dei beni, ma anche il reddito reale. Variando
il prezzo relativo e mantenedo costante il reddito reale si
osserva l’effetto sostituzione.
(2) Effetto reddito (ER). La riduzione del prezzo aumenta il
reddito reale rendendo il consumatore più ricco. L’effetto
reddito può provocare un’aumento oppure una riduzione
della domanda (beni normali o beni inferiori).
1) Effetto sostituzione (ES)
(1) Il consumatore sceglierà il paniere per cui:
SMS = p/pa
(2) La riduzione di p riduce il prezzo relativo (p/pa);
SMS = p/pa
(3) Il consumatore deve ridurre il suo SMS e si riduce quando
aumenta il consumo del bene che si è ridotto il prezzo.
∆ya/ ∆y = SMS
(4) Il consumatore, se disponesse dello stesso reddito reale,
sceglierebbe un paniere con più y e meno ya (più in basso
lungo la stessa curva di indifferenza).
AUMENTO DELLA DOMANDA
Effetto sostituzione - reddito
Il termine noto è M e il coefficiente angolare è −p. Il grafico
mostra la riduzione di p fa ruotare la retta verso destra facendo
perno su M (lo dice la matematica e lo conferma l’economia). La
scelta originaria passa da N a V. Con la riduzione di p e
mantenendo costante il reddito reale, spostiamo il nuovo vincolo
di bilancio parallemente al nuovo fino a toccare N.
ya
M
0
pn
Fino a che il consumatore ha lo stesso reddito reale.
A parità di reddito reale, la domanda
di y crescerebbe (l’ascissa di N’ è più
grande di quella di N). La riduzione
del prezzo del bene y ha aumentato
V
N
la domanda (effetto sostituzione).
pv
N’
Riportando il vincolo di
bilancio nella posizione
y finale, passiamo da N’ a V
(effetto reddito).
2) Effetto reddito (ER)
L’effetto reddito provocato dalla riduzione del prezzo di solito
aumenta la domanda del bene, ma non sempre.
Per isolare l’ER consideriamo un aumento di M. Esso non
ha ES perché il prezzo relativo non cambia.
ya
Mn
Mv
N
0
Ci aspettiamo un aumento della domanda di y :
Il consumatore, diventato più ricco, compra
una quantità maggiore del bene (e anche degli
altri beni). Questa è la situazione descritta
V
nel grafico (ed è la situazione
normale).
Ma, come vedremo,
non è l’unica possibile.
y
Beni “normali” e beni “inferiori”
Un bene viene detto normale se il suo consumo aumenta al
crescere del reddito. Il bene y della slide precedente è normale.
Un bene viene invece detto inferiore se il suo consumo
diminuisce quando il reddito cresce.
ya
Mv
Mn
0
Un esempio di bene inferiore è riportato nel grafico.
Si ha Mv > Mn (il reddito aumenta) ma la
nuova scelta è yv < yn (il consumo del bene
V
diminuisce).
Si possono fare molti esempi di
beni inferiori: tutti quelli,
N
appunto, il cui consumo si
riduce quando il consumatore
diventa più ricco.
v
n
y y
y
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