Nematode del legno di pino Bursaphelenchus

P
Regione Umbria – Giunta regionale
Servizio Politiche per l’Innovazione e
Fitosanitarie
revenzione alla
diffusione del PWN
Servizio
Fitosanitario
Regionale
scheda tecnica informativa su:
BURSAPHELENCHUS
XYLOPHILUS
Il Nematode del legno di pino (PWN)
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Regione Umbria – Giunta regionale
Servizio Politiche per l’Innovazione e
Fitosanitarie
I Servizi Fitosanitari Regionali provvedono annualmente
al monitoraggio del territorio per verificare l’assenza del
Bursaphelenchus. Il metodo di campionamento prevede di
prelevare campioni di legno da analizzare in laboratorio,
attraverso:
• ispezioni dei boschi di conifere con piante deperite o
morte da non più di un anno e monitorando le piante
isolate, soprattutto entro cinque km da luoghi reputati a
rischio come segherie, depositi di legname, punti di ingresso del legname;
• verifiche sugli imballaggi provenienti da importazione
che devono essere marchiati IPPC/FAO (Standard internazionale ISPM-15);
• campioni di legname proveniente da depositi, segherie,
mobilifici e ditte che producono bancali per trasporto;
• cortecce di pino per uso pacciamante o cippati per biomasse.
Nel caso in cui sia accertata la presenza del nematode del
pino in una zona indenne si provvede all’abbattimento e
alla distruzione del materiale in centri autorizzati, di tutte le
piante presenti per un raggio di 500 m attorno a ciascuna
pianta infestata, a spese del proprietario delle piante.
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Servizio
Fitosanitario
Regionale
Il Servizio Fitosanitario Regione Umbria è a disposizione per qualsiasi chiarimento agli
indirizzi: www.regione.umbria.it
Regione Umbria, Servizio Politiche per l’Innovazione e Fitosanitarie, via M.
Angeloni, 61, 06124 Perugia - Fax 0755045695
Gli ispettori fitosanitari:
Dott. Agr. Eliana Consolani
Tel. 0755046229; [email protected]
Dott. Agr. Luca Crotti
Tel. 0755045189; [email protected]
P.A. Antonio Emanueli
Tel. 0755046152; [email protected]
Dott. Agr. Giovanni Natalini; [email protected]
Tel. 0755046261
Dott. Giovanni Davide Piccini
Tel. 0755046265; [email protected]
Dott. Agr. Claudia Santinelli
Tel. 0755046262; [email protected]
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ampagna di approfondimento della conoscenza sulle malattie delle piante del SFR,
Servizio Fitosanitario Regionale.
In collaborazione con Comunicambiente.net
Testi a cura del Servizio Fitosanitario Regionale
Immagini: SRF Umbria
Grafica: Giovanni Tribbiani - Comunicambiente.net
Foto 1: William M. Ciesla, Forest Health Management International, Bugwood.org
Foto 2: Y. Mamiya, Bugwood.org
Foto 3: B. Carletti, Centro di ricerca per l’agrobiologia e la pedologia (Firenze) (CRA-ABP)
Foto 4: F. Pennacchio, Centro di ricerca per l’agrobiologia e la pedologia (Firenze) (CRAABP)
Foto 5: University of Nebraska-Lincoln Nematology Lab
Foto 6: L.D. Dwinell, USDA Forest Service, Bugwood.org
Foto 7: A. Steven Munson, USDA Forest Service, Bugwood.org
Foto 8: L. Marziali, Centro di ricerca per l’agrobiologia e la pedologia (Firenze) (CRAABP)
ome riconoscerlo,
cosa fare se lo
si trova, come
controllarlo…
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Danni
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Il nematode del legno di pino, in inglese pine wood nematode (da cui l’acronimo PWN) è il Bursaphelenchus xylophilus
(Steiner et Buhrer 1934) Nickle, un verme cilindrico dell’ordine degli Afelenchidi. Questo parassita del legno di pino è
un microscopico nematode originario dell’America settentrionale temibile parassita di oltre 40 specie di Pinus, in particolare del pino silvestre, del pino nero e del pino marittimo,
che può però infestare anche altre conifere, portando la pianta colpita a una rapida morte con i sintomi di un generico
disseccamento.
Il nematode del pino si riproduce a spese dei canali resiniferi
delle conifere. Le piante colpite manifestano la formazione di
estese necrosi. Il collasso dei canali provoca il mancato afflusso della linfa determinando ingiallimento e imbrunimento degli aghi e già in 2/3 settimane la pianta appare in condizioni
critiche.
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Descrizione e ciclo
Bursaphelenchus xylophilus, noto anche come “agente del
deperimento rapido dei pini”, si diffonde per lo più attraverso insetti vettori, in particolare coleotteri cerambicidi del
genere Monochamus. Questo coleottero sverna come pupa
nelle piante malate, dove viene colonizzato dal nematode.
Gli adulti del coleottero sfarfallati, con all’interno del proprio corpo anche migliaia di nematodi, si nutrono di giovani
germogli di piante sane, diffondendo rapidamente anche a
queste l’infestazione. I nematodi evolvono da larve ad adulti
e si riproducono nei canali resiniferi e nei tessuti della pianta, causandone un rapido deperimento. Successivamente
possono insorgere anche infezioni secondarie da funghi dei
generi Ceratocystis, Ophiostoma, Sclerophoma, Aureobasidium, che producono legno di colore bluastro, accelerando il
deperimento degli alberi. Con l’abbassarsi delle temperature,
l’infestazione si riduce e le larve si preparano a svernare nella
pupa del coleottero riprendendo il ciclo l’anno successivo.
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a diffusione
Il nematode del pino si diffonde grazie al trasporto di legname infestato; la diffusione è favorita dalla polifagia e
dalle elevate capacità di sopravvivenza nel legno del nematode e dal trasporto ad opera di coleotteri xilofagi.
E’ stato segnalato nel 1999 su pino marittimo in Portogallo. Nel 2008 il Portogallo ha dichiarato infestato l’intero
territorio; nel 2009 il parassita è stato segnalato in area
naturale anche in Spagna.
Il B. xylophilus è incluso nelle liste di quarantena dell’Unione Europea (direttiva 77/93/EEC). L’UE ha prescritto agli
Stati Membri di svolgere indagini annuali sulla presenza
del nematode su legname, cortecce e piante sensibili presenti nel proprio territorio.
Le rilevanti importazioni di legno (segato e truciolame) e
l’uso di imballaggi in legno aumentano il rischio di diffusione del nematode in Europa.
Per prevenire questo rischio la FAO, attraverso l’IPPC (International Plant Protection Convention) ha approvato
uno Standard internazionale, l’ISPM-15, che prevede che il
materiale da imballaggio debba aver subito un trattamento termico o di essicazione in forno (HT), per avere una
percentuale di umidità inferiore al 20% (KD), che lo rende
inattaccabile.
Il materiale usato per gli imballaggi deve essere marchiato
con il marchio riportato in fig. 1, che ne certifica l’idoneità
all’uso senza pericoli anche per i trasporti verso i paesi
fuori UE.
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Da metà maggio a metà luglio il primo sintomo visibile è l’appassimento e l’ingiallimento degli aghi per ridotta traspirazione.
Dalla fine di agosto ai primi di ottobre si verifica il disseccamento della chioma e la morte della pianta. Il fogliame brunorossiccio rimane sugli alberi morti fino all’estate successiva.
Tanto il Bursaphelenchus quanto il Monochamus possono nutrirsi anche di legno morto. Sono quindi facilmente reperibili anche presso le segherie, i rivenditori di legname e nella corteccia
di pino ad uso pacciamante.
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