Opuscolo Nematode del pino - Agricoltura

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REGIONE LAZIO
Servizio Fitosanitario Regionale
Nematode del legno di pino agente del deperimento dei pini
(Bursaphelenchus xylophilus)
PIANTE OSPITI
Le piante ospiti appartengono alle conifere, in modo particolare al genere Pinus. In Italia le specie
suscettibili al nematode sono: Pinus pinaster, P. sylvestris, P. nigra austriaca, P. halepensis, P.
mugo, P. strobus. Altre conifere ospiti appartengono ai generi: Abies, Cedrus, Picea, Larix, Tsuga,
Pseudotsuga e Chamaecyparis.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA
Bursaphelenchus xylophilus , è un nematode Aphelenchida originario dell´America settentrionale,
introdotto agli inizi del 1900 nell´Isola di Kyushu in Giappone attraverso l´importazione di legname
infestato e da questa regione diffuso, con gli stessi mezzi, negli altri paesi asiatici. Attualmente è
presente in Asia (Taiwan, Cina e Corea), negli USA, in Canada e in Messico), in Africa (Marocco e
Nigeria). In Europa è stato segnalato per la prima volta alla fine del 1999 in Portogallo, su P.
pinaster; in precedenza il nematode è stato ritrovato in Finlandia, Svezia, Norvegia, Francia su
legname proveniente dall´America settentrionale.
SINTOMI
Il B. xylophilus si riproduce a spese dei canali resiniferi delle conifere. Nelle piante infestate, da
metà maggio a metà luglio, si nota la riduzione e l´interruzione degli essudati oleoresinosi e poi
l´appassimento e l´ingiallimento degli aghi per ridotta traspirazione; dalla fine di agosto ai primi di
ottobre si giunge al disseccamento della chioma e quindi alla morte della pianta, causata dalla
distruzione delle cellule di cambio, xilema e floema e dalla conseguente formazione di estese
cavità necrotiche. Il fogliame bruno-rossiccio rimane sugli alberi morti fino all´estate successiva.
I fattori associati al deperimento delle piante risultano essenzialmente il deficit di umidità e le
temperature estive superiori a 24 °C. L´inquinamento rende le piante più suscettibili.
EPIDEMIOLOGIA
La diffusione in natura di B. xylophilus è favorita dall´elevata sopravvivenza del nematode nel
legno e dalla sua pronta trasmissione attraverso gli insetti vettori, coleotteri cerambicidi del genere
Monochamus, anch´essi facilmente trasportati con il commercio del legname.
Diciannove specie di coleotteri cerambicidi appartenenti al genere Monochamus risultano vettori di
B. xylophilus su conifere di vario genere. B. xylophilus presenta un ciclo biologico strettamente
connesso a quello dell´insetto vettore . La dispersione può avvenire secondariamente anche da
legno a legno, o dal legno al terreno e poi alle radici dei semenzali. Il ciclo biologico completo, può
essere suddiviso in due parti: ciclo propagativo (fitofago) e ciclo di dispersione (micofago).
1. Ciclo propagativo o fitofago Dalla metà di maggio alla metà luglio: le larve di terzo stadio del
nematode (L3 - stadio di dispersione) si portano vicino alla camera pupale dell´insetto e mutano in
larve di quarto stadio (L4 - stadio durevole). Allo sfarfallamento dell´adulto del cerambicide, le larve
L4 del nematode penetrano attraverso gli stigmi e invadono l´emocele dell´insetto vettore. Quando
l´insetto raggiunge la chioma delle piante per nutrirsi dei rametti e completare la maturazione delle
gonadi, le larve L4 del nematode si portano verso l´estremità del corpo dell´insetto e penetrano
nella pianta attraverso le ferite di nutrizione del cerambicide. Da giugno alla fine di luglio: in
condizioni ambientali favorevoli, le larve L4 del nematode si trasformano in adulti e si disperdono
nella pianta; durante questo periodo di rapida moltiplicazione, la popolazione del nematode invade
i canali resiniferi, nutrendosi delle cellule epiteliali, e si compone di maschi, di femmine e dei
quattro stadi larvali. Dalla fine luglio alla fine di agosto: quando gli insetti del genere Monochamus
si accoppiano e la femmina depone le uova sugli alberi deperiti o morti di recente, il nematode
ancora presente nel corpo dell´insetto come larva L4, penetra nel legno al momento
dell´ovideposizione, si nutre delle cellule della pianta e di funghi introdotti da parassiti secondari, e
muta in adulto, dando origine alle nuove popolazioni. Dalla fine di agosto alla fine di ottobre: le
piante invase dai nematodi presentano clorosi, appassimento e muoiono.
2. Ciclo di dispersione o micofago Dalla fine dell´inverno all´inizio della primavera, quando
subentrano condizioni critiche per la sopravvivenza (es. mancanza di cibo, abbassamento della
temperatura), la popolazione di B. xylophilus decade e si compone esclusivamente di larve di terzo
stadio (L3 - stadio di dispersione) che si aggregano ai funghi (Ceratocystis spp.) presenti intorno
alla camera pupale dell´insetto; quando l´adulto del cerambicide sta per sfarfallare, le larve L3
mutano in larve L4 dando avvio a un nuovo ciclo propagativo.
PREVENZIONE E LOTTA
Le principali vie di introduzione e di dispersione dei nematodi del legno di pino e dei loro vettori
Monochamus spp. sono rappresentate da legname infestato (tronchi interi, parti di tronco,
imballaggi e supporti di legno, trucioli, segatura) e da piante infestate in foresta. I mezzi di
prevenzione attualmente realizzabili, comprendono: ispezioni nei boschi, a partire dalla primavera,
su piante deperite o morte da non più di 6 mesi/1 anno, con il consiglio di raccogliere, dagli alberi
caduti, il legno attaccato da larve di insetti xilofagi e di distruggerlo col fuoco; ispezioni nei punti di
introduzione di legname importato dalla Russia Asiatica, dall´Europa orientale, dall´Asia e
dall´America settentrionale; campionamento di legname proveniente da depositi, segherie,
mobilifici e imballaggi, sotto forma anche di frammenti di legno, trucioli e segatura; catture degli
adulti del cerambicide vettore mediante trappole attrattive; trattamenti con funghi e batteri
antagonisti delle larve di Monochamus sp.; trattamenti con insetticidi e nematocidi per piante ad
alto valore economico. Per eliminare gli insetti e i nematodi da una partita di legname, è
necessario effettuare un trattamento termico che porti la temperatura della parte più interna del
legno ad almeno 56 °C per 30 minuti, oppure praticare un´essiccazione in forno affinché il legname
raggiunga, durante il trattamento, un tasso di umidità non superiore al 20%. In alternativa possono
essere effettuati trattamenti a pressione o fumiganti con sostanze chimiche.
RACCOMANDAZIONI
I dati sperimentali, oggetto di numerose pubblicazioni, indicano finora che il nematode da
quarantena B. xylophilus non è presente in Italia. Il recente ritrovamento di questo nematode in
Portogallo ha indotto la Commissione Europea, con una decisione dell´11 gennaio 2000, ad
applicare urgenti misure fitosanitarie per quel paese e a richiedere un´indagine sulla presenza di
quest´organismo nocivo in tutti gli Stati membri, in considerazione della sua pericolosità per il
patrimonio forestale. Due decisioni della Commissione del 12 marzo 2001 prescrivono inoltre agli
Stati membri di adottare, a titolo provvisorio, misure supplementari contro la propagazione del B.
xylophilus dalle regioni del Portogallo interessate da questo organismo, e di applicare misure
provvisorie di emergenza per quanto concerne il materiale da imballaggio in legno grezzo di
conifere, originario del Canada, della Cina, del Giappone e degli Stati Uniti d´America.
PROTOCOLLO RELATIVO ALLA SURVEY DA EFFETTUARE NEI
TERRITORI DEGLI STATI MEMBRI DELL'U. E.
l - Survey
Obiettivo: verificare se il nematode da quarantena del legno Bursaphelenchus xylophilus (PWN) è
presente in una area o in un paese.
1.1 - Scelta delle aree da campionare
Caratteristiche da considerare: precedenti campionamenti effettuati, presenza di piante ospiti, stato
di salute dei boschi, presenza e distribuzione di vettori del nematode (principalmente
Monochamus), punti d'introduzione di legname importato, segherie e depositi.
I controlli per l'accertamento della presenza di B. xylophilus possono essere classificati in due
ordini secondo la probabilità di risultare presente:
• controlli in aree ad alto rischio:
-foreste di conifere presenti in un raggio di 5 km da punti d'introduzione di legname importato
(porti) specialmente da paesi dove il PWN è presente (Europa orientale, Russia, Cina), da depositi
di legname importato, da segherie e da mobilifici. In ogni modo anche se la distanza di dette
foreste fosse maggiore di 5 km, andrebbero ugualmente campionate.
-un altro grande rischio d'introduzione del nematode è identificabile nel legno da imballaggio di
merci trasportate in containers. In questo caso bisogna considerare che il punto a rischio più alto è
quello di destinazione finale della merce piuttosto che quello d'importazione. Ove possibile bisogna
identificare l'importatore di materiale imballato con legno grezzo proveniente da paesi dove il PWN
è presente e verificare la presenza di grossi quantitativi di questi imballaggi. Vanno campionate
anche le foreste che si trovano in un raggio di 5 km. .
-piccoli boschi, alberi isolati, parchi alberati intorno ai punti d'introduzione di legname, depositi,
mobilifici.
• controlli in altre aree:
-aree boschive con evidenti sintomi di deperimento, siccità, danni da vento ecc.
-aree con sintomi non molto evidenti, ma con qualche albero malato o morto
1.2 -Scelta delle specie di conifere
La scelta delle specie di conifere da campionare dovrà essere condizionata principalmente dal
rilievo di sintomi relativi alla presenza di B. xylophilus' (parti di albero o alberi morti o secchi) e/o di
Monochamus spp., perciò non è necessario focalizzare l'attenzione sulle specie suscettibili di pino.
In ogni caso, dove possibile, la preferenza verrà data a Pinus nigra, P. pinaster e P. sylvestris,
specialmente nel caso di foreste situate a sud dell' isoterma 20°C di luglio-agosto, dove è più facile
aspettarsi la manifestazione di malattia nelle piante suscettibili.
1.3 -Materiale da campionare
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Alberi morti o caduti in bosco da non più di 6 mesi, 1 anno
Legname accatastato nei luoghi di taglio o nelle immediate vicinanze .
Legname conservato nei depositi delle segherie
Frammenti di legno, trucioli e segatura grezza nei mobilifici e dintorni .
Legno con presenza di fori da Monochamus spp.
Imballaggi
1.4 -Protocolli di campionamento
1.4. 1 - Mobilifici e depositi di legname
Prelevare campioni da legname conservato, cumuli di frammenti di legno, trucioli e segatura,
cumuli separati di cortecce. Prelevare da diverse parti del cumulo e poi mescolare bene per il
successivo trattamento.
1.4.2.-Alberi morti di recente (a terra o ancora in piedi) e alberi con sospetti sintomi da PWN
Il metodo migliore è quello di tagliare dischi di legno di 2-5 cm di spessore da tre posizioni lungo il
fusto dell' albero (basso, medio, alto) .Levare la corteccia, controllare l'eventuale presenza di
colorazioni fungine (blu o grigio) o gallerie di insetti. Separare i settori del disco con i suddetti
sintomi e ridurli in frammenti di 1-2 cm circa mediante mulino o altro dispositivo avendo cura di non
provocare eccessivo riscaldamento. Una quantità di circa 20 g di frammenti per ciascun disco è
sufficiente.
E' possibile anche utilizzare la segatura prodotta dalla motosega per l'estrazione dei nematodi
tagliando l'albero in diverse parti (anche le branche grosse) e amalgamando il campione per gli
ulteriori trattamenti.
Un altro metodo consiste nell'uso di un trapano a batteria ricaricabile con punta a tortiglione di
circa 20 mm di diametro. Forare lentamente a vari livelli il fusto della pianta e raccogliere almeno
20 g di segatura per ciascun livello.
In ciascuna località prelevare campioni da almeno 1 albero, ma preferibilmente da 5. Questo
dipende dal numero di piante morte presenti. E' importante che il campione sia rappresentativo: se
ci sono molti alberi morti conviene prendere campioni su molti esemplari di più. Per ciascuna
località si possono mescolare campioni di non più di 5 piante per arrivare ad un totale di 150 g per
estrazione.
1.4.3-Alberi senza sintomi
Se non ci sono piante (o parti di piante) con i sintomi descritti, i campioni vanno presi da alberi in
piedi, mediante l'uso di un trapano, ad un'altezza da terra di circa 1,3 m ed in tre diverse direzioni
intorno all'asse del fusto. Campionare almeno cinque piante per località.
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