IPPOCASTANO TIPO: angiosperma NOME SCIENTIFICO: Aesculus hippocastanum NOME COMUNE: Ippocastano o Castagno d’India FAMIGLIA: Sapindaceae ORIGINE: naturalizzata DISTRIBUZIONE E AMBIENTI: Originario dell'Europa orientale (penisola balcanica, Caucaso); è stata introdotta a Vienna nel 1591 da Charles de l'Écluse e a Parigi, da Bachelier, nel 1615. In Italia è diffusa in tutte le regioni, soprattutto in quelle centro-settentrionali, dalla pianura fino a 1200 metri di altitudine. DESCRIZIONE: a) Portamento (Fig.1): L’ippocastano può arrivare a 25 o 30 metri di altezza; è imponente e elegante, infatti la sua chioma può raggiungere gli 8/10 metri di diametro restando molto compatta. l’aspetto può essere tondeggiante o piramidale. b) Foglie (Fig.2): Le foglie dell’ippocastano sono di forma palmata e sono decidue. Le foglie sono collegate a rametti di colore bruno-verdastro tramite piccioli lunghi circa 10–15 cm. Ogni foglia, che può arrivare a oltre 20 cm di lunghezza, è costituita da 5-7 foglioline oblanceolate con apice acuminato e base stretta. Il margine è doppiamente seghettato, la nervatura risulta ben marcata. Il picciolo non ha stipole. Le foglie sono di color verde brillante nella pagina superiore e verde chiaro, con una leggera tomentosità sulle nervature, in quella inferiore. c) Fiori (Fig.3) sono ermafroditi, di colore bianco di grandezza circa 2,5 cm e sono riuniti in pannocchie lunghe 25-30cm. la fioritura avviene attorno ai mesi di aprile e maggio. d) Frutti (Fig.4): Il frutto è una grossa capsula rotonda e verdastra, munite di corti aculei, che si aprono in tre valve e contengono un grosso seme o anche più semi. e) Semi (Fig.5): Sono di colore bruno lucido che prendono il nome di castagna matta. Hanno un sapore amaro e sviluppano un odore molto sgradevole durante la cottura; sono leggermente tossici quindi non commestibili. f) Rami (Fig.6): Sono lenticellati, presentano grandi gemme opposte, rossastre, ed una terminale di notevoli dimensioni, ricoperte da una sostanza collosa. La corteccia è bruna e liscia e si desquama con l'età. PARTICOLARITA’ ED USI : Erba amara, astringente, antipiretica, diuretica, antinfiammatoria; riduce la permeabilità capillare e l'edema locale. Principio attivo principale è l'escina, una complessa mistura di saponine dal potente effetto antinfiammatorio. Per uso interno nei disturbi del sistema venoso, l'indurimento delle arterie, l'insufficienza circolatoria, le vene varicose, le flebiti, i geloni, in caso di gonfiori delle articolazioni e fratture. Nella medicina popolare la corteccia è utilizzata come bevanda tonica e febbrifuga. I decotti e le infusioni hanno azione astringente. Per uso esterno le foglie fresche in acqua bollente danno buoni risultati in caso di contusioni. I decotti e le infusioni dei grani, solo per uso esterno, vengono impiegati per preparare compresse per la cura dei dolori di origine reumatica e come cosmetici per la pelle, le pomate sono indicate nella cura delle emorroidi. I frutti macinati sono impiegati come sfarinati per mangimi ad uso zootecnico; consumati freschi sono invece velenosi per l'alto contenuto di saponine. Il legno, poco elastico e non durevole, ha un uso limitato a piccoli lavori artigianali. Data la tossicità dei semi, è assolutamente sconsigliabile l'uso casalingo. Autore scheda: Gabriele Verolini FOTO E/O DISEGNI Fig.1 Portamento: Fig. 2 Foglie: Descrizione A Descrizione B Fig.3 Fiori: Fig.4 Frutti: Descrizione C Descrizione D Fig.5 Semi: Fig.6 Corteccia: Descrizione E Descrizione F