ALLORO
TIPO: Angiosperma (dicotiledone)
NOME SCIENTIFICO: Laurus nobilis
NOME COMUNE: Alloro
FAMIGLIA: Lauraceae
ORIGINE: Alloctona e naturalizzata
DISTRIBUZIONE E AMBIENTI: Pare sia stato introdotto in Italia, in tempi remotissimi, dall'Asia
Minore, oggi è una delle piante caratteristiche della macchia mediterranea. Molto probabilmente è pianta
spontanea solamente nelle isole, altrove naturalizzata, anche se si riproduce spontaneamente.
Specie mesofila che vive in climi caldo-umidi. Predilige terreno umido e ricco, teme il vento e il gelo, tollera
bene gli ambienti costieri e marini. Presente in tutto il territorio da 0÷800 m s.l.m.
DESCRIZIONE:
a) Portamento (Fig 1): Piccolo albero 10 (20) m, o arbusto poco longevo. Sempreverde, ha chioma
piramidale folta e densa; tronco eretto, liscio, spesso sinuoso e fortemente ramificato;
b) Foglie (Fig 2): sono intere, coriacee, persistenti, aromatiche, alterne, raramente opposte o verticillate; la
pagina superiore lucida di colore verde scuro, quella inferiore più chiara verde opaco, sono brevemente
picciolate, ellittico-lanceolate con apice acuto, lunghe fino a 20 cm, glabre a margine lievemente ondulato.
c) Fiori (Fig 3): Pianta dioica con fiori peduncolati, attinomorfi e tetrameri di colore bianco-giallastro,
profumati; riuniti in piccole ombrelle di 4÷5 fiori all'ascella delle foglie, quelli maschili con 8÷12 stami in
verticilli, quelli femminili con ovario supero, 1 stilo, stigma trifido, 4 stami sterili.
d) Frutti (Fig 4): sono drupe ovoidali, aromatiche, nerastre che contengono un solo seme sferoidale, con due
cotiledoni ricchi di sostanze grasse, giungono a maturazione ottobre÷novembre. I frutti rimangono sulla
pianta per tutto l'inverno, talvolta sino a primavera inoltrata, non è difficile vedere i nuovi fiori, a fianco delle
vecchie drupe.
e) Semi (Fig 5):
f) Corteccia (Fig 6): prima verde poi nerastra o bruna, legno giallo e rami eretti e molto fitti.
PARTICOLARITA’ ED USI
La pianta ha proprietà aromatiche, digestive, espettoranti, stimolanti, antireumatiche e sudorifere. Impiegata
nella tradizione popolare per disturbi interni ed esterni ma soprattutto per quelli a carico dell'apparato
gastroenterico e respiratorio.
L'infuso di foglie è indicato per i disturbi digestivi e i gonfiori intestinali. La presenza nelle foglie di sostanze
amare e olio essenziale aumenta la secrezione salivare e gastrica inducendo un miglioramento delle capacità
digestive e assimilative.
Il decotto di foglie è utile nel trattamento delle infezioni del cavo orale, è inoltre consigliato per pediluvi
stimolanti e deodoranti.
L'olio essenziale che si ricava dai frutti è indicato per la cura dei dolori articolari,(viene usato anche in
veterinaria con il medesimo scopo), delle ecchimosi, contusioni e stiramenti muscolari; qualche goccia dello
stesso nell'acqua calda e una manciata di foglie, permettono di realizzare un bagno lievemente profumato,
deodorante e stimolante.
Uno strato sottile d'olio di lauro, passato sul pelame degli animali, li difende dalle mosche.
In cucina le foglie del lauro si usano sia fresche che secche, stimolano la digestione e sono uno degli aromi
sempre presenti nei court bouillon in cui si lessa il pesce; si aggiungono per insaporire piatti di carne, salumi,
dolci, bevande, legumi, per preparare marinate e per aromatizzare formaggi.
Le foglie sono inoltre utilizzate per impacchettare fichi secchi e la liquirizia.
I frutti freschi sono usati come aromatizzanti nella preparazione di alcune birre inglesi.
Le drupe secche si possono grattugiare come la noce moscata, sono toniche, stimolanti e antisettiche.
Il Laurino è un liquore ottenuto mediante infusione in alcool delle drupe, tipico dell'Emilia.
Il Lauro fu usato per molti secoli come rimedio per molte malattie, in particolare contro la peste, ancor oggi
lo si usa per rinfrescare gli ambienti: mettere dei rametti negli armadi, allontana le tarme.
È un ottimo antiparassitario naturale contro gli insetti dai cereali e dai legumi, sarà sufficiente inserire
qualche foglia nei contenitori. Buono l' effetto repellente, sugli scrafaggi, (contine cineolo) basterà
sbriciolare qualche foglia nei luoghi “strategici” per tenere gli insetti, a debita distanza.
Autore scheda: Giampaolo Minotti
Fig. 1: Portamento:
Fig. 2: Foglie:
Fig. 3: Fiori:
DESCRIZIONE A
DESCRIZIONE B
DESCRIZIONE C
Fig. 4: Frutti:
Fig. 5: Semi:
Fig. 6 : Corteccia :
DESCRIZIONE D
DESCRIZIONE E
DESCRIZIONE F