OLEANDRO
TIPO: angiosperma
NOME SCIENTIFICO: Nerium oleander
NOME COMUNE: Oleandro
FAMIGLIA: Apocynaceae Juss.
ORIGINE: alloctona e naturalizzata
DISTRIBUZIONE ED AMBIENTI: È forse originario dell’Asia ma è naturalizzato e spontaneo nelle
regioni mediterranee e diffusamente coltivato a scopo ornamentale. Habitat: Ambienti sassosi, sabbiosi
lungo il greto di torrenti e fiumi. Sulle pareti di rocce, generalmente di origine calcarea da 0 a 200 m.
mappa di distribuzione (Europa-Italia)
DESCRIZIONE:
a) PORTAMENTO (fig. 1): pianta arbustiva sempreverde a portamento cespuglioso, alta fino a 5 m, con
fusto eretto e ramificato fin dalla base.
b) FOGLIE (Fig. 2): (8-14 cm) persistenti, semplici, coriacee con picciolo di 5-8 mm, nervature patenti, la
pagina superiore lucida più chiara e grigiastra quella inferiore; il loro inserimento nel ramo opposto o
verticillato a 3 , se giovani sono verde chiaro e glabre. La foglia si presenta con 2-3 ordini di cellule a
palizzata e con la presenza di cripte (cavità) rivestite di peli a difesa degli stomi per limitarne la
trasparibilità quindi per meglio sopportare il clima arido.
c) FIORI (fig. 3): ermafroditi posti in cime corimbose multiflore, tubulosi con petali semplici o doppi e con
peduncolo di 2-3 mm; di colore che va dal bianco al roseo o al giallo e al rosso carminio.
d) FRUTTI (fig. 4): sono follicoli allungati fusiformi di colore bruno, di 1x10-15 mm, che a maturità si
apre spargendo semi densamente pelosi con pappi brunastri.
PARTICOLARITA’ ED USI: L’oleandro è una pianta velenosa in tutte le sue parti per la presenza di alcaloidi
tossici, ma in particolare le foglie contengono anche glucosidi, oli eterei,acidi organici. Si utilizza in farmacopea
(la raccolta dei fiori si fa in agosto) come cardiotonico per la presenza di “Oleandrina o Folinerina” che hanno
proprietà simili allo “Strofanto e alla digitale”. Occorre quindi molta prudenza nell’uso domestico di questa
pianta perché in dosi sbagliate può essere mortale. Anche i fumi emanati dal legno, se usato per alimentare il
fuoco del camino, possono risultare tossici. L’avvelenamento si manifesta prima con sintomi a carico
dell’apparato intestinale con diarrea, gastrite, vomito e rallentamento dell’attività respiratoria, segue irregolarità
cardiaca e perdita della conoscenza fino alla morte. Le foglie potrebbero, se osservata da persone inesperte,
essere confuse con quelle dell’Alloro.
Autore scheda: Valerio Caccia
FOTO E/O DISEGNI
Portamento
Foglie
DESCRIZIONE A
DESCRIZIONE B
fiori
DESCRIZIONE C
frutti
DESCRIZIONE D