Introduzione alla logica proposizionale Unit 2 – Corso di Logica Sommario • • • • • Forme argomentative Variabili proposizionali Operatori e simboli logici Formalizzazione Regole di formazione Dalle proposizioni alle forme proposizionali • ‘Aldo è americano’ = A • ‘Aldo è americano o brasiliano’ = A o B – proposizione semplice, o anche una forma (variabile) proposizionale – A, B, A o B sono variabili proposizionali Forme argomentative • Le forme argomentative (o forme logiche) sono schemi astratti di ragionamento e comuni in molte argomentazioni • La logica è lo “studio delle argomentazioni”, la logica formale è lo “studio delle forme argomentative” • Nella logica formale lo studio della validità avviene attraverso le forme argomentative • Le forme argomentative sono infinite Esempi Se A allora B A :. B Se A allora B Non B :. Non A A, B, se A allora B, non A, non B sono tutte variabili proposizionali Altri esempi? “introduzione della congiunzione” A B :. A e B E’ nuvoloso. Fa freddo. Dunque è nuvoloso e fa freddo. “eliminazione della disgiunzione” Luigi è italiano o tedesco. Se è italiano allora è europeo. Se è tedesco è sempre europeo. Dunque, Luigi è europeo. AoB se A allora C se B allora C :. C Contenuto e isomorfismo • Compaiono due tipi di termini: – Termini non logici (A, B, …) che denotano un referente (individuo, nazione, relazione, ecc.) – Termini logici, cioè parole che combinano i termini non logici permettendo di costruire nuovi termini non logici • Due argomenti con la stessa forma argomentativa sono logicamente isomorfi e dipendono solo dai termini non logici • La forma argomentativa è la proprietà che non cambia al variare dei termini non logici Forme valide ed invalide • Una forma argomentativa è valida se tutti i suoi esempi costituiscono argomentazioni valide. In tal caso la conclusione è conseguenza logica delle premesse • Una forma argomentativa è invalida se esiste almeno un suo esempio che dà luogo ad un’argomentazione invalida • Segno di asserzione per indicare la conclusione: ⊢ – Se A allora B, A ⊢ B Operatori logici • Un operatore logico (o connettivo) è un’espressione del linguaggio con la quale si ottiene una proposizione composta a partire da due o più proposizioni semplici • Un operatore logico si dice verofunzionale se il valore di verità della proposizione composta da esso ottenuta dipende esclusivamente dai valori di verità delle proposizioni semplici a cui è applicato • Nella logica proposizionale consideriamo (solo) 5 connettivi Negazione logica (~) • La negazione è l’operatore logico che inverte il valore di verità di una proposizione • Usando ‘non si dà che il caso che’, ma spesso basta la parola ‘non’ – Non si dà che il caso che Luca è felice – Luca non è felice • È un operatore unario: si applica ad una sola proposizione • A volte espressa in forma indiretta – Luca è infelice Congiunzione logica (&) • È un operatore binario: si applica a due proposizioni (congiunti) • Espressa tipicamente da ‘e’, ‘sia…sia’, ‘sia… che’ – Anna è italiana e Bob è americano – Anna è brava e simpatica (forma abbreviata) – Anna è sia brava che simpatica • La congiunzione di due proposizioni è vera se entrambe le proposizioni sono vere e falsa altrimenti Altre espressioni per la congiunzione • Esprimibile anche con ‘inoltre’, ‘sebbene’, ‘ma’, ‘mentre’ (lo scopo di solito è di affermare e contemporaneamente confrontare delle proposizioni) – Anna è socievole, sebbene Bob non lo sia. – Bob è simpatico, ma Anna non lo è. – Anna è brava, mentre Bob non lo è. • Attenzione, non vale sempre – Anna ascolta la radio mentre studia. Altri usi di “e” nel quotidiano • A volte la “e” non viene usata come congiunzione logica – Aldo e Bob sono amici – Aldo e Bob hanno alzato il divano – La maglia della Juventus è bianca e nera Disgiunzione logica (v) • Operatore binario: si applica a due proposizioni (disgiunti) • La disgiunzione di due proposizioni è vera se almeno una delle proposizioni è vera, falsa se sono entrambe false • Espressa da ‘o’, ‘o…o’ – Anna è bella o brava – Per partecipare al concorso occorre la laurea in comunicazione o in giurisprudenza – Oggi interroghiamo Luca o Marco Usi di “o” nel quotidiano • Significato inclusivo (prop. composta vera se entrambe le prop. sono vere) – Per partecipare al concorso occorre la laurea in comunicazione o in giurisprudenza • Significato esclusivo (prop. composta falsa se entrambe le prop. sono vere) – Oggi è martedì o è mercoledì • Incompatibilità (prop. composta vera se entrambe le prop. sono false, falsa se entrambe sono vere) – Si mangia o si parla Condizionale materiale (→) • Operatore binario: con antecedente (ipotesi) e conseguente (tesi) • Espressa di solito da ‘se…allora’, ‘se’, ‘solo se’ – Se oggi è domenica allora domani torno al lavoro – Se oggi è domenica domani torno al lavoro • Se [antecedente] {allora} [conseguente] – Domani torno al lavoro se oggi è domenica • [conseguente] se [antecedente] – Oggi è domenica solo se domani torno al lavoro • [antecedente] solo se [conseguente] Esercitiamoci • Chi sono l’antecedente ed il conseguente? – Se oggi è domenica domani è lunedì – Oggi è domenica solo se domani è lunedì – Oggi è domenica se domani è lunedì – Domani è lunedì se oggi è domenica – Se domani è lunedì oggi è domenica – Domani è lunedì solo se oggi è domenica Condizione necessaria o sufficiente? • Nei condizionali qualcosa è condizione di qualcos’altro. Ma si tratta di una condizione necessaria o sufficiente? • Oggi è domenica se domani è lunedì – ‘domani è lunedì’ è condizione sufficiente di ‘oggi è domenica’ dunque equivale a: se domani è lunedì allora oggi è domenica • Oggi è domenica solo se domani è lunedì – ‘domani è lunedì’ è condizione necessaria di ‘oggi è domenica’ dunque equivale a: se oggi è domenica allora domani è lunedì Espressioni condizionali equivalenti • • • • • • se A allora B da A segue B A solo se B B se A A è condizione sufficiente per B B è condizione necessaria per A • se non B allora non A • …… Quale condizionale? • Spesso nel linguaggio quotidiano lo si usa per esprimere un nesso tra antecedente e conseguente, ad esempio una relazione di causaeffetto, oppure una situazione ipotetica • Invece il significato logico, denominato condizionale materiale, è: non si dà il caso che sia vero l’antecedente e falso il conseguente • Risultano vere anche proposizioni bizzarre – Se Parigi è in Canada allora Roma è in Italia – Se Parigi è in Canada allora Roma è in Russia • Invece risulta falsa – Se Parigi è in Francia allora Roma è in Russia Paradossi del condizionale materiale • Non si tratta di veri e propri paradossi, ma di incongruenze tra gli usi del condizionale nel linguaggio naturale (che sono tanti e diversi) e la sua interpretazione nella logica classica • In logica risultano vere (per ogni A e B): – Se A e non-A allora B (Se A e non-A sono veri allora qualsiasi B è vera) – Se A allora: B implica A (se A è vera allora è implicata da qualsiasi B) – Se non-A allora: A implica B (se A è falsa allora implica qualsiasi B) Attenzione! • Nel linguaggio quotidiano esprimiamo situazioni ipotetiche con un condizionale – Se avessi vinto alla lotteria avrei comperato una Ferrari • In casi del genere, l’antecedente esprime una situazione ipotetica diversa da ciò che è avvenuto, dunque esso è falso in questo mondo (o molto improbabile) • Un tale condizionale si dice controfattuale e non fa parte della logica (del I ordine) che stiamo descrivendo (il cui studio esula dai nostri scopi) • Invece, nel condizionale materiale l’antecedente può essere a priori sia vero che falso Bicondizionale (⟷) • Operatore binario: con lato sinistro e lato destro • Espressa da “se e solo se” – Un poligono è un triangolo se e solo se ha tre lati • Se un poligono è un triangolo allora ha tre lati • Se un poligono ha tre lati allora è un triangolo • Si può considerare come la congiunzione di due condizionali • Il lato sinistro è condizione necessaria e sufficiente del lato destro (e viceversa) Attenzione! • La forma logica di una proposizione o di un'argomentazione non si può determinare a partire dall’espressione linguistica in modo meccanico • In realtà, uno degli obiettivi della IA e della linguistica computazionale è proprio in tal senso Formalizzazione • Scopo della formalizzazione è di passare – proposizioni à forme (variabili) proposizionali – argomentazioni à forme argomentative • Viceversa, le variabili proposizionali, nella loro essenza, non hanno significato: lo acquisiscono attraverso una particolare interpretazione specificata dal contesto dato Rappresentazione formale • Si cerca di rappresentare in modo simbolico la corrispondenza tra espressioni linguistiche e significato • La formalizzazione è una sorta di compressione informativa, che produce una perdita nei dettagli (le sfumature) ma un guadagno nella precisione modello Interpretazione di P interpretazione rappresentazione formale P linguaggio naturale linguaggio corrispondenza traduzione significato inteso ogge1 e relazioni Esempi forme proposizionali • • • • • • • • • • Bob è bravo Bob è simpatico Bob non è bravo Bob è bravo o è simpatico Non è vero che Bob è bravo o simpatico Bob non è né bravo né simpatico Bob è bravo ma non è simpatico Se Bob è bravo allora è simpatico Bob è simpatico, oppure è bravo ma non simpatico O Bob è bravo e simpatico, oppure è bravo ma non simpatico B S ~B BvS ~(BvS) ~B&~S B&~S B→S Sv(B&~S) (B&S)v(B&~S) Forme argomentative valide • La nozione di forma argomentativa valida formalizza quella di argomentazione valida • Data una forma proposizionale A ed un insieme S di forme proposizionali, se la forma argomentativa con premesse S e conclusione A è valida scriviamo S⊢A • In tal caso diciamo che A è conseguenza logica di S (o che S implica logicamente A) Esempi forme argomentative valide • Se Bob è bravo allora è simpatico. Bob è bravo. Dunque Bob è simpatico. • Se Bob è bravo allora è simpatico. Bob non è simpatico. Dunque non è bravo. • Bob è bravo o simpatico. Bob non è bravo. Dunque Bob è simpatico. B→S B :. S B→S, B ⊢ S B→S ~S :. ~B B→S, ~S ⊢ ~B BvS ~B :. S BvS, ~B ⊢ S LINGUAGGIO PROPOSIZIONALE Alfabeto e formule • L’alfabeto della logica proposizionale è costituito da tre insiemi di simboli – lettere proposizionali: qualunque lettera maiuscola (A, B, ecc.), eventualmente con l’uso di indici (A1, A2, ecc.) – operatori logici: ~, &, v, →, ⟷ – parentesi: (, ) • Una formula è una sequenza qualsiasi di simboli dell’alfabeto – AvB – AvBvC A&B (Av(&B) ~A→B ~→AB Formule ben formate (fbf) – Le regole di formazione di un linguaggio costituiscono la grammatica del linguaggio – Le formule ben formate (fbf) sono formule ottenute dalle regole di formazione del linguaggio (reiterate) • Nella logica proposizionale le regole sono: 1) qualunque lettera proposizionale è una fbf 2) se ϕ è una fbf, allora lo è anche ~ϕ 3) se ϕ e ψ sono fbf, allora lo sono anche (ϕ&ψ), (ϕvψ), (ϕ→ψ) e (ϕ⟷ψ) 4) niente altro è una fbf Esempi (AvB) ~A (B→C) ~(AvB) (AvB)~ A(&B) (A→~B)v(C) ((A→~B) (A→&C) (A→→ (A→~(AvB)) fbf fbf fbf fbf Non Non Non Non Non Non fbf fbf fbf fbf fbf fbf fbf Esempi – ((AvB)→C) – (~(AvB)→C~) – (A&(~B→C)) – ((A→~B)v(C&D)) – ((A→~Bv(C&D)) – (A→((B→C)&(C→D))) – A→((B→C)&(C→D)) fbf non fbf fbf fbf non fbf fbf • Osservazione: A rigore, quando mancano le parentesi più esterne non si ha una fbf. Però le parentesi più esterne sono ridondanti. Che facciamo? Alcune convenzioni • Decidiamo di accettare come fbf, convenzionalmente, anche formule – in cui mancano soltanto le parentesi più esterne: A→((B→C)&(C→D)) – che si presentano in versione semplificata: AvBvC o A&B&C perché in questo caso Av(BvC) e (AvB)vC sono equivalenti, dunque AvBvC sta indifferentemente per una delle due (lo stesso vale per A&B&C) fbf composte e sfbf • Le lettere proposizionali sono fbf atomiche (o semplici), tutte le altre fbf sono molecolari (o composte) – A, B, C, D sono formule atomiche – ~A, AvB, A&C, Av(B&D), (~B&C)→(AvD) sono formule molecolari • Una sottoformula ben formata (sfbf) è una parte di una fbf che è una fbf – Le sottoformule di (~B&C)→(AvD) sono – B, C, A, D, ~B, (~B&C), (AvD) Esempio • Determinare tutte le sottoformule di A→((B→C)&(C→D)) – A, B, C, D – (B→C), (C→D), (B→C)&(C→D) – A→((B→C)&(C→D)) • Determinare tutte le sottoformule di ((A⟷C)&((A→~B)v(C&D))) – A, B, C, D – (A→~B), (C&D), ((A→~B)v(C&D)), (A⟷C) – ((A⟷C)&((A→~B)v(C&D)))) Ambito e operatore principale • Se in una fbf occorre un connettivo, l’ambito di quell’occorrenza è la più piccola fbf in cui il connettivo si applica – in (~B&C)→(AvD) l’ambito dell’unica occorrenza di v è (AvD) • Ogni fbf ha un solo operatore il cui ambito è l’intera fbf (è l’ultimo usato nella costruzione della formula). Quell’operatore è detto operatore principale – in (~B&C)→(AvD) l’operatore principale è → • Una fbf si dice negazione (risp., congiunzione, ecc.) se il suo operatore principale è una negazione (risp., una congiunzione, ecc.) Esempi • Determinare l’ambito delle diverse occorrenze di → in A→((B→C)&(C→D)) – nella 1a occ. l’ambito è A→((B→C)&(C→D)) – nella 2a è (B→C) – nella 3a è (C→D) • Determinare l’operatore principale – ((AvB)→C) – (A&(~B→C)) – ((A→~B)v(C&D)) – A→((B→C)&(C→D)) – ~((A⟷C)&((A→~B)v(C&D))) – ((C→(~A→~B))v(~A→(~B→C))) → & v → ~ v Linguaggio, metalinguaggio e paradossi • Con il linguaggio proposizionale (così come con il linguaggio ordinario prima della formalizzazione) descriviamo gli oggetti cui si riferiscono i termini occorrenti nelle proposizioni • Dopodichè il linguaggio ordinario diventa metalinguaggio: lo usiamo per parlare del linguaggio proposizionale • In generale occorre fare attenzione a non mescolare linguaggio e metalinguaggio per non generare paradossi – Questa frase è falsa. Uso autonimo • Dunque, quando parliamo di formule proposizionali, poiché si tratta di menzioni, bisognerebbe racchiuderle tra virgolette • Tuttavia, tenendo conto che – il ricorso continuo a virgolette crea molti fastidi – tra linguaggio proposizionale e metalinguaggio non ci sono segni comuni, per cui non ci sono pericoli di ambiguità • Decidiamo convenzionalmente di menzionare segni e formule con loro stesse (senza virgolette) Per casa • Leggere – Varzi, par. 3.1, 3.2 e 3.3 • Esercizi sul Varzi • E poi (non prima!), esercizi online