Introduzione alla logica proposizionale - Progetto e

annuncio pubblicitario
Introduzione alla logica
proposizionale
Unit 2, Lez 1 e 2 – Corso di Logica
Sommario
• 
• 
• 
• 
• 
Forme argomentative
Variabili proposizionali
Operatori e simboli logici
Formalizzazione
Regole di formazione
Dalle proposizioni alle forme
proposizionali
•  ‘Aldo è americano’ = A
–  ‘Aldo è americano’ è una proposizione semplice
–  A è una forma (variabile) proposizionale
•  ‘Aldo è americano o brasiliano’
–  ‘Aldo è americano’ o ‘Aldo è brasiliano’ sono
proposizioni semplici
–  ‘Aldo è americano’ = A
–  ‘Aldo è brasiliano’ = B
–  Perciò ‘Aldo è americano o brasiliano’ = A o B
–  A, B, A o B sono variabili proposizionali
Forme argomentative
•  Le forme argomentative (o forme
logiche) sono schemi astratti di
ragionamento e comuni in molte
argomentazioni
•  La logica è lo “studio delle
argomentazioni”, la logica formale è lo
“studio delle forme argomentative”
•  Nella logica formale lo studio della validità
avviene attraverso le forme argomentative
Esempio: Modus ponens
•  Esempi
-  Se Parigi è in Francia allora Parigi è in Europa.
Parigi è in Francia. Dunque Parigi è in Europa.
-  Se piove allora prendo l’ombrello. Piove. Quindi
prendo l’ombrello.
-  Se stai studiando la logica stai imparando a
ragionare. Io sto studiando la logica. Perciò sto
imparando a ragionare.
•  Se A allora B
A
:. B
(A, B variabili)
Esempio: Modus Tollens
•  Esempi
-  Se Parigi è in Cina allora Parigi è in Asia. Parigi
non è in Asia. Dunque Parigi non è in Cina.
-  Se piove allora prendo l’ombrello. Non prendo
l’ombrello. Quindi non piove.
-  Se stai studiando la logica stai imparando a
ragionare. Io non sto imparando a ragionare.
Perciò non sto studiando la logica.
•  Se A allora B
Non B
:. Non A
(A, B variabili)
Esempio: Sillogismo disgiuntivo
•  Esempi
•  Parigi è in Francia o in Messico. Parigi non è in
Messico. Dunque Parigi è in Francia.
•  O è nuvoloso o c’è il sole. Non è nuvoloso.
Quindi c’è il sole.
•  O è italiano oppure è americano. Non è
italiano. Perciò è americano.
•  A o B
Non A
:. B
(A, B variabili)
Esempio: Sillogismo ipotetico
•  Esempi
•  Se James è a Teramo allora è in Abruzzo. Se
qualcosa è in Abruzzo allora e in Italia. Dunque
se James è a Teramo allora è è in Italia.
•  Se è mattina esco. Se esco vado a passeggiare.
Perciò se è mattina vado a passeggiare.
•  Se studio prendo un bel voto. Se prendo un bel
voto ricevo un premio. Dunque se studio ricevo
un premio.
•  Se A allora B
Se B allora C
:. Se A allora C
(A, B, C variabili)
Altri esempi?
•  Le forme argomentative sono infinite
•  Esempi di “introduzione della congiunzione”
•  Parigi è in Francia. A Parigi scorre la Senna.
Parigi è in Francia e lì scorre la Senna.
•  E’ nuvoloso. Fa freddo. È nuvoloso e fa freddo.
•  Luigi è italiano. Luigi è alto. Lui è alto ed è
italiano.
•  A
B
:. A e B
(A, B variabili)
Contenuto e isomorfismo
•  Compaiono due tipi di termini:
–  Termini non logici (A, B, …) che denotano un
referente (individuo, nazione, relazione, ecc.)
–  Termini logici, cioè parole che combinano i
termini non logici permettendo di costruire
nuovi termini non logici
•  Due enunciati con la stessa forma
argomentativa sono logicamente isomorfi
e dipendono solo dai termini non logici
•  La forma argomentativa è la proprietà che
non cambia al variare dei termini non
logici
Forme valide ed invalide
•  Una forma argomentativa è valida se tutti i
suoi esempi costituiscono argomentazioni
valide. In tal caso la conclusione è
conseguenza logica delle premesse
•  Una forma argomentativa è invalida se
esiste almeno un suo esempio che dà luogo
ad un’argomentazione invalida
•  Sono esempi di forme argomentative
valide: il modus ponens, il modus tollens, il
sillogismo disgiuntivo, il sillogismo ipotetico
Operatori logici
•  Un operatore logico (o connettivo) è
un’espressione del linguaggio con la quale
si ottiene una proposizione composta a
partire da due o più proposizioni semplici
•  Un operatore logico si dice
verofunzionale se il valore di verità della
proposizione composta da esso ottenuta
dipende esclusivamente dai valori di verità
delle proposizioni semplici a cui è applicato
Connettivi
•  Consideriamo cinque operatori logici
–  non si dà il caso che
–  e
–  o…o
–  se…allora
–  se e solo se
(negazione)
(congiunzione)
(disgiunzione)
(condizionale)
(bicondizionale)
Negazione logica
•  La negazione è l’operatore logico che
inverte il valore di verità di una proposizione
•  Usando ‘non si dà che il caso che’, ma
spesso basta la parola ‘non’
–  Non si dà che il caso che Luca è felice
–  Luca non è felice
•  È un operatore unario: si applica ad una
sola proposizione
•  A volte espressa in forma indiretta
–  Luca è infelice
Congiunzione logica
•  È un operatore binario: si applica a due
proposizioni (congiunti)
•  Espressa tipicamente da ‘e’, ‘sia…sia’, ‘sia…
che’
–  Anna è italiana e Bob è americano
–  Anna è brava e simpatica (forma abbreviata)
–  Anna è sia brava che simpatica
•  La congiunzione di due proposizioni è
vera se entrambe le proposizioni sono vere
e falsa altrimenti
Altre espressioni per la
congiunzione
•  Esprimibile anche con ‘inoltre’, ‘sebbene’,
‘ma’, ‘mentre’ (lo scopo di solito è di
affermare e contemporaneamente
confrontare delle proposizioni)
–  Anna è socievole, sebbene Bob non lo sia.
–  Bob è simpatico, ma Anna non lo è.
–  Anna è brava, mentre Bob non lo è.
•  Attenzione, non vale sempre
–  Anna ascolta la radio mentre studia.
Altri usi di “e” nel quotidiano
•  A volte la “e” non viene usata come
congiunzione logica
–  Aldo e Bob sono amici
–  Aldo e Bob hanno alzato il divano
–  La maglia della Juventus è bianca e nera
•  A volte “e” esprime una congiunzione non
verofunzionale
–  sono andato al mare ed ho fatto il bagno
–  ho fatto il bagno e sono andato al mare
–  La maglia della Juventus è bianca e nera
Disgiunzione logica
•  Operatore binario: si applica a due
proposizioni (disgiunti)
•  Espressa da ‘o’, ‘o…o’
–  Anna è bella o brava
–  Per partecipare al concorso occorre la laurea in
comunicazione o ini giurisprudenza
–  Oggi interroghiamo Luca o Marco
•  La disgiunzione di due proposizioni è
vera se almeno una delle proposizioni è
vera, falsa se sono entrambe false
Usi diversi di “o” nel quotidiano
•  Significato inclusivo (prop. composta vera
se entrambe le prop. sono vere)
–  Per partecipare al concorso occorre la laurea in
comunicazione o in giurisprudenza
•  Significato esclusivo (prop. composta falsa
se entrambe le prop. sono vere)
–  Oggi è martedì o è mercoledì
•  Incompatibilità (prop. composta vera se
entrambe le prop. sono false, falsa se
entrambe sono vere)
–  Si mangia o si parla
Condizionale materiale
•  Operatore binario: con antecedente (ipotesi)
e conseguente (tesi)
•  Espressa di solito da ‘se…allora’, ‘se’, ‘solo se’
–  Se oggi è domenica allora domani torno al lavoro
–  Se oggi è domenica domani torno al lavoro
•  Se [antecedente] {allora} [conseguente]
–  Domani torno al lavoro se oggi è domenica
•  [conseguente] se [antecedente]
–  Oggi è domenica solo se domani torno al lavoro
•  [antecedente] solo se [conseguente]
Esercitiamoci
•  Chi sono l’antecedente ed il conseguente?
–  Se oggi è domenica domani è lunedì
–  Oggi è domenica solo se domani è lunedì
–  Oggi è domenica se domani è lunedì
–  Domani è lunedì se oggi è domenica
–  Se domani è lunedì oggi è domenica
–  Domani è lunedì solo se oggi è domenica
Condizione necessaria o sufficiente?
•  Nei condizionali qualcosa è condizione di
qualcos’altro. Ma si tratta di una
condizione necessaria o sufficiente?
•  Oggi è domenica se domani è lunedì
–  ‘domani è lunedì’ è condizione sufficiente di
‘oggi è domenica’ dunque equivale a:
se domani è lunedì allora oggi è domenica
•  Oggi è domenica solo se domani è lunedì
–  ‘domani è lunedì’ è condizione necessaria di
‘oggi è domenica’ dunque equivale a:
se oggi è domenica allora domani è lunedì
Espressioni condizionali
equivalenti
• 
• 
• 
• 
• 
• 
se A allora B
da A segue B
A solo se B
B se A
A è condizione sufficiente per B
B è condizione necessaria per A
Quale condizionale?
•  Spesso nel linguaggio quotidiano lo si usa per
esprimere un nesso tra antecedente e
conseguente, ad esempio una relazione di causaeffetto, oppure una situazione ipotetica
•  Invece il significato logico, denominato
condizionale materiale, è: non si dà il caso che
sia vero l’antecedente e falso il conseguente
•  Risultano vere anche proposizioni bizzarre
–  Se Parigi è in Canada allora Roma è in Italia
–  Se Parigi è in Canada allora Roma è in Russia
•  Invece risulta falsa
–  Se Parigi è in Francia allora Roma è in Russia
Paradossi del condizionale
materiale
•  Non si tratta di veri e propri paradossi, ma
di incongruenze tra gli usi del condizionale
nel linguaggio naturale (che sono tanti e
diversi) e la sua interpretazione nella
logica classica
•  In logica risultano vere (per ogni A e B):
–  Se A e non-A allora B (Se A e non-A sono veri
allora qualsiasi B è vera)
–  Se A allora: B implica A (se A è vera allora è
implicata da qualsiasi B)
–  Se non-A allora: A implica B (se A è falsa allora
implica qualsiasi B)
Attenzione!
•  Nel linguaggio quotidiano esprimiamo situazioni
ipotetiche con un condizionale
–  Se avessi vinto alla lotteria avrei comperato una Ferrari
•  In casi del genere, l’antecedente esprime una
situazione ipotetica diversa da ciò che è
avvenuto, dunque esso è falso in questo mondo
(o molto improbabile)
•  Un tale condizionale si dice controfattuale e
non fa parte della logica (del I ordine) che stiamo
descrivendo (il cui studio esula dai nostri scopi)
•  Invece, nel condizionale materiale l’antecedente
può essere a priori sia vero che falso
Bicondizionale
•  Operatore binario: con lato sinistro e lato
destro
•  Espressa da “se e solo se”
–  Un poligono è un triangolo se e solo se ha tre lati
•  Se un poligono è un triangolo allora ha tre lati
•  Se un poligono ha tre lati allora è un triangolo
•  Si può considerare come la congiunzione di
due condizionali
•  Il lato sinistro è condizione necessaria e
sufficiente del lato destro (e viceversa)
Attenzione!
•  La forma logica di una proposizione o di
un'argomentazione non si può
determinare a partire dall’espressione
linguistica in modo meccanico
•  In realtà, uno degli obiettivi della IA e
della linguistica computazionale è proprio
in tal senso
Simboli
•  Operatori logici
–  negazione
–  congiunzione
–  disgiunzione
–  condizionale
–  bicondizionale
~
&
v
→
⟷
•  Segno di asserzione (o cancelletto) per
indicare la conclusione: ⊢
Formalizzazione
•  Scopo della formalizzazione è di passare
–  proposizioni à forme (variabili) proposizionali
–  argomentazioni à forme argomentative
•  Viceversa, le variabili proposizionali, nella
loro essenza, non hanno significato: lo
acquisiscono attraverso una particolare
interpretazione specificata dal contesto
dato
Rappresentazione formale
•  Si cerca di rappresentare in modo simbolico la
corrispondenza tra espressioni linguistiche e
significato
•  La formalizzazione è una sorta di compressione
informativa, che produce una perdita nei dettagli
(le sfumature) ma un guadagno nella precisione
modello Interpretazione di P interpretazione rappresentazione formale P linguaggio naturale linguaggio corrispondenza traduzione significato inteso ogge1 e relazioni Esempi forme proposizionali
• 
• 
• 
• 
• 
• 
• 
• 
• 
• 
Bob è bravo
Bob è simpatico
Bob non è bravo
Bob è bravo o è simpatico
Non è vero che Bob è bravo o
simpatico
Bob non è né bravo né simpatico
Bob è bravo ma non è simpatico
Se Bob è bravo allora è simpatico
Bob è simpatico, oppure è bravo
ma non simpatico
O Bob è bravo e simpatico,
oppure è bravo ma non simpatico
B
S
~B
BvS
~(BvS)
~B&~S
B&~S
B→S
Sv(B&~S)
(B&S)v(B&~S)
Forme argomentative valide
•  La nozione di forma argomentativa valida
formalizza quella di argomentazione valida
•  Data una forma proposizionale A ed un
insieme S di forme proposizionali, se la
forma argomentativa con premesse S e
conclusione A è valida scriviamo S⊢A
•  In tal caso diciamo che A è conseguenza
logica di S (o che S implica
logicamente A)
Esempi forme argomentative
valide
•  Se Bob è bravo allora
è simpatico. Bob è
bravo. Dunque Bob è
simpatico.
•  Se Bob è bravo allora
è simpatico. Bob non è
simpatico. Dunque
non è bravo.
•  Bob è bravo o
simpatico. Bob non è
bravo. Dunque Bob è
simpatico.
B→S
B
:. S
B→S, B ⊢ S
B→S
~S
:. ~B
B→S, ~S ⊢ ~B
BvS
~B
:. S
BvS, ~B ⊢ S
LINGUAGGIO
PROPOSIZIONALE
Alfabeto e formule
•  L’alfabeto della logica proposizionale è
costituito da tre insiemi di simboli
–  lettere proposizionali: qualunque lettera
maiuscola (A, B, ecc.), eventualmente con
l’uso di indici (A1, A2, ecc.)
–  operatori logici: ~, &, v, →, ⟷
–  parentesi: (, )
•  Una formula è una sequenza qualsiasi di
simboli dell’alfabeto
–  AvB
–  AvBvC
A&B
(Av(&B)
~A→B
~→AB
Formule ben formate (fbf)
–  Le regole di formazione di un linguaggio
costituiscono la grammatica del linguaggio
–  Le formule ben formate (fbf) sono formule
ottenute dalle regole di formazione del
linguaggio (reiterate)
•  Nella logica proposizionale le regole sono:
1) qualunque lettera proposizionale è una fbf
2) se ϕ è una fbf, allora lo è anche ~ϕ
3) se ϕ e ψ sono fbf, allora lo sono anche
(ϕ&ψ), (ϕvψ), (ϕ→ψ) e (ϕ⟷ψ)
4) niente altro è una fbf
Esempi
(AvB)
~A
(B→C)
~(AvB)
(AvB)~
A(&B)
(A→~B)v(C)
((A→~B)
(A→&C)
(A→→
(A→~(AvB))
fbf
fbf
fbf
fbf
Non
Non
Non
Non
Non
Non
fbf
fbf
fbf
fbf
fbf
fbf
fbf
Esempi
–  ((AvB)→C)
–  (~(AvB)→C~)
–  (A&(~B→C))
–  ((A→~B)v(C&D))
–  ((A→~Bv(C&D))
–  (A→((B→C)&(C→D)))
–  A→((B→C)&(C→D))
fbf
non fbf
fbf
fbf
non fbf
fbf
•  Osservazione: A rigore, quando mancano
le parentesi più esterne non si ha una fbf.
Però le parentesi più esterne sono
ridondanti. Che facciamo?
Alcune convenzioni
•  Decidiamo di accettare come fbf,
convenzionalmente, anche formule
–  in cui mancano soltanto le parentesi più
esterne:
A→((B→C)&(C→D))
–  che si presentano in versione semplificata:
AvBvC o A&B&C
perché in questo caso Av(BvC) e (AvB)vC sono
equivalenti, dunque AvBvC sta
indifferentemente per una delle due (lo stesso
vale per A&B&C)
fbf composte e sfbf
•  Le lettere proposizionali sono fbf
atomiche (o semplici), tutte le altre fbf
sono molecolari (o composte)
–  A, B, C, D sono formule atomiche
–  ~A, AvB, A&C, Av(B&D), (~B&C)→(AvD) sono
formule molecolari
•  Una sottoformula ben formata (sfbf) è
una parte di una fbf che è una fbf
–  Le sottoformule di (~B&C)→(AvD) sono
–  B, C, A, D, ~B, (~B&C), (AvD)
Esempio
•  Determinare tutte le sottoformule di
A→((B→C)&(C→D))
–  A, B, C, D
–  (B→C), (C→D), (B→C)&(C→D)
–  A→((B→C)&(C→D))
•  Determinare tutte le sottoformule di
((A⟷C)&((A→~B)v(C&D))))
–  A, B, C, D
–  (A→~B), (C&D), ((A→~B)v(C&D)), (A⟷C)
–  ((A⟷C)&((A→~B)v(C&D))))
Ambito e operatore principale
•  Se in una fbf occorre un connettivo, l’ambito di
quell’occorrenza è la più piccola fbf in cui il
connettivo si applica
–  in (~B&C)→(AvD) l’ambito dell’unica occorrenza di v è
(AvD)
•  Ogni fbf ha un solo operatore il cui ambito è
l’intera fbf (è l’ultimo usato nella costruzione della
formula). Quell’operatore è detto operatore
principale
–  in (~B&C)→(AvD) l’operatore principale è →
•  Una fbf si dice negazione (risp., congiunzione,
ecc.) se il suo operatore principale è una
negazione (risp., una congiunzione, ecc.)
Esempi
•  Determinare l’ambito delle diverse
occorrenze di → in A→((B→C)&(C→D))
–  nella 1a occ. l’ambito è A→((B→C)&(C→D))
–  nella 2a è (B→C)
–  nella 3a è (C→D)
•  Determinare l’operatore principale
–  ((AvB)→C)
–  (A&(~B→C))
–  ((A→~B)v(C&D))
–  A→((B→C)&(C→D))
–  ~((A⟷C)&((A→~B)v(C&D)))
–  ((C→(~A→~B))v(~A→(~B→C)))
→
&
v
→
~
v
Linguaggio, metalinguaggio e
paradossi
•  Con il linguaggio proposizionale (così come con
il linguaggio ordinario prima della
formalizzazione) descriviamo gli oggetti cui si
riferiscono i termini occorrenti nelle proposizioni
•  Dopodichè il linguaggio ordinario diventa
metalinguaggio: lo usiamo per parlare del
linguaggio proposizionale
•  In generale occorre fare attenzione a non
mescolare linguaggio e metalinguaggio per non
generare paradossi
–  Questa frase è falsa.
Uso autonimo
•  Dunque, quando parliamo di formule
proposizionali, poiché si tratta di menzioni,
bisognerebbe racchiuderle tra virgolette
•  Tuttavia, tenendo conto che
–  il ricorso continuo a virgolette crea molti fastidi
–  tra linguaggio proposizionale e metalinguaggio
non ci sono segni comuni, per cui non ci sono
pericoli di ambiguità
•  Decidiamo convenzionalmente di
menzionare segni e formule con loro
stesse (senza virgolette)
Per casa
•  Leggere
–  Varzi, par. 3.1, 3.2 e 3.3
•  Esercizi sul Varzi
•  E poi (non prima!), esercizi online
Scarica