CORSO DI LAUREA in Scienze e tecniche psicologiche Corso di Neurofisiologia Clinica Guido Rodriguez Andrea Brugnolo Nicola Girtler Neurofisiologia Clinica (DiNOG) Università di Genova Programma del corso • Testi consigliati: • Informazioni ulteriori dai seguenti siti: • Neuroscienze. A cura di Dale Purves et al. Zanichelli (2004 - 4a edizione), Bologna. • Neuroscienze cognitive, Dale Purves et al. Zanichelli, 2005 • • • • • • • • • http://www.univ.trieste.it/~brain/NeuroBiol/Spike.html lezioni di neuroscienze con molti link http://www.neurotransmitter.net/textbooks.html http://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/bv.fcgi?rid=neurosci http://brainavm.uhnres.utoronto.ca/staff/Tymianski/tymianski_bio.htm sito utile con molte figure utilizzate nel corso http://www.williams.edu/imput/synapse/ sito utilizzato per alcune immagini http://www.iqb.es/mapa.htm sito spagnolo con un dizionario illustrato di medicina molto bello http://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/bv.fcgi?rid=neurosci libro consultabile molto chiaro http://faculty.washington.edu/chudler/neurok.html molto divertente ma chiaro http://axis.cbcu.cam.ac.uk/mirrors/eyesim/eyesim.htm se vi volete divertire con gli occhi Fonti delle immagini: Neuroscienze, Purves, 2004, Zanichelli Neuroscienze cognitive, Gazzaniga et al, 2005, Zanichelli Principles of neural science, Kandel et al, 2000, McGraw Hill Risorse on-line Tutti i diritti riservati ai rispettivi autori. Il cervello TRONCO ENCEFALICO Bulbo Ponte Mesencefalo (Formazione reticolare) DIENCEFALO CERVELLETTO Talamo Verme Ipotalamo Emisferi Cerebellari EMISFERI CEREBRALI Corteccia Gangli della base Amigdala Corpo calloso e commisure anteriore e posteriore Il SNC si sviluppa a partire da un tubo cavo o tubo neurale • Sei regioni fanno parte dell’encefalo: 1. telencefalo o cervello ( a volte si usa il termine cervello per indicare l’encefalo) 2. Diencefalo 3. Mesencefalo 4. Cervelletto A sei settimane, il SN risulta 5. Ponte costituito dalle 7 regioni 6. Bulbo (o midollo allungato) principali presenti alla nascita: 7. Midollo spinale Lo sviluppo cerebrale Un confronto tra specie Il cervello e le sue parti GLI EMISFERI CEREBRALI GLI EMISFERI CEREBRALI Sulla corteccia cerebrale si individuano alcuni solchi grandi a posizione costante: • Scissura di Rolando (solco centrale) • Scissura di Silvio (solco laterale) • Scissura limbica (solco mediale) Le scissure appaiono in momenti predicibili della vita fetale e quella più marcata, la scissura di Silvio, compare per prima. I LOBI CEREBRALI Insula (lobo di Reil) LE AREE CEREBRALI A. CITOARCHITETTONICA (Brodmann, 1905, basate sull’analisi di un solo cervello) B. PROFILO FUNZIONALE •Aree sensoriali (es. BA17) •Aree motorie (es. BA4) •Aree associative (es. BA46) L’organizzazione del sistema nervoso Per chi desidera maggiori informazioni: http://fc.units.it/ppb/NeuroBiol/ Il principio delle neuroscienze: Mappa PET (tomografia a positroni) di attività cerebrale ha superato la modalità psicofisica e neurofisiologica, fondendole Suddivisione FUNZIONALE del Sistema nervoso Architettura del sistema nervoso somatico (centrale periferico) che innerva la muscolatura scheletrica autonomo che innerva il muscolo cardiaco e la muscolatura liscia Via discendente motoria: Il movimento volontario o programma motorio controlateralità UN ESEMPIO: Vie della sensibilità somatica Sistema nervoso centrale: Il midollo spinale (vedi nervi spinali) e le strutture sopra-assiali La sezione trasversale del midollo di mostra una porzione grigia centrale e una porzione bianca periferica. La sostanza bianca è composta da fibre nervose che veicolano i segnali dalle diverse parti del SNC compreso il cervello, la sostanza grigia contiene corpi cellulari e dendriti di neuroni. Ganglio radice dorsale L’aspetto generale della sostanza grigia midollare è quella di una H con due sottili corna posteriori o dorsali e due più larghe corna anteriori o ventrali. Organizzazione del Midollo spinale Radici anteriori e posteriori da cui partono gli assoni dei nervi sensitivi e motori che costituiscono il SNP Midollo spinale: anatomia e organizzazione come centro integrativo Specializzazione midollo spinale Specializzazione midollo spinale Organizzazione del sistema nervoso centrale: dal recettore alle stazioni che definiscono le vie sensitive all’encefalo ANATOMIA FUNZIONALE DEI PROCESSI COGNITIVI A. IL LOBO FRONTALE FUNZIONI: • Motilità • Linguaggio • Pensiero • Memoria • Comportamento emotivo-istintivo • Comportamento sociale •Area Motoria Primaria (4) (MI) •Aree Premotorie (6, lobulo paracentrale, 8) (MII complex) •Area Motrice del Linguaggio (44, 45) •Corteccia Associativa Prefrontale (9,10,11,46 e 24,25,32,33) B. IL LOBO PARIETALE FUNZIONI: • Somatognosia • Cognizione spaziale (percezione, memoria, orientamento) • Percezione tattile • Percezione visiva • Dolore • Gusto • Equilibrio (?) •Aree Sensitive Primarie (3,1,2) (SI) •Area Sensitiva Secondaria (opercolo parietale – 2a) (SII) •Corteccia Associativa Parietale (5,7 e 39,40) •Precuneo (medialmente) > Autocoscienza? C. IL LOBO OCCIPITALE FUNZIONI: • Percezione visiva • Percezione del tempo (dati clinici) •Area Visiva Primaria (17) (V1) •Aree Visive Superiori (18,19) (V2,V3) •Cuneo (medialmente) D. IL LOBO TEMPORALE FUNZIONI: • Percezione uditiva • Linguaggio • Percezione visiva (es. prosopognosia) • Memoria • Comportamento emotivo-istintivo • Equilibrio (?) • Comportamento religioso??? (studi Ramachandran su pz con TLE) •Area Uditiva Primaria (41) (A1) •Aree Uditiva Secondaria (42) (A2) •Area Sensoriale del Linguaggio (22) •Corteccia Associativa Temporale (20,21,37,38) E. IL SISTEMA LIMBICO FUNZIONI: • Comportamento emotivo-istintivo • Memoria • Funzioni “viscerali” • Olfatto •Giro del cingolo (BA32,33,24,23,31,30,29) •Giro subcallosale (BA25) > Umore? •Giro paraippocampale (BA35,36) > fanno parte della Corteccia Associativa Limbica (> Sistema Limbico) •Lobo piriforme (corteccia periamigdaloidea/area prepiriforme; olfattiva primaria) •Area entorinale (BA28; olfattiva secondaria) > fanno parte del Sistema Olfattivo F. IL LOBO DELL’INSULA (Insula, Corteccia insulare, Lobo di Reil, Lobo centrale) CENNI DI ANATOMIA: • Giace profondamente nella scissura silviana (BA 13,14,15,16) • Completamente ricoperta dalla Corteccia Opercolare = porzioni dei lobi frontale, parietale e temporale • Ricche connessioni bidirezionali con numerose aree cerebrali As humans, we perceive feelings from our bodies that relate our state of well-being, our energy and stress levels, our mood and disposition. How do we have these feelings? What neural processes do they represent? Recent functional anatomical work has detailed an afferent neural system in primates and in humans that represents all aspects of the physiological condition of the physical body. This system constitutes a representation of ‘the material me’, and might provide a foundation for subjective feelings, emotion and self-awareness. Il concetto di “interocezione viene ristretto alla sensazione viscerale, recenti risultati neuroanatomici e neurofisiologici indicano che le sensazioni corrispondenti alle condizioni fisiologiche in ogni momento e di ogni organo del corpo- muscoli, articolazioni, denti pelle e tutti I visceri- sono analizzate insieme. I messaggi che arrivano sono portati da fibre di piccolo diametro alla lamina Ia del midollo ed al nucleo del fascicolo solitario nel bulbo del trovoencefalo. Queste vie rappresentano rispettivamente gli input afferenti per le metà simpatica e parasimpatica del sistema autonomo (see Figure 1). Questi sono la base degli input sensoriali per I meccanismi omeostatici gerarchicamente integrativi nel tronco e nell’ipotalamo che mantengono la salute del corpo. 2004 G. LE CORTECCIE ASSOCIATIVE Per semplificare: AZIONE COGNIZIONE EMOZIONE e MEMORIA www.med.uwo.ca/physiology/courses/sensesweb/ I GANGLI DELLA BASE I GANGLI DELLA BASE Gruppo di nuclei telencefalici, diencefalici e troncoencefalici che partecipano in loops cortico-sottocortico-corticali essenziali per tutte le funzioni cerebrali > è scorretto parlare di “sistema extrapiramidale”. ANATOMIA •Corpo Striato > Putamen e Pallido (=N. Lenticolare), Caudato > Plurifunzionali •Claustro > loop dell’Attenzione Visiva (?) •Amigdala > Sistema limbico FISIOLOGIA Gangli della base > Neostriato: caudato + putamen + nucleo accumbens, Nucleo subtalamico e Sostanza nera Claustro > considerato un’entità anatomica separata Amigdala > funzionalmente assegnata al sistema limbico, ma dato che i BG sono pure coinvolti nelle funzioni limbiche (accumbens, caudato), la possiamo benissimo considerare un ganglio della base. FUNZIONI I GANGLI DELLA BASE A. MOTORIE • • • • Ideazione e pianificazione dei movimenti volontari (meglio “intenzionali”) Controllo della progettazione motoria Iniziativa motoria (movimenti generati in risposta a emozioni, motivazioni, pensieri...) Corpo del caudato + FEF (Frontal Eye Field, BA8) + sostanza nera > saccadi (OCULOMOZIONE) B. COGNITIVE • • DLPFC + testa del caudato > Memoria procedurale, memoria spaziale, funzioni esecutive (“pensiero”) Sostanza nera ??? C. AFFETTIVE E MOTIVAZIONALI • • Accumbens + OFC > behavioral approach, ricompensa, motivazioni, assuefazione. Caudato, pallido > emotività, espressioni mimiche IL SISTEMA LIMBICO IL SISTEMA LIMBICO Insieme di strutture cerebrali corticali e sottocorticali, poste sulla faccia mediale degli emisferi, che partecipano in funzioni integrative, come Emotività, Motivazioni, Sessualità, Memoria (e Olfatto) COME SI E’ ARRIVATI ALL’ESISTENZA DEL SL? XVI dC: Sir Thomas Willis definisce, per la sua apparenza circolare, LIMBUS le regione mediale degli emisferi cerebrali XVIII dC: Paul Broca si riferisce alle porzioni mediali della corteccia (Giro del cingolo, giro paraippocampale, giro subcallosale) come il “GRANDE LOBO LIMBICO”, un mantello corticale a forma di C rovesciata che separa il Tronco Encefalico dalla neocorteccia. Propose che servissero per l’olfatto. Pochi anni dopo, Herrick chiamò tali regioni corticali RINENCEFALO. 1937: James Papez, studioso americano di anatomia comparata, avanzò l’ipotesi che il lobo limbico facesse parte di un circuito più esteso alla base del comportamento emozionale. IL SISTEMA LIMBICO Il circuito di Papez IL SISTEMA LIMBICO Anni ’50: Paul MacLean gettò le basi per una teoria evoluzionistica del cervello, la TEORIA DEL CERVELLO TRINO. IL SISTEMA LIMBICO Il modello di Paul MacLean 1 – L’archipallio, cervello primitivo (rettiliano “complesso R",) comprende le strutture del tronco, il cervelletto, il mesencefalo, il globo pallido ed il bulbo olfattorio. E’ responsabile della preservazione dell’individuo; qui troviamo le reazioni istintive di riflesso e i comandi che permettono alcune azioni involontarie ed il controllo di funzioni “VISCERALI” (cardiaca, polmonare ed intestinale) indispensabili alla preservazione della vita. E’ nel complesso rettiliano che nascono quelle manifestazioni del fenomeno del ritualismo per mezzo del quale gli animali cercano di definire la propria posizione gerarchica nel gruppo e di stabilire il proprio spazio nella nicchia ecologica. Lo sviluppo del bulbo olfattorio e delle sue connessioni ha reso possibile un’accurata analisi degli stimoli olfattivi e dello sviluppo di risposte orientate da questi stimoli tipo l’approccio, l’attacco, la lotta e l’accoppiamento. Durante l’evoluzione alcune di queste funzioni “rettiliane” sono state perse o minimizzate (negli umani l’amigdala e la corteccia entorinale sono le uniche strutture limbiche connesse con il sistema olfattorio). IL SISTEMA LIMBICO Il modello di Paul MacLean 2 – Il paleopallio o cervello intermediato (dei primi mammiferi) comprende le strutture del sistema limbico. Qui si sviluppano funzioni affettive specifiche quali quelle che inducono le femmine ad accudire e proteggere i piccoli o quelle che portano i cuccioli a sviluppare comportamenti ludici > ipotesi filogenetica per la comparsa di questo sistema: la prole dei Mammiferi, a differenza di quella dei Rettili, è totalmente incapace di sopravvivere senza le cure della madre > sistema limbico comparso come spinta evolutiva del comportamneto materno. Emozioni e sentimenti (l’amore, la passione, l’odio, il gioco, la tristezza ecc) sono invenzioni dei mammiferi che trovano origine nel sistema limbico. Questo sistema è anche responsabile per alcuni aspetti dell’identità personale e per alcune funzioni connesse alla memoria. IL SISTEMA LIMBICO Il modello di Paul MacLean 3 - Il neopallio, “cervello razionale” (mammiferi recenti) comprende quasi tutti gli emisferi (la neocortex) ed alcuni gruppi di neuroni. Con l’arrivo dei mammiferi superiori sulla terra si sviluppa la terza unità cerebrale il neopallio il cervello razionale una complessa rete neuronale capace di produrre il linguaggio simbolico che permette all’uomo di effettuare funzioni intellettuali quali leggere scrivere e fare calcoli matematici. Il neopallio è il grande generatore di idee o, come ha detto Paul MacLean: "it is the mother of invention and the father of abstractive thought“ Negli anni successivi, MacLean, rivitalizzando la teoria di Papez, costruisce un modello ampliato del sistema limbico, in cui aggiunge l’Amigdala, i Nuclei Settali, tutto l’Ipotalamo, il Nucleo Accumbens e un’ampia porzione della Corteccia Associativa (corteccia orbitofrontale, aree associative temporali infero mediali). IL SISTEMA LIMBICO Esiste veramente un “sistema limbico”? Oggi esiste molta discussione sull’esistenza del sistema limbico . Alcuni autori rifiutano l’idea di associare “centri” cerebrali troppo localizzati e specifici a funzioni mentali così complesse come l’affettività e le motivazioni (infatti il concetto di “centro” sta un po’ cadendo anche per altre funzioni, come il linguaggio e il comportamento alimentare). I motivi sono vari: 1. Non esiste concordanza tra i vari studiosi su quali strutture è lecito associare il termine anatomo-funzionale “limbico” 2. Solitamente, si parla genericamente di “funzioni limbiche” quando ci si riferisce a emozioni e motivazioni, ma alcune strutture di questo sistema (es. ippocampo, polo temporale) sono importanti per altre funzioni superiori come la memoria e il linguaggio 3. Gli studi funzionali propongono alla base del comportamento emozionale l’esistenza di un sistema anatomico spazialmente distribuito > comincia il discorso sulle AREE PARALIMBICHE: insula, aree fronto-mediali, medioparietali, gangli della base, nuclei troncoencefalici, nuclei talamici ecc IL SISTEMA LIMBICO STRUTTURE SOTTOCORTICALI IPPOCAMPO > Memoria, Motivazioni, (Emotività) AMIGDALA > Emozioni, Motivazioni, Sessualità, Memoria NUCLEO ACCUMBENS > Motivazioni, Neurobiologia della dipendenza NUCLEI SETTALI > Affettività, Sessualità IPOTALAMO > Motivazioni, Emozioni, Sessualità, Memoria, Stato di coscienza, Secrezione endocrina IL SISTEMA LIMBICO CORTECCIA ASSOCIATIVA LIMBICA AREE ASSOCIATIVE TEMPORALI: Aree anteriori > Memoria verbale e non verbale Aree infero-mediali > emotività Giro paraippocampale > memoria, umore (disturdi d’ansia) IL SISTEMA LIMBICO Anatomia Funzionale del Sistema Limbico CORTECCIA ASSOCIATIVA LIMBICA GIRO DEL CINGOLO: sovrasta il corpo calloso. Strutturalmente e funzionalmente molto eterogeneo. ACC: aree 32,33,24; dorsale e ventrale PCC: aree 23,31; dorsale e ventrale FUNZIONI > Dolore, Programmazione del movimento, Attenzione, Processo Decisionale, Emozioni, Sessualità, Ragionamento probabilistico, Umore (OCD), Comportamento materno (quando il bambino piange > si attiva la CC anteromediale rostrale DX della madre), Funzioni autonome (nausea, vomito, dispnea emotiva ansiogena, minzione maschile) IL SISTEMA LIMBICO CORTECCIA ASSOCIATIVA LIMBICA CORTECCIA ORBITOFRONTALE: serve per inibire le risposte emotivo -institive di base e per indurre prudenza e moralità nel COMPORTAMENTO SOCIALE (> base anatomica dell’Super-Io freudiano). Caso Phineas Gage??? Macmillan (2000) has shown that the record of how Phineas Gage’s character changed after the accident must be considered with caution; this circumstance, in the light of our still vague understanding of neuropsychology neither requires nor can rule out such a hypothesis. According to our results, the brain parenchyma injury appears to be much less extended than previously thought. ***UNA PAUSA PER RIFLETTERE*** E’ GIUSTO INFERIRE LE FUNZIONI DI UNA CERTA AREA CEREBRALE DALLA SOLA OSSERVAZIONE CLINICA? Già nell’800, Jackson ha messo in dubbio il modello del linguaggio di Werniche, costruito proprio in base a dati raccolti dallo studio di casi clinici con pazienti afasici. E per quanto riguarda l’eterogeneità delle lesioni? IL TRONCO ENCEFALICO A. BULBO - Nuclei sensoriali (gracile e cuneato) = SOMESTESIA - Oliva inferiore > circuito olivo-cerebellare = APPRENDIMENTO MOTORIO - Centri CARDIO-RESPIRATORI > essenziali per la vita B. PONTE - Nuclei sensoriali = UDITO, EQUILIBRIO - Nuclei OCULOMOTORI - Centri MINZIONE e RESPIRAZIONE - Loops cortico-ponto-cerebellari > MOVIMENTO Il tronco encefalo ed il midollo spinale Da Purves et al. Zanichelli 2004 Tronco encefalico midollo IL TRONCO ENCEFALICO C. MESENCEFALO 1. Porzione Dorsale: -Tetto > collicoli superiore, inferiore > VISTA, UDITO 2. Porzione Ventrale: -Grigio periacqueduttale (PAG) > DOLORE, FREEZING -Nucleo rosso > via corticorubra > MOVIMENTO -Sostanza Nera > Gangli della base > MOVIMENTO – Cognizione D. FORMAZIONE RETICOLARE Attraversa tutto il TE (BRF, PRF, MRF) a livello del tegmento. Molto importante per: -Stato di coscienza, attenzione -Modulazione del comportamento > NUCLEI MONOAMINERGICI E. NUCLEI NEUROVEGETATIVI E DEI NERVI CRANICI IL DIENCEFALO A. TALAMO - Stazione obbligatoria per tutte le vie sensoriali (facoltativa solo per l’olfatto) - Importante centro sottocorticale di integrazione del flusso di informazioni da e per i centri superiori. • Vediamo alcuni nuclei importanti: Complesso ventrale > MOVIMENTO Complesso ventrobasale, corpi genicolati > PERCEZIONE Anteriori e Dorsale > EMOZIONI, MEMORIA Laterali, Pulvinar > FUNZIONI SUPERIORI Intralaminari, della Linea Mediana, Reticolare > MODULAZIONE DELLO STATO DI COSCIENZA IL DIENCEFALO B. IPOTALAMO Filogeneticamente antico. Gruppo di nuclei sottocorticali che elaborano la REGOLAZIONE DELL’AMBIENTE INTERNO > Mantenimento dell’OMEOSTASI. Ricche connessioni bidirezionali con la maggior parte dei centri nervosi. “Capo direttore” del SN Autonomo e del Sistema Endocrino. Punto di incontro tra SNC, SNA e SE. IL CERVELLETTO • Il cervelletto è un elemento di confronto e un coordinatore: confronta l’intenzione del movimento all’effetto, e coordina l’equilibrio, la postura ed il tono muscolare necessari per un’attività motoria scorrevole e coordinata. E’ presente in tutti i vertebrati. • Riceve moltissimi inputs sensoriali (le afferenze sono 50 volte più numerose delle efferenze) ma sembrerebbe più coinvolto nel sistema motorio. • Ha un ruolo chiave nella coordinazione sensoriale-motoria ma il suo danno non produce alterazioni della sensibilità o della forza muscolare > importante per la QUALITA’ del movimento. • Per influenzare l’atto motorio deve ricevere un’enorme massa di informazioni sulla posizione e sullo stato dei muscoli, dei tendini e dell’equilibrio del corpo ed integrare tali dati con quelli inviati dalla corteccia motoria ai muscoli. L’elaborazione di questa enorme massa di dati è inconscia. Pesa 1/10 dell’intero cervello, ma ne contiene più della metà dei neuroni. IL CERVELLETTO Funzionalmente si divide in tre parti: Archicerebello o vestibolo cerebello (flocculo, nucleo vestibolare pontino – che quindi ne è fuori!) bilanciamento e coordinamento occhi - testa. Paleocerebello o spino cerebello (verme, pars intermedia e molto del lobo anteriore, nuclei interposito e del fastigio) postura, tono muscolare e sinergie locomotorie. Neocerebello o cerebro cerebello (parte laterale degli emisferi, nucleo dentato) pianificazione e simulazione del movimento, apprendimento motorio, funzioni cognitive MODELLI DI FUNZIONAMENTO DEL CERVELLETTO A. RINFORZO DEL TONO Il cervelletto esercita un rinforzo tonico sugli altri generatori di movimento. Luciani aveva avanzato tale idea vista l’atonia negli animali operati di cerebellectomia. Il cervelletto esercita azione eccitante sui ϒ motoneuroni che modulano il riflesso di stiramento (Granit et al J Physiol 130:213;1955). In effetti il cervelletto proietta anche sugli α motoneuroni ed ha una scarica tonica in risposta a modificazioni posturali ed una fasica in risposta a differenti movimenti. L’effetto è di ottimizzazione per ottenere il controllo fine dei movimenti. B. MODELLO DEL TIMING Braitenberg et al. (Prog. Brain Res. 25:2334;1967) pensarono che le c. Purkinje fossero eccitate con successivi ritardi da onde di attività che correvano lungo le f. parallele. Llinas et al. (J Physiol 376:163;1986) proposero il timing sul presupposto (falso) di una scarica periodica dell’oliva inferiore ( è random). Houk (Models of Brain Functions; Cambridge Uni. Press; 1988) suggerì l’idea di programmi motori riverberanti che verrebbero fermati dal cervelletto in funzione dell’errore appreso. Non c’è alcuna periodicità nella scarica del cervelletto. La sua scarica correla con la forza, la posizione degli arti e la direzione del movimento. C. MODELLO DEL CONFRONTO (COMANDO-FEEDBACK) Il cervelletto laterale riceve comandi dalla corteccia associativa e un feedback dalla motoria e quindi riproietta alla motoria per aiutare ad iniziare e correggere il comando. Il cervelletto mediale riceve comandi dalla c. motoria e un feedback dal midollo spinale e riproietta al nucleo rosso come aiuto nell’esecuzione e nella correzione del movimento durante il suo sviluppo (Evarts et al. Annu. Rev, Phys. 31:451;1969). Concordano con questa ipotesi la precoce scarica del n. dentanto e quella successiva del n. interposito. Non è spiegato come possano agire segnali elettrici di feedback relativamente lenti. D. MODELLO DEL COORDINATORE Il cervelletto coordina i movimenti (Fluorens; 1824) evidenziato dal fatto che un suo danno fa perdere la coordinazione di movimenti complessi senza alterare la forza dei movimenti semplici. In parte tale ipotesi è anche ripresa da Marr et al. E. MODELLO DELL’APPRENDIMENTO MOTORIO David Marr (J Physiol 202, 437; 1969) ritiene che mentre le f. rampicanti sono a contatto rigido, le parallele sono in certo modo programmabili nel caso di una coincidenza tra l’attività pre e post sinaptica (firing contemporaneo delle c. Purkinje e f. parallele ).Le f. rampicanti portano un segnale di errore che deprimerebbe le fibre parallele contemporaneamente attive facendo emergere un movimento “corretto”. Il cervelletto è in grado di registrare ed eseguire automaticamente azioni attraverso un graduale apprendimento: prima l’azione è “pensata” (nel senso che è guidata dalla corteccia cerebrale) poi, con la ripetizione viene fatta propria dal cervelletto (apprendimento). L’azione si realizza in un contesto sensoriale parte del quale è generato da un feedback dell’azione immediatamente precedente. ESEMPIO: quando si impara a suonare il piano F. FUNZIONI COGNITIVE DEL CERVELLETTO Il cervelletto è stato sempre considerato un “dispositivo” motorio. Questa concezione dovrebbe essere abbandonata per 6 motivi: FUNZIONI COGNITIVE ASSOCIATE AL CERVELLETTO 1. Memoria di lavoro > studi hanno mostrato la connessione dell’area 46 con il n. dentato. Il n. dentato è attivato bilateralmente quando si risolve un puzzle “pegboard” e l’attivazione è da tre a quattro volte maggiore di quella presente quando si eseguono solo i “peg” movimenti (Foiez et al. Brain 115:155; 1992) 1. Ideazione motoria > attivazione del cervelletto quando il soggetto immagina o osserva passivamente dei movimenti (Decety et al. Brain Res. 535;313,1990). 1. Apprendimento motorio > in effetti è una forma di memoria a lungo termine non dichiarativa 1. Discriminazione sensoriale > danni cerebellari non interferirebbero tanto con la capacità discriminativa in sé, quanto con la capacità di pianificare il movimento in base alle informazioni elaborate 1. Funzione ideatoria (pensiero) > ipotesi per l’importanza funzionale di un circuito prefrontale-talamo-cerebellare che si dimostra mal funzionante nei pazienti schizofrenici (Andreasen, Proc. Nat. Acad. Sci. 93:9985; 1996). 1. Percezione del tempo > funzione mentale ancora poco compresa, ma danni cerebellari provocano deficit di valutazione della durata degli stimoli Il sistema nervoso autonomo Simpatico: sistema che controlla “attacco o fuga” Origina nel midollo spinale. Qui, i corpi cellulari del primo neurone (il neurone pregangliare) sono localizzati nei tratti toracico e lombare. Gli assoni si portano ad una catena di gangli situata ai due lati della colonna vertebrale (la catena gangliare latero.vertebrale). Qui la maggior parte dei neuroni contrae sinapsi con un altro neurone (il neurone post-gangliare). Alcune fibre pregangliari si portano ad altri gangli, al di fuori della catena simpatica, e vi contraggono sinapsi. Il neurone post-gangliare proietta quindi al "bersaglio": un muscolo (liscio o cardiaco) o una ghiandola. Ancora due informazioni sul Sistema Nevoso Simpatico: il neurotrasmettitore della sinapsi gangliare è l'acetilcolina, mentre quello della sinapsi postgangliare è la noradrenalina. (eccezione: il neurone simpatico post-gangliare che termina sulle ghiandole sudoripare usa acetilcolina) Il sistema nervoso autonomo Parasimpatico per risposte di "riposo e digestione". Risparmia energia, diminuisce la pressione del sangue e la frequenza cardiaca ed avvia i processi digestivi. I corpi cellulari del primo neurone parasimpatico sono localizzati nel midollo spinale (regione sacrale) e nel tronco encefalo dove i nervi cranici III, VII, IX e X contengono le fibre pregangliari. Le fibre pregangliari terminano in gangli che si trovano molto vicini al bersaglio finale e vi contraggono sinapsi. Qui il neurotrasmettitore è l'acetilcolina. Il neurone post-gangliare parte da questi gangli e si porta all'organo bersaglio dove libera, nuovamente, acetilcolina. Di seguito sono riportati alcuni degli effetti della stimolazione simpatica e parasimpatica. Gli effetti sono generalmente opposti: quando un sistema è eccitatorio l'altro è inibitorio Sistema autonomo Meningi Da Purves et al. Zanichelli 2004 Flusso e vascolarizzazione cerebrale Misura del flusso cerebrale • Seymour Kety • La quantità di sangue al cervello – 50 ml/100 gr/ minuto Il cervello riceve 1215% dell’output cardiaco Meccanismi della autoregolazione cerebrale • Miogenici • Neurogenici • Metabolici Quali sono i meccanismi che intervengono a regolare lo stato di vasocostrizione-vasodilatazione in condizioni fisiologiche e patologiche? -pressione arteriosa sistemica -fattori metabolici (glicemia, NH3, Hb, viscosità, farmaci,..) -stimoli chimici (CO2, NO) -terminazioni nervose perivascolari: stimoli neurochimici (neurotrasmettitori e neuropeptidi) La vascolarizzione cerebrale Poligono di Willis "carotide" dal greco karotis “sonno profondo" L’arteria cerebrale media Circoli collaterali • Circolo di Willis • Collaterali leptomeningee Le arterie perforanti Le arterie vertebrali e l’arteria basilare Le arterie al cervelletto Vascolarizzazione del midollo spinale Da Purves et al. Zanichelli 2004 Il liquido cefalo rachidiano Da Purves et al. Zanichelli 2004 Il Liquido CR Da Purves et al. Zanichelli 2004 Il liquido cefalo rachidiano è prodotto da strutture definite plessi corioidei che si trovano nei ventricoli laterale, terzo e quarto. Il CR fluisce dal primo al secondo attraverso il forame del Monro e il III ventricolo; si connette al IV ventricolo con l’acquedotto del Silvio; il CR quindi defluisce nello spazio subaracnoideo attraverso i forami di Luschka (sono due) e quello di Magendie. L’assorbimento del liquido nel sangue avviene nel seno sagittale superiore ad opera di strutture chiamate villi aracnoidei. Il passaggio avviene per differenziale di pressione: quando il liquido CR ha pressione maggiore della pressione venosa allora passa nel sangue. Da tener presente che i villi sono valvole ad una sola via; non c’è passaggio di sangue al sistema. Le funzioni del liquido CR • Protezione: protegge il cervello da danni di urti agendo come un cuscino nei confronti dei colpi riducendo l’impatto sulla struttura. • Mezzo di sospensione: dato che il cervello è immerso in un liquido il suo peso netto viene ridotto da circa 1.500 gm a circa 50 gm. In questa maniera la pressione sulla base del cervello è ridotta. • Escrezione di prodotti pericolosi: con il passaggio ad una sola via tra LCR e sangue si ottiene il depuramento del liquido e del cervello • Mezzo di trasporto: il LCR serve per trasportare ormoni secreti nel LCR che in questa maniera possono agire anche su strutture lontane da quelle che li hanno prodotti. Concetto di barriera emato-encefalica Da Purves et al. Zanichelli 2004