IL CERVELLO La parola cervello ha subìto nel corso della storia della medicina diverse variazioni semantiche, a cui non son corrisposti identici viraggi nel linguaggio comune. Ulteriore confusione è ingenerata anche dalla scarsa conoscenza dell'uso che della parola viene fatta nella letteratura scientifica anglosassone, nella quale, tra l'altro, si utilizzano abbondantemente anche i corrispettivi latini o greci. Quindi, comunemente, per "cervello" si può intendere l'insieme delle parti del sistema nervoso centrale contenute nella scatola cranica, denominate più propriamente encefalo. Nella letteratura non scientifica viene tradotto erroneamente con l'inglese brain. E’ l’organo più complesso che abbiamo, estremamente affascinante, ma su di lui ancora non ne sappiamo molto. 1.300-1.500 grammi di tessuto gelatinoso composto da 100 miliardi di cellule (i neuroni), ognuna delle quali sviluppa in media 10 mila connessioni con le cellule vicine. Lo compongono tre parti principali: l’encefalo, che si trova nella parte superiore del cranio, il cervelletto e il tronco encefalico, una specie di prolungamento che scende dentro il cranio. Nella parte più interna, la materia grigia lascia il posto a quella bianca, che contiene la mielina, una specie di ‘superconduttore’ che accelera il viaggio dei messaggi nervosi. L’encefalo è diviso in due emisferi. Questi lavorano insieme perché sono collegati tra loro da diversi ‘ponti’ nervosi che permettono il costante passaggio delle comunicazioni. Gli emisferi a loro volta sono divisi in quattro lobi: davanti c’è il lobo frontale, lateralmente quello temporale, più in basso il parietale e dietro il lobo occipitale. Scendendo verso il basso si trova il cervelletto, che ha il compito di mantenere il corpo in equilibrio, regolando i movimenti dei muscoli in questo senso. Il bulbo, nella zona superiore, contribuisce a regolare la pressione arteriosa, i battiti cardiaci e il ritmo del respiro. Le patologie più comuni del sistema nervoso centrale sono sicuramente l’ictus e il morbo di Alzheimer. L’ictus causa l’occlusione delle arterie, colpisce soprattutto persone con più di 65 anni e può risultare fatale. Più oscura è la genesi del morbo di Alzheimer, che si manifesta con la perdita della memoria e progressive carenze nelle attività quotidiane più semplici.