Caratteristica fondamentale delle cellule vegetali TOTIPOTENZA È possibile rigenerare un’intera pianta da singole cellule differenziate Tranne quelle che hanno perso il nucleo (tracheidi, elementi del cribro) Le cellule vegetali possono essere coltivate in vitro, cioè un ambiente asettico in cui le condizioni chimicofisiche sono sotto controllo LUCE (composizione spettrale, fotoperiodo) TEMPERATURA COMPOSIZIONE CHIMICA DEL MEZZO (nutrienti minerali, carboidrati, vitamine, regolatori di crescita) DENSITA’ DELLA POPOLAZIONE CELLULARE (numero di cellule per unità di volume) Cellule in coltura private della parete PROTOPLASTI possono propagarsi indefinitamente protoplasti di cellule del mesofillo mantenute in coltura in presenza di mannitolo per evitare la lisi Le colture cellulari possono essere impiegate: • nella RICERCA DI BASE (studio della biologia cellulare) • per SCOPI APPLICATIVI (produzione di metaboliti secondari) RICERCA DI BASE In natura le condizioni ambientali variano nello spazio e nel tempo in modo non controllabile In vitro è possibile variare uno specifico fattore ambientale (mantenendo invariati gli altri) per studiare la sua influenza su particolari aspetti della biologia cellulare studio del ruolo di un componente del terreno di coltura su una specifica via biosintetica RICERCA DI BASE le colture cellulari possono essere utilizzate per lo studio di specifiche vie biosintetiche precursore 1 prodotto precursore 2 ESPERIMENTO 1 precursore 1 marcato il prodotto deriva dal precursore 1 o dal 2? ESPERIMENTO 2 prodotto non marcato precursore 2 marcato prodotto marcato IL PRODOTTO DERIVA DAL PRECURSORE 2 INTERESSE APPLICATIVO le cellule in coltura possono essere utilizzate per produrre sostanze utili per l’industria farmaceutica, agroalimentare, cosmetica, ecc. l’estrazione di metaboliti secondari dalla pianta comporta generalmente la distruzione della pianta stessa problema se: RARA (difficile da reperire, protetta) DI DIFFICILE COLTIVAZIONE A CRESCITA LENTA (piante legnose) Non sempre le cellule in coltura, indifferenziate, producono i metaboliti di interesse. Alcune vie biosintetiche sono: cellula-specifiche: sono attive solo in alcune cellule specializzate (ghiandole, latticiferi, ecc.) tessuto-specifiche: sono attive solo in alcuni tessuti (epitelio di dotti e cavità secretorie, parenchima corticale, tegumento) organo-specifiche: sono localizzate solo in uno specifico organo (radice, foglia, fiore, frutto, ecc.) In coltura possono essere mantenute anche strutture organizzate meristemi germogli radici nodi embrioni antere germoglio radici antere Terreni di coltura per cellule e tessuti vegetali • sali minerali • fonte di carbonio • vitamine • regolatori di crescita • altri composti organici Optimum di pH 5.0 – 6.0 COMPOSIZIONE - SALI MINERALI MACROELEMENTI: elementi richiesti ad una concentrazione > 0.5 mM Macroelementi essenziali: N, K, P, Ca, S, Mg, Cl MICROELEMENTI: elementi richiesti ad una concentrazione < 0.5 mM Microelementi essenziali: Fe, Mn, B, Cu, Zn, I, Mo, Co composizione in sali minerali di alcuni terreni Funzione dei sali minerali nella crescita in vitro Elemento Funzione N K Ca Mg P S Cl Fe Mn Co Cu Zn Mo Componente di proteine, acidi nucleici, alcuni coenzimi – richiesto in elevate quantità Regola il potenziale osmotico – principale catione inorganico Parete cellulare, funzione della membrana, signalling Cofattore enzimatico, componente clorofilla Componente acidi nucleici, intermedi metabolismo del carbonio Componente di alcuni amminoacidi e di alcuni cofattori Richiesto nella fotosintesi, movimenti stomatici Componente dei citocromi (trasferimento energia) Cofattore enzimatico Componente di alcune vitamine Reazioni di trasferimento elettronico, cofattore enzimatico Biosintesi clorofilla, cofattore enzimatico Componente della nitrato-reduttasi (metabolismo dell’azoto) SORGENTE DI CARBONIO E VITAMINE Saccarosio o glucosio, concentrazione 2-5% indispensabile vitamina B1 (tiamina) crescita aumentata da acido nicotinico e vitamina B6 (piridossina) alcuni terreni contengono: acido pantotenico, biotina, acido folico, acido p-amminobenzoico, colina, riboflavina e acido ascorbico Dai tessuti in coltura è possibile rigenerare l’intera pianta avventizi germogli caulogenesi radici rizogenesi embrioni embriogenesi somatica embrioidi o embrioni somatici caulogenesi rizogenesi embriogenesi somatica MORFOGENESI DIRETTA MORFOGENESI INDIRETTA da cellule differenziate di tessuto senza proliferazione di tessuto indifferenziato da cellule de-differenziate di callo (proliferazione di tessuto indifferenziato) Tessuto vegetale che si forma intorno ad una ferita massa di tessuto amorfo formato da cellule che si moltiplicano in maniera disorganizzata si può ottenere da espianti di tessuto sotto lo stimolo di regolatori di crescita endogeni o presenti nel mezzo, le cellule di un espianto di tessuto vanno incontro a de-differenziamento e formano un nuovo tessuto di cellule non specializzate embriogenesi somatica diretta sviluppo di embrioni somatici su espianto di tessuto embriogenesi somatica indiretta sviluppo di embrioni somatici su callo sviluppo di germogli su callo morfogenesi indiretta callo nodulare (embriogenico) callo friabile (non-morfogenico) la capacità di formare un callo è diversa da specie a specie e da tessuto a tessuto (particolarmente nelle monocotiledoni) canna da zucchero la morfogenesi è stata osservata in numerose specie, ma non può essere indotta universalmente, anche all’interno di una stessa specie alcune varietà sono recalcitranti cellule che hanno la capacità di dar luogo a morfogenesi sono dette COMPETENTI la competenza è generalmente verso una specifica via di sviluppo: una cellula competente per lo sviluppo dell’embrione somatico non lo è anche per lo sviluppo del germoglio Le cellule possono essere indotte a diventare competenti aggiungendo nel mezzo di coltura opportuni regolatori di crescita Dal callo è possibile ottenere cellule in sospensione pianta • Prelievo degli espianti Espianti fogliari • Sterilizzazione Espianti caulinari • Inoculo in mezzo callogenico callo callogenesi callogenesi Inoculo in mezzo liquido SOSPENSIONE CELLULARE BIOREATTORE COME SI RIGENERA UNA PIANTA? ruolo fondamentale nel processo morfogenetico è svolto da ormoni vegetali auxina e citochinine intervengono nella regolazione della divisione cellulare Sovraespressione del gene che codifica per la citochinina ossidasi (ridotti livelli di citochinine) in tabacco ritardo nello sviluppo del germoglio dovuto alla riduzione della velocità di proliferazione cellulare nel meristema apicale WT transgeniche Sovraespressione del gene che codifica per la citochinina ossidasi (ridotti livelli di citochinine) in tabacco aumento della velocità di crescita della radice aumento della proliferazione nel meristema radicale la carenza di auxina provoca l’arresto in fase G1 la carenza di citochinine provoca l’arresto in fase G2 auxina e citochinine partecipano alla regolazione del ciclo cellulare controllando l’attività delle CHINASI CICLINA-DIPENDENTI Cdc2 inattiva Cdc25 Cdc2 attiva auxina citochinine Cdc25 tirosin-fosfatasi Recentemente è stato dimostrato che le citochinine incrementano l’espressione del gene CYCD3 (negli animali le cicline di tipo D regolano il passaggio in fase G1) In Arabidopsis CYCD3 è espresso in tessuti proliferativi come i meristemi dei germogli Skoog e Miller (1957): alti livelli di citochinine e bassi libelli di auxina inducevano la formazione di germogli in calli di tabacco in coltura concentrazione di chinetina (mg/L) concentrazione di IAA (mg/L) 0 0 0,2 1,0 0,005 0,03 0,18 1,08 3,0 auxina auxina + citochinina Sviluppo del germoglio dal callo Callo + citochinine questo processo è abbastanza semplice per le dicotiledoni sviluppo del germoglio AUXINA CITOCHININA alta bassa formazione di radici su espianti induzione callo nelle monocotiledoni I stadio embriogenesi formazione radici avventizie su callo induzione callo nelle dicotiledoni formazione germogli avventizi proliferazione di gemme ascellari in colture di germogli bassa alta IAA AUXINE IBA (acido 3-indolbutirrico) NAA (acido 1-naftalenacetico) 2,4 D (acido 2,4-diclorofenossiacetico) CITOCHININE Come si propagano le piante Riproduzione sessuale Riproduzione asessuale PROPAGAZIONE VEGETATIVA riproduzione asessuale cactus opuntia bigelovii kalanchoe la progenie è costituita da “cloni” geneticamente identici alla pianta madre stoloni fragola patate Specie propagate vegetativamente banana alberi da frutto (mele, pere, agrumi) manioca patata fragole cacao canna da zucchero INNESTO il portainnesto determina l’altezza dell’albero da frutto portainnesto selezionati per la resistenza a malattie propagazione mediante TALEA auxina per indurre la formazione delle radici PROPAGAZIONE IN VITRO (MICROPROPAGAZIONE) Permette di ottenere un elevato numero di piantine identiche sia genotipicamente che fenotipicamente alla pianta madre gemma apicale foglia gemma ascellare internodo radici Materiale di partenza per la micropropagazione micropropagazione moltiplicazione di germogli da gemme ascellari formazione di germogli avventizi formazione di embrioni somatici avventizi direttamente indirettamente su espianti della pianta madre da colture in sospensione o calli la crescita e la proliferazione di gemme ascellari è indotta in seguito alla diminuzione di dominanza apicale rimozione dell’apice aggiunta di citochinina nel terreno di coltura impatiens ciclamino orchidea pino VANTAGGI della micropropagazione specie che non si possono propagare altrimenti spazi ristretti condizioni asettiche: assenza di batteri, funghi e altri microorganismi metodiche per ottenere piante prive di virus (orchidee) produzione indipendentemente dalla stagione vegetativa maggiore possibilità di variare i fattori che influenzano la crescita acquisizione di nuove caratteristiche (es. stoloni fragole) SVANTAGGI della micropropagazione le piantine hanno bisogno di un periodo di adattamento per diventare autotrofe cresciute in alta umidità sono più suscettibili alla perdita di acqua epigenetica variazione somaclonale transiente non si eredita ereditabile perdita della richiesta di ormoni e vitamine VARIAZIONE SOMACLONALE Aberrazioni cromosomali - alterazioni nel numero e nella struttura dei cromosomi - riarrangiamenti cromosomici - differenze nel numero di copie di sequenze di DNA (amplificazione o diminuzione di sequenze ripetute) - metilazione del DNA camera climatica Spesso la limitazione maggiore alla trasformazione delle piante non è la metodica di trasferimento del DNA, quanto la rigenerazione della pianta Quando si effettua una trasformazione, sia con Agrobacterium che con il sistema biolistico, vista la bassa efficienza della rigenerazione, sarà necessario utilizzare un numero elevato di espianti per essere certi di ottenere piantine trasformate I cloni trasformati ottenuti vengono poi MICROPROPAGATI E’ possibile evitare la coltura dei tessuti e la rigenerazione della pianta? Trasformazione “in planta” non richiede coltura di tessuti e rigenerazione della pianta Esclusivamente per Arabidopsis thaliana - trasformazione di semi - inoculazione DNA in pianta Agrobacterium - infiltrazione nel fiore (floral dip) co-coltivazione dei semi con Agrobacterium rimozione del germoglio apicale e infiltrazione con Agrobacterium del tessuto meristematico ferito 5% dei nuovi germogli sono trasformati immersione dei fiori nella sospensione batterica o infiltrazione sotto vuoto nel periodo della fecondazione Floral dip immersione delle infiorescenze nella sospensione batterica Floral dip Si produrranno semi transgenici da cui si otterranno le piante trasformate senza dover passare per la fase di rigenerazione e coltura in vitro dei tessuti Le piante possono essere poi propagate da seme sistema per recuperare i semi da Arabidopsis i semi si raccolgono nel cono