VACCINAZIONE NEL CANE E NEL GATTO By dr.ssa Giulia Pozzoli La vaccinazione è un atto medico importante per la protezione dei nostri animali domestici. Si tratta di medicina preventiva, finalizzata ad impedire che i nostri amici a quattro zampe contraggano malattie virali o batteriche gravi e potenzialmente mortali. Per quali patologie si vaccina? Le principali patologie per cui si vaccina sono: CANE: - Parvovirosi - Cimurro-> il Morbillivirus è un virus trasmesso → il Parvovirus è un virus gastroenterico, infetta le cellule delle cripte dei villi intestinali. Colpisce prevalentemente i cuccioli. I sintomi principali sono diarrea emorragica (non presente in tutti i casi), vomito incoercibile, depressione e anoressia. tramite le secrezioni respiratorie, poco resistente nell’ambiente esterno. Colpisce il sistema gastroenterico, ma soprattutto quello respiratorio e nervoso, causando, nella forma lieve, febbre, abbattimento, tosse produttiva, scolo oculonasale, mentre nelle forme gravi anche sintomi neurologici quali crisi convulsive, paralisi, mioclonie localizzate,… I pazienti che contraggono questa malattia hanno il 33% di possibilità di guarire, il 33% di morire e il 33% di guarire ma avere per tutta la vita deficit neurologici permanenti. - Epatite virale -> l’adenovirus di tipo 2 è un virus che causa una grave forma di epatite, spesso mortale. Sintomi principali sono vomito, disidratazione e aumento della sete, depressione che prosegue con crisi convulsive e coma, ittero. Peculiarità di questa patologia è che quei pazienti che riescono a sopravvivere all’infezione ne diventano portatori sani anche per lunghi periodi di tempo. - - Leptospirosi -> la leptospira è un batterio che viene trasmessa dalle acque contaminate (laghetti,parchetti con pozzanghere, stagni) da urine di cani portatori , ma principalmente da animali selvatici, quali roditori( ricci, scoiattoli, topi), ungulati selvatici, carnivori selvatici, uccelli. Colpisce principalmente cani adulti. E’ una malattia che a seconda del sierotipo di batterio coinvolto può determinare sintomatologie diverse: gastroenterite, nefrite, epatite, accompagnate o meno da ittero. Rabbia-> malattia non presente sul territorio; il rhabdovirus viene trasmesso tramite il morso di un cane infetto. I sintomi sono febbre, cambiamento del comportamento con aggressività, guaiti, attacca oggetti inanimati, disorientamento, seguito nel tempo da paresi e paralisi o non necessaria per gli animali presenti sul territorio, poiché patologia non presente in Italia o obbligatoria per gli animali che vengono portati all’estero, da eseguire almeno 21 giorni prima della partenza, sull’apposito passaporto rilasciato dall’ASL ( per alcuni paesi è richiesta anche la titolazione degli anticorpi -> per ulteriori informazioni rivolgersi al Medico Veterinario) GATTO: - Rinotracheite infettiva -> il calicivirus e l’herpesvirus sono virus molto contagiosi per i gatti e si localizzano nelle prime vie respiratorie. Il contagio avviene tramite saliva, secrezioni prodotte da occhi e naso, feci. I soggetti più a rischio sono i gatti molto giovani. I sintomi di questi due virus sono molto simili da un punto di vista clinico: presenza di starnuti, naso che cola, infezione agli occhi e tendenza a tossire. Se non trattata adeguatamente, può portare a complicazioni con congiuntiviti acute e croniche. Possono inoltre provocare una serie di piaghe sulla bocca e narici, rendendo difficoltoso il momento dei pasti. - Panleucopenia -> il parvovirus felino è un virus gastroenterico. Colpisce prevalentemente i gattini. I sintomi principali riguardano il tratto digerente (vomito e diarrea, spesso con sangue), febbre, scarso appetito e profondo abbattimento. A causa di questi sintomi, i gatti diventano rapidamente disidratati e anemici. Se un gatto si infetta durante la gravidanza, il virus può causare un danno al cervello (ipoplasia cerebellare) dei feti. I gattini che sopravvivono fino alla fine della gravidanza, nascono con gravi disabilità e con problemi di equilibrio. - Rabbia -> malattia non presente sul territorio; il rhabdovirus viene trasmesso tramite il morso di un animale infetto. I sintomi sono febbre, cambiamento del comportamento con aggressività, vocalizzazioni, attacca oggetti inanimati, disorientamento, seguito nel tempo da paresi e paralisi - o non necessaria per gli animali presenti sul territorio, poiché patologia non presente in Italia o obbligatoria per gli animali che vengono portati all’estero, da eseguire almeno 21 giorni prima della partenza, sull’apposito passaporto rilasciato dall’ASL ( per alcuni paesi è richiesta anche la titolazione degli anticorpi -> per ulteriori informazioni rivolgersi al Medico Veterinario) Leucemia felina-> il retrovirus è un virus trasmetto da gatti infetti tramite saliva, secrezioni e sangue, quindi tramite morsi e graffi e anche dalla madre al feto durante la gravidanza. La malattia colpisce di preferenza i gatti giovani, in particolari quelli randagi o che vivono all’aperto. Nei gatti il virus invade l’organismo, in particolare il midollo osseo, dove si producono le cellule del sangue e quelle responsabili delle difese immunitarie. I segni e sintomi sono vari e comprendono anoressia, cattivo stato del mantello, infezioni della pelle, della vescica e del tratto respiratorio, malattia orale, linfonodi ingrossati, affaticamento, febbre, perdita di peso, stomatite, gengivite, ricorrenti, anemia, diarrea e ittero. scarsa igiene, malattie batteriche e virali Quasi sono i protocolli? Il protocollo vaccinale di un cane o gatto non è sempre uguale. Il veterinario deve valutare lo stile di vita del paziente (es. se vive sempre in casa oppure esce a fare passeggiate nei parchi), capire quali sono i virus con i quali l’animale potrebbe venire a contatto e vaccinare solo per quelle malattie. Questo è un punto fondamentale, in quanto bisogna eseguire solo le vaccinazioni necessarie. Tipi di vaccini: - CORE (essenziali): per malattie mortali, contagiose e pericolose NON CORE( non essenziali): si eseguono in base allo stile di vita dell’animale, area geografica, esposizione al rischio CANE: 1. Vaccinazioni essenziali: Parvovirosi (P), Cimurro (C ), Epatite (E), Leptospirosi (L) Soggetti < 16 settimane di vita: 1° vaccino 8 settimane -> CEP + L - 2° vaccino 12 settimane -> CEP + L - 3° vaccino 16 settimane -> CEP + L - Richiamo a 6 mesi o 1 anno di vita(6 mesi se soggetti ad alto rischio come i canili o i rifugi) - Richiami successivi: - ogni 3 anni -> CEP solo ed esclusivamente se si è eseguito il protocollo corretto da cucciolo! - Ogni anno -> L Soggetti > 16 settimane di vita: - 1° vaccino -> CEP + L - 2° vaccino dopo 3-4 settimane -> CEP + L 2. Vaccinazioni non essenziali: Rabbia Soggetti che viaggiano all’estero: - Rabbia : 1 vaccinazione a durata triennale; età minima 12 settimane di vita GATTO - 1 Vaccinazioni essenziali: Rinotracheite ( R), Calicivirosi (C ), Panleucopenia (P) Soggetti < 16 settimane di vita: - 1° vaccino 8 settimane -> RCP 2° vaccino 12 settimane -> RCP 3° vaccino 16 settimane -> RCP Richiamo a 6 mesi o 1 anno di vita (6 mesi se soggetti ad alto rischio come colonie e gattili) Richiami successivi ogni 3 anni -> solo ed esclusivamente se si è eseguito il protocollo corretto da cucciolo! 2 Soggetti > 16 settimane di vita: - 1° vaccino -> RCP - 2° vaccino dopo 3-4 settimane -> RCP Vaccinazioni non essenziali: Rabbia, Leucemia felina Soggetti che viaggiano all’estero: - Rabbia : 1 vaccinazione a durata triennale; età minima 12 settimane di vita Soggetti che escono di casa o che vivono in colonie: - FelV: o Se cucciolo di genitori testati: - 1° vaccino 8 settimane - 2° vaccino 12 settimane - Richiami successivi annuali o Se cucciolo di genitori non testati bisogna aspettare almeno i 4 mesi di età: se negativo: - 1° vaccino al momento del test - 2° vaccino dopo 3-4 settimane - Richiami successivi annuali Perché vaccinare con questi protocolli? La vaccinazione si esegue secondo questi protocolli in quanto il cucciolo quando nasce risulta vergine dal punto di vista immunitario. Quando il cucciolo beve il colostro (primo latte della madre), assume una certa quantità di immunoglobuline, cioè anticorpi, dalla madre che gli permettono di contrastare virus e batteri presenti nell’ambiente. L’immunità derivante dal colostro, detta immunità materna, va però nel tempo ad esaurirsi ed è in questo momento che bisogna stimolare il sistema immunitario proprio del cucciolo tramite la vaccinazione. Per questo motivo la vaccinazione parte a 8 settimane per terminare a 16 settimane di età, data in cui sicuramente l’immunità materna si è esaurita e quindi la stimolazione data dal vaccino permette la formazione di anticorpi propri da parte del cucciolo. Fonte: Linee guida WSAVA 2015