Club Alpino Italiano
sez. di Verona
COMMISSIONE ESCURSIONISMO
Escursione sociale dell’ 8 giugno 2014
Nel mondo vulcanico alla testata della Valle di San Lucano
Forcella Caoz 1.944 m – E
Montagne di origine vulcanica accanto alle chiare rocce dolomitiche, forme turrite, architetture nobili, pareti ragguardevoli
ancorché non adatte alle imprese alpinistiche per la natura friabile della roccia, accompagnano la valle percorsa dal
torrente Liera. La catena ha inizio a Forc. Cesurette 1.807 m, nell’ameno alpeggio di Campigat, ma in realtà anche il
Sass Negher 2.189 m che più a sud si innesta nell’Altopiano delle Pale, viene considerato come facente parte di questa
catena che si allunga da nord-est fino a sud-ovest aspra e particolarmente dirupata nel versante settentrionale verso la
Valle di Garès nei monti che prendono il nome di Cima Pape (2.503 m), Lastei de Pape (2.482 m) e Vanediei (2.380 m).
Dal Monte Caoz (2.293 m) la catena si trasforma e si addolcisce in una cresta uniforme, lungo la quale si stendono in
alto ampi pascoli che ricoprono di verde intenso la natura vulcanica del terreno. I rilievi di poco conto e dai nomi assai
poco altisonanti segnano il confine con l’Altopiano e le Pale di San Martino.
Programma
Da Taibòn Agordino si va verso l’abitato di Col di Prà (843 m) oltre il quale, nell’alta Valle di San Lucano, alla confluenza
della Val Bordina e della Val d’Angheraz, si prosegue per l’ex rotabile militare che risale la valle percorsa dal torrente
Bordina. Dopo aver trascurato il sentierino per la Cascata dell’Inferno, vi è la vecchia mulattiera con segnavia 761, che
funge da scorciatoia nel bosco e riporta sulla rotabile. Si prosegue ora per un tratto non lungo di strada sino alla località
Pont (1.149 m) [circa 45 min.], con suggestivo colpo d’occhio sull’Agner. Qui si volge a destra, si attraversano il torrente
Bordina e un secondo corso d’acqua. Dopo un centinaio di metri si segue sulla destra il sentiero 762, che sale alla Baita
Malgonera (1.581 m). Poco sotto la baita è stato realizzato un altro fabbricato rustico che serve da bivacco libero. Dopo
un breve attraversamento prativo si entra nel bosco. Alla nostra sinistra un ru scorre in una valletta; tratti nel bosco si
alternano a tratti scoperti fino a poco sopra i 1.800 m. Il sentiero continua panoramico salendo i ripiani prativi fino a
raggiungere la Casera I Doff (1.878 m), ricostruita in anni recenti. Si sale ora in direzione nord-ovest lungo il sentiero 762
che raggiunge in pochi minuti la Forc. Caòz (1.944 m) situata tra il monte e la cima omonimi. [1,5 h]. Da qui splendida
vista sull’Agnèr e sulle Pale di San Lucano. Prendendo a sinistra il sentiero 759, lasciamo alle spalle la suggestiva
forcelletta aggirando una costa e tagliando le pale erbose del monte che precipitano alla nostra sinistra. Il percorso ci
porta a raggiungere un poggio prativo e una forcelletta di cresta (appena scostata dal sentiero) oltre la quale si possono
osservare la Marmolada e la catena delle Cime d’Auta. Più vicine e parallele alla catena che si sta percorrendo, al di là
della Val Gares, i monti che fanno parte della catena del Zimon de la Stia che si salda più a sud-ovest col Focobon e il
Mulaz. Sul versante della Val Garès un sentiero scende e lo si trascura. Il sentiero traversa verso sud alzandosi di poco
e restando sul versante sud-orientale corrispondente alla Valle di San Lucano si raggiunge un vasto ripiano prativo da
cui si intravedono le cime della catena Focobon – Vezzana. Mantenendosi in quota sul sentiero 759, poco sopra i 1.900
m, si passa sotto il Monte Palalada e Cima delle Valghere fino a raggiungere un colletto dal quale si scende poi alla
Forcella Cesurette e quindi alla vicina Casera Campigàt (1.801 m). Si scende ora fino al bivio con il sentiero 761 che si
prende a sinistra verso est. Si percorre un tratto di sentiero con lussureggiante vegetazione e rocce scure di evidente
origine vulcanica, attraversando verso destra il ru della Val de le Scale. Con tornantini il sentiero prosegue ripido nel
bosco concedendo ogni tanto qualche bella visione sull’Agner. Il sentiero diventa quindi una mulattiera intorno ai 1.500 m
e dopo aver superato un canalone intorno ai 1.450 m la mulattiera prende a zigzagare. Si procede accompagnati spesso
da muri a secco a monte. Dopo aver scorto una cascata in corrispondenza di una curva a destra si scende nel bosco su
un percorso a tornanti fino a raggiungere un ponticello di legno e quindi il bivio di Pont lasciato all’andata. Si ripercorre
quindi per breve tratto il sentiero dell’andata fino a Col di Prà [6,5 h].
Partenza:
Arrivo:
Dislivello:
Difficoltà:
Tempo previsto:
Attrezzatura:
Capigita:
Prossime gite:
ore 6:30 da Porta Vescovo
ore 6:45 dal parcheggio di Verona sud
ore 21:00 circa
salita 1100 m – discesa 1.100 m
Escursionistica (E)
6,5 ore
scarponi
Rizzotti Filippo (3403194844) Sorbini Gino (3479624199)
15 giugno: Alpi Retiche - Adamello - Monte Brealone (E)
22 giugno: Val di San Nicolò e Val Giumela – Ferrata Magnifici 4 (E+EEA)
29 giugno: Val Ridanna – Zunderspitze (Cima Incendio) (E)
N.B. La quota di partecipazione dovrà essere interamente versata all’atto dell’iscrizione. I partecipanti, con l’iscrizione,
accettano e si impegnano a rispettare il regolamento gite, come da estratto pubblicato nel libretto: “Attività
sezionale” del C.A.I. di Verona. E’ facoltà degli accompagnatori variare l’itinerario qualora ritenessero le condizioni
dello stesso pericolose per l’incolumità dei partecipanti.