COLOMBO LAURETTA
Manipolazione Fasciale® applicata ad un caso di whiplash in paziente con polimenorrea e tendinite periachillea.
Raccolta dati:
- E.Z.,15 anni,studentessa,lamenta dolore al collo (VAS 8) e senso di nausea insorti dopo una caduta da
cavallo avvenuta due giorni prima. La paziente si presenta con collare semi-rigido prescritto dal medico del
P.S.. Le indagini radiografiche escludono la presenza di fratture. Il dolore si estende dal collo alla scapola in
zona retro-laterale prevalentemente a sinistra. Il senso di nausea è costante. L’assunzione di paracetamolo
migliora solo moderatamente i sintomi.
- E.Z. riferisce,inoltre, cefalea insorta da 2 anni che si presenta durante le ore di studio e dolore in zona periachillea bilaterale dopo gli allenamenti di equitazione da 1 anno in assenza di un trauma pregresso.
- Durante la raccolta anamnestica si scopre che,fin dalla prima comparsa (3 anni), il ciclo mestruale ha la
durata di 14 giorni (due cicli in un mese). Gli esami ematici non evidenziano stati di anemia e lo specialista
non prescrive ulteriori accertamenti.
Obiettivi: verificare l’efficacia del trattamento di Manipolazione Fasciale® sui sintomi della fase acuta post
whiplash; verificare i risultati ottenuti sulla sintomatologia muscolo-scheletrica agli arti inferiori mediante il
trattamento per le disfunzioni interne; osservare il possibile miglioramento della irregolarità del ciclo
mestruale.
Ipotesi:
Data l’assenza di traumi e di interventi chirurgici precedenti si ipotizza un tensionamento delle fasce a
livello viscerale tale da aver trovato compensi a livello distale (logica delle catenarie), si ipotizza quindi una
correlazione tra la disfunzione di tipo internistico e i sintomi agli arti inferiori e al capo con andamento
viscero-somatico giustificato dalla cronologia della loro comparsa.
Metodo:
PRIMA SEDUTA : alla verifica motoria il collo risulta rigido e dolente soprattutto alle rotazioni che scatenano
vertigini e parestesie in regione antero-laterale all’omero sin., i movimenti di rotazione del bacino (PV)
risultano asimmetrici, l’andatura sugli avampiedi e sui talloni (TA) è possibile ma dolorosa.
Considerando la rilevanza del dolore post-trauma al collo, si decide di dare priorità al trattamento di tipo
muscolo-scheletrico del segmento collo (CL) e del cingolo scapolare (SC); si procede così alla verifica
palpatoria con la quale risultano prevalentemente positivi i punti corrispondenti ai muscoli intrarotatori ed
extrarotatori del collo e della scapola (piano orizzontale).
Si procede con il trattamento dei punti corrispondenti al muscolo elevatore della scapola sin (CC ER-SC) e
del succlavio destro (CC IR-SC), dello splenio bilateralmente (CC ER-CL) e del pronatore quadrato sin (CC IRCA). Chiedendo la ripetizione della verifica motoria, la paziente riferisce un netto miglioramento del dolore,
la scomparsa delle parestesie e la riduzione del senso di nausea. La paziente decide di non utilizzare il
collare.
SECONDA SEDUTA: a distanza di una settimana la paziente riferisce ulteriore miglioramento del dolore e
della libertà articolare del collo, riferisce però un episodio di cefalea dopo 3 giorni dal precedente
trattamento. Si decide così di affrontare i disturbi della paziente con un approccio di tipo internistico.
La verifica palpatoria del tronco trova la positività di alcuni punti corrispondenti ai muscoli intra ed
extrarotatori della pelvi (catenaria obliqua) e la conferma nella palpazione della catenaria di controllo e dei
tensori distali. Si procede con il trattamento di alcuni punti del capo,sotto al trago (IR CP3 dx) e del collo
sul muscolo scaleno inferiore (IR CL dx). Del carpo viene trattata la zona antero-mediale (AN ME CA bi). La
paziente riferisce di avere, da tempo, problemi alla ATM (scrosci)!
Si procede con il trattamento del muscolo piccolo gluteo bilateralmente (CC IR-PV), del pettineo destro (CC
IR-PV) e del punto davanti alla XI costa a sinistra (CC IR-LU). Alla verifica motoria per i movimenti della pelvi,
le rotazioni risultano simmetriche e più ampie. Si continua con il trattamento della zona postero-mediale
della tibia bilateralmente (CF AN-ME TA), del muscolo tibiale posteriore destro (CC IR-TA) e della zona
antero-mediale del ginocchio destro (CF AN-ME GE). Alla verifica motoria l’andatura sugli avampiedi e sui
talloni risulta meno dolorosa.
TERZA SEDUTA: a distanza di un mese dal secondo trattamento,la paziente riferisce di aver avuto un ciclo di
30 giorni, di non avere più avuto episodi di cefalea, ma di avere ancora, anche se in forma ridotta, dolore al
tendine di Achille dopo gli allenamenti. Si procede con il trattamento dei punti della catenaria obliqua
posteriore. Viene trattato il muscolo medio gluteo bilateralmente (CC ER-PV) e del piriforme destro (CC ERCX) e la zona postero-laterale della caviglia (CF RE-LA TA) bilateralmente.
Risultato: il mese successivo E.Z. comunica di aver mantenuto la regolarità del ciclo mestruale (28/30
giorni) e i miglioramenti agli arti inferiori dopo gli allenamenti.
Conclusioni: la Manipolazione Fasciale® ha permesso un veloce recupero della sindrome post-whiplash
con riduzione dei tempi di immobilizzazione. L’approccio internistico ha permesso di risolvere un problema
solo apparentemente muscolare e di regolarizzare una disfunzione interna.