Propedeutica Filosofica II [FT0166] Introduzione al corso, Schopenhauer 28 March 2017 il tema del sogno non riguarda solo o direttamente la filosofia Schopenhauer: ciò che riteniamo reale è inconsistente, come un sogno tra Il mondo come volontà e rappresentazione e i Supplementi intercorrono diverse decine di anni; la prima è un’opera giovanile, la seconda dell’età matura – sono due opere che scaturiscono da due sguardi diversi Testi d’esame: Il mondo come volontà e rappresentazione (esclusa l’appendice su Kant) + alcune parti dei Supplementi un testo a scelta tra quelli proposti sulla pagina del corso filosofia come disciplina umanistica, che si conduce in un cammino esistenziale Suddivisione de Il mondo come volontà e rappresentazione [MVR] in quattro grandi sottosezioni gnoseologia filosofica della natura estetica etica (filosofia pratica) ma per Schopenhauer, tutta la filosofia è teoretica essa infatti indaga, non prescrive la filosofia dovrebbe rinunciare ad ogni pretesa di cambiare carattere o prescrivere comportamenti unicità del pensiero che Schopenhauer vuole comunicare ma poiché ogni paragrafo può essere compreso solamente alla luce dell’organicità dell’opera, è opportuna una doppia lettura il MVR presuppone la conoscenza dei fondamenti gnoseologici schopenhaueriani del principio di ragione sufficiente (la sua opera precedente) non solo: per leggere l’opera di Schopenhauer, è necessario conoscere anche l’opera kantiana, poiché egli parte da lì “Kant ha insegnato a vedere” il lettore sarà inoltre in posizione vantaggiosa qualora conosca la filosofia di Platone; secondo S., Platone e Kant insegnano la stessa cosa, entrambi si esprimono sui due livelli di realtà di fenomeno e cosa in sé e la conoscenza della filosofia indiana può dare al lettore una miglior disposizione: ciò che S. dirà può infatti sembrare astruso, e sapendo che tali astruserie sono state già dette nel passato più antico può essere di conforto S. esalta l’importanza dell’apertura dell’Occidente alle filosofie dell’Oriente, come all’epoca della riscoperta delle opere greche Chi è l’essere umano che pensa la filosofia? chi tu sia è probabilmente destinato a rimanere oscuro, poiché noi non siamo affatto trasparenti a noi stessi [cap.18 dei Supplementi] c’è qualcosa che accade a prescindere o contro la nostra consapevolezza, la nostra volontà e libera decisione come accade durante l’esperienza onirica Schopenhauer vuole affermare l’opposto del senso comune sul rapporto tra sogno e realtà, ossia che sia il primo ad essere lo sfondo sul quale si staglia l’apparenza del reale è possibile che la veglia sia la manifestazione di un fondo nascosto ciò che sta nel sottosuolo è chiamato volontà (punto di partenza di Nietzsche) apparenza (Nietzsche) – rappresentazione (Schopenhauer) – fenomeno (Kant) misterioso fondo (Nietzsche) – volontà (Schopenhauer) – cosa in sé (Kant) sembra vi sia un'analogia con la filosofia dualistica platonica, ma “Come il mondo da un lato è in tutto rappresentazione, da un altro è in tutto volontà” [par.1, MVR] non si dà altro; non vi è dualità nel pensiero di S. nella relazione tra soggetto che conosce e oggetto conosciuto è vero incontrovertibilmente che “il mondo è mia rappresentazione” il mondo che circonda il soggetto esiste solamente in quanto è in relazione con quest’ultimo comprendere concettualmente questa verità prima significa fare filosofia esperienza = relazione = rappresentazione tutto ciò che esiste per la conoscenza è rappresentazione c’è qualcosa dunque che esiste e che sfugge alla rappresentazione (alla conoscenza) questa è già una verità di Cartesio, Berkeley, Kant “Il mondo è una mia rappresentazione" è una verità unilaterale, che verrà integrata successivamente con un’altra verità, dalla forza equivalente, non tanto evidente e che può risultare spaventosa o inquietante: “Il mondo è mia volontà” by Alessandro Veneri www.kumarproject.com