Il PRINCIPIO DEL DIVENIRE - nessi e riflessioni
La filosofia greca cerca di raggiungere un sapere incontrovertibile che si manifesta attraverso la
ricerca del Principio Primo.
Per affermare qualcosa, è necessario pensarlo, pensare qualcosa che sia già dato, cioè
il principio che non è determinato; quindi, poiché il divenire implica sempre uno sparire di tutte
le determinazioni particolari del mondo, l'attenzione si orienta sui principi e sul divenire stesso;
essendo il Divenire la negazione di ogni particolare determinazione, tale processo tende a
costituire la qualificazione dell'indeterminato di Anassimandro.
Dunque, secondo la filosofia eraclitea, il divenire è il Principio. É per noi interessante
poiché dà una lettura della realtà in un ambiente dialettico; dobbiamo dunque focalizzare
l'attenzione sui principi del divenire, poiché l'idea ha fortemente condizionato la nostra civiltà.
Il Divenire è una particolare forma di mutamento assoluto o sostanziale che va
dall'essere al nulla o dal nulla all'essere: questo è il concetto che ebbero del divenire Aristotele
ed Hegel.
Così diceva Aristotele:
" il divenire si dice in più sensi: accanto a ciò che diviene assolutamente , c'è ciò che
diviene questa o quell’ altra cosa. Il divenire assoluto è proprio delle sole sostanze: le altre cose
che divengono hanno necessariamente bisogno di un soggetto, poichè la quantità, lo spazio, il
tempo e il luogo divengono in riferimento ad un qualche soggetto; mentre la sostanza non si
può attribuire a nessun altre cosa, ogni altra cosa può attribuirsi come predicato ad una
sostanza"(Fisica, I, 7, 190 a 30); il divenire intercorre tra i due opposti, essere e nulla (Fisica, I,
8, 191 b 12).
Il Divenire si divide in:
• divenire assoluto, che è proprio delle sole sostanze
• divenire relativo, proprio di quelle cose che hanno bisogno di un soggetto
Secondo Aristotele si può definire in più modi:
• quello assoluto è un movimento sostanziale,
• quello relativo è un movimento quantitativo.
Il Divenire è il generarsi e il corrompersi di qualcosa; secondo Platone questo ha a che
fare col nulla poichè il generarsi e il perire, cioè il divenire, non sono altro che l'acquisto o la
perdita dell'essere.
Abbiamo il sentore del Divenire in seguito all'esperienza, perchè le cose prima sono, poi
cambiano quantitativamente, qualitativamente o diventano nulla; con l'esperienza capiamo che
le cose possono divenire nulla. Severino Boezio definisce questo problema angosciante e
sostiene che il mondo greco si difenda dall'angoscia del divenire eternizzandolo; Parmenide lo
considera scandaloso e lesivo del principio di non contraddizione: non si può far convivere
essere e tempo, infatti, l'essere parmenideo, visibile con gli occhi della ragione, non può avere
null a che fare con la temporalità.
Questa teoria rimarrà fino ad Hegel e Heidegger che rivoluzioneranno tale concetto facendogli
perdere la natura dogmatica che aveva assunto.