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FONDAMENTI DI URBANISTICA B
prof. Francesco Ventura
SECONDO INCONTRO (01–05 MARZO 2001)
LA LEZIONE “PROGETTO E DIVENIRE” VISTA DAGLI STUDENTI:
 Ilaria Bartoli
 Beth Bevan
 Sonia Congiu
DIVENIRE E PROGETTO
Nella lezione è stato trattato l’argomento “progetto e divenire”. In particolare ci si è soffermati sul
concetto di divenire, non limitandosi alle sue relazioni con l’urbanistica, ma anche ai vari significati
e alle varie interpretazioni e studi ad esso relativi.
Il pensiero antico pone, in varie forme, un immutabile a dominio del divenire. Il pensiero
contemporaneo si è liberato da ogni immutabile e ritiene il divenire l’unica verità incontrovertibile.
Il divenire non è altro che il cambiamento, l’imprevisto, il movimento delle cose nel tempo. Ogni
agire calcolato, ogni progettare e pianificare presuppone il divenire delle cose, ossia la possibilità
della loro costruzione e distruzione.
Quando l’architetto elabora un progetto, in un certo senso anticipa il futuro; esprime sul
presupposto del divenire la volontà di potere sulle cose.
Due interrogativi
 Quale sentimento causa il bisogno di anticipare il futuro?
 Quali convinzioni fondano il progetto?
L’anticipazione del futuro è presente in molti campi: filosofia, religione, scienza e tecnica.
Il sentimento che ci porta a volere anticipare il futuro è lo stupore, che nasce da eventi imprevisti
(ossia dal divenire), cioè cambiamenti che ci colgono di sorpresa.
Sorpresa che può essere positiva o negativa.
Il “thauma” greco
Sulla causa della conoscenza, in quanto anticipazione del futuro, riflette esplicitamente già il
pensiero greco. Aristotele, a esempio, dice che la causa del filosofare è il thauma: “Gli uomini
hanno cominciato a filosofare ora ,come in origine, a causa della meraviglia” (thauma), da principio
suscitata da difficoltà semplici e da bisogni primari. e successivamente con lo sviluppo della civiltà
i dubbi e gli interrogativi che si pone l’uomo sono altri: per es. la nascita , l’origine dell’universo.
Chi prova un senso di stupore e di dubbio riconosce, anche implicitamente, di non sapere.
Ma thauma significa anche il mostruoso, l’orribile. L’evento inatteso, infatti, può provocare felicità,
ma anche dolore.
È il dolore che ci rende consapevoli di non sapere. È il dolore che vorremmo evitare.
Quindi c’è una correlazione fra il bisogno di sapere e il dolore.
Il pensiero contemporaneo
Lo stupore è stato nel corso dei secoli la scintilla che ha portato alla sperimentazione ,alla nascita
delle varie scienze.Ne è grande un esempio Cerdà: nato nella prima metà dell’ottocento, laureato in
ingegneria è favorevolmente impressionato dal progresso dei trasporti, ma negativamente sorpreso
dall’angustia delle vecchie città, incapaci di accogliere le grandi quantità di viaggiatori che si
spostano e cambiano repentinamente domicilio. Perciò si dedica alla fondazione di una nuova
scienza, “urbanizacion” (urbanistica) e al piano regolatore di Barcellona per una nuova società.
L’urbanista utilizza per delimitare e concettualizzare il proprio campo di osservazione i contributi di
altre discipline. La presenza di altri sguardi, non solo di urbanisti, ha avuto nel tempo il ruolo di
rafforzarne lo statuto scientifico. Cerda fortemente influenzato dalle scienze biologiche, propone un
operazione di dissezione dell’anatomia urbana come se fosse un organismo vivente ( ricordiamo che
la teoria evoluzionistica di Darwin influenzò molti campi come la fisica e l’urbanistica
stessa).Anche Patrick Geddes, urbanista inglese, ma anche studioso di Biologia, professore di
botanica e di sociologia , sostenne l’importanza delle ricerche preliminari,cioè della diagnosi
sociologica ,prima della pianificazione dell’intervento.
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