Negli organismi unicellulari ogni cellula agisce e si divide indipendentemente dalle altre. Il più importante fattore limitante la sua indipendenza è rappresentato dalla quantità di nutrienti presenti nel mezzo. Esistono infatti precisi momenti, collegati a carenza di nutrienti, in cui queste cellule comunicano fra loro e si coordinano. Questo avviene quando, ad esempio, nel lievito (Saccharomyces cerevisiae), si differenziano le due tipologie cellulari complementari (mating type) che si accoppieranno. Quando mancano i nutrienti, l’ameba della specie Dictyostelium discoideum mette in atto un meccanismo di aggregazione cellulare con formazione di un organismo pluricellulare semplice, ma capace di mantenere e proteggere spore. Finché è presente nutrimento, queste amebe vivono come organismi unicellulari. Se questo viene a mancare, le cellule si dirigono verso un centro comune (a) dove si aggregano e formano una specie di mucillagine (b) da cui si allunga un peduncolo (c). (a) (c) (b) Dal momento in cui le cellule si aggregano e formano il pluricellulare nelle diverse regioni si differenziano tessuti specifici. Nel peduncolo si forma un tessuto di sostegno e all’apice si forma un corpo fruttifero con le spore. Come è stato dimostrato sperimentalmente, il segnale che induce l’aggregazione e che viene emesso quando le cellule vengono affamate è l’AMP ciclico. Slime Molds Time Lapse - YouTube “…no more of a bag of amoebae encased in a thin slime sheath..” • La pluricellularità implica che le cellule stiano in comunicazione le une con le altre in un sistema di rete complesso che coordina tutte le attività, dal differenziamento al metabolismo. Le cellule comunicano con segnali (molecole segnalanti) che partono da una cellula segnalante ed arrivano alla cellula target che ha i recettori per ricevere tale segnalazione. Per segnalare possono essere usate una gran varietà di sostanze come peptidi, proteine, piccole molecole lipofiliche o derivati da amminoacidi. • Quando la segnalazione arriva alla superficie della cellula esiste un complesso meccanismo che converte la segnalazione esterna in una segnalazione interna. Tale meccanismo si chiama trasduzione del segnale. FORMAZIONE DEI TESSUTI Come le cellule si integrano per formare tessuti: molecole di adesione, giunzioni cellulari e matrice extracellulare CAM: Cell Adhesion Molecules, molecole di adesione cellulare. Sono proteine integrali di membrana che permettono alle cellule di aderire e interagire tra loro o con la matrice extracellulare. ECM: Extracellular Cell Matrix, matrice extracellulare. Complessa rete di proteine e carboidrati secreti dalle cellule aventi un ruolo strutturale (divisione e movimento) e funzionale. Giunzioni: raggruppamenti di CAM. Proteine del citoscheletro: microfilamenti di actina e filamenti intermedi. Come si presenta l’interfaccia matrice-cellula al microscopio elettronico PRINCIPALI FAMIGLIE DI MOLECOLE DI ADESIONE Le N-CAM (CAM della superfamiglia delle immunoglobuline) e le proteine dimeriche E-caderine di una cellula formano legami omofilici con molecole presenti sulla membrana della cellula adiacente. Le selectine, anch'esse proteine dimeriche, formano legami eterofilici con una catena oligosaccaridica di una glicoproteina presente sulla membrana della cellula adiacente. Anche le integrine interagiscono con molecole differenti, per esempio le ICAM, mediante adesione eterofilica. SUPERFAMIGLIA DELLE IMMUNOGLOBULINE Dominio immunoglobulinico (Iglike domain): fatto da una coppia di foglietti b uniti da interazioni idrofobiche e da un ponte disolfuro. LE CADERINE Tipo di caderina E-caderine P-caderine N-caderine Distribuzione cellulare Embrione, tessuti epiteliali non neuronali Trofoblasto, placenta Tessuto nervoso, tessuto muscolare scheletrico e cardiaco Attivazione delle caderine per mezzo del calcio e riconoscimento omofilico Le caderine servono per far aderire tra loro le cellule appartenenti allo stesso tipo di tessuto. Modello di cell sorting. Se due tipi di cellule con caderine differenti vengono mescolate, le cellule con lo stesso tipo di caderine si riconoscono e aderiscono selettivamente, formando due gruppi cellulari separati. Il sorting cellulare è importante durante i processi di sviluppo. Modello dell’inibizione da contatto. Se cellule cellule normali contattano l’una con l’altra durante il loro movimento, si riconoscono reciprocamente, cessano di muoversi e cambiano direzione. Allo stesso modo, se il numero di cellule in una coltura aumenta e le cellule cominciano a contattarsi, si ha un arresto della divisione cellulare. Questi fenomeni sono promossi anche dalla presenza di caderine. Le caderine stabilizzano anche le reti del citoscheletro e possono influenzare l’espressione genica. La porzione intracellulare delle caderine aggancia l’actina citoscheletrica attraverso proteine (catenine) che fanno da intermediarie e che possono essere trasduttori del segnale. catenine Una volta che le cellule si sono riconosciute come appartenenti allo stesso tessuto attraverso le caderine, si instaura fra loro un più stretto rapporto mediante la formazione di GIUNZIONI. Le caderine formano le GIUNZIONI ADERENTI e i DESMOSOMI. Nelle cellule si possono poi formare GIUNZIONI GAP e GIUNZIONI TIGHT. Intermediate filaments GIUNZIONI CELLULARI Le giunzioni cellulari sono strutture che permettono un’associazione a lungo termine tra cellule adiacenti. 1. 2. 3. 4. GIUNZIONI STRETTE (Tight junctions) GIUNZIONI ADERENTI (Adherens junctions) DESMOSOMI (Desmosomes) GIUNZIONI GAP (Gap junctions) SCHEMA DELLE GIUNZIONI CELLULARI NELLE CELLULE EPITELIALI E LORO FUNZIONE GIUNZIONI TIGHT TIGHT JUNCTIONS (GIUNZIONI STRETTE) 1. Delimitano il compartimento luminale e adluminale, impedendo la diffusione laterale delle proteine e operandone il loro confinamento nella porzione apicale o in quella baso-laterale delle membrane. 2. Sigillano la regione apicale delle cellule interconnesse in modo da impedire il passaggio di ioni e molecole attraverso gli spazi intercellulari. Il passaggio delle molecole e degli ioni è perciò sottoposto a selezione molecolare, in quanto mediato da proteine transmembrana. La tight junction è costituita da una cintura che collega apicalmente le membrane plasmatiche delle cellule. Le tight junctions sono costituite da creste continue di proteine idrofobiche giunzionali transmembrana che si interconnettono nello spazio intercellulare a formare uno strato impermeabile. Nelle giunzioni tight l’adesione tra le cellule adiacenti è rinforzata nel lato citoplasmatico da legami con i microfilamenti actinici presenti nella zona immediatamente sottostante la membrana delle due cellule, lo strato corticale. Il legame tra le proteine transmembrana (es. occludine e claudine) e i filamenti actinici dello strato corticale è mediato da proteine periferiche, tra cui le ZO1, ZO2 e ZO3 (Zonula Occludens protein 1, 2 e 3) GIUNZIONI ADERENTI (Es. a e b- CATENINE) La zonula adherens è un sistema di giunzioni cellula-cellula calciodipendente (GIUNZIONI ADERENTI). Sono localizzate subito sotto le tight junctions. DESMOSOMI E EMIDESMOSOMI DESMOSOMA EMIDESMOSOMA I desmosomi sono giunzioni cellula – cellula, calcio dipendenti, localizzati a macchia di leopardo sulla membrana cellulare. I desmosomi conferiscono alta resistenza alla trazione. Sono particolarmente abbondanti nei tessuti sottoposti a stress meccanici. DESMOSOMI Microscopio ottico ed elettronico: filamenti di cheratina (rosso) e desmosomi (giallo-verde) Le proteine transmembrana appartenenti alla famiglia delle caderine (desmogleina e desmocollina) nel versante citoplasmatico legano i filamenti intermedi tramite le proteine della placca di adesione (tra cui la desmoplachina e la placoglobina). GIUNZIONI CELLULA-MATRICE: EMIDESMOSOMI E ADESIONI FOCALI 1. Entrambi i tipi di giunzione coinvolgono le integrine quali proteine transmembrana. 2. Le integrine sono connesse alla matrice extracellulare tramite fibronectina e laminina. 3. Differiscono per gli elementi citoscheletrici citoplasmatici a cui le integrine sono collegate: i microfilamenti nei contatti focali; i filamenti intermedi negli emidesmosomi. EMIDESMOSOMI Al microscopio elettronico gli emidesmosomi appaiono come metà desmosomi. La placca di adesione è presente solo nel versante citoplasmatico. Sulla placca convergono i filamenti intermedi (cheratina). ADESIONI FOCALI I contatti o adesioni focali sono giunzioni non ancoranti calcio dipendenti che legano la membrana plasmatica delle cellule alla matrice extracellulare. Sono importanti nel movimento cellulare, nella proliferazione e nel differenziamento. (a) Cellula statica, attaccata alla matrice extracellulare attraverso delle adesioni focali. (b) Per iniziare a muoversi la cellula rompe alcuni siti di adesione e forma protrusioni nella direzione del movimento. (c) La cellula aderisce al substrato con la protrusione, formando una nuova adesione focale. (d) La parte posteriore della cellula si contrae per spingere il citoplasma nella direzione del movimento. INTEGRINE Questo tipo di giunzione mette in comunicazione diretta le cellule. Sono infatti costituite da gruppi di canali, i connessoni presenti nelle due cellule adiacenti e in asse fra loro. Ogni connessone è fatto da 6 copie della proteina connessina Il connessone si giustappone con il connessone presente sulla membrana della cellula adiacente. GIUNZIONE GAP Il canale è regolato (l’apertura è a controllo di voltaggio; si chiude in presenza di alte concentrazione di calcio o a pH acido). SELECTINE mediano l’interazione con oligosaccaridi nel processo infiammatorio. C-Type Lectin Domain P-selectin EGF-Like Domain Complement Regulatory Repeat NH2 Transmembrane Domain Cytoplasmic Domain E-selectin NH2 L-selectin NH2 Leukocyte Endothelial Cell COOH COOH COOH L-selectina: neutrofili, monociti, linfociti B e T. P-selectina: granuli a delle piastrine non attivate e corpi di Weibel-Palade delle cellule endoteliali (espressa costitutivamente nelle piastrine ed indotta nelle cellule endoteliali). E-selectina: cellule endoteliali e siero (espressione indotta da citochine). Rolling leucocitario nella risposta infiammatoria http://bcs.whfreeman.com/lodish5e/pages/bcsmain.asp?v=category&s=00010&n=06000&i=06010.01&o=|00510|00520|00 530|00540|00560|00570|00590|00600|00700|00010|00020|00030|00040|00 050|01000|02000|03000|04000|05000|06000|07000|08000|09000|10000|11 000|1203&n Lo spazio fra le cellule Matrice extracellulare Proteoglicani, glicoproteine, acido ialuronico Fibre collagene ed elastiche Proteine multiadesive COLLAGENE Il collagene è una proteina fibrosa fatta di tre catene polipeptidiche che formano una struttura a tripla elica simile ad una corda che fornisce resistenza alla trazione alla matrice extracellulare (ECM) Le catene di collagene contengono sequenze ripetute GX-Y (glicina e frequentemente prolina e idrossiprolina, ma anche lisina e idrossilisina). La glicina è piccola ed è l’unico amminoacido che entra nella regione interna della tripla elica. L’idrossiprolina, grazie al gruppo –OH, forma legami idrogeno che stabilizzano la tripla elica. L’idrossiprolina e l’idrossilisina, entrambe frequenti nel collagene, sono formate a partire da pro e lys dopo la traduzione, grazie all’azione di idrossilasi (la vitamina C è un loro cofattore). RAPPRESENTAZIONE SCHEMATICA DI UNA MOLECOLA DI TROPOCOLLAGENE DI TIPO I Due catene polipeptidiche α1 e una catena α2). Ogni molecola è lunga 280 nm e un giro completo dell'elica è pari a 8,6 nm. Molecola di procollagene Molecola di tropocollagene (280 nm) Fibrilla di collagene (formazione di legami covalenti). Le fibre di collagene (collagene di tipo 1, 2, 3) si formano per interazioni laterali delle molecole di collagene stabilizzate da legami covalenti fra il C-terminus di una molecola e l’N-terminus di quella adiacente. Gli amminoacidi coinvolti nel legame sono lisina e idrossilisina. L’elicatura è possibile perché esistono delle forti ripetizioni di Gly-Pro-X. MICROFIBRILLA DI COLLAGENE (schema e microfotografia ottenuta dopo colorazione negativa). Le zone chiare (zona di sovrapposizione) appaiono tali in quanto il colorante non penetra in esse; quelle scure (zona vuota) si presentano tali in quanto il colorante si deposita negli intervalli tra l'allineamento testa-coda di una molecola di tropocollagene con un'altra. In due filamenti affiancati le molecole di tropocollagene sono sfasate di circa un quarto della loro lunghezza (64-70 nm). Da questa organizzazione deriverebbe la struttura periodica delle microfibrille elementari. Il periodo è dato dalla somma di un segmento chiaro e uno scuro. ×175.000. Ogni molecola di precursore del collagene viene prodotto dalle cellule del connettivo come una proteina da esportazione glicosilata. Tre molecole poi si elicano e formano il tropocollagene che ha, alle estremità, dei segmenti peptidici non elicati che verranno rimossi. L’allineamento laterale avviene nello spazio extracellulare. Esistono diversi tipi di collagene. L’allineamento delle molecole di tropocollagene a formare fibrille avviene, ad esempio, per il collagene di tipo I presente nei connettivi o nei tendini, mentre nella regione adiacente alle cellule degli epiteli il collagene che è di tipo IV, assume una forma a rete e va a costituire la lamina basale. L’altra proteina fibrosa della matrice extracellulare è l’elastina. Le molecole di elastina sono legate insieme da legami covalenti che costituiscono una rete. In questo modello, ciascuna molecola di elastina può espandersi e contrarsi e indurre un allungamento o una contrazione nell’intero complesso assemblato. ELASTINA GLICOPROTEINE E PROTEOGLICANI Nella matrice sono presenti anche i PROTEOGLICANI, peptidi a cui sono covalentemente legati dei polimeri disaccaridici detti glicosamminoglicani (GAG). I proteoglicani possono essere legati alle cellule o possono essere liberi nella matrice. GLICOSAMMINOGLICANI Sono prodotti nell’apparato di Golgi. Molte unità disaccaridiche sono solfatate. Aggancio del GAG al peptide. IALURONANO (ACIDO IALURONICO). E’ un GAG non solfatato dato dalla ripetizione di acido glucuronico e N-acetil-glucosammina. Forma gel viscosi e idratati che resistono alle compressioni. AGGRECANO Uno dei più importanti proteoglicani è l’aggrecano, il proteoglicano più presente nella cartilagine. Proteine adattatrici Molecola di aggrecano Più molecole di aggrecano possono poi legarsi allo ialuronano o acido ialuronico (100:1) attraverso proteine adattatrici a formare aggregati di proteoglicani-ialuronano che possono essere grandi come batteri (5µm di lunghezza). STRUTTURA SCHEMATICA DI UNA MOLECOLA DI AGGRECANO ASSOCIATA ALL’ACIDO IALURONICO PROTEINE MULTIADESIVE FIBRONECTINA Un componente essenziale della matrice extracellulare (ECM), facente parte delle proteine multiadesive, è la proteina fibronectina, che si assembla in fibrille che permettono alle cellule di agganciarsi alla matrice. Le integrine legano ed esercitano forze sulla fibronectina e accoppiano meccanicamente il citoscheletro di actina alla ECM attraverso un elaborato complesso di adesione (adesioni focali). Il legame tra integrine e fibronectina è fondamentale nelle cellule migranti. LAMININA Questa proteina multiadesiva fa da ponte fra le integrine delle cellule epiteliali, non migranti, e la matrice. La si ritrova nella lamina basale. Gli epiteli poggiano su una lamina basale sotto la quale troviamo il connettivo. La lamina basale è composta da collagene di tipo IV, da proteoglicani e da laminina, una proteina multiadesiva che interagisce anche con le integrine Collagene IV Proteoglicani Laminina Integrina Tutte le integrine sono proteine di adesione transmembrana eterodimeriche. Mostrano un effetto velcro: sono forti messe insieme, ma deboli prese singolarmente. Sono attive in presenza di Ca2+ o Mg2+ e collegano la matrice extracellulare al citoscheletro. Ci sono 24 tipi di catene α e 9 di catene β che si combinano a formare integrine diverse (famiglie di integrine) aventi specificità cellulari e ruoli diversi. α5β1 binds fibronectin. α6β1 binds laminin. α7β1 binds laminin in muscle. Le integrine legano le cellule alla lamina basale da sole o attraverso l’interazione con l’actina (adesioni focali) o i filamenti intermedi (emidesmosomi). Anche i proteoglicani possono legare la cellula alla lamina basale. INTEGRINE E TRASDUZIONE DEL SEGNALE Il legame delle integrine alla membrana basale porta anche alla formazione delle adesioni focali (focal adhesions, FA). FAK (Focal Adhesion Kinase) è una chinasi coinvolta nel controllo del comportamento della cellula mediato da integrine. Quando FAK viene autofosforilata in seguito ad adesione, FAK diviene un regolatore di migrazione cellulare. ALCUNE FUNZIONI DELLA LAMINA BASALE Determina la polarità della cellula Organizza e lega le cellule Permette la migrazione cellulare Una forma specializzata di lamina basale si trova nel glomerulo renale, dove assolve il compito di filtrare il sangue che arriva al rene. IL DIFFERENZIAMENTO CELLULARE TOTIPOTENZA Massa cellulare interna PLURIPOTENZA Da blastocisti a gastrula Meiosi: un tipo speciale di divisione cellulare che richiede proteine speciali Perché la fecondazione? La vita di una cellula all'interno dell'organismo è sempre in bilico. Privata dei contatti con il proprio microambiente (tessuto) o delle vie di comunicazione (connessioni nervose) la cellula va in contro a morte cellulare programmata. E' solo la continua verifica di "appartenenza" all'ambiente che la circonda che impedisce alla cellula di suicidarsi e le consente, per il momento la vita. Un breve riferimento all’APOPTOSI… MEMBRANA PLASMATICA MEMBRANA MITOCONDRIALE ESTERNA http://bcs.whfreeman.com/lodish5e/pages/bcsmain.asp?v=category&s=00010&n=22000&i=22010.01&o=|00510|00520|00530|00540|0 0560|00570|00590|00600|00700|00010|00020|00030|00040|00050|01000|02000|03000|0 4000|05000|06000|07000|08000|09000|10000|11000|120 APOPTOSI: morte cellulare programmata Frammentazione della cromatina Frammentazione del nucleo Esposizione della fosfatidilserina nel foglietto esterno del doppio strato lipidico http://sciencestage.com/v/308/biology-cell-embryo-ovaryegg-fallopian-fetus-fetal-blastocyst-uterus-placentapregnant-pregnancy-fertilize.html